Il nuovo quartiere Cornaredo (NQC), realizzato nella periferia settentrionale di Lugano, nasce come esito di un concorso internazionale di idee svoltosi nel 2004. Il mandato di studio per il Masterplan dell’NQC è stato affidato al gruppo progettuale vincitore, NQC2 che vede come coordinatore l’Architetto Oliva, nel Febbraio del 2005. L’obiettivo primo del masterplan era, oltre a quello di avviare la redazione di un primo Piano Regolatore intercomunale e la progettazione delle infrastrutture stradali e del nodo intermodale, quello di trasformare quest’area da “frangia” a nuova PORTA URBANA a nord della città di Lugano, in uno stretto rapporto tra dimensione costruita e dimensione naturale (rappresentata dall’anfiteatro naturale al centro del quale scorre il fiume Cassavate). Questo comparto urbanistico rappresenta un evento particolarmente adatto a svolgere questa funzione, in quanto è situato all’uscita della nuova galleria Vedeggio – Cassavate, fulcro del nuovo assetto viabilistico, dal quale ha origine la grande spina dorsale. Spingendosi sino alla maglia urbana della “grande Lugano” essa rappresenta l’elemento ordinatore dello spazio, mediante una serie di spazi urbani e tessuti edilizi che si innestano su di essa.
Il progetto NQC è sviluppato attorno all’idea di realizzare, assieme alla riqualificazione e al completamento dei tessuti urbani esistenti, vero e proprio “Quartiere di eventi” ( Fig.7 ), a servizio non solo dell’agglomerato di Lugano, ma di un territorio più vasto. Questo nuovo quartiere, centro strategico e funzionale dell’ NQC, si compone di diverse funzioni pubbliche e collettive, inserite in un unico sistema urbano, infrastrutturale ( la nuova Via Sonico, la nuova gerarchizzazione della viabilità-mobilità urbana ( Fig.4 ), il nodo intermodale ( Fig.3 ) ed ecologico ( Fig.2 ). Si può notare infatti come nella fase progettuale è posta particolare attenzione agli elementi naturalistici che caratterizzano il comparto, in quanto la vallata si apre definendo un ricco e articolato panorama verde composto da giardini, aree agricole, antichi tracciati e permanenze storiche che si relazionano al sistema del Cassarate. Oltre alle preesistenze naturalistiche si può notare un’ulteriore sequenza di spazi verdi quali: il parco fluviale ( Fig.2 ), il bosco collinare ( Fig.2 ), il Pratone di Trevano ( Fig.5 ) e il verde costruito. La componente unificante tutti questi elementi è rappresentata da una lunga “passeggiata” ciclo-pedonale, una sorta di “raggio verde” che struttura il tema degli spazi verdi, raggiungendo il culmine nella piazza su fiume che rappresenta il luogo della socialità e della fruizione fluviale. Quindi il fiume Casserete svolge un ruolo fondamentale, quello di “cerniera”, di connettore, tra città e territorio, tra parti con funzione residenziale e parti produttive, in definitiva tra i diversi elementi che costituisco questo intervento urbanistico.
Nello specifico, guardando all’assetto dei tessuti edilizi, si è notato come il progetto NQC2 si sia dovuto inserire in contesto caratterizzato da un’intensa urbanizzazione “disordinata” ( Fig.8 ) (diretta conseguenza del fatto che mancasse un piano urbanistico unitari per Cornaredo), dovendo quindi assolvere anche al compito di riqualificare e riorganizzare i tessuti esisistenti in un sistema urbanistico più complesso e unitario.
Nello specifico l’intervento del gruppo progettuale prevede la suddivisione dell’area in zone differenziate a seconda della funzione che andranno ad assolvere ( Fig.3 ). Prevedono due settori prevalentemente a destinazione residenziale, uno a nord della galleria e della rotonda d’uscita, l’altro ai piedi della collina che ospita le scuole e l’Università; aree destinate allo svago ( come la pista da ghiaccio, il pratone di Trevano, verde attrezzato e aree giochi), attrezzature sportive minori ( ubicata sulla sponda sinistra del fiume Cassarate, comprende alcune attrezzature sportive come campi da tennis e campetti da gioco) e un’intera area destinata allo stadio calcistico e polo integrato della fiera ( situato a sud dell’area ).