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Quartiere San Miniato Stampa E-mail
Scritto da Nicolò   
domenica 20 luglio 2008
Autore schedaNicolò
ProgettistaArch. Riccardo Roda, arch Luca Giannini.
Anno di Progettazione2000
Anno di Realizzazione2002-2004
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComune di Siena
Strumenti urbanisticoConcorso Ministero dei Lavori Pubblici
Dati quantitativi
Popolazione insediata5000 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)1934 mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il contratto di quartiere è il programma sperimentale che l’Amministrazione Comunale di Siena intende utilizzare come principale strumento per promuovere la “rinascita” del quartiere di San Miniato: vincitore di un bando nazionale, promosso nel 1998 dal Ministero dei Lavori Pubblici, prevede un insieme organico di interventi – pubblici e privati – tesi a riqualificare fisicamente e socialmente uno dei quartieri più controversi della città.
Prima espansione autonoma del capoluogo senese, il quartiere San Miniato risulta organizzato secondo principi razionalisti, con edifici multipiano a doppio corpo, tetto piano ed intonaco bianco, in piena antitesi con i canoni costruttivi locali più legati alla tradizione del laterizio.
Poco amato dai Senesi, in breve tempo il quartiere ha messo in luce un degrado fisico rimarcato, esasperato dalla mancata realizzazione dei servizi sociali che ne dovevano costituire la spina dorsale.
Preceduto dalla approvazione di un Piano di Recupero, il Contratto di quartiere è localizzato su un’area strategica ai fini di una politica di riqualificazione dell’intera area. In particolare, il centro del quartiere è stato ripensato alla luce delle nuove esigenze e delle nuove disponibilità; sono così stati individuati spazi commerciali, spazi per servizi sociali, culturali, ricreativi, amministrativi, per dare forza alla rifunzionalizzazione dello spazio centrale del quartiere.
Il finanziamento ottenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici, ammontante circa a 14,5 miliardi di Lire, ha consentito di poter concretizzare gli obiettivi del programma più generale di riqualificazione a cui è mirato il Contratto di quartiere: realizzare un numero sufficiente di alloggi-volano per avviare una politica efficace del recupero del patrimonio edilizio esistente e realizzare abitazioni destinate specialmente ad un’utenza anziana, da integrare con il potenziamento di uno specifico programma di assistenza e con attività di animazione; dotare l’intervento di edilizia residenziale sperimentale di opere di urbanizzazione secondaria ad esso funzionalmente collegate, studiare ed adottare soluzioni energicamente innovative, da applicare successivamente al programma più vasto di recupero e riqualificazione energetica degli edifici degradati presenti nel quartiere; metter a punto un programma sperimentale di “sistema qualità” atto ad essere trasferito nelle politiche di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e privata.
Le opere finalizzate a dar vita al nuovo centro del quartiere San Miniato possono essere così sintetizzate: - edilizia sperimentale sovvenzionata, complessivi 63 alloggi; - spazi destinati ad attività sociali; centro civico di quartiere, comprendente uffici, ludoteca, biblioteca, mercatino coperto; laboratorio di quartiere con uffici ed auditorium, piazza pedonale che raccorda le nuove funzioni, e sottostanti parcheggi pubblici.

Bibliografia
Fabrizio Valacchi, "Il Contratto di Quartiere San Miniato", in Edilizia popolare, n. 273-274, pp. 70-75, 2002.
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Il programma di edilizia sperimentale residenziale del quartiere è completato da alcune opere strettamente funzionali per gli obiettivi di riqualificazione sociale del quartiere, consistenti in un centro di quartiere, comprendente uffici, ludoteca, mercatino coperto, un laboratorio di quartiere con uffici e auditorium e una piazza pubblica di collegamento e interconnessione tra le attrezzature pubbliche principali con sottostante parcheggio.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è assicurare un’effettiva integrazione funzionale all’insediamento collegando fisicamente residenze speciali e servizi ad esse necessari: fulcro del programma è la piazza su cui innestare e nuove attrezzature e cui raccordare le principali funzioni esistenti, in particolare la chiesa e il piccolo centro commerciale.
La piazza di forma rettangolare irregolare, asseconda la forma di conca fondovalle, con le principali funzioni pubbliche che si attestano lungo il lato est: il centro civico di forma semicircolare a chiusura della piazza, ed il laboratorio di quartiere.
Il centro civico è costituito da un corpo di fabbrica a due piani, di cui il piano terreno a pilotis è destinato ad ospitare il mercato rionale settimanale, mentre il piano superiore ospita i servizi amministrativi della circoscrizione e alle attività collegate al piano di comunicazione e partecipazione del Contratto del quartiere.
La piazza, che ad est degrada ad anfiteatro congiungendosi con lo spazio antistante il centro civico, in parte coincide con la piastra che ricrea in falso il nuovo piano di vita su cui si impostano gli edifici residenziali e che raccorda il sistema dei percorsi presenti nell’area circostante. La pavimentazione è costituita da elementi di cotto, con riquadrature in travertino che costituiscono geometrie coerenti con le funzioni in essa ospitata. La porzione di testata, racchiusa ad est dal nuovo centro civico, ospita una grande fontana, ed è pavimentata con ghiaia di fiume utilizzata anche per i percorsi pedonali. La piazza ingloba inoltre valori simbolici che puntano ad affermare con sufficiente forza una precisa identità al nuovo centro del quartiere. In primo luogo la morfologia fisica e la sua forma fisica intendono ricordare la Piazza del Campo, e non casualmente il trattamento materico e cromatico della pavimentazione ha puntato ha puntato ad accentuare questo intento; in secondo luogo bella piazza è presente un quadrante geoastronomico al cui centro sarà posto un gnonome che proietterà ombra sulla piazza. Simbologia del tempo che si richiama alla nuova denominazione che assumerà il centro del quartiere “La Meridiana”.
Un’ultima simbologia è infine quella dell’acqua. Sotto il luogo occupato dalla nuova piazza scorre da tempo intubato il torrente Bolgione che da progetto libera e riporta in vita, sollevando l’acqua fino al livello della piazza. L’acqua è sollevata e immessa attraverso una grande apertura che fora la piazza, e che si apre sul livello sottostante del parcheggio. In corrispondenza dell’apertura il parcheggio si trasforma in giardino ipogeo che inizia il suo percorso di sollevamento verso la piazza.
Il percorso dell’acqua inoltre, sottopassa la piazza attraverso un inghiottitoio, riemerge davanti al centro civico alimentando la grande fontana. Quest’ultima raccoglie, tramite una cisterna sotterranea, sia le acque del Bolgione sia le acque piovane, da riutilizzare per gli usi condominiali e la pulizia dei luoghi pubblici.
Il valore simbolico dell’acqua, risorsa preziosa in una città tradizionalmente carente come Siena, si sposa così con uno degli obiettivi più ambiziosi del programma di sperimentazione: il risparmio nell’uso dell’acqua potabile e il riutilizzo delle risorse esistenti. In questo modo l’azione intrapresa è messa a nudo e, attraverso il valore poetico della simbologia, diviene insegnamento e premessa per azioni successive legate ad un uso più consapevoli delle risorse ambientali.

Edilizia

Il progetto di edilizia residenziale sovvenzionata sperimentale interessa gli edifici posti rispettivamente sui lati sud e nord della nuova piazza centrale del quartiere. I due edifici sono impostati sulla piastra al di sotto della quale sono collocati gli spazi di parcheggio e quelli destinati ai magazzini. L’attacco a terra, interamente pedonale, è quindi finalizzato a valorizzare la funzione pubblica della piazza e la fruizione dei servizi di interesse generale previsti a tale livello.
L’edificio “B” posto sul margine meridionale del nuovo spazio pubblico, ospiterà 24 alloggi di piccola taglia da destinare a volano per operazioni di recupero e rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Al piano terra è previsto un modesto resede a giardino, in parte condominiale in parte pertinenziale, per diaframmare gli ambienti abitativi ivi collocati rispetto agli spazi pubblici circostanti.
Gli alloggi presentano una tipologia standard, di quattro vani più servizi, e sono serviti tramite ballatoio sul lato nord e dotati al piano interrato di cantine e posti auto.
L’edificio, che chiude a nord la piazza, prevede 39 alloggi di piccola taglia da destinare ad utenti anziani e/o handicappati, e si articola secondo due corpi di fabbrica che definiscono un cortile interno di dimensioni contenute che funge da filtro tra la piazza, a vocazione pubblica, e le abitazioni private.
Il corpo prospiciente la piazza, alto due piani fuori terra, presenta al piano terra locali in cui saranno ospitati servizi di assistenza (gruppo “Terza Età”). L’altro corpo di fabbrica è alto tre piani, interamente destinato alla funzione residenziale con alloggi simplex, di tagli inferiori a 65 mq.
Complessivamente il totale di 63 alloggi, oltre alle cantine, posti auto, locali commerciali e spazi di servizio da destinare a servizi pubblici a livello di quartiere.
Il programma di edilizia sperimentale dà così risposta a due degli obiettivi più rilevanti del Contratto di quartiere: potenziare il recupero del patrimonio edilizio esistente e soddisfare bisogni di utenze particolari come quella degli anziani, attraverso una rete di servizi sociali, assistenziali e ricreativi in grado di garantire miglior qualità della vita ed un’effettiva integrazione con il tessuto sociale del quartiere.
Le scelte progettuali e le soluzioni tecnologiche derivano inoltre dallo sviluppo del programma di sperimentazione, che ha come obiettivo centrale l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche dell’involucro e la riduzione dei costi di manutenzione e gestione, facendo ricorso ad esperienze consolidate nell’ambito dell’architettura bioclimatica, sia in termini di prestazioni, sia in termini di bilanci costi/benefici.
Il Piano di recupero infatti, consente di rivestire gli edifici esistenti con cortine di laterizio senza aumento di cubatura, come pure di realizzare coperture a falde sopra i preesistenti tetti piani.
La particolare tecnologia adottata per l’involucro – pareti ventilate con elementi di cotto a vista – risponde a questi obiettivi e consente allo stesso tempo di individuare una risposta ottimale per uno dei problemi che più sta a cuore agli abitanti del quartiere, la ristrutturazione degli edifici fatiscenti mediante l’utilizzo del laterizio. La sperimentazione delle pareti ventilate potrà costituire, in termini di efficacia e flessibilità, un esempio di soluzione adeguata per gli interventi di recupero del ”moderno”, uno degli obiettivi principali del contratto di quartiere.
Anche le soluzioni impiantistiche contribuiscono in modo non marginale ad una strategia di risparmio delle risorse energetiche ed al miglioramento del comfort ambientale, e sono principalmente mirate ad offrire soluzioni ottimali per l’impianto termico (ottimizzazione e differenzazione in base alle diverse tipologie d’utenza) ed idrico (risparmio della risorsa idrica).

Infrastrutture
Ultimo aggiornamento ( giovedì 15 dicembre 2011 )
 
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