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Schede Lab. B
Villaggio Olimpico, Pechino 2008 Stampa E-mail
Scritto da daniela puzzi   
lunedì 13 settembre 2010
Autore schedaDaniela Puzzi
ProgettistaVari
Anno di Progettazione2001-2002
Anno di Realizzazione2003-2008
PaeseCHINA
Committenza/Soggetti promotoriComitato Olimpico Internazionale (CIO), Comitato della città di Pechino
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata16.000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)800.000 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su)470.000 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)60.000 mq mq
Superficie delle strade45.000 mq mq
Superficie dei parcheggi pubbliciparcheggi sotterranei mq
Superficie dei servizi pubblici20.000 mq mq
Superficie del verde pubblico attrezzato80.000 mq mq
Numero alloggi2.000 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali35.000 mq mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il nuovo quartiere si trova a nord della città non molto distante dai grandi monumenti del centro e vicino all’Olympic Forest Park. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie ad una gara d’appalto volutasi per determinare il sito per lo svolgimento delle Olimpiadi del 2008: Pechino ne esce vincente anche se con qualche difficoltà dovute al grande inquinamento presente nella città.Il problema più grande infatti è stata l’emergenza ambientale e per risolvere questa situazione sono state necessarie attenzioni particolari in tutta la città, non solo nell’area di intervento. Per prima cosa è stato recuperato il lago Shishahai che costitutiva un elemento di grande importanza per lo svolgimento dei giochi data la sua vicinanza a questi; è stata creata una cintura verde intorno alla metropoli  immettendo della vegetazione nelle aree semidesertiche in cui vi era la possibilità che si originassero tempeste di sabbia che avrebbero provocato problemi durante lo svolgimento delle gare, ma anche a tutti i cittadini durante la loro vita quotidiana.Il piano presentato delineava la voglia di riqualificazione ambientale e vedeva nei Giochi un inizio del cambiamento, fino al punto di dare il via ad un programma pluriennale per la salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento delle infrastrutture. Proprio per tutte queste innovazioni il villaggio olimpico è stato nominato “villaggio verde”, “villaggio sostenibile” e villaggio all’insegna della tecnologia.

Bibliografia

- http://www.demaniore.it/opencms/opencms/demanioRe/homePageSezione/attualita/in-evidenza/home/DM08-1186390887484.html?breadCrumb=dettaglio (27 maggio 2010)

- http://pechino2008.blogosfere.it/2007/03/pechino-proseguono-i-lavori-del-villaggio-olimpico.html  (27 maggio 2010)

- http://www.canottaggio.org/risultati_2007/1_WJr_Pechino/articoli/0811_villaggio.shtml (27  maggio 2010)

- http://news.international.rai.it/news/mostra.php?idn=913 (27 maggio 2010)

- http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/diritti/9319.php (27 maggio 2010)

- http://www.lorenzibonsai.it/progetto_lavoro_in_cina.htm (27 maggio 2010)

- http://pechino2008.blogosfere.it/2007/03/16.html (27 maggio 2010)

- http://www.archimagazine.com/awatercube.htm (27 maggio 2010)
- www.iia.cnr.it/iian/news/italiano/20050713.pdf  (27 maggio 2010)

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Il villaggio si trova vicino all’Olympic Forest Park che occupa il 40% di tutta la zona olimpica interessata dai nuovi interventi per le Olimpiadi 2008 (fig. 1). A causa delle pessime condizioni ambientali Pechino è intervenuta dando molto spazio alle zone verdi all’interno del villaggio (fig. 6.a-6.b)e promuovendo anche ulteriori progetti di riqualificazione ambientale in tutta la città.
Edilizia
Il villaggio si divide principalmente in due lotti presentandosi come un complesso di 42 edifici che hanno ospitato durante l’agosto del 2008 atleti partecipanti alle gare olimpiche e giornalisti (fig.2-3-4). All’interno sono stati realizzanti alloggi per atleti, giornalisti e per il personale di servizio, strutture ospedaliere, magazzini e locali per la manutenzione, centri per il culto religioso,strutture per il tempo libero, shopping center, ristoranti, servizi logistici, centri di intrattenimento, spazi alberghieri, un museo degli usi e costumi cinesi, una biblioteca e dei parcheggi sotterranei. Una volta terminate le gare il villaggio è stato affidato ad un’impresa che si è preoccupata della vendita degli appartamenti alla popolazione cinese: nonostante i prezzi alti, gran parte degli alloggi era già stata acquistata ancora prima dell’inizio dei Giochi (la premessa infatti era quella di far diventare il villaggio il nuovo quartiere di lusso della capitale).

Temi principali della realizzazione sono stati la creazione di una cittadella energicamente efficiente ed ambientalmente sostenibile . sono stati impiegati pannelli solari di un’impresa italiana per la produzione di acqua calda, per la climatizzazione degli ambienti e per l’illuminazione dei viali del villaggio, inoltre è stato realizzato un moderno sistema di distribuzione e di raccolta dell’acqua che permetterà la riduzione al minimo degli sprechi.

Infrastrutture
L’importanza dell’evento sportivo ha determinato un intervento sulla mobilità a grande scala: per garantire agli atleti e agli spettatori il veloce raggiungimento delle sedi delle gare sportive è stata costruita intorno al quarto anello (Pechino è costruita intorno ad una serie di raccordi anulari o anelli) l’Autostrada delle Olimpiadi, che durante l’agosto 2008 assorbiva il 30% del traffico del secondo e terzo anello. Sono state realizzate inoltre nuove linee sopraelevate e sotterranee dei mezzi pubblici quali una nuova linea della metropolitana, una metropolitana leggera di superficie, 7 nuove linee tranviarie, numerosi percorsi per gli autobus, senza contare gli interventi di rafforzamento stradale della rete stradale esistente.
Con la realizzazione di tutti queste nuove reti di comunicazione particolare attenzione è stata riservata al controllo sulle emissioni di gas inquinanti dei veicoli: Pechino ha dovuto conformarsi agli standard nazionali ed a quelli imposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità introducendo degli efficienti e rigidi parametri di controllo sulle emissioni ed imponendo alcune restrizioni.

2_ Edifici residenziali in fase di costruzione
3_ Vista del villaggio
4_ Affaccio degli alloggi su una delle vie che delimitano l’area
5_ Area interna della zona residenziale
6.a_ Area verde all’interno della zona residenziale
6.b_ Area verde all’interno della zona residenziale
7_ Ingresso del villaggio olimpico
Ultimo aggiornamento ( giovedì 20 ottobre 2011 )
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Villaggio Olimpico, Atene 2004 Stampa E-mail
Scritto da daniela puzzi   
lunedì 13 settembre 2010
Autore schedaDaniela Puzzi
ProgettistaVari
Anno di Progettazione1997
Anno di Realizzazione1998-2004
PaeseGREECE
Committenza/Soggetti promotoriComitato Olimpico internazionale, Comitato di Atene
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata17.428 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)1.240.000 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)340.000 mq mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade260.275 mq mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato236.173 mq mq
Numero alloggi2.292 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Atene, capitale della Grecia, è stata scelta come città ospitante dei Giochi Olimpici del 2004 dal Comitato Olimpico Internazionale il 5 settembre del 1997: da questo momento la città ha iniziato un grande processo di trasformazione per poter accogliere lo svolgimento delle gare ed i numerosi partecipanti e spettatori. Questo evento internazionale si presentava come una grande opportunità di rinnovo: il Comitato Olimpico Europeo aveva richiesto la realizzazione di un villaggio sostenibile ed il più possibile verde, l’utilizzazione di tecnologie efficienti e rinnovabili, attenzione per la scelta dei materiali eliminando tutti quelli tossici e migliorie sullo smaltimento dei rifiuti. Inoltre erano stati ordinati degli studi appositi per l’utilizzo di tecniche bioclimatiche, energia solare e refrigeranti naturali che avrebbero permesso alla città di risparmiare un numero considerevole di kilowatt annui e conseguentemente anche di denaro. Purtroppo però a causa dei ritardi durante la costruzione del sito non tutte queste specifiche sono state realizzate.A questo si vanno ad aggiungere anche altri problemi di tipo sociale dovuti alla vendita degli appartamenti dopo la fine dei giochi: l’obiettivo del progetto del villaggio olimpico era quello di fornire massima accessibilità anche alla persone con problemi di mobilità e fornire coesione sociale, invece i nuovi residenti hanno dovuto affrontare disagi come l’inefficienza delle scuole, mancanza di scuole materne ed il mantenimento dell’ampia zona verde. Tutto ciò ha portato alla trasformazione del villaggio in una specie di ghetto proprio per il tipo di insediamento “modello”.

Bibliografia
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

L’area si presenta come un lotto rettangolare con un perimetro di 2.090 metri di lunghezza per 766 metri di larghezza situato in prossimità dell’Olimpiakò Choriò, il grande polmone verde della città di Atene, nonché parco nazionale (fig. 1).
Per l’attuazione di questo progetto è stato posto l’accento sulle tecnologie di tipo sostenibile, sulla conservazione dell’energia e sullo sfruttamento massimo delle fonti di tipo rinnovabile limitando così un negativo impatto sull’ambiente. Oltre alla zona residenziale del villaggio olimpico sono state riqualificate anche altre aree della città.

Edilizia

Il villaggio è diviso principalmente in due zone, quella residenziale e quella internazionale. La parte residenziale è formata da 366 palazzine di due, tre oppure quattro piani costituite da 14 tipi diversi di alloggi per fare fronte ad esigenze particolari e per creare varietà architettonica; sono presenti anche servizi medici, impianti sportivi, un ristorante, un policlinico,un centro informazione, una biblioteca, un centro salute, cinema, discoteca, un centro per gli anziani ed uno attrezzato per il culto delle cinque principali religioni monoteiste (fig. 7).
La zona internazionale invece funziona più come centro di incontro ed è formato da un ufficio postale, una banca, un parrucchiere, un museo dei giochi olimpici, un’area attrezzata per le connessioni internet, un centro commerciale con fioraio,lavanderia edicola ed agenzia viaggio, un’area riservata alla telefonia, bar.
Al termine dei Giochi le residenze sono state assegnate a famiglie a basso reddito da un’apposita commissione.

Infrastrutture

Nel settore dei trasporti sono state apportate migliorie per poter collegare l’area in esame con il resto della città: per prima cosa sono state inaugurate due nuove linee della metropolitana ed è stata prolungata una terza linea; è stato creato un collegamento ferroviario con l’aeroporto, sono stati introdotti degli autobus funzionanti a gas, sono state aumentate le corsie riservate ai mezzi pubblici incrementando tram urbani e suburbani, e realizzati parcheggi appropriati. La costruzione del villaggio è stata accompagnata anche dalla costruzione di numerose opere infrastrutturali che hanno garantito un elevato standard di vita dei residenti come la rete di gas naturale collegato a tutti gli appartamenti, le reti sotterranee per l’illuminazione dell’area e delle strade, delle linee telefoniche in fibra ottica, l’approvvigionamento di acqua per residenze e per l’irrigazione dei giardini, reti per prevenire rischi di inondazioni.

1_ Masterplan
2_ 3D del progetto
3_ Area residenziale
4_ Prospetto di una palazzina residenziale
5_ Scorcio all’interno dell’area
6_ Ingressi delle residenze
7_ Centro per il culto religioso
Ultimo aggiornamento ( martedì 25 ottobre 2011 )
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Torre Spaccata Stampa E-mail
Scritto da Ilaria Grossi   
lunedì 13 settembre 2010
Autore schedaIlaria Grossi
ProgettistaProgetto urbanistico: Plinio Marconi Progetto architettonico: gruppo di Plinio Marconi, gruppo di Serena Boselli, gruppo di Gino Cancelotti, gruppo di Massimo Castellazzi, gruppo di Eugenio Montuori, gruppo di Vittorio Ballio Monpurgo, gruppo di Giuseppe Nicolosi, gruppo di Mario Paniconi, gruppo di Vincenzo Passarelli, gruppo di Giulio Pediconi.
Anno di Progettazione1958
Anno di Realizzazione1960
PaeseAFGHANISTAN
Committenza/Soggetti promotoriIstituto Autonomo Case Popolari (IACP), Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato (INCIS), Istituto Nazionale previdenza Sociale (INPS).
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata11200 abitanti
Superficie territoriale (St)305000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)185500 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)38000 mq
Superficie delle strade7500 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici7800 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi2000 (11154 vani) (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

DESCRIZIONE SINTETICA GENERALE


Fiancheggiato dalla via Casilina, qualche centinaio di metri oltre il Mausoleo di Sant’Elena e il parco archeologico di Centocelle, sorge il quartiere ti Torre Spaccata, che prende il nome dall’omonima torre medievale, oggi allo stato di rudere, sorta sui resti di un sepolcro di epoca romana.
Realizzato durante il secondo settennio, il complesso è stato progettato da Plinio Marconi, coordinatore di ben 10 gruppi di progettisti.
La folta vegetazione oggi esistente negli spazi comuni, costituita prevalentemente da pini marittimi, nonché l’uso della cortina di mattone, spesso trattata a formare superfici traforate e alternata a elementi strutturali in cemento armato a vista, conferiscono all’insieme carattere unitario, nonostante la varietà delle soluzioni proposte.

Bibliografia


- Margherita Guccione (a cura di), Guida ai quartieri romani INA Casa, Gangemi Editore, Roma 2002.


Sitografia


- http://www.darc.beniculturali.it/ita/approfondimenti/ina_casa.html
- http://www.cdqtorrespaccata.it
- http://www.wikipedia.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica





Il quartiere, che si dispiega su un terreno pianeggiante, è diviso drasticamente a metà da viale dei Romanisti. L’area centrale che è già segnata dall’intrusione della caserma V. Piccinini è destinata ai servizi comuni: la chiesa G. Nicolosi, la scuola P. Marconi, l’asilo, il mercato e uffici.








Edilizia




Gli edifici residenziali non si discostano dagli schemi emanati dall’INA Casa per quanto riguarda le soluzioni planimetriche degli alloggi. Generalmente, all’interno dei singoli lotti vengono accolti edifici progettati da altri gruppi, favorendo così un’integrazione tra i differenti insiemi. I corpi edilizi, collocati in maniera quasi mai coincidente con il filo stradale, si ispirano alle precedenti esperienze scandinave e rispondono a tipologie a torre e in linea, a tre, cinque e fino a sette piani, disposte a formare, nel cuore degli isolati, ampie coltri verdi protette.





Infrastrutture


Caratterizzato da una strada principale, Viale dei Romanisti, che lo suddivide a metà e sulla quale troviamo il nucleo principale dei servizi.




Su tutto il lato Nord del quartiere, via Casilina, abbiamo il passaggio di una linea della metropolitana.






immagine da satellite
inquadramento
planivolumetrico
vista 1
vista 2
vista 3
vista 4
vista 5
mura romane in via torre spaccata
parrocchia santa maria regina mundi
tralicci in via berneri
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Nuova Schio Stampa E-mail
Scritto da Ilaria Grossi   
lunedì 13 settembre 2010
Autore schedaIlaria Grossi
ProgettistaAll’origine Antonio Caregaro Negrin Per la riconversione Franco Mancuso con la collaborazione di una équipe di architetti di Schio
Anno di Progettazioneprogettaz. del 1890, riqualificazione e riconversione del 1987/89
Anno di Realizzazionela riconversione è ancora in corso
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriL’industriale Alessandro Rossi nel 1888 L’amministrazione comunale nel 1987
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediatacirca 2000 abitanti
Superficie territoriale (St)152000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Bibliografia
{riferimenti_bibliografici}
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Quartiere operaio con servizi pubblici.
Il quartiere è composto fondamentalmente da abitazioni circondate da verde.
Oltre agli edifici ad uso residenziale, sono stati realizzati numerosi altri servizi tra i quali una scuola elementare e un asilo
.

Edilizia

Le abitazioni sono suddivise in quattro classi, quelle di prima e di seconda classe realizzate per i dirigenti e i tecnici, posizionate generalmente nei pressi della via principale del quartiere e costituite da abitazioni unifamiliari. Le case di terza e quarta classe erano destinate agli operai e posizionate nella parte più interna del quartiere.

Infrastrutture

Inizialmente la progettazione prevedeva la disposizione delle abitazioni su strade e viali ad andamento curvilineo e sinuoso. In realtà però si è reso necessario attuare una pianificazione più funzionale del territorio realizzando una pianta costituita da un sistema di strade ad assi rettilinei ed ortogonali.

immagine da satellite
inquadramento
planimetria generale
prospetti abitazione tipo
vista 1
vista 2
copertina del Manuale
tavole del manuale
abitazioni recuperate
Ultimo aggiornamento ( martedì 25 ottobre 2011 )
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Farum Midtpunkt Stampa E-mail
Scritto da luciano montanari   
martedì 29 settembre 2009
Autore scheda{autore}
ProgettistaSorensen
Anno di Progettazione1970
Anno di Realizzazione1974
PaeseDENMARK
Committenza/Soggetti promotoriComune di Farum
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata4000 ca. abitanti
Superficie territoriale (St)239000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)1100000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)173250 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)97000 mq
Superficie delle strade4500 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi1624 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

 

 

Il Farum Midtpunkt è stato uno degli esempi più rappresentativi della ricerca costruttiva e tipologica degli anni ’70 in Danimarca; in particolare, dal punto di vista tipologico l’obbiettivo era quello di fare coesistere un’alta concentrazione di alloggi con una elevata qualità abitativa e di vita sociale nel quartiere. Rileggendo criticamente alcune esperienze del movimento moderno, i progettisti scelgono le strade dell’alloggio con terrazzo-giardino aggregato ad un organismo complesso; le qualità della casa unifamiliare con giardino si integrano con la capacità dell’edificio di grandi dimensioni di divenire elemento urbano, che concentra una vita di relazione e si pone sul piano formale come elemento di qualificazione della città; alla contraddizione densità-qualità dell’alloggio si aggiunge, in questo caso, il tema dei costi e dell’uso della prefabbricazione.
In un’area di 30 ha posta a 20 km circa da Copenaghen, in una zona abbastanza centrale del preesistente centro di Farum, il piano prevede 24 blocchi di abitazione con alloggi a terrazza su tre piani più il piano terra a garages. A scala urbanistica la scelta è tradizionale: orientamento dei blocchi lungo l’asse Nord-Sud, due sistemi di percorso ortogonali: in senso trasversale le strade di penetrazione veicolare, in senso longitudinale, ed a un livello superiore, i percorsi pedonali.
I tre edifici ad Ovest, lungo la Bregnerodvej, ospitano al piano terra i servizi (scuola materna, due clubs, centro sociale, cinema, lavanderia, club per giovani, ecc..), alloggi speciali al piano superiore (camera per giovani, appartamenti per handicappati) e 264 alloggi per famiglie. Le dimensioni variano dai 55 mq negli alloggi a una stanza, ai 130 mq (4 stanze, il tipo prevalente). L’isolamento dai rumori del percorso pubblico è ottenuto nell’alloggio con una fascia filtro formata da ripostigli e vestiboli.
La strada interna è concepita come spazio pubblico per l’incontro e la sosta; gli spazi gioco bimbi e i locali per gli hobby degli adulti, che affacciano su piccole piazze, spezzano l’allineamento della strada interna, nella quale si svolgono feste organizzate dagli abitanti.
Lo schema aggregativi prevede al primo livello, sui due lati della strada interna, un alloggio tipo A da 129 mq e il monolocale tipo C da 54 mq; al secondo livello un altro alloggio tipo A e il primo livello del duplex tipo B con 4 stanze (130 mq); il modulo strutturale è di 6.30 mt e il modulo doppio costituisce l’unità base che si ripete con poche varianti.
Concepito dalla Società per le abitazioni del Comune di Farum e finanziato dal KAB (la più importante cooperativa d’abitazione di Copenaghen), Farum Midtpunkt ha presto destato l’interesse degli abitanti, che ne hanno assunto la gestione delle attività collettive: ciascun blocco si è dotato di un consiglio di inquilini ed esiste poi un consiglio dell’intero quartiere. Si è costituita una società per la gestione dei servizi comuni (autobus, scuole, sport, informazioni ed attività culturali), e questo può essere considerato un segno del buon risultato a livello sociale a cui sono pervenuti i progettisti.
Presentato al pubblico nel 1972 corredato da una gamma di possibili utilizzazioni degli spazi pubblici, il progetto ha suscitato un grande interesse negli utenti che, a distanza di anni, si può dire che il Farum è divenuta una comunità che si identifica in un quartiere, avendo realizzato una propria identità sociale a cui corrispondono una forte unità spaziale. Si ravvisa, altresì, un limite di questa esperienza nell’evidente distacco fisico del quartiere dal tessuto della città, così come la compresenza forzata (che induce qui buoni risultati) rischia ritradursi in isolamento rispetto al contesto sociale più vasto, nonostante gli sforzi degli animatori per aprire asili nido agli utenti di altri quartieri, e per organizzare incontri con altri gruppi.
Il Farum Midtpunkt intende, quindi, proporsi come un’esperienza sociale ed urbanistica esemplare e trasferibile anche in altri contesti.
 
Bibliografia
 
- Zaffagnini M., Trebbi G., Lomi E., Masè A., Carini A., Farina R., Nuti F., Ciammitti M., Guidotti A. Housing in Europa 2° parte: 1960-1974, CISE, Bologna, 1975.
 
Sitografia

 

- www.farum-midtpunkt.dk/
- www.flickr.com/photos/steenjeberg/2535132965/
- www.arkitekturbilleder.dk/billedbasen/
 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

 

I tre lunghi edifici ad Ovest contengono prevalentemente i servizi ed attrezzature pubbliche di interesse collettivo, mentre le residenze occupano gran parte dell’intervento e sono disposti parallelamente ad essi; gli spazi aperti invece separano il quartiere dalle arterie di traffico limitrofe (lato Est); gli spazi aperti (piazze e verde attrezzato) rompono la continuità della cortina edilizia delle residenze, intercettando le strade di penetrazione

Edilizia

I tre edifici ad Ovest, lungo la Bregnerodvej, ospitano al piano terra i servizi (scuola materna, due clubs, centro sociale, cinema, lavanderia, club per giovani, ecc..), alloggi speciali al piano superiore (camera per giovani, appartamenti per handicappati) e 264 alloggi per famiglie.
La sezione tipo degli edifici residenziali a terrazza, invece, prevede al primo livello, sui due lati della strada interna, un alloggio tipo A da 129 mq e il monolocale tipo C da 54 mq; al secondo livello un altro alloggio tipo A e il primo livello del duplex tipo B con 4 stanze (130 mq).
Il modulo strutturale è di 6.30 mt e il modulo doppio costituisce l’unità base che si ripete con poche varianti.
La costruzione consiste in pareti esterne in c.a. portanti isolate ed elementi di facciata prefabbricati. Essi si compongono di un isolante interno in pannelli di legno pressato di spessore di 12 mm accoppiato a un foglio di alluminio, da un isolamento in lana di roccia di 100 mm e da un rivestimento esterno di 35 mm in lastre di cemento-amianto; lo strato più esterno è formato da una lamina di corten posta a distanza di 15 mm dal pannello, a formare una camera d’aria. L’uso di questo materiale ha garantito eccellenti caratteristiche di durata e dona al complesso un intenso colore rosso ruggine che si associa per contrasto con il verde dell’ambiente circostante.

Infrastrutture

La viabilità da e all’interno del quartiere si articola su due livelli differenti e ortogonali:
in senso trasversale ai fabbricati le strade di penetrazione veicolare, in senso longitudinale, ed a un livello superiore, i percorsi pedonali.

Ultimo aggiornamento ( lunedì 28 novembre 2011 )
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