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Schede Lab. B
Spine bianche Stampa E-mail
Scritto da emmanuele ollari   
domenica 20 luglio 2008
Autore schedaEmanuele Ollari
ProgettistaCarlo Aymonino
Anno di Progettazione1954
Anno di Realizzazione1959
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriMinistero dei Lavori Pubblici (concorso nazionale del 1954)
Strumenti urbanisticoPiano Regolatore Generale città di Matera del 1954
Dati quantitativi
Popolazione insediata3500 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)152790 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)24570 mq
Superficie delle strade26865 mq
Superficie dei parcheggi pubblici26000 mq
Superficie dei servizi pubblici21500 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato25420 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Nel 1954 viene bandito un concorso dal Ministero dei Lavori pubblici per il risanamento dei ‘Sassi’ di Matera. I vincitori del concorso, insieme ad altri progettisti chiamati per la realizzazione edilizia di tutto il quartiere, riescono ad esprimere un alto grado di tipizzazione e unificazione, dall’insieme urbanistico fino ai più piccoli dettagli costruttivi. L’intero intervento è stato progettato da varie équipes di architetti che hanno collaborato tra loro per ottenere un disegno unitario e pensato, pur nella diversità delle varie tipologie insediative realizzate.
Il quartiere Spine Bianche è situato a nord-ovest dell’abitato di Matera, compreso tra la statale n. 7 Appia e la via destinata a congiungere la nuova stazione ferroviaria con il centro direzionale. Esso occupa una superficie totale di 152.790 mq con 687 alloggi per complessivi 3500 abitanti e con una densità territoriale conseguente di 230 ab/ha. Le attrezzature collettive (scuola, chiesa, delegazione comunale e mercato) sono quelle previste dal Piano Regolatore Generale del 1954  e, nell’intenzione dei progettisti, avrebbero dovuto servire anche le zone adiacenti. Ventiquattro negozi lungo la strada principale e ventiquattro botteghe artigiane, sistemate nella spina centrale del quartiere, costituiscono il nucleo commerciale dell’intervento. Gli spazi a verde pubblico della zona centrale sono stati pensati per essere utilizzati in seguito per uno o due asili nido. Ad eccezione delle tre torri, che raggiungono i cinque piani, e delle botteghe artigiane, che sono a due piani compreso il piano terreno, tutti gli edifici sono a tre piani. La struttura dei fabbricati è in cemento armato, con una luce dei solai quasi costante di 5 m; il rivestimento esterno è in mattoni multiformi a faccia a vista; il basamento è in pietra di Trani bocciardata; la copertura a tetto in tegole marsigliesi. Per tutto il quartiere sono stati adottati 3 tipi di infissi esterni: due in legno, con persiana alla romana di colore variabile da nucleo a nucleo nelle facciate e con avvolgibili nelle logge, e uno in ferro, per i servizi igienici e le scale. La pavimentazione esterna è in asfalto per i marciapiedi e lastre di cemento per le strade carrabili interne.
Pur trattandosi di alloggi ultrapopolari (quotati all’epoca 400.000 lire a vano, comprese cantina e cucina attrezzata) presentano una finitura superiore per la categoria, grazie agli accorgimenti adottati, che hanno permesso di economizzare i costi. Tra questi accorgimenti si possono annoverare: solai di luci identiche, altezza netta interna di 2,80 m, utilizzazione degli stessi particolari per l’intero quartiere ad esclusione delle ringhiere in ferro. Inoltre 10 degli 11 lotti che sono stati ultimati per primi nel 1959 sono stati vinti dalla medesima impresa costruttrice (Imprese riunite di Taranto); ciò ha permesso all’impresa stessa di applicare uno sconto dell’8% sugli appalti successivi.
Particolarmente studiato, dato l’impianto urbanistico basato su corpi di fabbrica ortogonali congiunti, è l’elemento tipo per il blocco d’angolo, dove lo svuotamento al piano terreno dei due sottopassaggi tra loro ortogonali, che facilitano molto i percorsi pedonali, trova rispondenza nell’arretramento dei piani superiori e nell’aggetto dei balconi angolari.
Le case a blocco isolate, che chiudono la composizione del quartiere a est e a ovest, sono state progettate usando gli stessi elementi costruttivi e gli stessi infissi delle altre unità.
Particolare risalto nell’insieme del quartiere assumono gli edifici progettati da Fiorentino, Selem e De Carlo (figg. 13 e 14), in cui l’uso dei loggiati continui, dei portici e alcune personali notazioni linguistiche introducono un elemento di novità rispetto alla compattezza degli altri blocchi, senza tuttavia rappresentare una stonatura, ma al contrario un arricchimento per tutto il quartiere.
* Le frasi riportate in corsivo sono tratte dalla relazione tecnica dell’intervento, pag. 15 del numero di Casabella indicato in bibliografia.

Bibliografia
Fonti bibliografiche
- Giancarlo Priori (a cura di), Carlo Aymonino, Zanichelli, Bologna, 1990.
- Casabella continuità, rivista internazionale di architettura e urbanistica, n. 231, settembre 1959.
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

I comparti residenziali sono distribuiti in stecche regolarmente disposte spesso in modo da formare corti aperte. Ciascuna unità è provvista di una quota di verde privato di pertinenza . Il verde pubblico risulta distribuito in tutto il lotto in superfici di modesta entità, al contrario delle prime ipotesi dove era concentrato in una grande fascia centrale. I servizi, come la chiesa e la scuola, sono collocati a lato del quartiere, in modo da evidenziare la compattezza del tessuto residenziale.
Edilizia
Le varie equipe progettuali che hanno partecipato alla realizzazione delle unità residenziali e commerciale hanno proposto diverse tipologie insediative.

Gli edifici ad uso negozi e abitazioni sono stati realizzati dall’architetto Sergio Lenci e prevedono corpi in linea su due piani fuori terra con negozi al piano inferiore.
Carlo Aymonino si è concentrato sulla soluzione ad angolo di raccordo tra i corpi residenziali ortogonali; questi ultimi sono stati progettati insieme agli architetti Ottolenghi e Fiorentino. Consistono in unità residenziali affiancate poste in linea di altezza tre piani, sia alloggi normali che duplex.
Sono inoltre presenti una tipologia detta ‘a torre’ dell’arch. Chiarini, di altezza complessiva di cinque piani, e una tipologia ‘a blocco isolato’ dell’arch. Girelli, di tre piani fuori terra.
Da ultimi, sono presenti un ulteriore edificio ad uso negozi e abitazioni che si presenta sempre di forma allungata e tre piani fuori terra, opera dell’arch. De Carlo, e edifici con alloggi normali e duplex, realizzati dagli arch. Fiorentino e Selem.

Infrastrutture

L’intervento si inserisce nel progetto di viabilità identificato del PRG. La maggior parte delle strade viene costruita appositamente per questo nuovo intervento, che si innesta solo su una arteria stradale forte preesistente. Il disegno della viabilità unisce nel modo più diretto e semplice possibile tutti i comparti costruiti, i quali, nonostante le loro forme regolari, sono disposti sull’area in modo irregolare. Non sono previsti interventi particolari di moderazione del traffico né la costruzione di alcuna pista ciclabile, bensì solo di marciapiedi per i pedoni.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 15 dicembre 2011 )
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Zac Bercy Stampa E-mail
Scritto da alessandro   
domenica 20 luglio 2008
Autore schedaAlessandro
ProgettistaJEan Pierre buffi
Anno di Progettazione1973 - 1978
Anno di RealizzazioneInizio 1988 – fine 1992
PaeseFRANCE
Committenza/Soggetti promotoriGruppo DAU (Direction de l’amenagement urbain et de la construction de la ville de Paris) e del gruppo APUR.
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata3000 ca. abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)50 ettari di territorio ca. mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici2700 ca. mq
Superficie dei servizi pubblici2 scuole materne, 1 centro formazione, 1 asilo nido, 1 palestra, 1 museo. mq
Superficie del verde pubblico attrezzato13 parchi pubblici in riva alla Senna. mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali45000 mq. (i negozi sono principalmente al piano terreno degli edifici) mq
Superficie delle attivita direzionali80000 mq. mq
Superficie delle attivita ricettive620 stanze hotel, cinema, residenze ospedalizzate. mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali150000 mq. mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il nuovo quartiere di Bercy è situato nel XII arrondissement lungo la Senna ed occupa circa una cinquantina di ettari, di cui tre quarti costituiti dai vecchi depositi vinicoli, presenti sul sito da oltre un secolo. Fin dagli anni settanta questo settore è destinato dai piani urbanistici ad essere trasformato in un parco, circondato da un quartiere con residenze ed attività miste, accanto a grandi attrezzature pubbliche, in prossimità del Boulevard de Bercy.
È un progetto molto importante in quanto è in netto contrasto con la ricchezza del contesto circostante in quanto il sito (di rilevanza storica) è circondato da tracciati che ne avevano marcato la morfologia, fitto da una vasta rete di strade, sottolineate da allineamenti arborei (oltre 500 platani più che centenari), un intrico di piccole costruzioni (i capanni per la degustazione del vino) che con ambienti di grande suggestione formavano un quartiere un po defilato dalla città e bordato dal fiume.
Fra il 1973 e il 78 vengono messi a punto, con il coordinamento della DAU e dell’ APUR una serie di programmi che, attraverso la declinazione del binomio parco/lottizzazioni, permettono di precisare gradualmente gli elementi di un preliminare progetto urbano e di stabilirne con esattezza i differenti contenuti. Il progetto prende progressivamente forma attraverso una serie di operazioni di prestigio realizzate in immediata prossimità, come il Palais Omnisport di Parigi-Bercy nel 1979, il ministero delle Finanze nel 1981, la Zac Corbineau-Lachambordie nel 1985, il Centro Internazionale Agro Alimentare nel 1986, il concorso per il parco 1987.
Nel 1988 il Consiglio Municipale di Parigi delibera la creazione della Zac Bercy.
La forma rettangolare del parco determina la direzione principale e afferma l’identità del sito, bordato a nord dal ministero e dal Palais Omnisport, sottolineato dai lungosenna e dal disegno della Zac che, disposto parallelamente, ne accentua la tensione longitudinale. Gli edifici sono disposti in maniera continua al centro del parco e ospitano funzioni miste, residenze, attività, terziario, attrezzature di quartiere, coronate dal Centro culturale americano, opera dell’architetto F.O. Gehry.
La rete stradale preesistente costituisce il canovaccio per tessere una trama rigorosa di spazi pubblici, articolati secondo due direzioni: quella ortogonale delle strade e quella obliqua e più stretta delle strade che una volta collegavano i depositi vinicoli.
Dopo l’approvazione del Paz, il Plan d’Amenagement de Zone, il comune incarica del coordinamento due architetti per affiancare la Semaest nella sistemazione di questo nuovo brano di città.
All’architetto Jean Pierre Buffi viene affidato il compito di garantire una coerenza d’insieme, pur consentendo soluzioni architettoniche differenziate, e Muriel Pages, che faceva parte del gruppo vincitore del concorso del parco, alla quale le viene chiesto di occuparsi dell’insieme degli spazi pubblici, affinchè questi non siano più uno scampolo dell’edificato ma tornino ad essere di nuovo la struttura urbana portante attraverso cui la città si esprime.
A partire dal 1988, Jean Pierre Buffi lavora in stretta connessione con il direttore della Semaest per assicurare il massimo della coerenza dell’insieme urbano. “Si trattava di andare al di là del tradizionale lavoro di ridisegno di alcuni isolati nei quali ogni architetto interviene liberamente secondo un capitolato che specifica soltanto le altezze massime, le densità, gli allineamenti. Il nostro approccio ha comportato la definizione di regole severe, riferite alla morfologia degli edifici, alla presenza di funzioni miste (negozi, alloggi, attività) nonché allo statuto degli spazi a piano terreno”.
Ogni progettista ha impostato, dunque, il proprio lavoro da vincoli ben precisi. “Si trattava di riuscire a creare un quartiere, continua Buffi, dove le differenze sociali non si leggessero in facciata o nel trattamento degli spazi condominiali”.
Ogni progettista ha ricevuto l’incarico di realizzare un brano urbano con edifici disposti sia sul fronte del parco che sul filo stradale retrostante, in maniera tale da includere anche vuoti, i cortili, le cesure, i giardini semi-privati, rendendo possibile in tal modo la gestione di rapporti da facciata a facciata. La ripartizione degli incarichi, senza dubbio in abituale, risponde più ad una logica morfologica cha a principi amministrativi o commerciali. L’unità d’insieme è rafforzata da alcune direttive molto dettagliate, come ad esempio, l’utilizzazione di un unico rivestimento per le facciate in pietra bianca, mentre l’autonomia dei singoli volumi è rigorosamente contenuta da alcuni orientamenti vincolanti, come i percorsi orizzontali per collegare i differenti edifici, i ballatoi al primo livello e le logge a quelli superiori. A queste si sono aggiunte altre regole, come il disegno delle ringhiere, l’utilizzazione obbligatoria degli infissi esterni in alluminio laccato nero, il trattamento in vetro agli angoli dei murs pignons,senza le quali, secondo Buffi, sarebbe stato come lasciare eseguire il progetto ai promotori.
Il risultato è convincente ed è difficile riconoscere, a partire da una facciata, dove finisca l’opera di un architetto e comincia quella di un altro. In totale si tratta di cinque isolati organizzati in forma di U, aperti sul parco e continui sulla strada. Accanto agli edifici in linea si innestano le palazzine, due per ogni isolato, che consentono di realizzare una grande fluidità tra gli spazi verdi privati, all’interno, e il loro prolungamento verso le piantumazioni del parco. Questi tagli tra gli edifici si richiamano ai principi del verde e della luce, sebbene i patii siano un po esigui nel rapporto tra superficie e altezza degli edifici, mentre la rivisitazione degli isolati discende direttamente dalla tradizione urbana parigina del XIX secolo.
Per garantire la varietà in presenza di una certa unità, l’architetto coordinatore ha predisposto, come già era consuetudine nelle Zac parigine, un capitolato urbanistico ed architettonico, sia per l’insieme dell’intervento che per ogni singolo lotto. Da qui i progettisti hanno preso spunto per modellare, scavare, aprire viste oblique o passanti, scolpire balconi, concordare tra di loro la posizione di qualche finestra per evitare l’introspezione negli appartamenti e al contempo garantire la massima apertura verso l’esterno.
Dal momento che molti parametri erano imposti, come le altezze, i materiali, le tipologie, le libere scelte si sono concentrate nel trattamento dei dettagli e delle coperture, forse in omaggio alla incredibile ricchezza dei tetti parigini. Si può rilevare una qualche esiguità nelle dimensioni dei volumi, forse dovuta alla forte incidenza di residenze sociali per le quali si impongono incomprimibili imperativi economici da rispettare.
Un qualche limite mostrano anche le tipologie a blocco semi-aperte, in quanto le aperture verso il parco non sono sufficientemente generose, mentre i cortili sono piuttosto angusti e, invece di aprirsi verso il verde, rischiano di rinchiudersi su se stessi. Sulle strade laterali, il passo degli edifici rimanda alle forti densità urbane, mentre uno degli obiettivi di progetto risiedeva al contrario, nella costruzione di alloggi in simbiosi con il grande polmone verde del parco.
L’insieme è, comunque, gradevole e alcune idee particolarmente riuscite si trovano ad esempio, nelle facciate degli edifici che presentano una sorta di domesticità urbana su entrambi i fronti, evitando così un’abusata dicotomia tra facciata di prestigio su strada e facciata interna, a favore di un sapiente controllo degli spazi pubblici e semi-pubblici.

Bibliografia
Zac Seine-Rive Gauche, la nuova biblioteca e il suo quartiere, in “EDILIZIA POPOLARE”, n. 257/258, 1998. L’ARCHITECTURE D’AUJOURD’HUI, n. 294.
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Per quanto riguarda le residenze il progetto iniziale prevedeva in totale 860 alloggi, 340 PLA (pret locatif aidé) e 150 liberi. A lavori ultimati sul fronte del parco, si contano 350 alloggi sociali in locazione, 360 agevolati e 150 a libero mercato. La seconda fila di edifici completa la Zac portando gli alloggi a 1200 unità.
Per gli spazi pubblici troviamo passeggiate sui bordi della Senna e un totale di 13 aree verdi attrezzate pubblicamente.
Per quanto riguarda lo spazio pubblico edificato troviamo la presenza di scuole, asilo nido palestra e un museo.

Edilizia

Dal punto di vista della differenzazione delle varie tipologie di edilizia, il sito preso in esame racchiude in sé quasi tutte le tipologie sia per una destinazione privata che pubblica.
Troviamo infatti edilizia residenziale, edilizia per il settore terziario (attività industriali, commerciali, ricreative…), edilizia rivolta al servizio pubblico come le scuole e lo spazio verde attrezzato.

Infrastrutture

Nuova linea metropolitana veloce METEOR con stazione all’incrocio fra la rue de l’Ambrosie e la rue Francois Truffault, potenziamento della rete di autobus.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 15 dicembre 2011 )
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Bo01 Stampa E-mail
Scritto da giovanni   
sabato 19 luglio 2008
Autore schedaGiovanni
ProgettistaL’amministrazione diMalmö, Malmö City Planning
Anno di Progettazione1998 - 2001
Anno di Realizzazione2001
PaeseSWEDEN
Committenza/Soggetti promotorila Commissione europea
Strumenti urbanisticoComprehensive Plan
Dati quantitativi
Popolazione insediata2000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)35.000 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)120.000 mq mq
Superficie coperta residenziale (Scr)116.666 mq mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali58.333mq mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il quartiere Bo01 (dallo svedese bonollet, abitare, realizzato nel 2001) si trova nella Svezia meridionale distretto di Västra Hamnen, località portuale della città di Malmö nota anche con la denominazione di West Harbour. In posizione strategica sull’estremità occidentale del porto, l’area è a stretto contatto con la spiaggia, i grandi parchi pubblici ed il centro urbano, e si affaccia su Copehaghen, di fronte al ponte di Öresund.
Nel distretto di Västra Hamnen, in particolare, nel 1980 i cantieri navali Kockum sono stati smantellati e sostituiti da una fabbrica di automobili, successivamente dismessa e rilevata dalla Malmömassän, società di gestione di eventi espositivi. Di fronte alla situazione di crisi in cui versava la città Malmö, l’Amministrazione locale ha avviato una serie di interventi finalizzati a ridefinire il ruolo della città nel contesto nazionale ed europeo. Si è deciso così di trasformare il settore occidentale del porto da zona industriale degradata in un quartiere attraente con funzioni miste, residenziali, direzionali, cultuali e legate al tempo libero.
Il processo di trasformazione degli ex cantieri navali è connesso essenzialmente alla decisione di realizzare in tale area la prima esposizione svedese sull’abitazione europea. Alla fine degli anni Novanta, è iniziato il processo di pianificazione, caratterizzato subito dalla stretta collaborazione tra l’Amministrazione locale, i finanziatori e la Bo01AB, l’agenzia costituita ad hoc per organizzare e gestire l’evento.
Nel 2001 è stata aperta la prima Esposizione Internazionale sull’abitazione, denominata Bo01-City of Tomorrow. In tale occasione, le manifestazioni sono state organizzate e sviluppate dal National Board of Housing, dall’Associazione Svedese delle Autorità locali e dal National Housing Credit Guarantee Board, ed è stato realizzato un quartiere residenziale, costruito sperimentando tecnologie costruttive ecosostenibili, che al termine dell’evento è stato integrato come parte, formalmente compiuta e coerente, nel tessuto urbano circostante.
Il progetto di riconversione è stato finalizzato alla realizzazione di un quartiere residenziale che fosse attraente dal punto di vista urbano ed architettonico, ma che al tempo stesso fosse in grado di diventare il simbolo di una nuova sensibilità ambientale e di un’attenta gestione delle risorse naturali e territoriali. Nello specifico, l’obiettivo del progetto è stato garantire all’interno del nuovo insediamento la coesistenza di una
pluralità di attività urbane, ed assicurare a tutti i residenti, anche se in maniera diversa, la possibilità di beneficiare delle opportunità offerte da un ambiente costruito secondo i criteri di sostenibilità ambientale.

Bibliografia
www.casacoop.it
www.google maps.com
www.malmo.se /
www.urbandesigncompendium.co.uk/
www.energie-cites.eu
www.scandinaviandesign.com
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Realizzato ex novo, il quartiere residenziale è stato articolato in tre diversi settori: un distretto urbano permanente, perfettamente adattato al contesto; un villaggio, a carattere sperimentale, costituito dai prototipi più interessanti presentati dai diversi Paesi durante l’esposizione; un campus a verde attrezzato, sorto al posto degli spazi originariamente destinati ad accogliere le esposizioni temporanee. Il distretto urbano, comprendente cinquecento alloggi, attività commerciali ed uffici, è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione tra i progettisti e le imprese di costruzioni, provenienti da diverse nazionalità.
Il Villaggio europeo, localizzato vicino al distretto urbano, è invece composto da quindici edifici-prototipo, realizzati in occasione dell’esposizione. L’area che durante l’esposizione è stata destinata ad ospitare le esposizione temporanee, è attualmente utilizzata come grande spazio a verde attrezzato, in continuità con le dotazioni per il tempo libero offerte dalla città di Malmö, e per accogliere gli eventi per la divulgazione delle problematiche sulla sostenibilità ambientale e sulla costruzione di ambienti naturali autosostenibili.
Per quanto riguarda la progettazione ecologica l’obiettivo è quello di far crescere la vegetazione locale e di rinforzare lo sviluppo della fauna acquatica,. Sono presenti molte aree verdi e tre parchi: il Kanalpark che varierà continuamente ospitando diverse piante e animali acquatici, con diversi biotopi; il Beach Park, lo Skania Park.
Il quartiere Bo01, sperimenta un nuovo modo di progettare che parte dalla scelta di materiali sostenibili, alla progettazione di un edificio energeticamente autosufficiente, fino al riciclo o riuso dei materiali o di parti di edificio alla fine del suo ciclo di vita.
Alla base di questo “ciclo” progettuale c’è un programma di qualità ambientale e degli edifici, che i promotori dei diversi progetti devono seguire, questo programma descrive le caratteristiche generali degli edifici e delle abitazioni, la qualità degli spazi aperti e il livello di qualità dei materiali e delle tecnologie utilizzate. Il “programma di qualità diventa così uno strumento operativo per la progettazione, per i contratti di concessione della terra, per la realizzazione degli interventi, per le tecnologie, i materiali e la manutenzione.

Edilizia

Il quartiere comprende più di 1000 case d’abitazione, uffici, negozi, bar, ristoranti, asili, scuole e biblioteche. In particolare su 120.000 mq verranno costruite 800 abitazioni. E’ presente una media densità abitativa ad eccetto della torre residenziale, il Turning Torso, di 45 piani, alta 140 m, costruita nel 2002 su progetto di Santiago Calatrava. L’altezza degli edifici varia da uno a sei piani e l’area ha uno sviluppo di 175.000 mq, cui due terzi sono residenziali e un terzo commerciali. La tipologia delle case varia: da case isolate, a case a schiera e alcuni blocchi di appartamenti. Le case lungo la banchina sano alte cinque piani per riparare tutto il quartiere dal forte vento proveniente da ovest, dietro gli edifici sono più bassi.
Del complesso originario è stata conservata soltanto la vecchia officina, riconvertita in un ufficio informazioni; mentre, tutti gli altri manufatti sono stati demoliti.
Il quartiere, utilizza al 100% energia da fonti rinnovabili: vento, sole e acqua. attraverso l’utilizzo di utilizzo di pannelli solari per il condizionamento dell’aria e il riscaldamento dell’acqua di ’energia eolica proveniente dalla vicina macchina eolica, dell’energia prodotta da celle fotovoltaiche, per la produzione di elettricità
del calore prodotto dal mare e del recupero di gas da biomassa.

Infrastrutture

Il sistema della viabilità all’interno del distretto urbano è stato realizzato in modo tale da rendere l’area completamente pedonale, da consentire la circolazione delle automobili soltanto lungo il perimetro esterno e da incentivare l’uso del trasporto pubblico. Gli abitanti del quartiere hanno la possibilità di prenotare via Internet un’automobile elettrica o a gas, che fa parte di un gruppo di veicoli forniti da Sydcraft. Tutte le automobili sono parcheggiate in un garage ad hoc che le ricarica .

Ultimo aggiornamento ( giovedì 15 dicembre 2011 )
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Quartiere Rieselfeld Stampa E-mail
Scritto da giovanni   
sabato 19 luglio 2008
Autore schedaGiovanni
ProgettistaGruppo Progetto Rieselfeld
Anno di Progettazione1992
Anno di Realizzazione1994-2010
PaeseGERMANY
Committenza/Soggetti promotoriCittà di Friburgo
Strumenti urbanistico“Kommunalentwicklung” (“sviluppo comunale”)
Dati quantitativi
Popolazione insediata10.000-11.000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)163.121 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade107602 mq mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato141980 mq mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

A Friburgo sorgono in questo periodo due zone residenziali che rispondono all’enorme richiesta di abitazioni alla fine degli anni ´80 e inizio anni`90: Rieselfeld. Il nuovo quartiere di Rieselfeld, situato nella zona ovest di Friburgo con circa 4.200 abitazioni per 10.000-12.000 cittadini, è uno dei piú grandi progetti di sviluppo urbano della regione Baden-Württemberg. Il concetto edilizio si è sviluppato in seguito ad una gara di pianificazione cittadina e paesaggistica che ha vinto il primo premio e viene adesso attuato.
Il quartiere nasce su una superficie di 70 ettari nel quartiere di Rieselfeld che dispone di 320 ettari in totale. Su di essa è stata effettuata già cento anni fa la canalizzazione della parte sud-ovest della città. Dopo complessi esami del sottosuolo e i conseguenti aggiustamenti dei danni presenti, si sono create le basi per l’edificazione della periferia occidentale della città. Il progetto Rieselfeld viene realizzato
in collaborazione con la “Kommunalentwicklung” (“sviluppo comunale”) LEG (KE LEG) di Stoccarda, un’impresa di servizi municipali. La città di Friburgo e KE LEG hanno scelto un’organizzazione comune per il progetto che dirige il Gruppo Progetto Rieselfeld. Il progetto viene interamente finanziato tramite la vendita degli appezzamenti cittadini attraverso una particolare forma di “autofinanziamento.” Ciò avviene all’interno di un finanziamento fiduciario al di fuori del bilancio della città così come – in forma minore – mediante sovvenzioni.
Le abitazioni non sono case monofamiliari (che rappresenterebbero un notevole dispendio di suolo e di energia), ma case di appartamenti su cinque piani; per ottimizzare il rapporto tra metri quadrati e sviluppo del perimetro, la forma ottimale è l'approssimazione di un cubo di circa 16 metri di lato. Rieselfeld è concepito come quartiere a risparmio, e non a produzione energetica; per questo sono poco frequenti i pannelli solari, ma è forte l'isolamento (contro il caldo e contro il freddo) di tutti i sei lati dell'involucro edilizio. Il fatto che la tecnologia dell'isolamento resti invisibile è secondo alcuni un vantaggio, secondo altri un peccato. Rieselfeld è un infinito reticolo di case tra loro simili, ma non uguali; si percepisce che fanno parte del medesimo piano e che condividono il medesimo obiettivo. ). Nel centro del quartiere, dove arriva il silenzioso tram che va in centro, ci sono gli edifici speciali, quelli che hanno investito sull'immagine, e dove si gioca la partita della riconoscibilità. La chiesa è un interessante masso di cemento dolcemente modulato e piegato così da non apparire un bunker, con poche finestre e nella realtà più piccolo di quanto non sembri. La biblioteca, che funge anche da centro sociale e da punto di informazioni, è un parallelepipedo vetrato contro il quale si addossa una gradinata scavata nel terreno, dove si possono svolgere piccoli spettacoli teatrali; nel mini-caffè all'interno sono in vendita cartoline del quartiere.
In tante città si percepisce l'emergere dello stile del risparmio energetico, a Friburgo oltre allo stile si riconosce anche l'emergere del genius loci dell'energia. Questo è molto importante. Insomma, se Friburgo appare come una città normale, non è comunque come tante altre.

Bibliografia
http:// www. rieselfeld.freiburg.de/ (12 maggio 2007)
http://www.google maps.com./ (12 maggio 2007)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Costruzione di un quartiere urbano ad alta densità (GFZ > 1,0) , formato prevalentemente da abitazioni e condomini di 5 piani al massimo.
Costruzione flessibile con la possibilità di apportarvi modificazioni attuali (4 parti del progetto si sono realizzati a distanza di due anni, secondo il principio di una“pianificazione adattabile”).
Attenzione particolare alle necessità di donne, bambini, famiglie nonché anziani e disabili.
Elemento essenziale del progetto è l’asse tranviaria nella centrale Rieselfeldallee (viale Rieselfeld), che è quasi la colonna portante del quartiere. Nel centro attuale si trovano verso nord il parco “Grünkeil” e le infrastrutture con liceo, palestre, scuole elementari, centro d’incontro e chiese. Mediante la posizione del Grünkeil le attività del tempo libero e del riposo saranno orientate verso il bassopiano in direzione del Kasbach e Dietenbach. In questo modo è possibile proteggere la zona naturale limitante ad oves
costituito dai prototipi più interessanti presentati dai diversi Paesi durante l’esposizione; un campus a verde attrezzato, sorto al posto degli spazi originariamente destinati ad accogliere le esposizioni temporanee. Il distretto urbano, comprendente cinquecento alloggi, attività commerciali ed uffici, è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione tra i progettisti e le imprese di costruzioni, provenienti da diverse nazionalità.
Il Villaggio europeo, localizzato vicino al distretto urbano, è invece composto da quindici edifici-prototipo, realizzati in occasione dell’esposizione. L’area che durante l’esposizione è stata destinata ad ospitare le esposizione temporanee, è attualmente utilizzata come grande spazio a verde attrezzato, in continuità con le dotazioni per il tempo libero offerte dalla città di Malmö, e per accogliere gli eventi per la divulgazione delle problematiche sulla sostenibilità ambientale e sulla costruzione di ambienti naturali autosostenibili.
Per quanto riguarda la progettazione ecologica l’obiettivo è quello di far crescere la vegetazione locale e di rinforzare lo sviluppo della fauna acquatica,. Sono presenti molte aree verdi e tre parchi: il Kanalpark che varierà continuamente ospitando diverse piante e animali acquatici, con diversi biotopi; il Beach Park, lo Skania Park.
Il quartiere Bo01, sperimenta un nuovo modo di progettare che parte dalla scelta di materiali sostenibili, alla progettazione di un edificio energeticamente autosufficiente, fino al riciclo o riuso dei materiali o di parti di edificio alla fine del suo ciclo di vita.
Alla base di questo “ciclo” progettuale c’è un programma di qualità ambientale e degli edifici, che i promotori dei diversi progetti devono seguire, questo programma descrive le caratteristiche generali degli edifici e delle abitazioni, la qualità degli spazi aperti e il livello di qualità dei materiali e delle tecnologie utilizzate. Il “programma di qualità diventa così uno strumento operativo per la progettazione, per i contratti di concessione della terra, per la realizzazione degli interventi, per le tecnologie, i materiali e la manutenzione.

Edilizia

Superamento di divisioni tra luoghi di lavoro e abitazioni attraverso la combinazione di edifici misti e commerciali (si intende creare 1.000 posti di lavoro).
Realizzazione di strutture abitative equilibrate, per es. mescolanza di abitazioni finanziate liberamente e di altre incentivate, di proprietà e in affitto, ed iniziazione di progetti modello.
Diversità architettonica sulla base di lottizzazione e diversità di tipologie abitative per attrarre gli interessi di vari gruppi (da bi-familiari sino ad abitazioni di 5 piani).
Orientamento verso finalità ecologiche, quali: costruzioni a basso consumo energetico; accoppiamento energia-riscaldamento; uso dell’energia solare; uso delle acque piovane; uso prioritario del tram. Rivalutazione delle zone verdi a riserve naturali con sentieri educativi ed indicazioni per i visitatori .
Alta qualità del verde pubblico e privato; qualità del tempo libero.
Spazi comuni tra gli agglomerati con edifici a pianterreno –nonostante di fatto gli appezzamenti siano separati- per un miglioramento qualitativo della zona abitata circostante. Si evita di costruire barriere tra le abitazioni e si creano spazi all’area aperta tra le costruzioni.
Blocchi abitativi, tutti di 70 fino a 130 metri di lunghezza, si trovano direttamente nella Rieselfeldallee; la densità diminuisce verso le zone più esterne. La congiunzione nella Besancon Allee forma un significativo cerchio abitativo. Nella terza e quarta zona di costruzione si trovano villette a schiera più grandi rispetto alle unità abitative originarie; successivamente sono state incluse abitazioni bi-familiari. Direttamente di fronte alla zona industriale Haid si trova un’area mista residenziale e commerciale.

Infrastrutture

Sistema di traffico orientato verso il futuro con precedenza al traffico pubblico per tratti brevi, movimento pedonale e ciclistico, e limitazione della velocità a 30 km orari in tutta la zona.
Realizzazione di buone infrastrutture pubbliche e private fin dall’inizio.
La presente struttura edilizia richiede un sistema stradale ortogonale e forma la base per il concetto del traffico che contiene i seguenti elementi:
Precedenza al tram, ai pedoni ed ai ciclisti.
Buona raggiungibilità dei mezzi pubblici per tutti gli abitanti attraverso tre fermate.
Limite di velocità generale di 30 km orari.
Strade riservate al gioco.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 15 dicembre 2011 )
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ViLLA FASTIGGI, quartiere ecosostenibile Stampa E-mail
Scritto da silvia fecci   
sabato 19 luglio 2008
Autore schedaSilvia Fecci
ProgettistaIng. Angelo Mingozzi
Anno di Progettazione2000
Anno di Realizzazione2004
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComune, cittadini
Strumenti urbanisticoPRG
Dati quantitativi
Popolazione insediata1500 circa abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)28308 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)13125 mq mq
Superficie coperta residenziale (Scr)6357 mq mq
Superficie delle strade10965 mq mq
Superficie dei parcheggi pubblici5240 mq mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato30.000 mq mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

“Pesaro 2015”, la città marchigiana si candida come 'capitale' della qualità.
Nel 2000 il Comune di Pesaro ha adottato il Piano strategico della qualità. Secondo gli obiettivi del piano, entro il 2015, Pesaro dovrà ridefinire la sua identità. Una delle prime azioni è stata l'adozione del PRG con criteri di ecosostenibilità e varo contestuale di un regolamento comunale di Bioarchitettura. Il nuovo insediamento abitativo nel quartiere di Villa Fastiggi è una delle prime azioni in tale direzione.
L’ intervento rientra in un progetto più ampio, di respiro europeo: è un progetto pilota che si chiama “She” e prevede la creazione di 714 alloggi in quattro nazioni.
Il progetto ecosostenibile è stato presentato nel settembre 2003, a Roma da Confcooperative - Federabitazione. Il quartiere sarà Peep, cioè in edilizia popolare e interamente ecologico, dal tetto al piano terra, giardino compreso. Case realizzate in parte dal consorzio di cooperative Copes Pesaro, che consumano poca acqua, poco combustibile e poca elettricità ed estendono il concetto di risparmio dell'utente a 360 gradi.
Il progetto è il primo di una serie di interventi di riqualificazione di tutta l’area di villa Fastiggi; questa è situata in un area periferica di Pesaro, vicino al parco fluviale.
Gli edifici creati sono interamente regolati da criteri di bioedilizia nell'ambito del progetto "Sustainable Housing in Europe" (Abitare Sostenibile in Europa).
Gli obiettivi che i progettisti si posero nella progettazione sono stati risolti coinvolgendo tutte le controparti, tra cui i cittadini, e successivamente realizzati.
I terreni agricoli extraurbani e il parco fluviale sono diventati parte del progetto mediante la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali che si sviluppano collegando tutta l’area e di un parco caratterizzato dalla presenza di specie autoctone.
Il nuovo sistema di percorsi è stato progettato confrontandosi col tessuto urbano, riordinando l’assetto generale e valorizzando gli aspetti visivi e paesaggistici.
Si è cercato di riqualificare l’area costruendo nuovi edifici attorno al parco, e orientandoli secondo la corretta esposizione solare; gli edifici precedentemente industriali, hanno cambiato la loro funzione diventando poli commerciali.
Infine è stato studiato un sistema impiantistico che favorisca il risparmio, sia energetico che idrico, sfruttando le caratteristiche del luogo, garantendo la permeabilità dei luoghi e privilegiando un sistema del verde a basso consumo idrico e predisponendo edifici per il recupero dell’acqua piovana
.

 

Bibliografia
Maurizio Corrado (a cura di), “Architettura Bioecologica, costruire secondo natura oggi”, De vecchi editore, Milano 2004
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



È un quartiere ecosostenibile, situato sul confine tra la campagna e la città, immerso nel verde; caratterizzato dalla presenza di un parco urbano al suo interno, si collega al territorio attraverso quattro ingressi marginali all’area; ha una funzione prevalentemente residenziale, ma presenta a sud servizi di quartiere, per gli altri servizi si appoggia al territorio circostante.


Edilizia



La tipologia residenziale prevalente è la tipologia in linea.


Gli appartamenti saranno 350, con metrature che andranno dai 50 ai 90 mq.


I materiali utilizzati sono naturali e atossici.


L'orientamento favorisce un alto risparmio energetico e quindi la massima disponibilità di luce durante l'arco della giornata, ricorrendo anche a fonti rinnovabili e potenziando la ventilazione e l'isolamento naturali.


Infrastrutture



Sono stati costruiti quatto ingressi da cui si sviluppano le strade carrabili; queste hanno la funzione di collegare l’area alla città, restando però marginali ed esterne al parco.


I percorsi interni sono pedonali e ciclabili, seguono il perimetro del parco creando un’ampia area verde al loro interno. Il sistema di piste ciclabili collega la nuova area con il quartiere di Villa Fastiggi e il resto della città.


Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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