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Schede Lab. B
Area Ex Junghans alla Giudecca Stampa E-mail
Scritto da luisa   
venerdì 27 giugno 2008
Autore scheda
ProgettistaCino Zucchi
Anno di Progettazione1995
Anno di Realizzazione2003
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotori“Judeca Nova” società costruita da alcune imprese di costruzione veneziane e romane
Strumenti urbanisticoPRG
Dati quantitativi
Popolazione insediata~ 2000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)12.195 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)21.800 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)10.742 mq
Superficie delle strade4.021 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici1.499 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato4.200 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali3.220 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

DESCRIZIONE

La Giudecca è un insieme di isole collegate tra loro poste a sud del centro storico di Venezia. Si affaccia sull'omonimo canale - il canale della Giudecca.

La trasformazione della realtà veneziana “necessita di tecniche progettuali articolate, che sappiano stabilire chiari obiettivi generali e al contempo attivare comportamenti pragmatici, flessibili, circostanziati”; queste parole scritte da Cino Zucchi in occasione della presentazione dei progetti per l’area dell’ex Junghans, sono la gestione di una lunga e complessa operazione progettuale che ha visto coinvolti più attori,in particolare il comune e la società privata Judeca Nova spa.

Il complesso di edifici che oggi possiamo visitare, in parte già occupato, è il frutto di un concorso a inviti, indetto nel 1995 da un operatore privato in collaborazione con il Comune di Venezia, di cui è risultato vincitore Cino Zucchi. Parte dei nuovi alloggi è destinata a edilizia convenzionata; una parte a residenza universitaria ed una parte è in vendita. Il progetto si caratterizza per la sensibilità nei confronti dei caratteri del luogo e l’intelligenza nella riedificazione degli spazi pubblici mediante un’ attenta graduazione di interventi che vanno dalla trasformazione totale alla semplice “ricucitura”.

Il piano riprende le trame del tessuto esistente, in una intelligente operazione di chirurgia microurbanistica che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti, estendendola e rafforzandola attraverso nuove aperture e collegamenti. Parte degli edifici industriali è stata così mantenuta, tagliata, trasformata, o sostituita da altri edifici che insistono sullo stesso ordine. Verso sud, invece, nulla resta della precedente struttura industriale, sostituita da quattro edifici in linea. Il nuovo campo e il nuovo canale, rivolti verso la laguna, offrono una visione inedita e rendono accessibile un paesaggio fino a oggi poco apprezzato

La diversità visiva dei paesaggi delle due rive ne è in qualche modo il risultato e l’esemplificazione.

La linea ininterrotta delle fondamenta sul canale regge una struttura di grandi spazi “interni” dove l’originaria destinazione a giardini è stata nel tempo sostituita da altre funzioni.

Molti interventi di questo secolo hanno così generato sistemi morfologici “limitati” confermando la struttura a grandi recinti che caratterizza storicamente la formazione del territorio della Giudecca verso la Laguna. Ma se il carattere chiuso della maglia veneziana appare ancora uno dei grandi cimenti per l’architettura moderna che si confronti con la forma  urbana di questa città, è pur vero che le trasformazioni di varia natura che toccano e toccheranno la Giudecca ci costringono a riflettere su alcuni temi generali propri dell’isola: il rapporto con Venezia e con il paesaggio lagunare, i percorsi, le grandi dimensioni delle enclaves, nella loro natura funzionale peraltro molto varia,  che alterna complessi conventuali, giardini, edilizia residenziale di questo secolo.

Un disegno implica tuttavia la visione di un paesaggio, di uno scenario che farà da sfondo ai nuovi e antichi modi di vivere la città nelle sue magnifiche e variegate forme. È questo il tema centrale dell’intervento, che da una parte propone una correzione ed estensione del tessuto urbano, dall’altra insiste nella ricerca di un particolare carattere per ciascun edificio, tra ambientalismo, townscape e pittoresco.

Si è operato pertanto su diversi piani integrati, all'interno dei quali hanno trovato luogo oltre alle opere di urbanizzazione primaria anche la realizzazione di spazi collettivi, allo scopo di aumentare la dotazione di servizi dell'area. Particolare attenzione è stata posta alla realizzazione della cosiddetta “città pubblica”, ovvero delle opere di completamento degli spazi pubblici e a verde, con la realizzazione di percorsi lastricati, delle sistemazione delle rive e della realizzazione di un nuovo canale, oltre alle reti di sottoservizi e al sistema della rete di illuminazione pubblica.

L’impianto morfologico del progetto tenta di dare forma più generale sulla presenza della Giudecca di due scale eterogenee: quella del tessuto compatto a nord dell’isola, caratterizzato dall’andamento di insulae allungate in direzione Nord-Sud, con la fitta presenza di giardini inclusi di piccola scala ;e quella dei complessi conventuali e delle loro trasformazioni ottocentesche, comprese la loro demolizione o riforma totale in senso produttivo.

Tutto questo è affrontato cercando di cogliere quella sorta di reciprocità, od oscillazione, che a Venezia sembra costantemente avvenire tra edilizia e paesaggio. Da una parte la ricorrenza di dimensioni, di dettagli, di soluzioni tipologiche e distributive ricorrenti, sicure, che formano nel complesso la irriducibile unicità del tessuto veneziano; dall’altra, il continuo confondersi dei monumenti con la geografia, in quello straordinario landscape artificiale rappresentato dalla Laguna. Il recinto della ex Junghans viene così riconnesso al tessuto urbano attestato sul margine settentrionale della Giudecca grazie ad un percorso lungo li bordo orientale dell’isola e a un asse di penetrazione proveniente da nord che, attraversando l’edificio A2-A3 raggiunge la nuova piazza allungata definita da un basso muro di mattoni della scuola e dall’edificio E1 parallelo alla darsena di progetto. E’ stato affidato a Cino Zucchi l’incarico di progettare cinque blocchi residenziali nuovi (D-B-E1-G1-G2) e di ristrutturare la costruzione industriale (A2-A3).( Vedi immagine pag 4)

Il tessuto di insule a Ovest riprende l’andamento Nord-Sud dell’edilizia della Giudecca, creando una serie di calli aperte verso il mare.

Bibliografia

www.zucchiarchitetti.com/zucchiarchitetti/progetti/pianiurbanistici/venezia/schedatesto.html

www.demaniore.com/opencms/opencms/demanioRe/homePageSezione/magazine/progetti

www.dellapuppa.it/articoli/2006/polis_129.pdf

www.comune.venezia.it/ineuropaenelmondo

www.comune.venezia.it/apriamoimuri

Casabella 665 anno 1999

Casabella 629 anno 1995

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
L’isola della Giudecca, alle porte di Venezia, è caratterizzata dalla presenza di due distinte realtà urbanistiche: la parte nord si compone di un tessuto urbano molto denso, tipico del resto della città, mentre a sud, a fare da cornice alla laguna, troviamo l’area industriale con gli edifici della ex Junghans.
Il nuovo complesso si posiziona al centro dell’isola, assumendo connotazioni diverse man mano che ci si avvicina al perimetro.
Verso nord riprende le trame del tessuto storico, con una straordinaria operazione di “chirurgia microurbanistica” che da luogo ad un’impercettibile commistione tra vecchio e nuovo, ancor più rafforzata dall’apertura di nuovi scorci visuali e nuovi collegamenti: una nuova piazza, bordata dal giardino delle scuole esistenti, accompagna la visuale verso sud, mentre un nuovo canale collega Rio di Ponte Longo alla Laguna. Una intelligente operazione che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti, estendendola e rafforzandola attraverso nuove aperture e collegamenti. Parte degli edifici industriali è stata così mantenuta, tagliata e trasformata, o sostituita, da altri edifici.
Verso sud, invece, nulla resta della precedente struttura industriale, sostituita da quattro edifici in linea. Il nuovo campo e il nuovo canale, rivolti verso la laguna, offrono una visione inedita e rendono accessibile un paesaggio fino a oggi poco apprezzato.
Nella zona sud-orientale dell'isola, due adiacenti aree un tempo adibite a fonderia e deposito, sono state trasformate in complessi residenziali privati, caratterizzati dalla presenza di una vasta area verde comune e da piccoli cortili privati
Edilizia
Vi sono edifici in linea ripresi grazie alla risistemazione delle vecchie fabbriche della Junghans.
A Cino Zucchi è riservata la progettazione di cinque degli edifici previsti dal masterplan. Il più rappresentativo dei cinque, soprattutto per quanto riguarda le ricerche effettuate dal progettista, è l’edificio D, che appare, nella sua estrema modernità, un edificio assolutamente tradizionale e perfettamente affine allo stile veneziano, senza però rivelare inflessioni di carattere nostalgico.
Dal punto di vista costruttivo-architettonico si tratta di un volume unico, articolato su quattro livelli serviti da un unico vano scala al centro che distribuisce quattro appartamenti per piano.
Il manufatto si presenta come una sorta di cubo, la cui massa è sapientemente alleggerita da logge incassate per garantire il dialogo con l’esterno, e da aperture di differenti dimensioni a seconda che si tratti di finestre per l’illuminazione degli ambienti principali o di servizio. Una romantica corte trapezia in marmorino bianco chiusa su tre lati si apre sull’originaria ciminiera, unico elemento volutamente conservato a testimonianza della passata destinazione industriale del sito, e porta dallo spazio pubblico all’ingresso.
Un secondo intervento riguarda la ristrutturazione del fabbricato industriale A2 – A3, che, ubicato di fronte alla corte trapezia dell’edificio D, ne condivide la visuale sulla vecchia ciminiera.
L’edificio B è il frutto della ricostruzione integrale di un piccolo corpo esistente a ridosso del canale. Il nuovo volume riprende la sagoma della testata prospiciente al canale. Anche in questo caso le logge, con i caratteristici scuri a libretto, evidenziano la volontà progettuale di Zucchi di non perdere mai il contatto con il contesto architettonico-pittorico della città.
I corpi gemelli dell’edificio G1-G2, l’unico dei cinque interventi che si arricchisce di un giardino comune di pertinenza, bordato verso il canale da un alto muro. La separazione dei due corpi di fabbrica, disposti a L su due lati del giardino, apre un interessante scorcio visivo verso la laguna.
L’ultimo dei cinque lotti, tra la nuova piazza e il nuovo canale, è occupato dall’edificio E1, caratterizzato da un portico che si sviluppa su tutta la sua lunghezza. La facciata che dà sulla piazza è finita con lastroni di pietra di diverso colore e tessitura, alla cui sommità presenta un aggetto che, insieme al portico inquadrano la visuale verso la laguna e fanno da quinta scenica alla piazza.
Infrastrutture
Il piano riprende le trame del tessuto esistente, in una intelligente operazione di chirurgia microurbanistica che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti, estendendola e rafforzandola attraverso nuove aperture e collegamenti.
Quattro sono le fermate di vaporetto dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia, per arrivare fino alla Giudecca, all’attracco Palanca. Da piazzale Roma, per chi arrivasse a Venezia in automobile, si segue lo stesso percorso. Dall’aeroporto basta raggiungere piazzale Roma, e poi imbarcarsi sulla stessa linea di vaporetto.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere residenziale ecologico Accordia (Cambridge) Stampa E-mail
Scritto da guaita valentina   
giovedì 26 giugno 2008
Autore scheda
ProgettistaFeilden Clegg Bradley architects
Anno di Progettazione2004-2005
Anno di Realizzazioneprima fase 2006
PaeseUNITED KINGDOM
Committenza/Soggetti promotoriCountryside Properties (Accordia) plc
Strumenti urbanisticomasterplan
Dati quantitativi
Popolazione insediata1600 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)63.550 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)47.404 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)13.826 mq
Superficie delle strade14.594 mq
Superficie dei parcheggi pubblici1.466 mq
Superficie dei servizi pubblici592 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato30.000 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali0 mq
Superficie delle attivita direzionali0 mq
Superficie delle attivita ricettive0 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali0 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Bibliografia
http://www.bdonline.co.uk http://www.fcbstudios.com http://www.ikonconsultancy.com periodico locale di architettura redatto dell’Università di Cambridge c.a. 55 Paola Fanuzzi, “Una pelle di mattoni”, in Modulo, n°337, pp.1523-1526http://www.bdonline.co.uk
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Addetto alla progettazione è stato lo studio tecnico paesaggista Grant Associates, il quale ha dovuto risolvere le problematiche di un un sito che già vantava più di 700 alberi esistenti. Infatti, le caratteristiche paesaggistiche - sia esistenti che quelle progettate - sono servite come punto di partenza per la progettazione del masterplan.
I maggiori vincoli che hanno condizionato il progetto del quartiere sono la cintura di alberi che delimita il perimetro del sito, il lungo viale alberato che divide a metà il quartiere e un tratto del medievale Hobson's Brook, che costituisce il suo confine ovest.
All'interno di questa matrice verde, il gruppo di progettazione ha posto una serie di terreni edificabili ad alta densità, caratterizzato da case con cortili interni piuttosto che giardini privati.
Il carattere urbano di tali elementi è ideato per compensare le grandi aree a disposizione di spazi verdi comunali, ciascuna con caratteristiche differenti. La più espansiva si trova di fronte alla Casa Brooklands (una villa di proprietà della famiglia reale ora utilizzata dall’English Heritage) che delimita il confine a nord.
Nel cuore del quartiere è stato progettato un piccolo spazio verde con la volontà di offrire all’utenza uno spazio intimo che sottolinea il concetto di riservatezza del quartiere. Le altre aree verdi previste sono destinate ad uso per parchi giochi per i bambini e localizzate lungo il perimetro del quartiere e delimitate dagli alberi esistenti.
La forma degli edifici è determinata non solo dalle relazioni e dalla scala degli spazi pubblici, ma anche dai fronti urbani e dall’orientamento solare. Gli appartamenti di scala maggiore e le case a schiera sono associati con gli spazi aperti più ampi e sono tipicamente orientati in direzione est –ovest per minimizzare l’ombreggiamento degli edifici adiacenti. Le case a schiera più basse e le case a corte sono organizzate attorno agli spazi aperti più intimi, rivolti a sud verso i giardini e le terrazze.
Il progetto è stato concepito secondo i principi della sostenibilità, in particolare per quanto riguarda le performance ambientali di ogni tipologia residenziale, l’uso dell’acqua, il sistema di isolamento, la qualità dell’aria interna, lo studio dei ponti termici, i materiali utilizzati per la costruzione. Una elevata percentuale della costruzione è stata realizzata fuori opera per migliorare la velocità di realizzazione, ridurre gli sprechi e i costi, migliorare la sicurezza dell’area e le performance ambientali. Tutte queste misure permettono l’effettiva integrazione delle tecnologie per l’utilizzo delle energie rinnovabili. I principali materiali di rivestimento esterno sono i mattoni di Cambridge di fornitura locale, alternati da aree rivestite in rame e legno di quercia.
Edilizia
Gli edifici sono combinati in tre gruppi, separati da filari di alberi ad alto fusto, con alloggi di dimensioni crescenti da tre a cinque letti (da 90 a 350 mq) e appartamenti di uno, due e tre letti (da 45 a 145 mq); l’intervento include un 30% di alloggi economici in regime misto, integrati per forma architettonica e materiali con gli alloggi privati.
L’alta inerzia termica delle murature permette di avere residenze molto fresche in estate. I solai in calcestruzzo prefabbricato, i muri divisori realizzati con il supporto di leggere cornici metalliche, le partizioni mobili permettono modifiche nel tempo della destinazione d’uso, flessibilità e attrezzabilità per gli utenti disabili. I tetti verdi sono piantumati con essenze di sedum, ad alta resistenza, per ottenere un elevato isolamento termico e garantire una facile manutenzione nel tempo.
I singoli progetti dettagliano lo schema dell’insediamento e mostrano i segni dei diversi architetti, con una ricca varietà di materiali di alta qualità, all’interno di un chiaro e regolare gioco di altezze e di volumi.
Il progetto di Maccreanor Lavington Architects si attesta lungo l’ampia via centrale, con un filare di alberi ad alto fusto sul lato ovest, che rappresenta la spina dorsale del masterplan. Le residenze localizzate all’interno della prima schiera sono dotate di due fronti: il primo è una facciata di quattro piani in mattoni che si affaccia sul viale alberato, l’altro è un fronte più basso e variato che si affaccia sulla piccola via interna retrostante. Questo tipologia residenziale è facilmente riscontrabile nell’architettura inglese tradizionale, principalmente a Londra, ad esempio a Bedford Square. I fronti sulla strada interna alternano blocchi a due piani rivestiti in mattoni che contengono gli alloggi e piccole terrazze ad un piano in legno, lievemente sporgenti rispetto alla pianta principale. I corpi sono separati da scale esterne chiuse che permettono ulteriori scorci sulle terrazze. Queste piccole terrazze permettono inoltre di creare entrate separate allo studio e al garage. Si accede ad ogni alloggio dalla strada alberata attraverso una veranda accessibile direttamente da un piccolo giardino. La varietà architettonica dei lunghi fronti lineari in mattoni è garantita dal ritmo dei balconi e degli ampi bow windows situati al livello inferiore delle verande. Lo spazio soggiorno principale al primo piano ha un soffitto più alto, proporzionato alle dimensioni delle finestre dello stesso livello. Le case a schiera hanno una superficie ampia, di 240 mq escluso il garage, anche se insistono su un lotto relativamente stretto, di ampiezza 5,2 metri. Nonostante ciò viene massimizzata la superficie degli spazi dell’alloggio al piano terra e al primo piano
collocando il corpo scala al centro del lotto, fra l’alloggio e il garage. Nella parte posteriore della maggior parte delle case è collocato uno studio a tutta altezza, sul primo livello sopra il garage; può essere utilizzato anche come ufficio o stanza per gli ospiti. Questo locale è estremamente flessibile, essendo collegato sia alla terrazza al primo piano che all’alloggio tramite un passaggio interno al piano terra. Il progetto massimizza la relazione diretta fra i locali della casa e una serie di spazi esterni che si estendono per tutta l’altezza dell’edificio. La cucina e la sala da pranzo si aprono sulla corte interna e la veranda, mentre lo spazio soggiorno principale al primo livello e lo studio si relazionano con la piccola terrazza. La camera matrimoniale e il bagno di servizio si aprono su un patio aperto nella parte superiore.
Gli alloggi progettati da Alison Brooks Architects sono caratterizzati da due corpi separati, uno di quattro piani fuori terra e uno di due, separati da un giardino interno. Il corpo basso contiene anche in questo caso il garage al piano terra e lo studio al primo piano, che si affaccia su una terrazza sul giardino; il corpo alto contiene al piano terra il soggiorno, la cucina e la stanza da pranzo, ai piani superiori le camere da letto e i bagni, all’ultimo piano un secondo studio e una stanza di uso comune, illuminati dall’alto da lucernari nella copertura curva in rame. Nel lato verso il giardino i livelli sono solo tre, vista la maggiore altezza del soggiorno al piano terra, sfalsati rispetto all’altra metà dell’alloggio
Infrastrutture
Il masterplan è stato disegnato in relazione alle esigenze dei pedoni e dei ciclisti, attraverso la creazione di percorsi pedonali attrezzati, strade interne private con superfici condivise fra più alloggi, parcheggi limitati per le macchine e parcheggi per biciclette per tutti gli alloggi. Ogni residenza è accessibile da una strada urbana e si apre su spazi pubblici comuni che includono aree gioco, per il riposo e per la socializzazione
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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ALBERTSLUND SYD Stampa E-mail
martedì 24 giugno 2008
Autore scheda
ProgettistaBasildon Development Corporation
Anno di Progettazione1963-1966
Anno di Realizzazione1966-1968
PaeseDENMARK
Committenza/Soggetti promotori
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata7.000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)700000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)500000 mq
Superficie delle strade68000 mq
Superficie dei parcheggi pubblici27200 mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato28200 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali33000 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Albertslund rappresenta il primo e più consistente intervento di new town che dovrà sorgere ad ovest  di Copenhagen, nel comune di Herstederne. Questa indicazione di sviluppo e inserita nelle linee direttrici tracciate dal piano generale per la città di Copenhagen del 1947, il <<  Finger Plan >>, secondo il quale lo sviluppo urbano deve realizzarsi lungo direttrici uscenti dal centro città – appunto << le dita >> - direttrici già esistenti come tracciati di ferrovie suburbane.

Albertstund e localizzata a circa 15 km dalla città, nella direzione di Rosklide e dovrà, nelle previsioni a lungo termine, accogliere 30-40.000 abitanti, con una struttura non solo residenziale, ma anche di servizi di ogni tipo e di unita produttive proporzionata alla consistenza della popolazione. fig. 1.

Per la sua progettazione e stato costituito un apposito ufficio di piano, coordinato da Knud Svensson, che ha lavorato anche in collaborazione con gli uffici tecnici delle due associazioni non profit committenti per la parte residenziale. fig. 2.

Bibliografia
Housing in Europe (1960-1979)Google earth proVirtual earthwww.albertslund.dkwww.arkitekturbilleder.dkwww.roholmskolen.albertslund.dk/klasserne/96c/natur_1/g_vejle/ggg.htmalbetslund syd wikipediahttp://albertslund.odeum.com/dk/centeromraader/detailhandelwww.vejdirektoratet.dk ecc.
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il settore di Albertslund Syd sorge a sud della linea ferroviaria, su una serie di terreni agricoli già di proprietà della municipalità di Herstederne. Il piano di Albertslund accoglie le più importanti tendenze in materia urbanistica e costruttiva, emerse in Danimarca nel corso degli anni ’60. La struttura del quartiere e sostenuta da una spina centrale costituita dalla principale strada di accesso, da edifici in linea e a corte chiusa e da un percorso pedonale lungo un canale ottenuto regolando l’andamento di un piccolo corso d’acqua preesistente. Il piano terreno degli edifici lungo il canale e completamente pubblico, parte a porticato attrezzato con panche e tavoli e parte occupato da spazi chiusi per attività collettive. Fig. 8.
A nord e a sud della fascia centrale si stende il tessuto residenziale più denso e minuto, formato da case a patio a un piano e da schiere a due piani; l’aggregazione di queste case e tale da creare lungo i percorsi pedonali delle piccole piazze alberate e delle zone lastricate con posti a sedere e giochi per bambini. Fig. 3.
Ad ovest e a sud della zona residenziale si trova una vasta area di più di 30 ha destinata a parco urbano, con attrezzature sportive, un grande lago, una collina artificiale, zone alberate ed altre a prato. Fig. 6, 7, 9
La linea ferroviaria costituisce il confine nord dell’insediamento, con la stazione situata a nord – est (fig. 5): nelle sue vicinanze si trova il centro Albertstund, con i più importanti edifici pubblici. La localizzazione del Centro, marginale rispetto all’area residenziale, risponde a due diverse esigenze: da un lato la necessita di conservare tranquillità e quiete per le residenze, dall’altro, essendo in prossimità della stazione, di fungere da polo di attrazione per gli insediamenti vicini.
Il Centro di Albertslund e concepito come un insieme di spazi che possano fornire alla comunità tutto quello che può offrire generalmente una città antica di analoghe dimensioni, vale a dire negozi, locali pubblici di ritrovo, ristoranti, ambulatori, servizi sociali ed amministrativi, attività culturali e ricreative.
Il cuore del Centro e costituito dalla Albertstund House, che ospita una serie di attività, una grande biblioteca pubblica e un cinema. Collegati ad essa, e disposti attorno ad un laghetto artificiale comunicate col canale che scorre lungo la spina centrale, sono il Municipio e le residenze studentesche. Fig. 4.
Edilizia
Sul piano costruttivo Albertslund rappresenta lo sforzo di applicare metodi di prefabbricazione totali e materiali non di lusso, senza rinunciare ad un alto grado di qualità ambientale, sia all’interno dell’alloggio che, soprattutto, negli spazi esterni di uso collettivo. Per la Albertstund House si adatta perfettamente la denominazione danese di << casa della attività >>: infatti e progettata come uno spazio disponibile, che può essere usato in modi diversi, ma non indifferenziato e anonimo, cioè tale da poter suggerire esso stesso le possibilità d’uso e da costituire per tutti un punto di attrazione e di interesse.
E un edificio a due piani a forma di << L >>, progettato su una griglia modulare di 6 x 6 metri che consente una grande flessibilità d’uso; il piano terreno e completamente libero – solo una parte dell’ala nord e occupata da uno spazio chiuso, cioè il cinema – e costituisce un sistema di piazze e percorsi coperti. La << piazza>> centrale, sala comune, e uno spazio a doppio volume con una larga balconata al primo livello, dove sono chioschi, bar, posti per sedere e dove si tengono riunioni, concerti, rappresentazioni teatrali anche di genere assai diverso fra di loro, dalla tradizionale commedia allo spettacolo da circo. Al primo livello, dalla balconata, si accede alla biblioteca che, al contrario del piano terreno, che e proiettato verso l’esterno, e uno spazio chiuso in se: l’illuminazione e ottenuta con lucernai disposti ad intervalli regolari e le poche, sparse finestre hanno solo la funzione di mantenere il rapporto con l’esterno, senza pero creare problemi di illuminazione o di cattività esposizione. Anche la biblioteca, come tutto il resto, pur avendo attualmente una sua organizzazione, può modificarsi in modo assai la necessita.
Sul lago artificiale che raccorda i vari edifici si affacciano anche le residenze per 500 studenti. L’unita di base del complesso e un piccolo edificio a due piani che ospita 16 studenti; due unita sono collegate dal soggiorno comune e dalle zone pranzo e cucina. Quattro unita sono raccolte attorno ad un patio parzialmente coperto, luogo di incontro alla scala più allargata, fino agli spazi di uso comune per tutta la comunità.
I motivi di interesse di Albertslund sono alcuni, in apparente contraddizione fra di loro.
Innanzi tutto le tipologie degli alloggi. Il tipo della casa a più piani che forma una corte quadrata si può far risalire alla tradizione danese degli isolati ottocenteschi. Il risultato e buono soprattutto nello spazio che si viene a creare all’interno che, ben dotato di semplici attrezzature per i bambini, costituisce un ambiente assai gradevole. Le case a patio, ancor più di quella schiera, vanno incontro ad un’esigenza di privacy e al desiderio di rimanere in contatto con la natura. Gli standards di superficie non sono elevatissimi ( si va dai 40 ai 103 mq ), mentre assai alta e in proporzione la dotazione di spazi aperti privati.
D’altro lato, l’uso integrale della prefabbricazione e la volontà di razionalizzare al massimo la costruzione per ridurne i costi, conducono ad un impianto generale apparentemente monotono e schematico, dovuto all’impiego razionale delle gru, e all’uso di un limitato numero di pezzi, come i pannelli di calcestruzzo intonacato che costituiscono i primi piani e quelli rivestiti in lamiera e legno per i piani superiori. E comunque alla piccola scala, di chi abita, cammina, si siede, gioca, che la monotonia della ripetizione non si avverte, e si percepisce invece l’attenzione al particolare, la cura per la definizione e la diversificazione degli spazi intermedi, che sono gli elementi capaci di definire effettivamente un’identità dell’ambiente.
Un rilievo particolare merita la qualità del risultato architettonico, per il quale l’uso di tecniche spinte di industrializzazione pare non solo non costituire un vincolo dannoso – e magari inutile alla scala del piccolo edificio – ma al contrario sembra essere alla base di una semplificazione e di un affinamento del linguaggio che conducono ad un rigore compositivo certamente da segnalare.
Infrastrutture
Da un lato la netta separazione tra traffico motorizzato e pedonale, senza pero rinunciare alla possibilità di arrivare con l’automobile nelle immediate vicinanze dell’alloggio anche in presenza di un tessuto di case basse. Ancora, la tendenza ad una edilizia di tipo basso, ma ad alta densità per non perdere il carattere urbano e ad una certa varietà di tipi per soddisfare esigenze diverse. Fig. 3.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Haveneiland Oost Stampa E-mail
Scritto da Alessandra Zanni Nadini   
lunedì 23 giugno 2008
Autore scheda
ProgettistaPianificazione complessiva: Frits Palmboom e Jaap Van den Bout & Dirk Sijmons, in collaborazione con Project Bureau Ijburg.
Anno di Progettazione1996-2001
Anno di Realizzazione2002 - in fase di completamento
PaeseNETHERLANDS
Committenza/Soggetti promotoriConsiglio municipale, cooperative di edilizia abitativa
Strumenti urbanisticoPiano di sviluppo urbanistico, piani di settore, “bestemmingsplannen”(documenti giuridici che stabiliscono funzioni e dimensioni degli edifici)
Dati quantitativi
Popolazione insediata9400* abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)337048 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)142235* mq
Superficie delle strade237225 mq
Superficie dei parcheggi pubblici41281* mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato66662 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere Haveneiland Oost fa parte dell’importante espansione urbana dell’Ijburg, una catena di sette isole costruite ex-novo, che la città di Amsterdam ha deciso di sviluppare subito ad est della circonvallazione, presso il lago Ijmeer (da cui il nome Ijburg), il più grande dei Paesi Bassi; questa operazione rappresenta l’ultima possibilità di estensione per Amsterdam.Haveneiland, letteralmente “Isola del porto”, è l’isola più grande e il centro dell’Ijburg, ed ha carattere e densità urbani, a differenza delle isole Rieteiland, subito a sud, che hanno un carattere suburbano-periferico.Il design del quartiere si basa su un reticolato che esprime le condizioni vincolanti e segna lo spazio pubblico per mezzo delle strade, lasciando al contempo spazio per una varietà di usi.Il principio basilare è che tutte le posizioni entro il reticolato siano uguali, cioè che i vari servizi e l’edilizia abitativa siano uniformemente sparse entro tutto il reticolato, e non vi sia alcuna gerarchia riguardo alla tipologia di costruzione. Spazi pubblici, parco con spazi-gioco, sono stati quindi progettati a distanze regolari, e collegati alle vie longitudinali della maglia. Un corso d’acqua interno taglia trasversalmente il quartiere, creando un’apertura alla struttura degli isolati che altrimenti risulterebbe chiusa, e permettendo di avere in ogni punto coscienza della presenza dell’acqua. (figura 2)Sono dunque le eccezioni che trasformano il reticolato e assicurano che la sua predominanza risulti attenuata, creando al suo interno uno strato di variazione naturale.Ulteriore varietà è inoltre garantita dalla struttura “a blocchi” nella quale si è deciso di suddividere il quartiere; infatti ciascun blocco (ovvero un comparto circondato su 4 lati da strade e libero all’interno)  è stato affidato a un progettista diverso, ottenendo che nessuno fosse uguale all’altro, ed è stato lasciato un buon grado di libertà nella progettazione dello spazio interno.L’unitarietà del quartiere è comunque raggiunta attraverso una verticalità dei margini.Infine, un tratto peculiare del progetto è rappresentato dai cosiddetti “solidi”, edifici simili a loft situati in posizioni prominenti, con piani alti e campate che possono essere sistemate liberamente, in modo da poter accogliere un’ampia gamma di funzioni.Particolare attenzione nella progettazione è stata posta nei confronti di portatori di handicap e persone affette da disabilità, tanto che il quartiere vanta la definizione di “distretto oltre le barriere”: tutti gli spazi pubblici devono rispettare norme e standard che assicurino l’accessibilità anche ai disabili, e la presenza di due centri di cura e supporto è finalizzata proprio a permettere a tutti di vivere in maniera indipendente. Anche le residenze prestano particolare attenzione al tema della disabilità, e in particolar modo ai movimenti su sedie a rotelle; è richiesto che il 55% degli alloggi sia costruito in modo da essere facilmente adattabile alle esigenze di un disabile, e che il 5% sia direttamente costruita seguendo le relative norme.Dal punto di vista ecologico, sono stati previsti alti standard di risparmio energetico, poi leggermente ridotti nei successivi livelli di progettazione (da un coefficiente pari a 1 si è scesi tra lo 0,75 e lo 0,85) e specifica attenzione è stata indirizzata a garantire che non si deteriori la qualità dell’acqua del lago Ijmeer.
Bibliografia

Ijburg Amsterdam. Urban Design, Haveneliand and Rietlanden, in “Area”, n.60, gennaio/febbraio 2002, pp.16-19

Costruire Amsterdam. Intervista a Klaas de Boer, in “Area”, n.60, gennaio/febbraio 2002, pp.24-31

Amsterdam Ijburg, in “Abitare”, n.417, maggio 2002, pp.196-197

http://www.ijburg.nl

http://www.mimoa.eu/projects/Netherlands/Amsterdam/Ijburg

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il progetto prevede la costruzione di 8 asili, 3 scuole elementari, 2 ginnasi, 1 scuola per ragazzi disabili e 2 centri di cura/supporto.
Per il verde pubblico attrezzato si è scelto di concentrare la superficie prevista dallo standard di 16m² per alloggio, in un grande parco centrale, che disti circa 400m da ogni abitante, e integrarlo con alcuni piccoli spazi a verde, distribuiti all’interno di alcuni blocchi (figura 4). L’arredo del grande parco prevede un campo da basket, uno da tennis, una striscia asfaltata per gli skateboard, oltre a punti gioco per i bambini e padiglioni-caffè, che assicurino una migliore vivibilità e sicurezza.
Si è inoltre scelto di costruire le scuole primarie in adiacenza del parco, per sfruttarlo quale abbondante spazio per lo sport e il gioco.
Nella distribuzione delle aziende e degli uffici, si è stabilito che minimo 5000m² dedicati a questa funzione siano ubicati sotto case, e 10000m² lungo il porto senza mescolarsi con la residenza. Molto spazio è offerto ad aziende di tipo horeca (acronimo di hotel-restaurant-cafè) che dovrebbero funzionare come attrattiva per il quartiere.
Nessun grande centro commerciale è previsto, poiché ne è gia stato pianificato uno nell’adiacente quartiere Haveneiland West (ovest).
Anche l’acqua diventa un elemento peculiare tra gli spazi pubblici, infatti assume un carattere ricreativo nei punti in cui è permessa la pesca o è possibile attraccare.
Edilizia
Nel piano per Haveneiland Oost è stata stabilita una precisa suddivisione nella categoria di alloggi:
• 30% di edilizia sociale in affitto (775 alloggi)
• 40% residenze per il ceto medio (1086 alloggi)
• 30% mercato libero (761 alloggi)
Del totale degli alloggi, 45% saranno appartamenti, 55% abitazioni per singole famiglie.
Per le case in edilizia sociale è prescritto che abbiano una superficie di almeno 86m²; il 20% dovranno avere 4 camere, un altro 20% 5 camere.
Le case della categoria intermedia dovranno avere una superficie di almeno 80m², mentre per quelle di libero mercato non è stata prestabilita alcuna dimensione.
Per tutti gli edifici che si affacciano sulle strade principali è previsto un piano terra alto 3,5m così da permettere un’illuminazione naturale maggiore e la possibilità di un cambio d’uso.
Vicino al parco, e lungo le strade principali (North Quay, Ijburg, Pampuslaan) sono previsti edifici di 4 o più piani, mentre nelle altre aree case unifamiliari a 3 piani e raramente edifici di 2 o più di 4 livelli.
Dal punto di vista tecnologico, è richiesto che gli edifici siano progettati in funzione di una futura installazione di pannelli fotovoltaici.
Infrastrutture
Il nuovo quartiere è collegato al resto della città oltre che attraverso la rete stradale, anche per mezzo di una linea di autobus e una di tram.
Le strade sono ampie tanto da poter ospitare il traffico veicolare, marciapiedi/pista ciclabile e parcheggi su entrambi i lati, separati da un filare di alberi (due parcheggi tra ogni pianta).
Tra la parte pubblica della strada e l’edificio è previsto inoltre uno spazio che va da 1,2m a 3m sulle vie principali, per assicurare un minimo di distanza alle residenze.
Le strade a traffico veicolare sono state impostate secondo due differenti limiti di velocità: 50 km/h per le strade principali, 30 km/h per tutte le altre, e per ottenere questa moderazione della velocità si è scelto di pavimentare tali carreggiate. Le altre strade sono asfaltate, così come le piste ciclabili, che si differenziano grazie a una colorazione rosso scuro, mentre i marciapiedi sono in klinker.
Il progetto prevede significativi collegamenti ciclabili, soprattutto verso le scuole, e per incentivare questa modalità di spostamento, ci sono più ponti accessibili alle biciclette rispetto a quelli accessibili alle auto. Inoltre, lungo le strade, oltre ai posteggi per le auto sono sempre presenti parcheggi per le biciclette.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere Nancystrasse Stampa E-mail
Scritto da Alessandra Zanni Nadini   
lunedì 23 giugno 2008
Autore scheda
ProgettistaArchitetto Holger Wolpensinger, associazione “Iniziativa Architettura e Sostenibilità”, studenti di architettura dell’Università di Karlsruhe
Anno di Progettazione2001
Anno di RealizzazioneNon realizzato
PaeseGERMANY
Committenza/Soggetti promotoriAssociazione “Iniziativa Architettura e Sostenibilità”
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata416 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)15100 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)23660 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)5680 mq
Superficie delle strade3040 mq
Superficie dei parcheggi pubblici495* mq
Superficie dei servizi pubblici800* mq
Superficie del verde pubblico attrezzato5000* mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali2200 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industrialiNon previste mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere, sperimentale, Nancystrasse è il risultato del progetto per un quartiere sostenibile da realizzare a Kalsruhe, Germania, sull’area di un ex campo sportivo subito ad ovest del centro storico. Peculiarità del progetto è il fatto che sarà un quartiere solare “senza” automobili, integrato nella rete di piste ciclabili della città.Studi effettuati a riguardo, hanno evidenziato come vivere senza auto utilizzando mezzi alternativi sia positivo non solo in termini ambientali ma  anche economici, garantendo un risparmio dai 75 ai 150€ mensili (nel caso di auto di taglio medio).  Per questo motivo sono in progetto solo un quarto dei parcheggi richiesti dal regolamento urbanistico (36 posteggi su 140, di cui alcuni riservati all’asilo, agli uffici e ai negozi, ma è previsto il CarSharing), permettendo inoltre di evitare la costruzione di un’autorimessa interrata, unica soluzione altrimenti possibile nell’area interessata.I fondi risparmiati potranno essere investiti in altri servizi, in particolar modo saranno destinati ad abbassare il prezzo delle abitazioni.Novità del progetto urbanistico è l’aver calcolato il bilancio ecologico (includendo aspetti urbanistici, edilizi, la mobilità e lo stile di vita degli abitanti) sull’intero quartiere, non solo su un singolo processo o edificio come in passato.Grande attenzione è stata posta anche alla progettazione degli spazi pubblici, seguendo un design organico e la teoria del “pattern language”, ovvero mantenendo la larghezza di tutti gli spazi aperti entro i 15-18m, distanza che dovrebbe consentire ancora una comunicazione a voce e a gesti e al contempo garantire la minima riservatezza agli abitanti dei piani terra.Il programma urbanistico prevede inoltre un massimo di partecipazione dei futuri abitanti, che dovrebbero avere l’opportunità di intervenire nella progettazione della propria abitazione. Si è infine cercato di stimolare una miscela sociale, attraverso l’offerta di abitazioni di varie dimensioni e di diverse forme di proprietà, dalla proprietà privata, alla cooperativa, all’affitto.
Bibliografia
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Tra i servizi pubblici previsti nel quartiere Nancystrasse, vi sono un asilo e attività di terziario, spesso orientate alle tematiche ecologiche: uffici, negozi, ristorante “bio”.
Grande importanza è posta agli spazi pubblici aperti, che attingono al tema del verde e comprendono:
• una piazza, che fa da entrata al quartiere, arredata con una fontana-scultura e panchine, sulla quale si affacciano un bistrò e un giardino di castagni;
• uno stagno, su un’area pubblica leggermente sopraelevata;
• un parco-giochi
• alcuni orti affittabili.
Per garantire l’eco-sostenibilità del quartiere è prevista una centrale di cogenerazione alimentata con biomassa che, oltre a fornire l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, copre anche una parte del fabbisogno elettrico.
Edilizia
Per il quartiere sono previsti edifici passivi da 2,5 a 4,5 piani di differenti tipologie architettoniche: case a schiera, maisonettes, CoHousing.
Le maisonnettes sono pensate come un’alternativa alle case familiari di periferia, hanno una superficie di 160-175 mq e giardini privati.
Le abitazioni in CoHousing prevedono la condivisione di cucina, un laboratorio, stanze gioco e per assistenza ai bambini, stanza della musica, un appartamento per gli ospiti.
Un gruppo di case è studiato appositamente per famiglie con bambini, infatti si affaccia su un grande cortile ed è situato molto vicino al parco giochi.
Per tutti gli altri tipi edilizi sono richiesti spazi privati all’aperto, quali tetti terrazza o balconi o giardini d’inverno.
Circa il 60% delle abitazioni dovranno essere senza barriere architettoniche.
Dal punto di vista tecnologico, gli edifici saranno costruiti con pareti composte da doghe di legno accatastate (brettstapelbauweise) e fibre di canapa o fiocchi di cellulosa per l’isolamento termico. Sfrutteranno l’energia solare in maniera passiva e attiva; a questo scopo si è cercato di ottimizzare l’orientamento degli alloggi in funzione dell’ombreggiamento durante le diverse stagioni e ore del giorno. Sui tetti sono previsti collettori solari e pannelli fotovoltaici. Inoltre, per risparmiare acqua, sono previsti servizi igienici sottovuoto, e le poche acque reflue saranno depurate in un impianto di fitodepurazione.
Infrastrutture
Le infrastrutture che si intende incentivare nel quartiere Nancystrasse sono quelle ciclo-pedonali, integrate alla rete già esistente nella città, anche a sostegno del progetto di creare un quartiere senza automobili.
Non sono stati studiati altri particolari interventi a livello di viabilità.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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