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Schede Lab. B
KNSM eiland |
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Scritto da Serena Manzi
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giovedì 28 maggio 2009 |
Autore scheda | {autore} |
Progettista | Jo Coenen |
Anno di Progettazione | 1988 |
Anno di Realizzazione | 1996 |
Paese | NETHERLANDS |
Committenza/Soggetti promotori | Amsterdam Local Authority |
Strumenti urbanistico | Masterplan |
Dati quantitativi |
Popolazione insediata | 3000 abitanti |
Superficie territoriale (St) | 120000 mq |
Superficie o volume utile edificati (Su) | 241000 mq o mc |
Superficie fondiaria (Sf) | 44000 mq |
Superficie coperta residenziale (Scr) | 38500 mq |
Superficie delle strade | 25133 mq |
Superficie dei parcheggi pubblici | mq |
Superficie dei servizi pubblici | mq |
Superficie del verde pubblico attrezzato | 13500 mq |
Numero alloggi | 1200 (reali o presunti) |
Superficie delle attivita commerciali | mq |
Superficie delle attivita direzionali | mq |
Superficie delle attivita ricettive | mq |
Superficie delle attivita artigianali e industriali | mq |
Densità abitativa | |
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Descrizione sintetica generale
L’isola nacque quando nel 1876 fu costruita una diga di protezione a nord di Oostelijke Handelkade per proteggere le navi ormeggiate dai venti forti del nord e del nord ovest. Nel 1900 cominciò poi la trasformazione del precedente molo in un’isola artificiale con un collegamento con la terra ferma in seguito alla crescita delle compagnie di navigazione e alla necessità di una maggior capacità di ormeggio. La parte più a nord di tale isola è chiamata appunto Knsm-island mentre quella a sud prende il nome di Java-island. Dopo che la KNSM lasciò l’isola all’inizio del 1982 gli edifici, le baracche e le gru attesero la loro imminente distruzione. Ma non per molto perchè occupanti, artisti e nomadi cittadini presero possesso dell’isola.
Nei primi anni ’80 il consiglio cittadino pensò di trasformare l’isola in una zona residenziale ma l’area non fu sviluppata fino ai primi anni ‘90.
Jo Coenen fu incaricato di sviluppare un master plan per il progetto urbano e lo sviluppo dell’isola.
Egli inoltre disegnò gli edifici a est e a ovest dell’isola. Tra gli architetti che progettarono alcuni edifici compaiono Arets, Kolhoff, Rapp, Alberts e Wintermans & Wintermans.
L’isola doveva essere originariamente occupata da nuovi edifici tra loro simili e nel complesso abbastanza banali e ripetitivi. Ciò non accadde a causa della presenza di alcuni edifici già esistenti. Infatti la città e gli investitori furono obbligati a mantenere alcuni dei vecchi edifici e integrarli nella nuova architettura. In questo modo i nuovi blocchi edilizi si sono sviluppati in modo autonomo adattandosi alle diverse esigenze del luogo.
Bibliografia
J.Evart Abrahamse, M.Buurman, B. Hulsman, H.Ibelings, A.Jolles, S.Lebesque, E.Melet, T.Schaap, J. De Waal, Eastern Harbour District Amsterdam, NAI Publishers, Rotterdam,2006.
www.arttext.com
www.jocoenen.com
www.jordaanweb.nl
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il master plan di Coenen si basava sulle idee del Dipartimento di progettazione spaziale ( Dienst Ruimtelijke Ordening o DRO). Queste ultime prevedevano grandi edifici residenziali lungo il porto e un marcato contrasto tra questi bastioni e le aree interne (figura 2). Questo piano era in opposizione al piano di Arne van Herk e Sabine de Kleijn che, appoggiati dagli occupanti dell’isola, elaborarono il cosiddetto “water-dock plan”. Questo prevedeva strisce di edifici posizionati in vari angoli in relazione al porto in modo da avere una visione dell’acqua dal centro dell’isola e non dagli appartamenti.
Nel progetto del DRO invece molte abitazioni hanno una vista diretta dell’acqua.
Coenen scelse un disegno classico in cui riprende il carattere monumentale dell’area come punto di partenza. Un lungo vialone centrale, il KNSM-laan (figura 15), divide i 150 metri dell’isola ed è fiancheggiato su entrambi i lati da alti edifici residenziali e da un numero di edifici portuali convertiti in appartamenti, studi e spazi commerciali.
I grandi edifici residenziali fiancheggiano il viale centrale che di vide a metà l’isola. Alla fine di questo, sulla “testa” dell’isola si trova il grande edificio residenziale disegnato da Coenen stesso, l’Emerald Empire (figura 10). I profili delle strade sono semplici e le variazioni di livello sottolineano la separazione tra vecchie nuovi edifici e costituiscono una delicata barriera antiparcheggio. Le aree verdi sono concentrate sul viale centrale che una volta cresciuti completamente gli alberi acquisterà un carattere maestoso. Inoltre di fronte all’Open Harbour Museum c’è un piccolo parco della compagnia disegnato nel 1930 da Mien Ruijs e restaurato nel 1994. Grande attenzione è stata posta nella disposizione dello spazio pubblico e nell’integrazione di arte e architettura. Alla fine del KNSM-laan c’è il “Carrousel” di Galis, una piccola struttura in cui sotto un tetto sospeso vengono ospitate istallazioni oltre a sale d’aspetto per autisti d’autobus.
Lo spazio pubblico è inoltre caratterizzato da un arredo stradale blu scuro disegnati dal DRO per l’Eastern Harbour District. Per mantenere le auto il più possibile fuori dalla strada garage sono stati costruiti sotto tutti i nuovi edifici.
Edilizia
La maggior parte degli edifici dell’isola sono residenziali e per la prima volta un programma residenziale non include solo case popolari o a basso costo ma affitti ad alto costo e abitazioni occupati da proprietari sono compresi nel programma fin dall’inizio.
Nell’isola convivono vecchi edifici riqualificati e nuovi grandi edifici.
Sul porto a nord troviamo l’edificio portuale della KNMS e il Loods 6 (figura 7) che contengono ora Lopen Harbour Museum e un edificio commerciale. Sempre a nord ci sono anche una torre con appartamenti di 21 piani di Wiel Arets (figura 8) e 4 edifici con appartamenti di 6 livelli di Paul e Frank Wintermans (figura 9). La torre chiamata Skydome contiene 100 appartamenti abitati dai proprietari, tutti con balconi. I 4 edifici invece contengono 183 appartamenti. Sulla punta dell’isola c’è l’Emerald Empire (figura 10) disegnato da Coenen che con la sua forma circolare offre una vista ottimale
dell’acqua e crea una zona centrale riparata. In esso trovano posto 224 appartamenti per proprietari per la maggior parte di 3 stanze, all’ultimo piano invece si hanno i 18 a 4 stanze. L’edificio per la grande presenza di logge balconi e spazi vuoti presenta un esterno vario e asimmetrico.
A sud invece troviamo 2 superblocchi residenziali lunghi 170 metri,larghi 60 e alti 8 piani. Al piano terra di questi trovano posto negozi, spazi commerciali e per la ristorazione. Il blocco a ovest, il Piraeus di Kollhoff e Christian Rapp si erge sul porto come una scultura monumentale. Il suo volume è stato creato attorno al vecchio ufficio amministrativo della KNSM e ospita 300 appartamenti la maggior parte dei quali ad affitto standard mentre altri ad affitto speciale o molto costoso ( differenziazione non indicata in facciata). L’edificio adiacente di Bruno Albert (Block on the Barcelona Plein, figura 11) accoglie 321 abitazioni e 6 negozi e presenta una piazza circolare al centro. Nel master plan di Coenen entrambi questi blocchi erano rettangolari con un cortile centrale, gradualmente però la prestabilita pianta è stata sottoposta ad una trasformazione morfologica per l’edificio di Kollhoff (figura 3 e 12) che differenzia fortemente il fronte verso il porto da quello verso la strada. L’idea originale di creare le piazze all’interno degli spazi pubblici dei due superblocchi con negozi e terrazze tra le altre cose si rivelò troppo romantica. Infatti nella piazza del complesso residenziale di Albert si dovettero adottare delle misure per assorbire l’eco e tenere la gente lontana dal centro della piazza. Altri edifici residenziali sono i 2 complessi di Diener&Diener (figura 13) con 172 appartamenti e 180 posti auto.
Infrastrutture
L’isola è collegata alla Sporenburg tramite il ponte Connection Dam costruito nel 1996.
Per quanto riguarda la viabilità nell’isola la strada principale è la KNSM-laan (figura 15) che l’attraversa lungo tutta la lunghezza fino al grande blocco circolare dell’ Emerald Empire.
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1_Vista zenitale dell'isola
2_Master plan senza i cambiamenti successivamente apportati al ponte e ai blocchi a sud.
3_Planivolumetrico dell’isola così come appare oggi.
4_sviluppo del master plan
6_Foto storica dell’area e come appare oggi
8_Edificio portuale della KNSM
13_Complessi residenziali di Diener&Diener
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 maggio 2009 )
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Quartiere Tiburtino-Roma |
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Scritto da Valentina Fusco
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mercoledì 27 maggio 2009 |
Autore scheda | |
Progettista | Mario Ridolvi e Ludovico Quaroni (capigruppo) |
Anno di Progettazione | 1949-1951 |
Anno di Realizzazione | 1951-1954 |
Paese | ITALY |
Committenza/Soggetti promotori | Istituto Autonomo Case Popolari (IACP), Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato (INCIS). |
Strumenti urbanistico | Piano edilizia economica popolare (PEEP) |
Dati quantitativi |
Popolazione insediata | 4000 abitanti |
Superficie territoriale (St) | 88000 mq |
Superficie o volume utile edificati (Su) | 11666 mq o mc |
Superficie fondiaria (Sf) | 6329 mq |
Superficie coperta residenziale (Scr) | 3122 mq |
Superficie delle strade | 4953 mq |
Superficie dei parcheggi pubblici | mq |
Superficie dei servizi pubblici | mq |
Superficie del verde pubblico attrezzato | mq |
Numero alloggi | 771 (4006 vani) (reali o presunti) |
Superficie delle attivita commerciali | 175 mq |
Superficie delle attivita direzionali | mq |
Superficie delle attivita ricettive | mq |
Superficie delle attivita artigianali e industriali | mq |
Densità abitativa | |
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Descrizione sintetica generale
Il quartiere Tiburtino è sito al km 7 dell’omonima via Tiburtina, via che pone in collegamento Roma e Tivoli e lungo la quale si sviluppa la zona industriale di Roma. Il progetto del quartiere ebbe inizio nel 1949, anno in cui prese ufficialmente il via il programma edilizio dell’Ina casa, a seguito dell’ufficializzazione del piano Fanfani, divenuto legge con il nome di:“Provvedimenti urgenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori” (vedi: “Storia dell’Architettura italiana 1944/1985,Einaudi, Torino, 1982). Questa legge prevedeva l’edificazione di alloggi a basso costo, sovvenzionati dallo stato, ed era finalizzata soprattutto al riequilibrio del mercato economico e dell’occupazione in fase post bellica. Non lasciava quindi adito alle speranze di architetti, politici e intellettuali progressisti che volevano fare dell’intervento pubblico in edilizia il luogo essenziale del controllo della crescita urbana e il laboratorio della ricerca di un habitat moderno e decoroso. Lo specifico programma dell’ente fu successivamente pubblicato (1949-1950) in due fascicoli aggiuntivi in cui si delucidavano le caratteristiche necessarie per la progettazione, ovvero: “…Composizioni urbanistiche varie, mosse, articolate, tali da creare ambienti accoglienti e riposanti, con vedute in ogni parte diverse e dotate di bella vegetazione, dove ciascun edificio abbia la sua distinta fisionomia ed ogni uomo ritrovi senza fatica la sua casa, col sentire riflessa in essa la propria personalità… gioco alternato di pareti alte e basse, continue e spezzate, brevi e allungate, piane e frequenti di aggetti e vuoti… ritorno all’uso del colore, tipico nella tradizione architettonica italiana.. adeguasi all’andamento del terreno.. quanto preesistano nella zona edifici accoglietne e svilupparne (…) i caratteri planimetrici e plastici…”. Questi due fascicoli sono sintomatici dell’insofferenza di alcuni architetti della generazione di Quaroni, per le forme dell’ortodossia razionalista, in Italia troppo spesso fascista, e della contrapposizione di altri architetti, ancora legati a queste ideologie. Queste divergenze portarono dunque alla rottura del gruppo eterogeneo previsto per il quartiere Tuscolano, in favore del principio di omogeneità di tendenza che ebbe per il Tiburtino proprio i colori dell’Apao. Per meglio comprendere l’iter progettuale di Ludovico Quaroni è fondamentale ricordare il “soggiorno obbligato” in India, in cui ritrova il naturale equilibrio nella comunità e nelle forme architettoniche del villaggio, maturando l’idea di ricreare un quartiere, pensato in assoluta assenza di un inquadramento urbanistico, una specie di “Villaggio del Tiburtino”. Il quartiere, per sfuggire al “degrado suburbano” accetta il suo recinto e si fa paese, privilegiando la scala umana e il valore dello spazio di relazione. Viene abbandonata ogni idea di ritmo planimetrico, la strada è la regola che unisce le geometrie irregolari degli edifici, disposti casualmente, ma per i quali è stato tenuto in massima considerazione l’orientamento N-S e E-O, sottolineando l’importanza del singolo edificio rispetto ai collegamenti tra le diverse abitazioni. Non si sceglie un unico tipo edilizio unico, ogni casa è a se stante e talvolta si riutilizzano progetti preparati per i passati concorsi Ina-Casa. Le tipologie edilizie scelte per il progetto sono tre: case a torre, case collettive e case a schiera. Tutte le case a torre di 7 piani sono in strutture in C.A. e tamponatura in forati, intonacate esternamente; le case in linea, a 3, a 4 e a 5 piani e quelle a schiera sono in muratura di tufo e ricorsi di mattoni, anch’esse intonacate esternamente. Gli infissi sono in abete con persiane alla romana, le ringhiere dei balconi e delle scale in ferro piatto e profilati normali. Le pareti delle scale sono foderate di mattoni, per assicurarne la maggior durata; le recinzioni esterne sono in tufo e mattoni a faccia vista, con copertine in travertino o in cemento. Le strade che passano attraverso il quartiere sono: Via Tiburtina (km 7), Via D.Angeli, Via E. Arbib, Via L.Cesana, Via dei Crispolti, Via Lucatelli. La pavimentazione stradale è in asfalto, mentre gli spazi interni sono misti, in cubetti di selce o lastre di travertino. Il quartiere è stato mal realizzato dalle imprese di costruzione. Il disegno della grande piazza centrale, per esempio, non tiene conto del lungo lavoro dedicato dai progettisti a distinguere lo spazio di attraversamento da quello di piazza, che è ora quasi sempre vuota, mentre la vita di relazione si svolge nello stradone dove è stato realizzato l’unico dei quattro gruppi di negozi previsti. Allo stesso tempo alcuni lotti sono stati abbandonati e altri riempiti casualmente. In conclusione, le case anonime, la mancanza di luoghi di ritrovo, la poca cura degli spazi pubblici, l’assenza di alcuni servizi primari, la difficoltosa fruibilità dei negozi, non permisero al quartiere di ottenere il successo sperato. Gli stessi abitanti si sono spesso lamentati della quasi totale mancanza di lavanderie e stenditoi, del difettoso funzionamento degli impianti e delle numerose infiltrazioni dai tetti e chiedono al Comune la costruzione di una scuola, di una sub-delegazione, della Chiesa e l’istituzione di una farmacia e di un mercato.
Bibliografia
A.Libera, “INA-CASA. La scala del quartiere residenziale” in Esperienze urbanistiche in Italia, INU, Roma, 1952, tav 66 pp. (ristampa) 175-183 G.Acasto, V.Fraticelli, R.Nicolini,” L’INA-Casa a Roma e le contraddizioni dell’APAO” in L’architettura di Roma capitale 1870-1970, Roma, 1971, pp.523-529. A.Terranova, “Il disegno della città” in Ludovico Quaroni. Architetture per cinquant’anni, Roma, Reggio Calabria, 1985, pp.158-161. M.Brunetti, V.De Feo, Mario Ridolfi, Firenze 1985, scheda. P. Ciorra, “Quartiere Ina-Casa sulla via Tiburtina” in Ludovico Quaroni 1911-1987, Milano, 1989, pp.92-92. G.Priori, “Atlante del costruito” in Carlo Aymonino Architetture, Bologna, 1990, pp.17. G.Guccia, “Quartiere INA-CASA sulla via Tiburtina” in Urbanistica Edilizia Infrastrutture di Roma capitale 1870-1990, Bari, 1991, pp.219. S.Polano, Guida all’architettura italiana del Novecento, Milano, 1991, pp.438-439. http://www.darc.beniculturali.it/ita/approfondimenti/pdf/ina/tiburtino.pdf http://it.wikipedia.org/wiki/Quartieri_di_Roma (I testi sopracitati sono stati da me realmente visionati.)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il quartiere è prevalentemente residenziale, sono presenti solo 4 edifici dedicati al commercio. Immettendosi prima su via Degli Angeli e poi su via Arbib si accede a una piazza,la quale, pur essendo stata progettata come importante spazio pubblico, ha perso di rilevanza in seguito agli errori delle imprese di costruzione. Queste non hanno rispettato il disegno di progetto nel quale gli spazi di sosta e relazione erano ben distinti da quelli di attraversament. Ad oggi la piazza è spesso adibita a parcheggio e la vita di relazione si svolge in Via degli Angeli, sulla strada. Nel quartiere sono presenti spazi verdi ma prevalentemente ad uso privato. Quelli ad uso pubblico non sono attrezzati e sono disposti casualmente, senza un ordine e un criterio e non sono quindi ugualmente fruibili da tutte le unità residenziali.
Edilizia
Progetto impostato su tre diversi tipi edilizi: case a torre di sette-otto piani, con 2,3,4 alloggi per scala, (progettate da Ridolfi); case collettive a 3,4,5 piani (progettate da: Ridolfi, Fiorentino, Quaroni, Lugli, Valori, Melograni, Gorio, Aymonino, Chiarini, Lenci, Lanza e Menichetti) e case a schiera (progettate da Ridolfi). Sono presenti 4 negozi (progettati da Ridolfi). Non è stato scelto un unico tipo edilizio, spesso si usano progetti per altri quartieri Ina. Minuziosa è la cura per il particolari costruttivi.
Infrastrutture
Il quartiere si sviluppa al km 7 della via Tiburtina, via di collegamento tra Roma e Tivoli su cui si sviluppa la zona industriale. Parallela a questa c’è via Crispolti che entra nel quartiere poi diramandosi in vie ad uso prettamente residenziale quali sono via degli Angeli, via Cesana e Via Arbib. Il quartiere è adeguatamente servito da autobus.
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Suddivisione cromatica a seconda degli usi
Vista a volo d'uccello del quartiere
Case in linea di Ridolfi sulla via Tiburtina
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere Nancystrasse , Karlsruhe |
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Scritto da roberta ngo thi hong
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mercoledì 27 maggio 2009 |
Autore scheda | {autore} |
Progettista | Associazione “INIZIATIVA ARCHITETTURA E SOSTENIBILITA’in collaborazione con studenti della facoltà di Architettura di Karlsruhe e Arch. Wolpensinger Holger |
Anno di Progettazione | 2001 |
Anno di Realizzazione | studio solo livello progettuale |
Paese | GERMANY |
Committenza/Soggetti promotori | |
Strumenti urbanistico | |
Dati quantitativi |
Popolazione insediata | 416 abitanti abitanti |
Superficie territoriale (St) | 26700 mq mq |
Superficie o volume utile edificati (Su) | 15700 mq mq o mc |
Superficie fondiaria (Sf) | 23655 mq mq |
Superficie coperta residenziale (Scr) | 5680 mq mq |
Superficie delle strade | 3040 mq mq |
Superficie dei parcheggi pubblici | 540 mq mq |
Superficie dei servizi pubblici | 800 mq mq |
Superficie del verde pubblico attrezzato | 5000 mq mq |
Numero alloggi | 140 unità abitative (reali o presunti) |
Superficie delle attivita commerciali | 2200 mq mq |
Superficie delle attivita direzionali | Non previste mq |
Superficie delle attivita ricettive | Non previste mq |
Superficie delle attivita artigianali e industriali | Non previste mq |
Densità abitativa | |
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Descrizione sintetica generale
Un progetto urbanistico ecosostenibile
Insieme ad altre realtà già presenti in Germania si aggiunge, anche il caso studio del quartiere Nancystrasse nei pressi di Karlsruhe città a pochi chilometri dal confine francese.
Il progetto è stato elaborato da un gruppo di studenti di Architettura della facoltà cittadina in collaborazione con l’Associazione “Iniziativa Architettura e Sostenibilità", un’associazione che si occupa di edilizia ecologica. La realizzazione del quartiere avverrà su un’area che ospitava un campo sportivo situata nella parte ovest del centro storico; base della progettazione è stata un’inchiesta tra i soci dell'associazione e tra molte altre persone interessate ad abitare in un quartiere ad indirizzo ecologico.
L’idea di base dal quale si è partiti, rivelandosi una sfida importante, è l’idealizzazione di un quartiere urbano solare senza auto.
Possedere un’automobile comporta ,ai giorni nostri, alti costi fissi, per questo il progetto prevede, in caso di necessità, un servizio di Car Sharing (noleggio di veicoli) contribuendo al massimo risparmio a livello ambientale ed economico che si aggira tra gli 75- 150 Euro mensili. Con questo obiettivo la realizzazione del quartiere prevede la costruzione solo di un quarto dei parcheggi ossia 36, alcuni riservati all’asilo, agli uffici e ai negozi, contro i 140 richiesti dal regolamento urbanistico vigente; evitando in questo modo la costruzione di una autorimessa interrata con un costo che si aggira intorno ai 2 milioni di Euro (100 posti auto X 20.000 Euro).
Con la mancata costruzione dei posti auto i soldi risparmiati potranno essere investiti in altri servizi di tipo collettivo, oppure abbassando il prezzo delle abitazioni dando, così ai ceti meno abbienti la possibilità di acquistare un immobile.
Trattandosi di un progetto a livello urbanistico, l’attenzione dei progettisti si è concentrata soprattutto sugli spazi pubblici che seguono un particolare disegno a livello planimetrico basandosi sulla teoria “A pattern language” di Christopher Alexander, secondo il quale gli spazi aperti in aree residenziali non dovrebbero avere una larghezza maggiore di 15/18 metri; questa distanza consente ancora la comunicazione a voce e a gesti delle persone, mentre per i locali abitativi a piano terra visibili da tutti devono mantenere questo parametro, affinché sia garantita la privacy dei cittadini.
Gli stessi abitanti potranno contribuire attivamente nella progettazione della propria abitazione, che potranno avere varie metrature e forme ;in questo modo si potrà stimolare una coesisteza sociale dove si trovano differenti realtà che va dalla proprietà privata fino alla cooperativa. Sulla base di questi elementi è stato effettuato uno studio parallelo inerente al bilancio ecologico dell’insediamento tenendo conto degli aspetti urbanistici, edilizi, la mobilità e gli interessi del cittadino.
Bibliografia
http://www.nancystrasse.oekosiedlung.de
http://www.miniwatt.it
http://www.assa-cee.org/asUrbanNancystrasse.htm
http://www.onegreentech.it
http://www.architetturasostenibile.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Nella realizzazione del quartiere ruolo fondamentale è stata affidato agli spazi pubblici e alla distribuzione delle aree verdi ; sono presenti una piazza ,luogo di incontro,arricchita da una fontana e panchine che funge da connettore e ingresso al complesso abitativo.
E’ presente un parco giochi, uno stagno su colle sopraelevato e per tutti gli abitanti la possibilità di affittare appezzamenti di terreno (orti) da coltivare.
All’interno del quartiere come servizi alla collettività sono previsti un asilo e esercizi terziari: uffici, negozi e ristoranti nel rispetto dei principi ecosostenibili; tutte le strutture saranno collegate ad una centrale di cogenerazione alimentata a biomassa che forniranno acqua calda per i servizi igienici , per il riscaldamento e per il fabbisogno energetico.
Edilizia
Coesisteranno tipologie edilizie differenti: casa a schiera, maisonettes e CoHausing con un’altezza che va da 2.5 piani ad un massimo di 4.5 piani. Il 60% delle abitazioni dovranno essere prive di barriere architettoniche, anche la scelta del materiale costruttivo risponde ai principi eco-compatibili utilizzando doghe in legno accatastato, fibre di canapa oppure fiocchi di cellulosa per l’isolamento termico.
Con l’installazione sui tetti di pannelli fotovoltaici e collettori solari si sfrutterà l’energia solare sia in modo passivo che attivo, con questa intenzione le abitazioni sono state realizzate tenendo conto dell’orientamento e dell’ambreggiamento durante le varie fasi del giorno e nelle varie stagioni ottenendo in questo modo il maggior risparmio energetico nel rispetto dell’ambiente.
Le maisonettes avranno una superficie di circa 160- 170 mq con giardino privato, mentre per le CoHusing si prevede la condivisione del locale cucina, dei laboratori, delle stanze gioco per bimbi con grande spazio verde esterno in collegamento con il parco giochi; per le altre tipologie edilizie sono obbligatorie spazi all’aperto ad uso privato come terrazze, balconi o giardini d’inverno. Tutte queste strutture saranno fornite di servizi igienici sottovuoto in modo da ridurre i consumi di acqua e le acque nere saranno convogliate verso un impianto di depurazione per essere così riutilizzate.
Infrastrutture
Con l’intenzione di progettare un quartiere urbano senza auto, le principali infrastrutture previste per la viabilità saranno principalmente percorsi pedonali e piste ciclabili integrate alla rete già esistente nella cittadina
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 04 giugno 2009 )
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Eco quartiere Viikki |
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Scritto da silvia castriotta
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mercoledì 27 maggio 2009 |
Autore scheda | |
Progettista | vari |
Anno di Progettazione | 1995 |
Anno di Realizzazione | 1999-2010 |
Paese | FINLAND |
Committenza/Soggetti promotori | Città di Helsinki |
Strumenti urbanistico | |
Dati quantitativi |
Popolazione insediata | 1700 abitanti abitanti |
Superficie territoriale (St) | 132.749 mq mq |
Superficie o volume utile edificati (Su) | 91.934 mq mq o mc |
Superficie fondiaria (Sf) | 102.149 mq mq |
Superficie coperta residenziale (Scr) | 113.860 mq mq |
Superficie delle strade | 41.460 mq mq |
Superficie dei parcheggi pubblici | mq |
Superficie dei servizi pubblici | mq |
Superficie del verde pubblico attrezzato | mq |
Numero alloggi | (reali o presunti) |
Superficie delle attivita commerciali | mq |
Superficie delle attivita direzionali | mq |
Superficie delle attivita ricettive | mq |
Superficie delle attivita artigianali e industriali | mq |
Densità abitativa | |
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Descrizione sintetica generale
Descrizione generale Il quartiere ecologico di Viikki si trova a 7 km a nord-est dal centro di Helsinki, in un’area naturale protetta. L’insediamento ecologico si inquadra in un più ampio programma di pianificazione territoriale avviato dalla città di Helsinki; l’iniziativa denominata “Environnemental Technology in Construction Programme” aveva come obiettivo quello di creare esempi di edilizia sostenibile e di sostenibilità ambientale inserendo principi ecologici nella pratica delle costruzioni. Tra il 1998 e il 2000 quindi viene approvato dalla città di Helsinki il programma sperimentale di edilizia residenziale pubblica che vede l’avviarsi della costruzione del quartiere Viikki, secondo il progetto di Petri Laaksonen con uno schema urbano usuale ad Helsinki, in isolati con corti aperte intervallate da corridoi verdi, che sarà terminata nel 2002. Per la sua realizzazione, il comune di Helsinki ha svolto un ruolo chiave, imbandendo due concorsi di architettura: nel primo si è inteso delineare le caratteristiche urbane dell’intervento e, nel secondo, realizzare abitazioni sperimentali economiche. Il qartiere Viikki è stato strutturato in modo da riflettere i requisiti imposti dal sistema di valutazione ambientale Pimwag, perseguendo alcuni obiettivi significativi, quali (Faninger- Lund, 2002): - coniugare la fattibilità economica e la qualità architettonica; - promuovere un mix di funzioni e di gruppi sociali; - integrare servizi differenziati (scuole, negozi, attrezzature sportive, ecc.); - educare al risparmio dell’acqua ed alla riduzione degli sprechi; - conservare la varietà degli ecosistemi; - utilizzare materiali ecologici, non tossici, con una lunga vita utile; - trarre vantaggio dalle moderne tecnologie per migliorare la vita quotidiana; - promuovere il coinvolgimento degli abitanti nella protezione ambientale; - escludere l’utilizzo dell’automobile privata, dando la priorità al trasporto pubblico. Il complesso è disposto in modo da formare un cortile aperto delimitato a sud da case a schiera di due piani che lo proteggono dal vento dominante, a nord da un edificio di 4 piani e ad est da una piccola costruzione per la lavanderia e i locali comuni. Gli edifici del quartiere sono stati orientati in modo da sfruttare al meglio la luce del sole e non ombreggiarsi a vicenda e la vegetazione è distribuita in modo da ridurre l'esposizione ai venti prevalenti. Negli spazi verdi tra gli edifici sono stati ricavati giardini privati e spazi pubblici che formano ambienti piacevoli ma permettono anche il drenaggio dell'acqua piovana e il suo recupero con un sistema di raccolta diffuso a scala urbana. L'uso di elementi prefabbricati, oltre a permettere finiture di alta qualità ed elevate prestazioni, ha ottimizzato l'uso dei materiali e ridotto al minimo gli scarti in cantiere. Le strutture portanti degli edifici sono infatti in calcestruzzo con elementi prefabbricati che incorporano l'isolamento e le finiture. Inoltre tutti i materiali sono stati impiegati solo dopo un'attenta analisi delle loro prestazioni lungo il ciclo di vita. Per esempio si è ricorso così a elementi prefabbricati intelaiati in legno e rivestiti da pannelli laminati compositi fatti di carta riciclata e resina per le facciate, mentre per i serramenti è stato studiato un sistema con struttura in legno rivestita da alluminio verniciato, che ha minori costi di manutenzione rispetto ai tradizionali serramenti in legno. Il confort climatico ed il risparmio energetico sono garantiti da una combinazione di fattori quali l'elevata massa termica, il superisolamento, la scelta per le facciate di colori diversi (grigio o bianco) in funzione del loro grado di assorbimento del calore, le serre integrate sul lato sud, l'uso di doppi vetri a bassa emissività, un sistema radiante a pavimento, 63 collettori solari che forniscono il 60% dell'acqua calda sanitaria insieme ad un sistema di circolazione dell'aria, che immette aria da nord in estate e da sud in inverno, preriscaldandola con il passaggio nelle serre. In accordo con il piano regolatore approvato dal Ministero dell’Ambiente nel 1995, la superficie costruita sarà, a progetto ultimato, circa 800.000 mq per la residenza per circa 13000 abitanti e circa 600.000 mq per gli uffici e gli edifici universitari previsti nella zona, con un incremento di circa 6000 nuovi posti di lavoro. Project Team: Coordinatori del progetto: Heikki Rinne, project manager Heikke Sertti, ingegnere capo del comune di Helsinki Pianificazione Urbanistica: Riitta Jalkanen, coordinatore Ritva Luoto, architetto; Markku Siiskonen, architetto Pianificazione del traffico: Valevi Wahlsten, ingegnere civile Coordinamento gestione dei beni immobili: Virve Mustonen, conculente legale, Juhani Tuuttila, capo ufficio beni immobili Strade: Markku Miettinen, ingegnere del dipartimento lavori pubblici Parchi: Jouni Sivonen, project manager del dipartimento lavori pubblici Università di Helsinki: Anna-maija Lukkari, manager Consiglio beni immobili dello stato: Eskki Vaalasranta, ingegnere Parco della Scienza: Kai Falck, direttore
Bibliografia
Planning Competition for an Ecological Housing Area in Viikki, Helsinki: Competition Report 1995 www-dse.ec.unipi.it/cleta/seminari/morosini_PI_EdSos_1106.pdf edilizia.blog.excite.it/permalink/511634 www.francescofulvi.it/DOCUMENTI/PUBBLICAZIONI/Quartieri%20sostenibili.pdf www.lanuovaecologia.it/view.php?id=9856&contenuto=Notizia www.fondoambiente.it/news/ambiente-a-helsinki-il-quartiere-verde-virtuoso.asp www.fondoambiente.it/news/ambiente-a-helsinki-il-quartiere-verde-virtuoso.asp www.secureproject.org/download/18.360a0d56117c51a2d30800078421/Viikki_Finland.pdf - www.floornature.it/articoli/articolo.php?id=8&sez=21 skanska-sustainability-case-studies.com/pdfs/39/39_Eko_v001.pdf www.francescofulvi.it/DOCUMENTI/PUBBLICAZIONI/Quartieri%20sostenibili.pdf La qualità ecologica di un’area urbana, in L’architettura naturale n.16, 2002
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Le scelte progettuali sono state finalizzate alla realizzazione di due nuclei urbani distinti e di un’opportuna integrazione funzionale, grazie alla realizzazione di residenze, di servizi ed attrezzature (scuole, asili, università, negozi, ecc.).Nell’area meridionale del quartiere è stato realizzato un insediamento modello, l’Ekoviikki, promosso dal Ministero dell’ambiente finlandese, dall’Associazione nazionale degli architetti (Safa) e dall’Agenzia nazionale per la tecnologia (Tekes) (Engström,2002). Il progetto comprende nove edifici caratterizzati da un sistema integrato di energia solare, in grado di soddisfare circa la metà della domanda di acqua calda e di riscaldare gli ambienti interni delle abitazioni, raggiungendo un rendimento di circa 400 kWh/mq. Le esigenze di base in termini diriscaldamento sono fornite dal sistema a rete del quartiere.La vegetazione è distribuita in modo da ridurre l'esposizione ai venti prevalenti a cui contribuisce l'altezza dell'edificato inferiore a queste stesse barriere naturali.Negli spazi verdi tra gli edifici sono stati ricavati giardini privati e spazi pubblici che formano ambienti piacevoli ma permettono anche il drenaggio dell'acqua piovana e il suo recupero con un sistema di raccolta diffuso a scala urbana.
Edilizia
La costruzione degli edifici è avvenuta sulla base del sistema finlandese di valutazione del costruito Pimwag, che misura l'ecocompatibilità degli edifici in base a 17 criteri ambientali riconducibili ai problemi di inquinamento, risorse consumate, salubrità degli ambienti, biodiversità e produzione di risorse alimentari.Una costruzione realizzata in linea con i criteri ecocompatibili fissati è l'edificio per appartamenti costruito su progetto dello studio Arrak Architects per il Dipartimento edilizia pubblica della Città.Il complesso è infatti disposto in modo da formare un cortile aperto delimitato a sud da case a schiera di due piani che la proteggono dal vento dominante, a nord da un edificio di 4 piani e ad est da una piccola costruzione per la lavanderia e i locali comuni.L'uso di elementi prefabbricati, oltre a permettere finiture di alta qualità ed elevate prestazioni, ha ottimizzato l'uso dei materiali e ridotto al minimo gli scarti in cantiere. Le strutture portanti degli edifici sono infatti in calcestruzzo con elementi prefabbricati che incorporano l'isolamento e le finiture. Inoltre tutti i materiali sono stati impiegati solo dopo un'attenta analisi delle loro prestazioni lungo il ciclo di vita.
Infrastrutture
Lo spostamento all’interno del quartiere è stato studiato in modo da escludere l’utilizzo dell’automobile privata, dando la priorità al trasporto pubblico.La dotazione di servizi inoltre contribuisce a ridurre l’esigenza di spostamenti al di fuori del quartiere e, di conseguenza, il volume di traffico veicolare. Il sistema della mobilità prevede la separazione tra traffico veicolare e pedonale, con una rete di percorsi distinti, ma anche un sistema di trasporto pubblico efficiente collegato alla rete di autobus e treni locali.
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Masterplan: Riitta Jalkanen
Edifici del Quartiere di Viikki, Helsinki, Finlandia, 1999-2010 (previsto completamento); il progetto per la realizzazione del quartiere è fondato sul controllo dell’inquinamento, la gestione dei rifiuti, l’uso di sistemi solari e strategie bioclimatiche, l’impiego di materiali atossici, la salvaguardia della biodiversità.
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Deelplan 6 Tussen de Singels, Ypenburg, Olanda |
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Scritto da Loredana Carrabs
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martedì 26 maggio 2009 |
Autore scheda | {autore} |
Progettista | Adriaan Geuze & West 8, Diener&Diener, Topos |
Anno di Progettazione | 1998 - 1999 |
Anno di Realizzazione | 2000 - 2002 |
Paese | NETHERLANDS |
Committenza/Soggetti promotori | Bouwcollectief d'Artagnan |
Strumenti urbanistico | |
Dati quantitativi |
Popolazione insediata | 2000 abitanti |
Superficie territoriale (St) | 250000 mq |
Superficie o volume utile edificati (Su) | 105000 mq o mc |
Superficie fondiaria (Sf) | 174700 mq |
Superficie coperta residenziale (Scr) | mq |
Superficie delle strade | mq |
Superficie dei parcheggi pubblici | mq |
Superficie dei servizi pubblici | mq |
Superficie del verde pubblico attrezzato | 52000 mq |
Numero alloggi | 497 villette; 155 appartamenti (reali o presunti) |
Superficie delle attivita commerciali | mq |
Superficie delle attivita direzionali | mq |
Superficie delle attivita ricettive | mq |
Superficie delle attivita artigianali e industriali | mq |
Densità abitativa | |
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Descrizione sintetica generale
Nell’ambito del masterplan generale di Ypenburg (uno degli innumerevoli sobborghi dell’Aja), che converte una vasta zona dismessa dall’aviazione militare olandese in 11.000 unità abitative, (zone commerciali, spazi pubblici e opere infrastrutturali) l’area oggetto di studio si presenta con una sua connotazione specifica.
Le peculiarità studiate per la vasta zona di Ypenburg denominata, sono mirate allo sviluppo architettonico ed urbano del paesaggio, generando una "varietà" di zone residenziali. Ogni settore è diviso in sotto-zone e relativi piani progettuali; ogni piano prevede da 500 ad 800 unità abitative. Il programma per la lottizzazione denominata “ 6 “, è stato assegnato all'appaltatore d'Artagnan.
Una sistemazione regolare e chiara caratterizza l’intero piano. La struttura principale del quartiere si sviluppa su un sistema di lunghi avenues e vasti boulevard. Il piano contiene 497 abitazioni di altezza ridotta e 155 appartamenti in varie categorie anche di prezzi, una scuola e un centro sportivo.
Il principio di base per questo “piano” è duplice: da un lato, realizzare case personalizzate in un contesto suburbano; dall’altro, di sviluppare un'identità urbana nuova che caratterizzi tutti i piani della località di Ypenburg. Un'attenta analisi sulle diverse combinazioni e tipologie abitative, dovrebbe rendere possibile il raggiungimento di tali obiettivi.
Bibliografia
estratto da “Abitare” n° 417, maggio 2002, p. 187
West 8. Deelplan 6 De Singels, Ypenburg, in "Area" n. 68, maggio-giugno 2003, pp. 146-151
http://www.west8.nl/projects/urban_design/ypenburg_deelplan_6/
http://www.vestia.nl/projectontwikkeling/ViewProject.aspx?id=105&type=search
http://www.feekesencolijn.nl/projectdata/120.pdf
http://www1.cie.nl/projects/projects---partners/frits-van-dongen/ypenburg-6,-den-haag.aspx
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
L’immagine e la struttura delle abitazioni fondano un tutt’uno con il disegno degli assi stradali che le circondano, attraverso l’uso dei colori, della forma e del materiale che si ripetono. Di fondamentale importanza è il binomio abitazione-strada: gli architetti che partecipano all’ideazione del piano 6, concepiscono sempre un numero massimo di abitazioni che vi si affacceranno.
In particolare si studia la continuità dei viali adottando le soluzioni d’angolo mediante l’uso schematico di logge e bow-windows, differenziando in questo modo anche la composizione delle facciate.
Con l’avvento della nuova società è sempre più crescente la voglia e la richiesta di cambiamento. Quest’aspetto tocca anche l’assetto urbano, che si vuole conformare alle aspettative di un futuro più agevole agli abitanti e più consono alle nuove richieste di mercato. I nuovo stili di vita molto più frenetici, determinano anche le forme d'alloggio futuro. Ciò che è costruito, deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti che saranno previsti nel tempo. Per questa ragione i piani per Ypenburg sono stati costruiti con una certa neutralità di base.
Tre sono i grandi spazi lasciati vuoti: un parco nella zona a nord, un giardino pubblico dall'atmosfera più intima posizionato tra le abitazioni ed il boulevard e ognuno di essi conserva una propria identità. Il parco a Nord, misura circa 3 ha. ed è concepito con diverse possibilità di utilizzo oltre che da scenario per l’impianto sportivo previsto al suo interno. Può essere considerato come un parco di programma, sistemato per l' utilizzo quotidiano. La vicinanza al polo scolastico ne garantisce inoltre l' utilizzo anche da parte degli studenti.
Edilizia
Un insieme di case con differenti altezze caratterizza il progetto.
L’intero quartiere ottiene una configurazione tale da disporre i singoli fabbricati in modo che abbiano una propria centralità rispetto al contesto. Il “woondomein” è una zona lussuosa, di alta qualità d'abitazione e ricopre un totale di 90 abitazioni. Altre abitazioni si trovano tutt’intorno e dispongono tutte di parcheggi esterni. Ogni casa possiede un piano ampio all’ingresso, un soggiorno e nella parte posteriore i servizi; un’area di giardino permette inoltre alla facciata di invadere nel verde privato. Gli appartamenti sono stati raggruppati in modo tale da creare delle corti. Il verde privato di ogni corte è accessibile esclusivamente agli abitanti dei medesimi. Gli abitanti hanno qui la possibilità di sedersi, prendere il sole o incontrarsi nel tempo libero e dialogare.
Gli abitanti, investendo su una di queste case, sanno che potranno modificarla all’interno, non intaccando minimamente la facciata se non in modo minimale. Questo per lasciare integro l' insieme concepito dal masterplan.
Il grado di flessibilità di cui sono dotate le abitazioni, è sottolineato anche dalla possibilità di creare spazi compenetranti, al fine di creare più piani sfalsati in base alle esigenze.
Infrastrutture
In questo piano, il continuo richiamo alle arre verdi è evidente anche nella viabilità. L’adozione di ampi avenues e boulevard consente l’impatto ambientale meno aggressivo rispetto alle vicine città.
Ogni abitazione è situata in modo tale da poter usufruire direttamente di uno degli spazi pubblici presenti, o in alternativa sono collegati tramite strade che permettono di arrivarci nell’arco di cinque minuti al massimo. Tutto è infatti concepito in modo tale da avere più servizi nel minor raggio possibile, costituendo così una delle caratteristiche principali di questo intervento.
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Figura 1. Planivolumetrico
Figura 2. Suddivisione per studi di architettura
Figura 3. Le tre aree verdi
Figura 4. Tipologie abitative
Figure 7. Il parco come attrezzatura
Figura 8. Vista sulle coperture
Figura 10. Vista parziale
Figura 11. Veduta dall'alto
Figura 12. Veduta d'insieme
Figura 13. Vista tridimensionale
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 maggio 2009 )
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