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Schede Lab. B
Quartiere residenziale Iacp - Zeloforamagno Stampa E-mail
Scritto da Alessandro Tarantino   
domenica 24 maggio 2009
Autore scheda
ProgettistaGuido Canella
Anno di Progettazione1972-1973
Anno di Realizzazione1974-982
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComune di Zeloforamagno
Strumenti urbanisticoPiano Edilizia Economica Popolare
Dati quantitativi
Popolazione insediata1160 abitanti
Superficie territoriale (St)93600 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)36800 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)77300 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)12000 mq
Superficie delle strade5400 mq
Superficie dei parcheggi pubblici4500 mq
Superficie dei servizi pubblici6400 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato0 mq
Numero alloggi456 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali2400 mq
Superficie delle attivita direzionali0 mq
Superficie delle attivita ricettive0 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali0 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere si trova in Lombardia nel comune di Zeloforamagno, frazione di Peschiera di Borromeo, a circa 10 km a sud est da Milano. Il quartiere progettato da Guido Canella si presenta come prototipo di quartiere ideale dove gli edifici residenziali sono stati studiati per le necessità dei residenti: dalle famiglie agli anziani. Inoltre i servizi offrono tutto ciò di cui si possa avere bisogno, dalla chiesa, alla scuola materna, al centro commerciale all’unità sociosanitaria.
Bibliografia
- Bordogna E., Gudo Canella: opere e progetti, Mondadori Electa, Milano, 2001 - www.peschieraborromeo.com
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il quartiere situato sulla strada provinciale Paullese Nuova, ha impianto per 1160 abitanti articolato su percorsi pedonali interni che si incrociano al centro secondo tridenti contrapposti.
Il progetto ha previsto che lungo le diagonali si allineassero a risega quattro nuclei residenziali, e che i servizi, dimensionati per un'utenza estesa all'intera cittadinanza, si attestassero secondo una croce orientata sui punti cardinali.
Dei quattro nuclei, soltanto quello realizzato dallo Iacp e dislocato a nord-est è stato progettato dagli autori del piano, mentre i rimanenti sono stati realizzati diversamente.
I servizi consistono: nel centro commerciale a est, nel complesso parrocchiale a ovest, nell'auditorium al centro, affiancato a nord dal centro sanitario e a sud dalla scuola materna.
Se si eccettua il centro commerciale, realizzato precedentemente dalla Coop, le altre funzioni di vita associata sono state progettate secondo un sistema architettonico unitario, che si differenzia da quello più essenziale dei corpi residenziali, necessariamente vincolati al capitolato dello Iacp.
Edilizia
Il nucleo residenziale nord-est ha corpi di fabbrica comprendenti un piano seminterrato adibito ad autorimessa; un piano porticato con alloggi mono e bilocali dotati di loggia e piccolo giardino (destinati ad anziani); 5 piani-tipo a 4 alloggi; un piano sottotetto a solai muniti di loggia-stenditoio. Tutti gli alloggi sono dotati di riscontro d'aria in est-ovest, nonché di soggiorno passante prolungato dall'ingresso a una loggia profonda. Questa si apre al panorama circostante da un risalto del piano di facciata che, all'ultimo piano, è coperto a timpano.

L’auditorium anche con funzione di cinema e di teatro per 510 spettatori, è previsto di impianto pentagonale impostato sopra al tratto coperto (destinato al bar e a due campi per il gioco delle bocce) di una fascia ribassata (-1.20 m) per attività libere all'aperto, compresa tra i due percorsi paralleli che accentrano le provenienze pedonali dai quattro vertici del quartiere.
Al primo livello si trovano gli annessi al palcoscenico e la base della gradonata. Salendo si perviene al secondo livello dove si trovano guardaroba, bar, foyer, nonché gli spazi della biblioteca e del museo, disimpegnati da una ulteriore scala all'aperto e sottostanti alla parte più alta della gradonata.


Questa raggiunge il terzo livello dove si trovano altri servizi, cabina di proiezione, praticabili di palcoscenico, nonché due locali di studio, prova, riunione, secondo necessità.

Il centro sanitario di base è realizzato a nord del previsto auditorium, direttamente servito attraverso un raccordo che immette alla sosta coperta delle ambulanze di fronte ai locali di guardia medica. Si articola su un unico livello con accesso del pubblico sulla testata nord, preceduto da un portico semicircolare di riparo nell'attesa dell'orario di apertura.
Sorpassata la bussola d'ingresso, si incontrano rispettivamente, a sinistra, la guardia medica e, a destra, la sala-riunioni, l'accettazione, l'economato. Dove il corpo di fabbrica si allarga, si trovano gli ambulatori nonché due palestre per fisioterapia, psicomotricità e ortofonia. Nella hall, illuminata dall'alto con shed rivolti a nord, hanno luogo le attese, disposte in prossimità degli ambulatori e attorno alla biblioteca centrale. Sul fondo sono dislocati i servizi al pubblico e al personale, il magazzino, le uscite di servizio e di sicurezza. Le quattro coppie di ambulatori dislocati agli angoli dell'edificio, come la guardia medica e la sala-riunioni, si differenziano dagli altri per la copertura a botte prolungata a proteggere l'eventuale accesso diretto dalI'esterno.

La scuola materna è prevista, simmetricamente, a sud dell'Auditorium. Si articola anch'essa su un unico livello con impianto fondamentalmente analogo a quello del centro sanitario.
Gli accessi dai percorsi pedonali coperti immettono direttamente nella hall centrale, illuminata dall'alto con shed rivolti a nord. In essa si protende la gradonata del teatrino, per 150 spettatori al di sotto della quale sono i servizi al pubblico e il magazzino. Nello spazio centrale hanno luogo alternativamente la recita, la refezione congiunta, le attività libere e associate.

Il complesso parrocchiale "Beato Riccardo Pampuri" è orientato verso tutto l'insediamento circostante. Ciò ha influito nella scelta dell'impianto, tendente a non rimarcare la distinzione tra fronte principale e fronti secondarie, ma a proporlo come insieme unitario.
Da qui la pianta quadrata, misurata centralmente dalla carpenteria in legno lamellare predisposta a sostegno delle coperture a padiglione dell'aula liturgica.
Essa tuttavia non si estende isometricamente fino al perimetro dell'edificio, poiché vi perviene esprimendo le variabili combinazioni funzionali dislocate a corona sul secondo livello fuori-terra, così da incidervi per aggetti e rientranze e dar corso alla linea d'ombra dei coperti e dei porticati che segna tutt'attorno il complesso al piano di campagna. In caso di maltempo nel portico esterno, che interseca le torri, possono svolgersi i percorsi processionali e trovar ricetto le manifestazioni all'aperto.
La luminosità che filtra dal padiglione centrale distingue virtualmente la chiesa feriale, quadrata (con 19,00 m di lato, per 240 posti), dalla chiesa festiva, che risulta dagli incrementi (fino a 500 posti complessivi), ribassati su tre lati, compresi tra quattro torri angolari. Queste contengono le attività parrocchiali, la canonica e i disimpegni verticali e risultano connesse da travate reticolari in legno lamellare, sulle quali è impostato il padiglione, agendo da diaframma tra l'aula liturgica e la corona dei percorsi a quota superiore (4,50 m). Tali percorsi, memoria dell'antico matroneo, fungono da occasionale espansione delle diverse attività e, in particolare; disimpegnano il salone parrocchiale (suddivisibile in tre aule) dislocato sulla fronte ovest. Coperto a doppia falda,
il salone aggetta dal perimetro, dando luogo al segmento di portico che segnala l'accesso assiale all'aula liturgica.


La sezione variabile (rispettivamente, con lato di 7,80 m e 10,00 m) delle torri angolari è determinata, oltre che dai disimpegni verticali, dalle diverse destinazioni livello per livello (fonte battesimale, confessionali, sagrestia, canonica, uffici parrocchiali, cella campanaria ecc.).
Il rilevato del presbiterio, pur situato all'intersezione delle diagonali tese tra le torri angolari e con l'altare in asse zenitale al colmo della copertura a padiglione, risulta eccentrico rispetto all'articolazione dell'aula liturgica, così da consentire la vista diretta dai tre settori dell'assemblea.
Infrastrutture
Il quartiere è inquadrato a sud dalla strada di scorrimento veloce, mentre su restanti tre lati da strade di quartiere. Lungo il perimetro vi sono zone di parcheggi pubblici che consentono ai residenti di raggiungere sia le residenze sia i servizi. A est è presente il centro commerciale col relativo parcheggio. All’interno il quartiere è articolato su percorsi pedonali interni che si incrociano al centro secondo tridenti contrapposti ciò permette di evitare che il traffico raggiunga le residenze e quindi di evitare rumore ed inquinamento da auto.
Vista aerea
Fronte Auditorium
Complesso parrocchiale
Veduta residenze
Unità sociosanitaria
Modello
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere Gratosoglio - Milano Stampa E-mail
Scritto da Paola Fossa   
mercoledì 20 maggio 2009
Autore scheda
ProgettistaBBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers)
Anno di Progettazione1962
Anno di Realizzazione1962 - 1965
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriIstituto Autonomo Case Popolari di Milano e comune di Milano
Strumenti urbanisticoPiano quadriennale
Dati quantitativi
Popolazione insediata9838 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)42200 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)650436 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)328440 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)96780 mq
Superficie delle strade116450 mq
Superficie dei parcheggi pubblici10182 mq
Superficie dei servizi pubblici128060 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato22600 mq
Numero alloggi3892 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere Gratosoglio è situato nell’estrema periferia a sud di Milano, al confine con il comune di Rozzano, ed è lambito ad ovest dal corso fluviale del Lambro Meridionale: si trova quindi in una privilegiata posizione ambientale, collocato nell’area del Parco Agricolo Sud. La realizzazione del quartiere Gratosoglio è stata intrapresa dall’ I.A.C.P.M. (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano) nell’ambito di un programma quadriennale elaborato in accordo con il Comune di Milano per la costruzione di 21.000 alloggi, per contribuire a dare risposta alla richiesta di alloggi popolari, in continua crescita a partire dalla fine degli anni ’50 a causa della grande pressione migratoria dei lavoratori che dalle regioni del sud Italia venivano a lavorare nelle industrie del Nord. Questa fu la motivazione che spinse lo I. A. C. P. M ad intervenire, per la prima volta in Italia, con sistemi di prefabbricazione pesante, in modo da accelerare i tempi di realizzazione degli alloggi, data la necessità di rispondere in modo rapido ai gravi problemi abitativi di quel periodo. Il Gratosoglio è stato quindi ideato, su progetto urbanistico e in parte edilizio del gruppo BBPR, come “quartiere satellite”, seguendo la scelta del quartiere autosufficiente: è stata concepita cioè l’edificazione di una forte armatura di servizi inerenti alle abitazioni, alle scuole, alle chiese ed alle attrezzature commerciali e per il tempo libero, dimensionata in funzione delle esigenze degli abitanti, optando in particolare per lo spostamento della zona a servizi e di quella degli edifici a maggior importanza visiva (le cosiddette “torri bianche”) verso l’unico asse di collegamento diretto con la città: via dei Missaglia, direttrice che anticamente collegava Milano e Pavia e che funge ancora oggi da importante asse di collegamento tra Milano e la sua periferia. Il progetto è improntato su criteri di esasperato funzionalismo, con vincoli tecnologici e costruttivi che ne hanno condizionato l’impianto urbanistico: la soluzione del quartiere autosufficiente si è concretizzata nell’edificazione di 52 edifici “in linea” di 9 piani ciascuno e di lunghezza variabile tra i 50 ed i 90 metri, disposti a 45 ° rispetto a via dei Missaglia, ovvero sull’asse elio termico (sempre in armonia con la tradizione razionalistica e funzionalista), e di 8 edifici a torre di 16 piani ciascuno, alti 56 metri. La disposizione a lisca di pesce degli edifici all’interno dell’area è lambita e filtrata dalle aree verdi che risultano un elemento compositivo predominante all’interno del quartiere e contribuiscono a dare respiro agli edificati. Il contesto urbanistico più ampio da alcuni anni è in notevole espansione, sia per la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, anche nei comuni limitrofi, sia per l’insediamento di grandi centri commerciali e ricreativi, ai quali si aggiunge la realizzazione del prolungamento della linea 2 della metropolitana e la vicinanza ad importanti snodi autostradali e tangenziali. Il fallimento del modello razionalista però, non in grado di attribuire senso e valore agli spazi pubblici, oltre alla cattiva manutenzione degli stessi e degli edifici residenziali, hanno portato il Gratosoglio a divenire un immenso quartiere dormitorio, incapace di reggere alla concorrenza dei nuovi centri della grande distribuzione commerciale che si sono sviluppati nel sud Milano. La maggior parte degli spazi commerciali del quartiere giacciono infatti oggi inutilizzati e costituiscono fattori di degrado e percezione di rischio da parte degli abitanti. Per questo è in atto un programma innovativo finalizzato al recupero edilizio economico e sociale di quest’area critica della città ed è stato proposto nel 2005 il Contratto di Quartiere. Quest’ultimo interessa la parte a Nord del quartiere, dove sono stati individuati 18 edifici esistenti, che saranno oggetto di manutenzione straordinaria generale; sono previsti inoltre un intervento di recupero edilizio dei piani terra delle Torri n. 53 e 57 di via Saponaro, destinati alla “Casa delle Associazioni”, la costruzione di un nuovo edificio per giovani coppie e la riqualificazione delle strade e degli spazi verdi con un nuovo assetto urbano e ambientale lungo via Baroni, e la sistemazione dei parcheggi e degli spazi ad uso collettivo, per favorire l’aggregazione dei residenti. L’intervento è teso quindi alla valorizzazione e all’incremento del patrimonio esistente di edilizia residenziale e pubblica, all’incremento della funzionalità del contesto urbano, all’adozione di soluzioni costruttive per la qualità del manufatto edilizio e del servizio residenziale, al miglioramento della qualità abitativa e insediativa del quartiere.
Bibliografia
Stefano Guidarini, Luca Molinari, "BBPR e Milano/BBPR's Milan", Domus 797, ottobre/october 1997 [La casa prefabbricata/Prefabricated houses], "Itinerario/Itinerary 138" pp. 125-132 n. 18 Achille Barzaghi, Gratosoglio. Vicende storiche di Gratum Solium dalle origini al 2000, Barzago, Ed. Marna, 2004 - ISBN 88-7203-220-2 http://www.alersistemamilano.it http://www.architectour.net http://www.comune.milano.it http://it.wikipedia.org/wiki/Gratosoglio http://maps.google.it/maps http://maps.live.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
E’ l'unico quartiere della città che presenta le caratteristiche (e per molti versi anche le problematiche) di un Grand Ensemble alla francese (grandi gruppi di abitazioni collettive costituite da diverse centinaia o migliaia di unità, costruiti in Francia tra gli anni ‘50 e ‘70 del 1900 per i lavoratori delle zone suburbane): è infatti caratterizzato da una serie di alloggi collettivi in edifici in linea o a torre ispirati dai precetti dell’architettura moderna.
Il quartiere si articola in due diversi comparti: il comparto sud, composto di 27 fabbricati e di 1898 alloggi e il comparto nord che corrisponde a 25 fabbricati e 2091 alloggi.
I progettisti (il gruppo B.B.P.R.), apportarono una sostanziale revisione dei criteri compositivi tipici dell’edilizia economica popolare: il centro commerciale e gli edifici a carattere collettivo furono collocati, secondo uno schema lineare, lungo la spina centrale del quartiere più prossima a via dei Missaglia, in modo da essere disponibili anche per utenti esterni al quartiere.
Il progetto è improntato su criteri di esasperato funzionalismo, con vincoli tecnologici e costruttivi che ne hanno condizionato l’impianto urbanistico, definendo la distanza fra i corpi in linea e la disposizione a 45 ° rispetto a via dei Missaglia.
Elemento compositivo predominante del quartiere risultano essere le aree verdi, che, oltre a lambirlo, lasciamo ampio respiro alla disposizione degli edificia lisca di pesce all’interno dell’area.
Edilizia
I due diversi comparti in cui è articolato il quartiere, sono caratterizzati dagli stessi
elementi compositivi e tipologie edilizie: torri bianche alte 16 piani ed edifici a
stecca, distribuiti secondo un impianto morfologico a schema libero.
Gli edifici sono interamente prefabbricati (tecnologia FINTECH-Italcamus).
Infrastrutture
Per quanto concerne il tema del trasporto pubblico, il quartiere risulta essere servito sia dalla linea tranviaria del 3 e dalla nuova linea di metrotramvia n. 15, che collegano il Comune di Rozzano con il centro di Milano, sia dalla linea autobus 79, che collega il quartiere con Porta Lodovica.
Il quartiere, dal 2005, è più legato alla città grazie all'arrivo della linea M2 (verde) della metropolitana nella vicina piazza Abbiategrasso.
1-Inquadramento aereo del quartiere
3-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
4-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
5-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
6-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
7-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
8-Veduta delle torri bianche su via dei Missaglia
9-Veduta aerea di alcuni edifici in linea
10-Particolare del degrado sulle facciate degli edifici in linea
11-Particolare del degrado sulle facciate degli edifici in linea
12-Particolare del degrado sulle facciate degli edifici in linea
13-Schema generale degli interventi previsti dal Contratto di Quartiere
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Area 2,6 km quadrati, Pujiang Stampa E-mail
Scritto da Jennifer Medici   
martedì 19 maggio 2009
Autore scheda{autore}
ProgettistaGregotti Associati International
Anno di ProgettazioneConcorso 2001
Anno di Realizzazione2007
PaeseCHINA
Committenza/Soggetti promotoriShanghai's City Council
Strumenti urbanisticoMaster Plan, Deatail Plan
Dati quantitativi
Popolazione insediataCirca 9000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)502.000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)360.000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)375.000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)120.000 mq
Superficie delle strade125.000 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi3500 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Situata su un’area di 15 km quadrati lungo il fiume Huangpu, 13 km a sud dal centro di Shanghai, la nuova città di Pujiang per circa 80.000 abitanti è il progetto vincitore del concorso internazionale ad inviti bandito nel 2001. Il concorso si colloca entro l’operazione “One City and Nine Towns”, strategia di riordino dell’area metropolitana di Shanghai.
La costruzione di una città con altezze limitate, in una zona agricola pianeggiante caratterizzata da una fitta rete di canali.
Il riferimento alla città occidentale avviene sul piano del dialogo con il contesto ambientale e territoriale, tradotto qui dall’insediamento a maglia ortogonale, comune alla città classica e all’antica tradizione cinese.
L’impianto urbano è su tre livelli integrati. Una rete primaria di tracciati suddivide il territorio in grandi “quadras” da 300 x 300 m, entro le quali sono dislocate le unità d’intervento: tessuti a basa media e medio-alta densità.Una secondo maglia di strade ciclopedonali interne alle quadras, stabilisce gerarchie tra percorsi e vie commerciali. Un terzo reticolo di canali, in parte navigabili, razionalizza il sistema delle acque, stabilendo la connessione infrastrutturale tra fiume e abitato. Il sistema a tre maglie si appoggia ad un asse centrale che seziona l’intera città. Sull’asse centrale sono concentrate le principale funzioni urbane collettive pubbliche e private. Una sequenza di giardini tematici e spazi pubblici caratterizza la parte mediana dell’asse.
Sull’asse centrale sono concentrate le principale funzioni urbane collettive pubbliche e private. Una sequenza di giardini tematici e spazi pubblici caratterizza la parte mediana dell’asse.
tessuti a basa media e medio-alta densità. Una secondo maglia di strade ciclopedonali interne alle quadras, stabilisce gerarchie tra percorsi e vie commerciali. Un terzo reticolo di canali, in parte navigabili, razionalizza il sistema delle acque, stabilendo la connessione infrastrutturale tra fiume e abitato.
Il sistema a tre maglie si appoggia ad un asse centrale che seziona l’intera città. Sull’asse centrale sono concentrate le principale funzioni urbane collettive pubbliche e private. Una sequenza di giardini tematici e spazi pubblici caratterizza la parte mediana dell’asse.
Bibliografia
- Testi
Gregotti & Associati – L’architettura del disegno urbano, Guido Morpurgo, Rizzoli Libri, Milano 2008

- Siti internet

- http://www.gregottiassociati.it
- http://www.turistmedia.com
- http://europaconcorsi.com
- http://news2000libero.it
- http://www.planum.net
- http://www.expo2010china.com
- http://www.designbiuld-network.com
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
L’area “italiana” di Pujiang è la più larga delle nove comunità. La configurazione dell’area ha caratteristiche particolari tra cui l’assoluta orizzontalità del sistema, il sistema di canali per la navigazione e i trasporti, e la rete capillare di canali per l’irrigazione. L’acqua corre attorno all’intera area: canali e laghetti caratterizzano i vari quartieri.
La struttura urbana è organizzata per sezioni nella quale si prevede un agglomerato di servizi e un grande parco urbano, organizzato su colline artificiali, previsto al centro dell’area. . Abbiamo poi due centri di funzioni pubbliche del nuovo insediamento: il primo si organizza di fronte al fiume e si trasforma in una “passeggiata” lungo esso; il secondo è localizzato nel centro del progetto, nell’asse centrale.
I servizi più importanti sono collocati nell’asse centrale (figura 8) come le attività amministrative, l’università, il “Palazzo d’Italia”, l’ospedale, e le principali attività commerciali.
All’interno della texture residenziale sono invece collocati i servizi educativi, il teatro, il museo, la biblioteca e alcune attività sportive.
Giardini pubblici e privati creano, insieme all’acqua, un variatissimo paesaggio urbano, inserendosi nel contesto delle residenze comprese tra i due e i quattro piani al massimo (fatta eccezione degli edifici da dodici piani).
Nel grande parco abbiamo le strutture sportive di grande rilievo come lo stadio, il campo da golf, la piscina (con vasca sia aperta che scoperta) e l’arena per gli eventi sportivi e musicali.
Un asse di alberi che attraversa l’area da Nord a Sud maschera le strutture della linea elettrica ad alta tensione.

La città viene studiata a varie scale: quella urbana, quella di quartiere (300 x 300 metri) e quella del singolo blocco (150 x 150 metri).
Edilizia
Gregotti, per realizzare lo schema dell’insediamento, adotta la griglia rettangolare classica della città italiana (modello in realtà utilizzato anche in molte antiche città cinesi).

Le aree residenziali si dividono principalmente in tre categorie:
- “Top grade neighbourhood” con unità abitative di 200 mq e composte da tre piani fuori terra.
Questa tipologia è collocata “nel cuore” della città: attorno all’asse centrale.
Ogni blocco nasce con l’idea di poter realizzare al suo interno piazze e strade in successione in grado di conferire una propria identità all’isolato.
L’uso delle costruzioni è essenzialmente abitativo; le attività di servizio e piccoli uffici sono collocati ai piani terra e solo sui fronti che affacciano su piazze o strade di rilevanti dimensioni.
I parcheggi si trovano sotto le costruzioni, interrati.
- “Standard neighbourhood” con unità abitative di 120 mq e composte da quattro piani fuori terra.
Questa tipologia è collocata a Sud dell’asse centrale. Viene attraversata da due grandi canali, tre strade la attraversano da Nord a Sud e una strada principalmente pedonale (orientata nella stessa direzione) che collega il centro commerciale al teatro. Tutto il perimetro esterno è circondato dal verde.
Vista la grande densità e la grande richiesta di costruzioni, in questa area, vi è la necessità di avere un doppio sistema di viabilità in una direzione: abbiamo dunque una maglia di strade di 300 x 150 metri.
Gli edifici sono principalmente allineati sulle strade e sono previsti due spazi pubblici lungo il canale che conferisco grande importanza al paesaggio urbano.
- “Ecological neighbourhood” con unità abitative di varie metrature e edifici di varie altezze.
Due sono le aree in cui sono collocate queste residenze: una è a nord della zona denominata “Top grade neighbourhood” e comprende il lago; l’altra parte costeggia il fiume. Le dimensioni degli alloggi variano da molto piccoli fino anche ai 200 mq.
Infrastrutture
Il sistema di strade si muove sull’idea di penetrare nell’area attraverso il fronte del fiume. La rete stradale ha diverse variazioni tipologiche che derivano dalla possibilità di collocarne la sede a ridosso dei canali o delle aree verdi.
I percorsi ciclabili sono sempre interni ai blocchi e coincidono con i percorsi pedonali.
Il sistema di trasporto pubblico svolge la funzione di collegamento tra l’area e le linee ferroviarie che circondano l’area; sono presenti tre fermate lungo il fronte principale della nuova città e da qui di può facilmente raggiungere Shanghai.
Un altro interessante sistema di trasporto interno all’area è affidato alle barche che attraversano i canali (solitamente però utilizzati per scopi turistici).
I parcheggi per le auto, pubblici o privati sono collocati fuori dai sistema di strade. La sezione stradale ha una dimensione costante di 7 metri. Lo spazio adibito ai pedoni cambia in relazione alla distanza tra gli edifici e viene segnalato attraverso viali alberati.
1. Inquadramento geografico.
2. Inquadramento territoriale
3. Detail Plan dell'area
4. Masterplan di concorso
5. Masterplan definitivo
6. Planimetria di due quadras di residenze con servizi al pubblico
Ultimo aggiornamento ( martedì 19 maggio 2009 )
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ACILIA quartieri romani INA Casa Stampa E-mail
Scritto da Enrico Pisi   
domenica 17 maggio 2009
Autore scheda
ProgettistaCesare Valle (coordinatore), Giuseppe Perugini (capo gruppo), del Debbio, De Plaisant, Dinelli, Girardi, Attilio Spaccarelli (capogruppo), Baccin, Baccin, Bruno, Doni, Nespega
Anno di Progettazione1958/60
Anno di Realizzazione1961
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriINA Casa
Strumenti urbanisticoPiano INA Casa – Piano Fanfani
Dati quantitativi
Popolazione insediata3200 abitanti
Superficie territoriale (St)110000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)150000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)80000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)30000 mq
Superficie delle strade18000 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere localizzato a Roma in località Acilia, lungo l’antica via Ostiense che da Roma porta al mare, a fianco della ferrovia, fu realizzato alla fine degli anni ’50 del secolo scorso da un gruppo di progettisti, guidato da un coordinatore (Cesare Valle), nell’ambito del Piano INA Casa. Per il Piano INA Casa, che si sviluppò sull’arco di quattordici anni su scala nazionale con ingenti risorse finanziarie, fu coinvolta un’intera generazione di progettisti impegnata su decine di centri grandi e piccoli nell’intensa fase della ricostruzione del dopoguerra: interi settori urbani furono ridisegnati, elaborando nuovi schemi progettuali e urbanistici, ripensando radicalmente i modelli abitativi dell’epoca. All’interno del Piano INA Casa si inserisce il quartiere Acilia a Roma, inizialmente denominato “Villaggio Ina Casa”: progettato intorno ad una piazza squadrata posta alla sommità di un lieve pendio su cui affacciano i servizi: la scuola, la chiesa, il mercato. L’insieme degli edifici si presenta in modo eterogeneo e frammentato – sottolineato anche dalla varietà di finiture e materiali – come somma di nuclei di case alte a torre ed in linea (inserite in sommità) e di case basse digradanti lungo il pendio. Le case a torre ed in linea furono affrontate dai gruppi di progettazione secondo le tipologie edilizie di seguito descritte ed individuate in figura 1: Case a “grappolo” del gruppo Spaccarelli (a) – figura 9: si snodano lungo le vie interne del quartiere, sviluppate su tre e quattro piani, presentano ambienti semiaperti ai piani terra; la tipologia di aggregazione determina spazi comuni ai condomini; le finiture esterne sono ad intonaco con parti in mattoni faccia a vista. Torre di Spaccarelli (b) – figura 7/8: si eleva lungo la salita, si presenta come le altre torri impostata su una pianta data dalla combinazione di quattro quadrati; al piano terra mostra la struttura in cemento armato e un paramento in blocchi di tufo; per i sette piani superiori le facciate sono interamente rivestite di mattoni faccia a vista, pur lasciando in vista le travi, la loro combinazione marcano i pilastri e formano i pannelli dei sottofinestra ed i parapetti delle logge. Case basse di Perugini (c) – figura 3/4/5: si trovano lungo il pendio verso la via del mare, che adattandosi all’orografia configurano una sorta di borgo spontaneo con percorsi pedonali; il progetto si basa su un modulo a tre piani, con un alloggio per piano, la copertura ad unica falda si compone in modo da avere un corpo scala in comune ed un originale disegno prospettico; sulle facciate intonacate e tinteggiate di rosso scuro, spiccano le bianche persiane scorrevoli su binari, mentre le zone destinate a stenditoio sono individuate da strette fessure verticali - le recinzioni e gli spazi comuni sono invece trattate con blocchi di tufo e mattoni pieni. Torre di Perugini (d) – figura 6: sorge sul confine con il nucleo delle case basse sempre di Perugini, composta da otto piani, rispecchia nelle finiture proprio il nucleo di cui sopra, con facciate tinteggiata di rosso scuro e ridotte aperture che ricordano le asole degli stenditoi, il cornicione si chiude con un coronamento aggettato. Torre di Del Debbio (e) – figura 2/3: presenta un numero di soli sei piani; la facciata è caratterizzata da un trattamento dell’intonaco modellato a simulare specchiature che occupano per tutta l’altezza i campi tra i pilastri; il corpo di fabbrica è coronato da un alto parapetto traforato in mattoni. Edificio in linea di Perugini (f) – figura 2: si caratterizza anch’esso per un’originale lavorazione dell’intonaco, con il regolare telaio in cemento armato arretrato leggermente ed i pannelli di tamponamento alternati da aperture e campi di intonaco liscio o vistosamente rigato. Edificio in linea di Perugini (g): posizionato in vicinanza della piazza, sulle lisce e pulite facciate (in origine intonacate) sono ritagliate ordinatamente le aperture, alternativamente raggruppate e sparse, a denunciare la presenza delle scale; elementi cromatici differenti come lo zoccolo, il finto pilastro tra le finestre binate e le velette della porta finestra dei balconi, affiorano impercettibilmente dal piano di facciata o concludono, come la struttura in cemento armato che emerge in sommità, i composti ed eleganti prospetti.
Bibliografia
M. Guccione, M.M. Segarra Lagunes, R. Vittorini – Guida ai quartieri romani INA Casa – Gangemi Editore 2002 Roma www.darc.beniculturali.it/ita/approfondimenti/ina_casa.htm www.wikipedia.it www.comune.roma.it www.atac.roma.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il quartiere Acilia ha un’esclusiva destinazione urbanistica “residenziale”, completata da strutture di servizio: Scuola Elementare “la Crociera”, Scuola Materna “la Crociera”, Chiesa San Pierre Damiani, Stazione ferroviaria Roma - Lido “Casal Bernocchi”.
Dal punto di vista urbanistico l’insediamento, progettato su un pendio collinare, si sviluppa con un degradare degli edifici alti posti in sommità verso le case basse a valle.
Singoli edifici, strade e piazze sono caratterizzati da aree verdi di pertinenza, ma non sono presenti parchi attrezzati o spazi per attività sportive. A sud del quartiere, ma non in confine, si trova la grande Riserva Naturale di Mala Fede.

Il fulcro civico del quartiere è piazza Pierre Damiani su cui si accorpano gli edifici specialistici di servizio pubblico e le strutture del mercato – sull’asse della piazza sorge la stazione ferroviaria della lido line.

La rigidità e l’ortogonalità degli assi stradali – appoggiati a nord alla linea ferroviaria - attorno a piazza Pierre Damiani si perde nella zona sud-ovest nei viali su cui sorgono gli edifici a “grappolo”.

Possiamo definire il rapporto tra edificato e isolato tipico della città frammentata, inserita però in un contesto a grana fine (città per isolato).
Edilizia
Tipologia degli edifici: edifici alti a torre ed in linea, composti da un minimo di cinque piani, edifici condominiali a tre piani e sei alloggi per vano scala, abitazioni monofamigliari – finiture dei paramenti ad intonaco, laterizio o tufo.

Edifici specialistici: Scuola Elementare “la Crociera”, Scuola Materna “la Crociera”, Chiesa San Pierre Damiani, Stazione ferroviaria Roma - Lido “Casal Bernocchi”
Infrastrutture
Il quartiere Acilia INA Casa si appoggia a nord alla strada statale n° 8 Ostensie ed alla ferrovia urbana. Al Km 19 via Ostiense si collega con una strada urbana di interquartiere che raccorda i singoli nuclei insediativi di Acilia, un incrocio a rotatoria permette quindi l’accesso al quartiere Acilia INA Casa tramite strade urbane di quartiere e vicinato (queste ultime spesso con tipologia di “strada chiusa”).
L’intersezione con la strada statale avviene unicamente attraverso via Ponte Ladrone, mentre l’asse ferroviario è intersecato attraverso infrastrutture di sottopasso, entrambe le arterie stradale e ferroviaria sono inoltre mitigate da un argine alberato.

Il quartiere è servito dalle linee di trasporto pubblico n° 013 (collegata con Ostia) e 017 con servizio feriale e festivo.
Sulla ferrovia urbana “Roma - Lido” la stazione “Casal Bernocchi” – posta sull’asse con piazza Pierre Damiani – serve l’intero quartiere.

Non sono presenti all’interno del quartiere percorsi ciclabili dedicati.
planimetria generale quartiere “Acilia” INA Casa
Casa a torre Del Debbio ed edificio in linea di Perugini
Case basse di Perugini
Case basse di Perugini
Casa a torre di Perugini
Casa a torre di Spaccarelli
Casa a torre di Spaccarelli
Case a “grappolo” di Spaccarelli
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Progetto Unitario Marinella-Fiumaretta Stampa E-mail
Scritto da elena ferrarini   
venerdì 15 maggio 2009
Autore scheda{autore}
ProgettistaProgettista Arch. Luigi Piarulli
Anno di ProgettazioneFebbraio 2007
Anno di RealizzazioneDa realizzare
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriCommittenza, soggetti promotori Regione Liguria, Ente Parco Montemarcello Magra, Provincia della Spezia, Comune di Sarzana, Comune di Ameglia
Strumenti urbanisticoMasterplan
Dati quantitativi
Popolazione insediata1750 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)74736 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su)48900 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)29800 mq mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici650 mq mq
Superficie del verde pubblico attrezzato300 mq mq
Numero alloggi650 presunti (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali5400 mq mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive1840 mq mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere si trova nel comune di Sarzana, in località Marinella, in un sito di particolare interesse storico, poiché limitrofo all’ antica colonia romana di Luni (fig. 1)
Dal punto di vista geografico Marinella di Sarzana appartiene alla Riviera Apuana, ed è delimitata dalla provincia di Massa Carrara e dal comune di Ameglia.
Il nome della località si deve alla vicina Tenuta di Marinella, grande estensione terrena nella quale tutt’ oggi sono prodotti grano e latte,ed attorno alla quale si articola il borgo abitato.
Consapevoli delle potenzialità offerte dalla particolare posizione geografica del sito, e della necessità di organizzare un piano di recupero socio-ambientale i Comuni di Sarzana e Ameglia, la Provincia della Spezia, il Parco Montemarcello Magra e Spedia Spa, , fin dal 1999 ritennero di dover redigere un documento che sancisse le linee guida per lo sviluppo futuro del territorio.
I punti nodali su cui si doveva porre particolare attenzione nei progetti vennero individuati in:
1)“unitarietà del Progetto di sviluppo;
2)caratterizzazione turistica delle aree di Fiumaretta e Marinella;
3)integrazione con l'area archeologica di Luni;
4)rilancio produttivo dell'azienda agricola;
5)fruizione turistica diversificata di tipo naturalistico, sportivo, storico-culturale, rurale, balneare e nautico;
6)potenziamento dell'offerta ricettiva;
7)riorganizzazione e riqualificazione della nautica fluviale;
8)riorganizzazione della viabilità litoranea e dei diversi sistemi di mobilità;
9)studi di mercato e di fattibilità tecnico-economica.”
(DA: “Progetto Unitario Marinella-Fiumaretta, masterplan 2007, relazione generale”)
Nacque così il "Progetto Unitario Marinella-Fiumaretta", promosso da “Marinella Spa” e presentato nell'agosto 2004 e approvato nella “Conferenza Preliminare dei Servizi” conclusasi nell’ aprile 2007.
Bibliografia
•Progetto Unitario Marinella-Fiumaretta, masterplan 2007, relazione generale
•Valorizzazione del territorio della Bassa Val di Magra: il progetto unitario, la sostenibilità ambientale e le ricadute socio-economiche. Masterplan 2004, relazione generale
•www.progettomarinella.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il Borgo, situato nella posizione stabilita dal P.R.G. del comune di Sarzana, rappresenta un importante elemento di attrazione del Progetto.
La presenza di un numero ristretto di famiglie (per lo più composte da anziani) e di pochi negozi (soprattutto alimentari) ancora attivi nel luogo, testimoniano lo svuotamento e il progressivo degrado della zona.
Il recupero dell’area non solo evidenzia la valenza storico-culturale dell’intervento, ma garantisce anche un nuovo modello insediativo: la residenza verrà ad unirsi con le attività sociali, commerciali ed artigianali, così da garantirne l’utilizzo non solo nei mesi estivi.
Le zone ricettive sono previste verso il mare, mentre quelle di integrazione per l'Edilizia Sociale limitrofe al vicino torrente Parmignola.
In tal modo si riescono a rispettare le finalità del P.R.G. di concentrare le integrazioni “Iateralmente" ai manufatti del Borgo, così da poter mantenere inalterato lo stretto rapporto con la campagna, oltre che con il contesto paesistico composto dalle fasce collinari di bordo vallata e dallo sfondo delle Apuane.
Nonostante le evidenti similitudini con il vigente P.R.G., vi sono lievi differenze.
Le modifiche e intenzioni progettuali riguardano:
1) la conservazione del tessuto sociale esistente ottenendo così un'area dove poter effettuare, grazie a un solo intervento, recupero e nuova edificazione
2) la frammentazione delle unità destinate ad Edilizia Sociale di nuova previsione, in modo da riproporre la stessa grana del tessuto in recupero di Via Taruga
3) l’assenza, rispetto alle previsioni del P.R.G., di attrezzature sportive, precedentemente localizzate verso il Parco Campagna.
Dal punto di vista del rispetto ambientale, oltre all’attenta scelta dei materiali da utilizzare si è effettuato un ulteriore studio per l'impiego di fonti energetiche a minimo impatto, che propone l'adozione dei sistemi:
1) di approvvigionamento energetico
2) fotovoltaici: da installare sui lampioni di pubblica illuminazione;
3) “biogas: consente di produrre gas metano, mediante digestione anaerobica dei rifiuti biologici prodotti dal bestiame presente nell'azienda agricola e dalle bio-masse vegetali dì scarto. Il gas prodotto viene poi convertito in energia elettrica, utilizzando motori endotermici collegati ad alternatori elettrici. Il calore recuperato nei circuiti di raffreddamento viene utilizzato per mantenere un'adeguata temperatura nel digestore anaerobico dell'impianto biologico”
4) “cogenerazione e teleriscaldamento: permetterà di generare energia elettrica e di recuperare il calore prodotto dai motori endotermici alternativi, alimentati a metano, per la produzione di acqua calda da impiegare nel teleriscaldamento e nella produzione di acqua calda sanitaria.”
5) allacciamento, degli insediamenti civili alla pubblica fognatura
6) per le sole utenze di acqua potabile allacciamento alla rete acquedottistica pubblica
7) “realizzazione di rete idrica parallela a quella dell'acqua potabile (cosiddetta industriale) per l'alimentazione delle cassette di risciacquo dei WC, l'alimentazione degli impianti idrici antincendio, utilizzando l'acqua piovana proveniente dalle coperture e terrazzi degli edifici ed accumulata in opportuni serbatoi o, in alcuni casi, proveniente dal Canale Lunense”
(DA: “Progetto Unitario Marinella-Fiumaretta, masterplan 2007, relazione generale”)
Edilizia
“Il recupero sarà condotto in modo da non snaturare la funzione residenziale del Borgo né la tipologia delle singole unità storiche”. (DA: “Valorizzazione del territorio della Bassa Val di Magra: il progetto unitario, la sostenibilità ambientale e le ricadute socio-economiche. Masterplan 2004, relazione generale”)
Altro punto nodale del progetto consiste nel rispetto e nella tutela degli interessi della popolazione attualmente insediata nell’area, garantendo loro, attraverso interventi di edilizia sociale, la possibilità di migliorare le proprie condizioni abitative.
L’edilizia esistente, attorno alla quale viene insediata la nuova, è in gran parte concentrata nel lotto compreso tra Via Brigate Partigiane, Via Papa Giovanni XXIII, Viale Litoraneo e Via della Repubblica. (fig. 2)
Le nuove unità abitative sono per la quasi totalità localizzate alle due estremità del Borgo per non intaccare la morfologia esistente.
Le residenze poste nelle vicinanze del torrente Parmignola (nelle adiacenze di via Tortuga), composte di circa 40 unità abitative, sono ideate con l’intento preciso di integrare quelle già presenti nel borgo,così da soddisfare una crescente domanda di residenza stabile.(fig.7)
Gli edifici limitrofi alla nuova struttura ricettiva, collocata all’estremità nord-ovest del lotto, si affacciano su una corte predisposta per il mercato e sono caratterizzati dalla presenza di attività artigianali e commercio minuto ubicate ai piani terra.
Le vecchie residenze, che si intende conservare e riqualificare, sono tutte di 4/5 piani, le nuove, fortemente richieste dalla parte più giovane della popolazione, sono di 2/3.
“Gli interventi di recupero e di nuova edificazione si pongono l'obiettivo di non snaturare l'impianto e l'atmosfera del Borgo, ma di farlo rivivere in ogni stagione. Si prevedono, pertanto, interventi basati su un accurato restauro, sulla ristrutturazione urbanistica e sulla ridestinazione dei manufatti esistenti.” (DA: “Valorizzazione del territorio della Bassa Val di Magra: il progetto unitario, la sostenibilità ambientale e le ricadute socio-economiche. Masterplan 2004, relazione generale”).
Il nuovo progetto prevede inoltre la realizzazione di orti sociali privati.
“L'ambito ricettivo si configura come testata verso Sarzana-Ameglia ed è costituita dal nuovo albergo (con circa 100 camere e 220 posti letto) e dalle sue molteplici funzioni: centro congressi, piscina, giardino, ristorante, shopping, parcheggio (unico grande "approdo" coperto dei visitatori con auto al Borgo).
La morfologia del nuovo impianto rispetta il processo formativo del Borgo, cresciuto per aggiunte successive nel tempo di corti di dimensioni costanti.” (DA: “Valorizzazione del territorio della Bassa Val di Magra: il progetto unitario, la sostenibilità ambientale e le ricadute socio-economiche. Masterplan 2004, relazione generale”)
Infrastrutture
La riqualificazione dell’asse ciclopedonale attualmente esistente nella limitrofa “Tenuta di Marinella” costituirà un ulteriore collegamento con la campagna (e per estensione anche con Luni) e il mare.
I parcheggi per le automobili sono per la quasi totalità ubicati all'esterno del Borgo con lo scopo di limitare il transito delle auto all'interno del quartiere.
Oggetto di ampio confronto è stata la modifica all'asse viario principale, avvenuta per sottrazione di tratte a quella precedente. (fig. 8)
Fig 1: il Borgo in relazione a Luni
Fig 2: strade delimitanti l’edilizia esistente
Fig 3: Edilizia esistente e di nuova realizzazione
Fig 4: fotoinserimento
Fig 5: l’ambito del Borgo di Marinella con le strutture ricettive e l’edilizia sociale
Fig 5bis: l’ambito del Borgo di Marinella con le strutture ricettive e l’edilizia sociale
Fig 6: l’ambito del Borgo di Marinella, schema assetto urbanistico
Fig 7: l’intervento di Edilizia Sociale riguardante Via Tuga (recupero) e nuova edificazione
Fig 8: proposta di variante del tracciato della “Strada Parco”
Fig 8bis: proposta di variante del tracciato della “Strada Parco”
Ultimo aggiornamento ( sabato 30 maggio 2009 )
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