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Schede Lab. B
Bo01 City of Tomorrow - Malmo Stampa E-mail
Scritto da Giulia Incerti Massimini   
mercoledì 11 marzo 2009
Autore scheda
ProgettistaPiano generale: Città di Malmö e organizzatori del Bo01 tra cui esperti in gestione del progetto, ambiente, landscape e information technology (Eva Dal man, Mikael Edelstam, Hanna Roberts, Agneta Persson, Bengt Persson e altri). Residenze e servizi: Santiago Calatrava, Ralph Erskine, Gert Wingárdh, Kai Vartiainen, Moore Ruble Yudell Architects & Planners, FFNS Architects, Kim Dahlgaard ed altri.
Anno di Progettazione1996
Anno di RealizzazionePrima fase: ultimata in parte nel 2001 (solo la zona per ospitare l’Expo Bo01),Seconda e Terza fase: previste entro il 2020
PaeseSWEDEN
Committenza/Soggetti promotoriCommissione europea, Svezia, Amministrazione di Malmö.
Strumenti urbanisticoPiano di urbanizzazione della città di Malmo.
Dati quantitativi
Popolazione insediata3600 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)250.000 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su)204.500 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)148.300 mq mq
Superficie coperta residenziale (Scr)48.700 mq mq
Superficie delle strade74.000 mq (di cui 59.000 mq ciclo-pedonali compresa la banchina) mq
Superficie dei parcheggi pubblici12.000 mq mq
Superficie dei servizi pubblici16.000 mq mq
Superficie del verde pubblico attrezzato55.000 mq mq
Numero alloggi1200 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Malmö è il capoluogo della regione Skane, situata nel sud-ovest della Svezia, ed è la terza più grande città dello stato con una popolazione di 265000 persone. Nel 1970 la città è stata duramente colpita da una recessione nel campo industriale-navale con il conseguente abbandono di una vasta area portuale situata lungo la costa del mar Baltico nella zona a nord della città. Il primo importante segno di ripresa economica dopo tanti anni per questa area denominata Vastra Hamnen (ovvero Porto Ovest) si è avuto con la costruzione del ponte sull’Oresund (terminato nel 2000), lo stretto che separa la Danimarca dalla Svezia. Si tratta del più lungo ponte strallato per il traffico stradale e ferroviario combinato d’Europa (15, 9 km) e collega Malmö a Copenaghen, che vanno a formare la cosiddetta “regione dell’Oresund”. Questa scelta ha portato impulso e sviluppo per entrambe le sponde. Un altro importante momento per la città si ha nel 1996 quando Malmö viene scelta come città che ospiterà il Bo01 - European Housing Expo del 2001. L’obiettivo dell’Expo è stato quello di affrontare i temi dell’abitare della città del domani sotto l’aspetto dello sviluppo sostenibile, del risparmio energetico e delle politiche sociali. Il tema dell’Expo è quindi divenuto la linea guida progettuale per l’intera area Vastra Hamnen: un nuovo moderno quartiere della città con residenze, uffici, negozi e servizi dotati dei più alti standard di vivibilità e sostenibilità. Lo slogan dell’Expo era infatti ”La città del futuro” e il risultato è stato una pianificazione urbanistica dominata da un’architettura poliedrica e incentrata sulla sostenibilità ecologica. Gli architetti si sono infatti orientati verso soluzioni che rendessero l’area autonoma dal punto di vista energetico e che abbattessero i consumi attraverso l’impiego di energie alternative: eolica, idraulica, solare, ricavata dal calore del mare e un acquifero, cioè una riserva naturale di acqua nel sottosuolo. Una grande stazione eolica a Norra Hamnen e 120 mq di pannelli solari producono il fabbisogno energetico necessario all’area, mentre le aree verdi garantiscono una grande varietà biologica. La scelta di tenere il Bo01 nella città di Malmö ha portato alla progettazione di un piano generale di riqualificazione dell’intera area Vastra Hamnen con abitazioni per 20000 persone e uffici e luoghi di istruzione per 25000 persone (Fig. 1). Il piano generale è stato diviso in tre fasi. La parte permanente del Bo01 costituisce la prima fase (è stata completamente terminata solo la parte necessaria all’esposizione, la parte restante non è ancora del tutto terminata) e occupa la parte più occidentale di Vastra Hamnen. Entro il 2020 dovrebbero terminare i lavori riguardanti le altre due fasi di progetto. La zona Bo01 rimarrà quella a carattere più residenziale mentre le altre due saranno occupate in prevalenza da attività terziarie. Per la zona adiacente a quella del Bo01 sono in progetto, oltre ad altri complessi residenziali, servizi scolastici e la grande ex fabbrica SAAB, che oggi ospita la fiera, diverrà il polo commerciale principale dell’area con la costruzione di un grande ipermercato. A servizio di questi quartieri sono poi previsti grandi spazi verdi pubblici, così come anche per la zona più orientale dove, oltre ad altri edifici per abitazione e uffici, si avrà un teatro per la danza che verrà ricavato da una ex fabbrica di stoccaggio e un’espansione della sede dell’università già esistente nella parte sud-orientale dell’area L’impianto generale del nuovo insediamento residenziale Bo01 comprende vari interventi: un grande parco interno lineare, caratterizzato da percorsi pedonali lungo un canale; un’area fronte mare; spiazzi ecologici didattici (Fig. 2). Il quartiere è caratterizzato da una notevole varietà del tessuto: ogni strada, ogni piazza è diversa dall'altra, dalle forme irregolari, ornate da giardini, spesso attraversate da canali e non ha uno stile omogeneo imposto a priori, ma è tutto improntato sulla varietà, visto il numero di architetti di diversa nazionalità coinvolti nel progetto. Sempre nell’ottica del quartiere sostenibile si tratta di una zona quasi esclusivamente pedonale e le vie principali si individuano nel lungo percorso panoramico lungo la costa, con numerosi accessi all’acqua, e nel lungo canale principale dove si sviluppa un parco urbano (Fig. 3).
Bibliografia
P. F. Smith, “Architecture in a climate of change: a guide to sustainable design”, Elsevier editore, Oxford, 2005. http://www.malmo.se/servicemeny/malmostadinenglish/westernharbour http://www.scandinavian-design.com/newsstand/bo01/index.htm http://www.greenguide.nu/map_eng_bo01.html http://www.rudi.net/books/6251
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il quartiere Bo01 si colloca in un più ampio progetto urbanistico, quello dell’intera riqualificazione dell’area Vastra Hamnen, di cui rappresenta la prima fase, e per ora l’unica quasi completamente conclusa. Questo quartiere è prettamente occupato da residenze e uffici e vede la presenza di aree destinate ai servizi collocarsi per la maggior parte nei piani a terra degli edifici residenziali. Si tratta per lo più di negozi, servizi di prima necessità e servizi di ristorazione. Le maggiori attrezzature pubbliche di interesse collettivo rientrano nelle seconda e terza fase progettuale riguardante l’area centrale e orientale di Vastra Hamnen: un grande centro commerciale, scuole, un teatro, nuovi edifici per l’università e molte aree verdi tra cui tre grandi parchi urbani e numerosi giardini progettati da diversi architetti internazionali.
Già nella prima fase del progetto è stata data grande importanza agli spazi aperti e collettivi che si articolano in una serie di parchi artistici, parchi attrezzati per lo sport con campi multiuso, un grande spazio destinato alla pratica dello skateboard (Ankarparken, Daniaparken, Scaniaparken), giardini, banchine lungo il mare e lungo il canale che attraversa l’area, canale che rappresenta la principale direttrice lungo la quale si sviluppa il progetto Bo01 (Fig. 4).
I blocchi residenziali infatti si dispongono in maniera piuttosto regolare parallelamente al canale da entrambe le parti andandosi a collegare tramite una serie di ponti pedonali e tramite un unico passaggio carrabile, perpendicolare alla direzione del canale, posto circa a metà del quartiere. Il waterfront è anch’esso stato progettato per offrire una passeggiata che si articola per tutta la lunghezza del quartiere offrendo l’accesso a numerosi servizi e a numerosi collegamenti con l’acqua, divenendo così uno dei più suggestivi punti del quartiere.
Edilizia
Con il progetto Bo01 si ha la trasformazione di un’ex area portuale in una nuova area urbana di cui due terzi sono residenziali e un terzo commerciale. L’area comprende infatti circa 1200 alloggi, uffici, negozi, bar, ristoranti, asili, scuole e biblioteche.
Il lay-out della nuova area ha una media densità, con edifici bassi, ad eccetto della torre di 45 piani alta 140 m (anch’essa utilizzata per appartamenti ed uffici) su progetto di Santiago Calatrava. L’altezza degli edifici e la loro tipologia sono variabili: si hanno edifici da uno a sei piani tra cui case isolate, case a schiera e alcuni blocchi di appartamenti (Fig. 7). In modo particolare gli edifici lungo la banchina sono alti dai cinque ai sei piani per riparare tutto il quartiere dal forte vento proveniente da ovest.
La progettazione sperimentale di tutti questi edifici è stata mirata a realizzare edifici energeticamente autosufficienti con l’utilizzo di materiali sostenibili e tecniche costruttive che permettessero la durabilità, la flessibilità ma soprattutto il riciclo ed il riuso dell’edificio.
I blocchi residenziali sono stati progettati da architetti di varia provenienza culturale, ma a parte alcune differenziazioni di carattere tecnologico e l’uso di alcuni materiali, si è evidenziata una tendenza omogenea riguardante soprattutto la configurazione esterna degli edifici mentre si è lavorato con grande varietà di linguaggi nella definizione degli interni, dove a fronte di soluzioni di abitazioni duplex e triplex si sono realizzati appartamenti distribuiti anche su quattro livelli.
Infrastrutture
Nella progettazione del quartiere, per rispondere ai requisiti di eco-sostenibilità, si è deciso di ridurre al minimo il traffico, motivo per cui le poche strade carrabili sono riservate ai residenti, mentre all’ingresso del quartiere si ha un ampio parcheggio pubblico separato dalla zona residenziale da un canale. Il sistema ciclo-pedonale è quindi quello principalmente usato nell’area e si avvale di piste ciclabili e lunghe passeggiate panoramiche (Fig. 6). E’ prevista in futuro per l’intera area di Vastra Hamnen la realizzazione di un’efficiente rete di trasporti pubblici con veicoli a basso impatto ambientale. Inoltre, per sostenere questo programma di mobilità alternativa gli abitanti del quartiere hanno la possibilità di prenotare via internet automobili elettriche o a gas che sono parcheggiate in un garage ad hoc che le ricarica e che fanno parte di un gruppo di veicoli forniti da Sydcraft, la compagnia energetica facente parti dei soggetti promotori del progetto.
Figura 1 - Piano generale di intervento sull'area
Figura 2 - Modello progetto Bo01
Figura 3 - Planimetria Bo01
Figura 4 - Piano del verde e percorsi
Figura 5 - Vista d'insieme
Figura 6 - Percorso lungo il canale principale
Figura 7 - Esempi di residenze lungo la costa
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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þrestad Syd Stampa E-mail
Scritto da alessandra bianchi   
martedì 10 marzo 2009
Autore scheda
ProgettistaARKKI ApS ( Masterplan), GHB and Bysrup (spazi urbani),3xNielsen, Domus Arkitekter, Vandkunsten, Arkitema,Steven Holl, Entasis, Wingardh, Jensen & Skodvin, Vogt, Bjarke Ingels Group, Vilhelm Lauritzen, Nils Torp, Force4, MRDV, HST, KHRAS, Hvidt & Moolgaard, Lisbeth Westergaard
Anno di Progettazione1994-2006
Anno di Realizzazione2007-2008
PaeseDENMARK
Committenza/Soggetti promotoriǾrestadsselskabet(Società per lo sviluppo di Ǿrestad, azienda pubblica di proprietà della città di Copenhagen e dello stato)
Strumenti urbanisticoConcorso Internazionale per Master plan completo per Ǿrestad, 1994. Piano locale per Ǿrestad Syd n°398 approvato nel dicembre 2005. Concorso di idee per gli spazi urbani di Ǿrestad Syd, 2006
Dati quantitativi
Popolazione insediata10.000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)500000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)1200000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)330000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)130000 mq
Superficie delle strade105000 mq
Superficie dei parcheggi pubblici65000 mq
Superficie dei servizi pubblici75000 mq
Superficie del verde pubblico attrezzatoarea protetta:2000 ha mq
Numero alloggi3500 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali75000 mq
Superficie delle attivita direzionali75000 mq
Superficie delle attivita ricettive17000 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Ǿrestad Syd è la zona più a sud di una nuova parte della città di Copenhagen denominata Ǿrestad che ha in totale un’estensione di 310 ha, Prevede 20000 residenti e molte più persone che vi si recheranno per lavoro o attratti da interessi commerciali, culturali e naturalistici.
Si trova nella regione dell’Ǿresund e confina a est con l’aeroporto internazionale di Copenhagen e a ovest con la grande riserva naturale di Kalvebood Faelled.
Nei primi anni ’90, in seguito ad un periodo di crisi che aveva colpito la capitale danese, si presero alcune importanti decisioni: ampliare l’aeroporto internazionale a 10 km dalla città, creare un collegamento fisso con la Svezia su ruota e rotaia, attirare progetti culturali e aumentare la capienza alberghiera e congressuale per rafforzare le attività commerciali e conseguentemente,la regione e la capitale danese (figura1).
Vennero quindi individuate aree intorno al porto e all’aeroporto (Ǿrestad) per nuovi insediamenti commerciali e residenziali (figura2).
Si costituì la Società per lo sviluppo di Ǿrestad e attraverso concorsi internazionali venne definito il masterplan per l’intera area che diventò così un “laboratorio per idee nuove” e diede a questa zona lo status di area verde urbana (figura3).
Lo scopo del Masterplan era attirare investitori e abitanti in un’area dalla qualità architettonica molto elevata data soprattutto dalla vicinanza con l’acqua e il verde: si definirono la presenza di edifici per la cultura, abitazioni pensate per specifiche esigenze, l’andamento della metropolitana e delle arterie viabilistiche principali e le relazioni tra gli edifici e le aree verdi circostanti .
Lo sviluppo dell’intero sito inizialmente era previsto su un arco di 30-40 anni, ma visti i grandi progressi avvenuti, si dovrebbe concludere entro i prossimi 10 anni.
Sono stati promossi molti progetti per la vita quotidiana di chi abita, lavora o visita questa città e oltre alla già citata attenzione alla natura, quella per l’arte. Opere d’arte sono state inserite nei quartieri già durante le prime fasi, per integrarsi al meglio con la vita delle persone e migliorarla.
La nuova area urbana si compone di quattro distretti collegati tra loro da un sistema di canali, ognuno con peculiarità proprie dal punto di vista degli usi e dei tempi di realizzazione, così come la struttura di ogni canale rende i diversi paesaggi unici.
Ǿrestad Nord è il quartiere più vicino al centro di Copenhagen ed è vissuto come confine tra la vecchia città e la nuova; è stato concepito come nuovo centro per la cultura, le arti e i media.
Ospita ad esempio tutte le facoltà tecniche e alcune di quelle umanistiche dell’Università di Copenhagen, la sede della televisione danese e un grande centro concerti. Attualmente questo quartiere è in fase di completamento e i servizi che offre attirano molte persone dall’intera regione e fanno sì che sia intensamente vissuto ad ogni ora.
Amager Faelled è l’area che verrà realizzata per ultima ed ha una posizione molto particolare dal punto di vista ambientale in quanto confina anche a nord con la grande riserva naturalistica. Ǿrestad City è un quartiere molto denso, pieno di attività commerciali e direzionali di grandi dimensioni, pensato per essere il nuovo cuore commerciale della città: la maggior parte dei 60000 lavoratori che sono previsti a Ǿrestad saranno impiegati proprio in questo distretto e il solo centro commerciale Field’s attrae 8 milioni di persone l’anno.
Ǿrestad Syd si sviluppa a sud dell’autostrada Ǿresund fino al limite meridionale della città, Kalvebood Faelled ed è strutturata in modo da creare un chiaro confine tra la città e l’area protetta di 2000 ettari che circonda il quartiere: un grande spazio aperto che offre diverse varietà di specie animali e vegetali.
L’idea del Masterplan per quest’area era di costruire unità urbane ben definite che contrastassero il paesaggio naturale, ma allo stesso tempo è stata prevista grande attenzione per gli spazi aperti e il paesaggio stesso nella progettazione degli edifici (figura4).
È stata definita come una versione moderna della “città ideale tradizionale”: la struttura semplice, ma organizzata crea spazi densamente costruiti che però contribuiscono alla vita e al lavoro in comune degli abitanti.
Il progetto dei singoli appartamenti e dei blocchi è “internazionale” e sperimentale: in questo modo chi vivrà a Ǿrestad Syd vivrà in mezzo alla natura, ma nel contempo, in una città capitale (figura6).
Una delle aree miste residenze-servizi del quartiere è stata progettata con il sistema di concorsi Europan9 e tra i vari progettisti incaricati delle “singole” unità, spiccano alcuni nomi conosciuti a livello internazionale, quali Steven Holl, MVRDV, 3xNielsen ecc.
Bibliografia
B.Secchi, “Orestad“, in Casabella n.617, pp.18-24 , 1994.
http://www.orestad.dk (novembre 2008)
http://www.orestadsyd.dk
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=365571&page=8
http://www.aprt.fi/english/about.html
http://www.europan-europe.com
http://www.bighouse.dk/
http://www.frikvarteret.dk/
http://www.stevenholl.com/project-detail.php?type=housing&id=59&page=0
http://www.vandkunsten.com/uk/Projects/Project/orestad-south-housing/87-37.p
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Dal punto di vista quantitativo vi è pressoché equilibrio tra le aree destinate alla residenza e non. Ogni blocco è pensato per essere misto, nelle aree di grande traffico troviamo spesso negozi e servizi ai primi piani, ma man mano che si sale residenze, che sono invece state privilegiate nelle zone affacciate sul verde. Le abitazioni presenti saranno di due tipi: piccoli appartamenti e residenze più grandi (pensati appositamente per i giovani e le famiglie) rispondendo alle richieste di della città che si espande e attraendo popolazione nel nuovo quartiere.

Nell’intero distretto di Ǿrestad vi sarà una grande quantità di attrezzature pubbliche, l’ospedale di Amager Faelled, alcuni dipartimenti dell’università e scuole primarie e secondarie. Nel quartiere Syd si possono ricordare la scuola comprensiva,il centro sanitario, un centro diurno e una chiesa. Le funzioni sociali e culturali sono strettamente legate a quelle commerciali dal punto di vista della loro posizione, per creare un quartiere “vibrante e vissuto”.

Il quartiere confina a ovest e a est con l’enorme riserva naturale di Kalvebod Faelled e tutto è stato progettato per rendere graduale il passaggio dal centro della stessa Copenhagen alle zone più aperte, (sebbene venga in alcuni casi definito “drammatico”) e richiamare la grande risorsa presente in quel luogo.

Nel 2005 è stato indetto un concorso per la progettazione degli spazi aperti di Ǿrestad Syd, che ha dato esito alla creazione di sette piazze e tre spazi allungati, ciò testimonia l’attenzione a questo tema, tanto che è stato studiato ancor prima di pensare agli edifici edsi trova già nel Masterplan del 1995 (figura7).L’intervento si articola su tre spine che corrono da nord a sud, suddividendo gli spazi e le varietà di paesaggi su cui si affaccia il quartiere, intervallati da aree verdi e specchi d’acqua. L’intento è stato quello di creare una città densa, ma ordinata in una semplice struttura formata da piazze principali, viali e strade. La circolazione interna, ad esempio è affiancata da piantumazioni di vario tipo, tutte progettate, e la direttrice est è suddivisa da un canale che sfocia, a sud del quartiere in un lago di notevole importanza per gli edifici che si affacciano sul limite sud tanto che uno dei grandi complessi residenziali è stato denominato Lake City.

In questa zona i parcheggi pubblici sono completamente interrati, a differenza del distretto degli affari e del commercio Ǿrestad City in cui vi sono grandi parcheggi a raso
Edilizia
Tutti gli edifici presenti rientrano nella tipologia dell’edificio in linea o a grandi blocchi: sono tutti di grandi dimensioni, con altezze medie di 8 piani e allo stesso tempo grande attenzione agli spazi collettivi. Nel caso della Big House, per esempio si ha un edificio a corte di grandi dimensioni; mentre in alcuni casi troviamo affacci comuni su spazi aperti e, in altri possiamo parlare di vere e proprie piazze interne agli edifici. Ogni blocco è stato progettato con particolari caratteristiche differenziandosi molto. Tuttavia,vi sono alcune caratteristiche comuni: l’innovazione architettonica, la flessibilità degli spazi, l’attenzione agli affacci esterni e alla vita di comunità.

Sul limite sud est del distretto troviamo Klasi Holistic House, un grande complesso ricettivo specializzato nel benessere destinato ad attrarre visitatori da tutta Copenhagen.

La maggior parte degli edifici di Ǿrestad Syd ha funzioni miste: residenziali, commerciali e di servizio.
Infrastrutture
A Ǿrestad si è data molta importanza alle infrastrutture per lo spostamento:le strade di collegamento interno, quelle di grande traffico e le piste ciclabili sono state realizzate ancor prima degli insediamenti stessi così che fossero funzionanti il prima che gli insediamenti cominciassero a prendere forma.

Si sono costruiti una nuova linea della metropolitana rialzata (la prima al mondo totalmente automatica), che è il mezzo di trasporto pubblico più importante in questa area e un collegamento con la linea di trasporto regionale che collegano il nuovo quartiere al centro città in meno di 10 minuti (figura8).Il distretto di Ǿrestad ha inoltre a disposizione un’autostrada e una ferrovia di interesse internazionale che effettuano il collegamento con la Svezia attraverso il ponte sull’Ǿresund e il tunnel.

Le principali vie di traffico si trovano tutte dalla parte opposta rispetto alla riserva naturale, ciò è dipeso dalla linearità delle vie di comunicazione con il centro città e l’aeroporto, ma soprattutto dalla volontà di creare un polo di infrastrutture ben definito e concentrato, senza creare un sistema di circonvallazioni ma penetrando direttamente nelle aree residenziali, senza dimenticare di creare grandi aree pedonali pensate soprattutto per favorire l’aggregazione dei nuovi abitanti.
fig2. Aree di espansione previste per la città di Copenhagen, in rosso þrestad
fig3. Masterplan di ARKKI per þrestad
fig6. Modello dei progetti definitivi per þrestad Syd
fig7. Spazi verdi, tavola di concorso
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere Egebjerggard, Copenaghen Stampa E-mail
Scritto da Giulia Ombellini   
sabato 07 marzo 2009
Autore schedaGiulia Ombellini
ProgettistaStudio Boje Lundgaard & Lene Tranberg; Studio Tegnestuen Vandkunsten; Arch. Henning Larsen e altri
Anno di Progettazione1985
Anno di Realizzazione1988-1996
PaeseDENMARK
Committenza/Soggetti promotoriComune di Ballerup, Cooperativa Dansk Boligselskab, State Building Research Institute
Strumenti urbanisticoPiano Particolareggiato
Dati quantitativi
Popolazione insediataCirca 3500 abitanti
Superficie territoriale (St)350000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)Circa 160000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)Circa 70000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)87500 mq
Superficie delle stradeCirca 25000 mq
Superficie dei parcheggi pubbliciCirca 15000 mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi900 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali10000 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere di Egebjerggard fa parte del Comune di Ballerup e si colloca a circa venti chilometri a Nord-Ovest della capitale danese, esso sorge nella cintura verde che circonda l’abitato di Ballerup ed appare come un insediamento isolato ma ben collegato ai centri circostanti grazie ad un’efficiente rete di infrastrutture. L’intervento prende avvio nella seconda metà degli anni ottanta periodo in cui, dalla riflessione sui risultati mediocri degli interventi degli anni settanta, la pianificazione danese inizia a sviluppare i temi che da allora in poi caratterizzano la progettazione urbana in Danimarca, uno dei migliori esempi europei. Si pone l’attenzione al rispetto della natura e al problema del risparmio energetico, si realizzano edifici per i quali sia facilitata la manutenzione nel tempo, e si pone rilievo all’importanza delle relazioni sociali e all’identità dei centri urbani. La progettazione prende avvio nel 1985, mentre la costruzione inizia nei successivi sette anni e si conclude nella seconda metà degli anni novanta. La caratteristica che per prima balza alla vista osservando il quartiere realizzato, è la notevole varietà architettonica. Questa, che era una delle richieste del programma d’intervento, è stata attuata grazie alla realizzazione per nuclei distinti, che di volta in volta sviluppano temi differenti ponendosi in maniera diversa rispetto al contesto e rappresentando un’interpretazione soggettiva del progettista che li ha ideati. Di fatto quindi, osservando una vista zenitale del quartiere, si nota la distribuzione per accorpamenti distinti (figura 1) ognuno dei quali ha una propria identità tipologica e formale, questi sono messi in connessione dall’unica strada di penetrazione a servizio di tutto il quartiere che ha la funzione di collegamento tra i singoli abitati e l’ambiente circostante, mentre ogni singolo nucleo è dotato di una propria viabilità secondaria principalmente pedonale o ciclabile priva di gerarchie e fortemente frammentata (figura 2). La qualità dell’aspetto compositivo è incrementata dalla presenza di laghetti e grandi spazi aperti oltre alla collocazione di sculture e opere d’arte che divengono veri e propri elementi di percezione urbana. La fascia d’utenza prevista è notevolmente diversificata, in particolare, in fase preliminare è stato determinato un numero minimo di unità abitative da destinare a edilizia convenzionata al fine di garantire l’alloggio anche alle fasce più deboli della popolazione; sono stati progettati appartamenti destinati a giovani e a famiglie, ma si è posta anche l’attenzione alla realizzazione di alloggi con adattamenti specifici per persone anziane o disabili. La tematica sociale è stata attuata nel quartiere come uno degli obbiettivi primari da conseguire, in particolare si è cercato di creare una aggregazione di funzioni che consentissero una partecipazione attiva della popolazione alla vita sociale. I servizi nel quartiere sono posti prevalentemente in posizione centrale rispetto all’abitato in modo da essere facilmente accessibili a tutti, in particolare, la scuola costituisce il nucleo generatore intorno al quale si sviluppa l’edificato. È importante rilevare la presenza di strutture comuni auto-gestite dai cittadini che diventano luoghi d’incontro favorendo le relazioni sociali. La qualità che si rileva nel quartiere costruito è il frutto di una sommatoria di condizioni favorevoli in fase di progetto e di realizzazione: un ufficio di pianificazione efficace, la presenza di consulenti alla progettazione e il contributo di architetti di fama e un’amministrazione con l’ambizione di ottenere il meglio, oltre a ciò è stata fondamentale la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte e alla gestione del quartiere.
Bibliografia
RIVISTE: L. Ippolito, Caratteri innovativi dell’edilizia residenziale. Il quartiere di Egebjerggard a Ballerup, in “Edilizia Popolare”, n. 260, nov-dic 1998, pp. 34-43. M. Rossaro, Quartiere di Egebjerggard a Ballerup Copenaghen. Integrazione del ciclo di vita del progetto con il ciclo di vita delle famiglie, in “Parametro”, n. 250, mar-apr 2004, pp. 40-45. SITI WEB: http://hjem.get2net.dk/gronlund/BoibyUK.html (13 febbraio 2005) http://www.idebanken.no http://www.archinform.net/projekte/10160.htm (11 dicembre 2008) http://www.europeangreencities.com (giugno 2007)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
Il quartiere si caratterizza per l’aggregazione in nuclei residenziali ben definiti a medio - bassa densità che sono dislocati lungo la via principale, lasciando spazio nelle zone marginali dove sorgono parchi pubblici o spazi ricreativi. I servizi sono collocati nella parte centrale lungo la via principale e sono in stretta relazione con le residenze, in particolare si nota una connessione interno-esterno tra edificio e piazza pubblica. A loro volta, i singoli nuclei residenziali, presentano corti interne che diventano luoghi di relazione sociale. Tra le attrezzature principali si evidenziano, l’istituto scolastico, gli edifici per attività di gestione, il centro sportivo e la casa di accoglienza per anziani (figura 1).
Edilizia
La tipologia degli edifici è diversificata nei quattro nuclei edilizi principali:
quello a Nord, presenta un impianto tradizionale con edifici di 4-5 piani esclusivamente residenziali;
quello a Sud-Est è costituito da edifici in linea che si sviluppano, in parte, in maniera circolare a formare una piazza pubblica, qui abbiamo la compresenza di funzione residenziale e commerciale;
quello a Sud-Ovest, si sviluppa attorno ad una grande area verde centrale ed è interamente residenziale;
quello a Ovest è dislocato tra due bacini d’acqua e presenta una grande varietà tipologica e funzionale.
Tra i progetti realizzati sono da notare il Complesso Egeuben, il Complesso Tondehvaelv, Agernskaenten e Skotteparken. Tutti rivestono un’importanza fondamentale nella sperimentazione delle tecnologie per il risparmio energetico impiegando materiali innovativi oltre a sistemi per la produzione di energia rinnovabile e soluzioni tecnologiche atte a garantire un minor fabbisogno di calore agli edifici.
In particolare:
COMPLESSO EGEUBEN (figura 3), progettato dallo Studio Lundgaard & Tranberg. Il complesso di 44 alloggi si sviluppa secondo una tipologia in linea con un vano scala ogni due appartamenti, la sua particolarità è rappresentata dal sistema costruttivo industrializzato che consente una grande flessibilità degli spazi interni e una durabilità nel tempo.
COMPLESSO TONDEHVAELV (figura 4), progetto dello Studio Tegnestuen Vandkunsten. Costituito da 4 blocchi residenziali ai margini della via principale. Le unità sono aggregate secondo una tipologia a schiera e presentano diverse tipologie di alloggio che garantiscono una fascia di utenza variabile. Di particolare interesse è la presenza di una veranda-serra in tutti gli alloggi che garantisce l’accumulo di calore e la sua trasmissione all’interno dell’appartamento.
COMPLESSO SKOTTEPARKEN (figura 5), il progetto è stato premiato per gli ottimi risultati conseguiti sul tema del risparmio energetico e per l’eco-sostenibilità. Utilizzando sistemi di isolamento e ricambio dell’aria innovativi oltre a dispositivi per la produzione di energia da fonte rinnovabile, è stata ridotta la richiesta di energia per il riscaldamento fino ad un valore pari a 88 kWh/m2 cioè la metà del valore medio raggiunto nelle nuove case in Danimarca.
Tra gli edifici specialistici destinati ad attività comuni si evidenziano:
la Glass House, progettata dallo Studio Lundgaard & Tranberg, che ospita una sala comune e palestra per anziani e pone la sua particolarità nell’uso di uno schermo esterno in vetro dotato di particolari caratteristiche termiche;
la Wing House è un edificio scultura contenente il centro sociale, è diventato il simbolo del quartiere. Il suo aspetto biomorfico evoca la figura di una grande ala che si ripiega in un avvolgimento protettivo.
Infrastrutture
La viabilità è costituita da una strada principale carrabile, Egebjer Bygade, che attraversa tutta l’area e definisce l’accesso al quartiere in due punti ben precisi evidenziati da vere e proprie porte dal grande rilievo plastico. Da questa strada si diramano i percorsi secondari a servizio dei singoli nuclei edificati. L’area è dotata di un sistema di percorsi pedonali e ciclabili molto articolato che copre tutto il quartiere. Ai margini del comparto, sono presenti strade ad alto traffico servite da un efficiente servizio di trasporto pubblico che rendono agevole il collegamento con i centri limitrofi (figura 2).
Figura 1 - Planimetria con perimetrazione dei nuclei residenziali e individuazione dei servizi principali
Figura 2 - Viabilità del quartiere
Figura 3 - Complesso Egeuben
Figura 4 - Complesso Tondehvaelv
Figura 5 - Complesso Skotteparken
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Nuovo Quartiere Cornaredo – Lugano Stampa E-mail
Scritto da Federico Impallomeni   
martedì 03 marzo 2009
Autore schedaFederico Impallomeni
ProgettistaFOA Federico Oliva Associati e CZA Cino Zucchi Architetti
Anno di Progettazione2004: concorso di idee; 2006: Masterplan;2007: Piano Regolatore Generale.
Anno di Realizzazione2008-2015
PaeseSWITZERLAND
Committenza/Soggetti promotoriRepubblica e Cantone del Ticino, Città di Lugano, Comune di Porza e Comune di Canobbio.
Strumenti urbanisticoPRG (Piano Regolatore Generale)intercomunale, Piano Particolareggiato di esecuzione;PTL (Piano Regionale dei trasporti del Luganese), PD(Piano Direttore Cantonale), PVP (Piano della Viabilità del Polo Luganese) Piano di zona, Piano del paesaggio, Piano delle Infrastrutture e della mobilità
Dati quantitativi
Popolazione insediata7100 abitanti
Superficie territoriale (St)753000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)205000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)275.090 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)9050 mq
Superficie delle strade63340 mq
Superficie dei parcheggi pubblici20200 mq
Superficie dei servizi pubblici40500 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato80500 mq
Numero alloggi40800 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali63340 mq
Superficie delle attivita direzionali20200 mq
Superficie delle attivita ricettive40500 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali80500 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il nuovo quartiere Cornaredo (NQC), realizzato nella periferia settentrionale di Lugano, nasce come esito di un concorso internazionale di idee svoltosi nel 2004. Il mandato di studio per il Masterplan dell’NQC è stato affidato al gruppo progettuale vincitore, NQC2 che vede come coordinatore l’Architetto Oliva, nel Febbraio del 2005. L’obiettivo primo del masterplan era, oltre a quello di avviare la redazione di un primo Piano Regolatore intercomunale e la progettazione delle infrastrutture stradali e del nodo intermodale, quello di trasformare quest’area da “frangia” a nuova PORTA URBANA a nord della città di Lugano, in uno stretto rapporto tra dimensione costruita e dimensione naturale (rappresentata dall’anfiteatro naturale al centro del quale scorre il fiume Cassavate). Questo comparto urbanistico rappresenta un evento particolarmente adatto a svolgere questa funzione, in quanto è situato all’uscita della nuova galleria Vedeggio – Cassavate, fulcro del nuovo assetto viabilistico, dal quale ha origine la grande spina dorsale. Spingendosi sino alla maglia urbana della “grande Lugano” essa rappresenta l’elemento ordinatore dello spazio, mediante una serie di spazi urbani e tessuti edilizi che si innestano su di essa.
Il progetto NQC è sviluppato attorno all’idea di realizzare, assieme alla riqualificazione e al completamento dei tessuti urbani esistenti, vero e proprio “Quartiere di eventi” ( Fig.7 ), a servizio non solo dell’agglomerato di Lugano, ma di un territorio più vasto. Questo nuovo quartiere, centro strategico e funzionale dell’ NQC, si compone di diverse funzioni pubbliche e collettive, inserite in un unico sistema urbano, infrastrutturale ( la nuova Via Sonico, la nuova gerarchizzazione della viabilità-mobilità urbana ( Fig.4 ), il nodo intermodale ( Fig.3 ) ed ecologico ( Fig.2 ). Si può notare infatti come nella fase progettuale è posta particolare attenzione agli elementi naturalistici che caratterizzano il comparto, in quanto la vallata si apre definendo un ricco e articolato panorama verde composto da giardini, aree agricole, antichi tracciati e permanenze storiche che si relazionano al sistema del Cassarate. Oltre alle preesistenze naturalistiche si può notare un’ulteriore sequenza di spazi verdi quali: il parco fluviale ( Fig.2 ), il bosco collinare ( Fig.2 ), il Pratone di Trevano ( Fig.5 ) e il verde costruito. La componente unificante tutti questi elementi è rappresentata da una lunga “passeggiata” ciclo-pedonale, una sorta di “raggio verde” che struttura il tema degli spazi verdi, raggiungendo il culmine nella piazza su fiume che rappresenta il luogo della socialità e della fruizione fluviale. Quindi il fiume Casserete svolge un ruolo fondamentale, quello di “cerniera”, di connettore, tra città e territorio, tra parti con funzione residenziale e parti produttive, in definitiva tra i diversi elementi che costituisco questo intervento urbanistico.
Nello specifico, guardando all’assetto dei tessuti edilizi, si è notato come il progetto NQC2 si sia dovuto inserire in contesto caratterizzato da un’intensa urbanizzazione “disordinata” ( Fig.8 ) (diretta conseguenza del fatto che mancasse un piano urbanistico unitari per Cornaredo), dovendo quindi assolvere anche al compito di riqualificare e riorganizzare i tessuti esisistenti in un sistema urbanistico più complesso e unitario.
Nello specifico l’intervento del gruppo progettuale prevede la suddivisione dell’area in zone differenziate a seconda della funzione che andranno ad assolvere ( Fig.3 ). Prevedono due settori prevalentemente a destinazione residenziale, uno a nord della galleria e della rotonda d’uscita, l’altro ai piedi della collina che ospita le scuole e l’Università; aree destinate allo svago ( come la pista da ghiaccio, il pratone di Trevano, verde attrezzato e aree giochi), attrezzature sportive minori ( ubicata sulla sponda sinistra del fiume Cassarate, comprende alcune attrezzature sportive come campi da tennis e campetti da gioco) e un’intera area destinata allo stadio calcistico e polo integrato della fiera ( situato a sud dell’area ).

Bibliografia
http://www.cornaredo.ch (6 Dicembre 2008)
http://www.lugano.ch/ambiente (6 Dicembre 2008)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica


Il tessuto residenziale si sviluppa principalmente ai piedi della collina e a nord del quartiere. Lungo la fascia tra il pratone e via Sonvico, invece si trovano gli edifici con destinazione prevalentemente terziaria e amministrativa con un’integrazione di residenze verso il parco del Trevano. Le attrezzature di interesse collettivo sono disposte a sud dell’area, identificate nel “Quartiere di eventi, mentre quelle produttive sono situate nella zona del Cassarate. Le principali aree all’aperto sono costituite dal pratone del Trevano, dal parco fluviale e dalla piazza fluviale.

Edilizia


Gli edifici svolgono in prevalenza la funzione residenziale per la quale è stata scelta la conformazione a corte. Per gli adibiti alle funzioni terziarie-amministrative, invece, è stata scelta la conformazione in linea. Nella parte sud dell’area di progetto è prevista un’area in cui sorgeranno il nuovo palazzeto (anche con funzione fieristica).


Infrastrutture


La rete stradale, come si può notare dal piano delle infrastrutture e della mobilità (Fig.8), si sviluppa in una viabilità: principale, di collegamento della galleria con la rete stradale urbana rappresentato da Via Sonvico che assumerà le caratteristiche di un boulevard. L’uscita della galleria Vedeggio-Cassarate è raccordata all’asse urbano di Via Sonvico attraverso una rotatoria collocata a ponte sul fiume Cassarate. Come già detto, una rete di percorsi ciclo-pedonali garantiscono un collegamento capillare all’interno dell’area. Elemento determinante per la viabilità è costituito dal nodo intermodale che ha la funzione di raccogliere il traffico in ingresso a Lugano e permetterne l’interscambio con i mezzi pubblici al fine di ridurre la quantità di automobili all’interno della città.


Figura 1 - Progetto Nuovo Quartiere Cornaredo
Figura 2 - Bosco collinare e Parco fluviale
Figura 3 - Piano delle zone (funzionale)
Figura 4 - Piano delle infrastrutture e della viabilità
Figura 5 - Il Pratone di Trevano
Figura 6 - La Piazza Fluviale
Figura 7 - Il “Quartiere di eventi”
Figura 8 - Tessuto urbano Cornaredo prima del Masterplan
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Centrum Odorf - un nuovo centro per il villaggio olimpico Stampa E-mail
Scritto da Roberta Orefici   
venerdì 06 febbraio 2009
Autore schedaRoberta Orefici
ProgettistaChristian Lichtenwagner e Willi Frötscher
Anno di Progettazione2001 (vincitore concorso Europan 4)
Anno di Realizzazione2003 - 2006
PaeseAUSTRIA
Committenza/Soggetti promotoriCittà di Innsbruck
Strumenti urbanistico-
Dati quantitativi
Popolazione insediata350 abitanti
Superficie territoriale (St)24000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)21700 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)13750 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)630 mq
Superficie delle strade2800 mq
Superficie dei parcheggi pubblicigarage sotterranei mq
Superficie dei servizi pubblici3700 scuole, 4000 piazza pubblica, 1500 altri servizi mq
Superficie del verde pubblico attrezzato6750 mq
Numero alloggi105 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali3200 mq
Superficie delle attivita direzionali1800 mq
Superficie delle attivita ricettive- mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali- mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il progetto parte dalla riflessione sulla poca personalità e sui problemi delle periferie e delle aree create in momenti e per bisogni specifici come possono essere le cittadelle olimpiche.
Quest’ area è stata olimpica per due volte: nel 1964 e nel 1976 e quindi creata e ritoccata in due momenti differenti.
Essa ha tutte le caratteristiche di un quartiere europeo di periferia e quindi gli stessi problemi: mancanza di infrastrutture, mancanza di attività culturali, mono-funzionalità e una tendenza a segregazione spaziale delle minoranze etniche.
Riconosciuta la poca attrattiva che le periferie possono esercitare, la loro freddezza, i problemi di integrazione delle minoranze etniche che qui vivono, viene anche riconosciuto a questi spazi urbani, che ormai fanno parte di tutte le città, un certo fascino cinico e straniante, una loro poetica insomma, ed è proprio da qui che parte la realizzazione del Centrum.Odorf.
Ma cosa può ottenere l'architettura in un contesto periferico? Sarebbe ingenuo pensare che inserendo un edificio più attraente di quanto gli sta attorno, si possano risolvere i problemi sociali e strutturali dei complessi di case periferiche. Nella migliore delle ipotesi, ipotizzando una collaborazione tra architetti e politici, pianificatori urbani e sviluppatori di proprietà immobiliari, sarebbe possibile una reinterpretazione del quartiere. Questo era lo scopo nel caso della zona del Villaggio Olimpico di Innsbruck.
Partecipando al concorso Europan, la città di Innsbruck a metà degli anni 1990, compie un primo passo per il miglioramento di questo quartiere.
Dopo anni di pausa di riflessione sono stati gli architetti del progetto vincitore, quindi commissionato, a voler riportare il concetto originale di un quartiere centro, sulla base di un cambiamento delle condizioni, che devono quindi essere riviste.
Gli architetti hanno considerato fin dall’inizio il programma del "Centrum.Odorf" come reintegro di una parte di tessuto urbano, dove la riflessione non è ferma sul singolo edificio, ma si estende al contesto urbano e reagisce con la scala del luogo in cui si opera.
Il progetto non ha voluto creare un edificio che sia altro rispetto all’ambiente circostante, l’intenzione era infatti quella di dare idee nuove e influenzare l’intorno amalgamandosi con esso.
L’edificio si integra con quelli circostanti per la sua particolarità: la costruzione bassa è più bassa di quelle circostanti mentre la torre è più alta. L’intento non è quello di dominare ma di fare proposte convincenti per far parte di un gruppo e influenzarlo positivamente.
A sottolineare ancora una volta tali intenzioni viene posto come elemento fondamentale del progetto la creazione di una piazza pubblica, poiché essa crea un nuovo centro e quindi nuova vita nel quartiere. L’intenzione infatti non è di ritornare indietro ad una tradizionale forma urbana, ma piuttosto generare uno spazio animato per la vita di tutti i giorni.
(Fig. 1 - 2)

 

Bibliografia
http://www.archiportale.com/ (16 maggio 2008)
http://www.ordinearchitetti.mi.it/index.php/page,Notizie.Dettaglio/id,386
(17 maggio 2008)
http://www.mimoa.eu/projects/Austria/Innsbruck/Centrum.odorf
(17 maggio 2008)
http://www.nextroom.at/building_article.php?building_id=28800
(18 maggio 2008)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il Centrum.Odorf si basa fondamentalmente sulla creazione di residenze e di servizi che interessino sia i nuovi abitanti che tutta la popolazione del quartiere circostante.


Il complesso è di dimensioni abbastanza ridotte e tutto si sviluppa attorno alla piazza pubblica, che risulta essere il fulcro fisico ed ideologico dell’intero intervento.


(Fig. 3 – 4)





 



Direttamente affacciato su questo spazio collettivo troviamo un edificio basso, una stecca, nel quale sono collocati tutti i servizi pubblici; mentre la torre che svetta sulla piazza ospita le residenze.


Tra i servizi che il complesso offre troviamo un asilo, una scuola materna, una sala multifunzionale, un centro per i giovani ed un supermercato, oltre ad uffici ed una caffetteria. In più trovano spazio nei primi piani della torre 27 unità abitative assistite per persone anziane o malate.


Nella già citata piazza del centro si svolgono poi varie attività all’aperto per coinvolgere giovani ed anziani. Un cenno meritano sicuramente le insolite piste da skateboard, usate sia dai ragazzi che come arredo urbano. Sul prolungamento di questa zona aperta troviamo poi un parco pubblico con verde attrezzato, mentre sull’altro lato della stecca è stato realizzato un campo da calcio.
Edilizia


Come già accennato sopra, il piccolo quartiere Centrum.Odorf nasce da un progetto di trasformazione e riqualificazione di una vecchia cittadella olimpica, e può quindi essere considerato a tutti gli effetti un esempio di cambiamento di destinazione d’uso, se pur solo parziale.





Originariamente tutto il complesso era destinato ad uso residenziale ed ospitava circa 8000 appartamenti. La “metamorfosi” funzionale riguarda quindi solo la stecca, che si è trasformata, come abbiamo già detto, in un edificio pubblico a servizio dei residenti nel quartiere. Invece la torre, seppur ridisegnata stilisticamente, mantiene sempre la stessa funzione.




Uno degli aspetti più interessanti del Centrum.Odorf è quello di concentrare in uno spazio piuttosto ridotto attività e servizi fondamentali per un quartiere. Tra questi emergono principalmente le scuole, la sala multifunzionale e le residenze.





 



ASILO E SCUOLA MATERNA


L’asilo e la scuola materna si sviluppano principalmente nei piani superiori della stecca, lasciando al piano terra le sole funzioni di ingresso e grande distribuzione.


Si può accedere all’asilo direttamente dalla piazza, attraverso un’entrata completamente vetrata nella parte inferiore. Particolarità dell’ingresso è quello di accogliere bambini e genitori in una sala lunga circa 30 metri con degli insoliti “sedili-oggetto”.


L’entrata alla scuola materna si trova invece all’estremità opposta del lunghissimo edificio.




Gli studi più recenti sugli spazi per asili e scuola dell’infanzia hanno portato a realizzare, sempre al piano terra, una sala insonorizzata di circa 2000 mq.



Nel progettare gli altri spazi si è voluto trasportare e riproporre all’interno delle scuole per l’infanzia il concetto sociale e fisico di città o paese, per dare ai bambini gli strumenti necessari per l’orientamento e l’identificazione.


Si sono così create delle “aule-case”, ognuna con un suo colore, che con delle scatole colorate, realizzate in strutture leggere, si affacciano su dei “corridoi-vicoli”. Questa sequenza viene interrotta da delle aule di gruppo, come se fossero dei giardini per i bambini; e dove le diverse vie si incontrano si trova un “patio-parco” e una “piazza-mensa”.


(Fig. 5 – 6)




SALA MULTIFUNZIONALE



La multisala è sicuramente il cuore del Centrum.Odorf.


Essa non è solo un luogo di ritrovo per una varietà di attività locali, come ad esempio feste, balli o manifestazioni scolastiche. Infatti, al di là degli usi culturali del quartiere, essa diventa un luogo di identificazione per i residenti.




Architettonicamente il complesso è pensato e realizzato secondo il concetto di un volume contenuto in un altro volume. La sala vera e propria è costrita con uno scheletro strutturale in legno di abete rosso, che si colloca all’interno di uno spazio alto 10 metri in calcestruzzo a vista. La forma curva delle pareti in legno accentua ancora di più questa scelta progettuale. Ciò porta la sala ad avere un unico affaccio completamente vetrato di 40 metri sul lato opposto alla piazza, e ad essere invece chiusa sul corridoio, fatta eccezione per alcune aperture che permettono di dare un rapido sguardo al foyer.



Con un’altezza effettiva di 7 metri e dimensioni di circa 27 x 13 metri la sala può accogliere fino a 300 persone.




Come già accennato, la luce del giorno arriva da un’alta vetrata rivolta verso sud, e può essere regolata attraverso dei pannelli girevoli.



Due dischi in calcestruzzo a vista, posti in alto uno di fronte all’altro sui lati più corti della sala, fungono innanzitutto da elementi costruttivi portanti e secondariamente come riflettori acustici. A seconda delle necessità, l’efficacia di questi riflettori può essere regolata mediante dei tendaggi di velluto scorrevoli.


Tale tecnologia può essere facilmente disattivata facendo assumere al soffitto in legno una specifica posizione. Soffitto con un disegno molto particolare che, ricordando il legno fluitante sui fiumi, si riflette anche nelle forme del pavimento.


(Fig. 7 – 8 – 9)




TORRE RESIDENZIALE



La torre del Centrum.Odorf, che domina innegabilmente con i suoi quasi 115 metri di altezza gli edifici che la circondano, è dedicata esclusivamente ad appartamenti.




L’elemento più forte e caratteristico è una spaccatura di 2,5 metri di larghezza che taglia la torre in due parti diseguali. Il taglio corre lungo l’intera facciata fino al seminterrato, portando così luce naturale nei garage, e continua poi con una fenditura a terra che segna gli spigoli della piazza.





L’accesso agli appartamenti avviene attraverso una loggia vetrata su tre piani nella parte centrale della torre. La parte destinata alla circolazione verticale, dove si collocano tre ascensori e le scale, si trova nella torre più grande. Degli stretti ponti vetrati consentono il collegamento con questa zona e la torre più piccola. Questi passaggi nello spacco offrono delle viste panoramiche sorprendenti, e dal basso intagliano i profili e gli spigoli della torre sullo sfondo delle montagne. Inoltre al tramonto la parete del taglio si illumina attirando una forte attenzione sul quartiere.





Dei circa cento appartamenti, ogni piano ne ospita sei: due nella torre più stretta e quattro in quella più larga.



L’unica possibilità di creare qualcosa di “generoso”, sottostando alla rigida normativa sugli alloggi sociali, può essere vista nella forma delle finestre. Le logge vetrate su tre lati offrono, infatti, una visuale più ampia e formano insieme alle retrostanti sala da pranzo e cucina una zona progettata apposta.





(Fig. 10 – 11 – 12)

Infrastrutture
Vista aerea generale
Vista notturna
Planimetria generale del quartiere
Vista generale dell'impianto del quartiere
Vista interna asilo e scuola materna
Vista interna asilo e scuola materna
Vista interna della sala multifunzionale
Pianta della sala multifunzionale
Vista dell'involucro della sala multifunzionale
Pianta tipo della torre residenziale
Particolare della facciata della torre
Particolare dei ponti vetrati della torre
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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