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Schede Lab. B
Greenwich Millennium Village Stampa E-mail
Scritto da Matteo Minelli   
martedì 23 settembre 2008
Autore schedaMatteo Minelli
ProgettistaErskine - Tovatt Architects and planners, Desvigne & Dalnoky
Anno di Progettazione1997
Anno di Realizzazione2002 - 2015
PaeseUNITED KINGDOM
Committenza/Soggetti promotoriEnglish Partnerships, Greenwich Millennium Village Ltd (GMVL)
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata8850 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)350156 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)109280 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)48911 mq
Superficie delle strade73032 (di cui 39468 ciclo-pedonali mq
Superficie dei parcheggi pubblici26766 (di cui 22926 interrati) mq
Superficie dei servizi pubblici29300 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato80604,5 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali2000 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive0 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali4216 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

La città di Londra ha intrapreso un innovativo programma di pianificazione urbanistica e di risanamento ambientale di diverse sue aree degradate, programma questo che ha per oggetto anche la realizzazione di quartieri residenziali su alcuni brownfields a seguito di operazioni di bonifica ambientale. Uno degli esempi pilota è il complesso del Greenwich Millennium Village, inserito nel masterplan redatto da Richard Rogers per la riqualificazione della penisola di Greenwich (figura 1), in un area che complessivamente misura 120 ettari e che sino al 2015 vedrà alcuni tra i più importanti architetti al mondo lavorare al progetto di una nuova comunità per la città di Londra con 10000 nuovi alloggi e con una popolazione lavorativa stimata in 24000 unità.
Fino agli anni ‘90 l’area era occupata dalle industrie della South Metropolitan Gas Work che ha lasciato in eredità un sottosuolo contaminato da 27000 tonnellate di catrame. Dimesse le industrie nel 1996 ha inizio il piano di bonifica per recuperare, attraverso “processi sostenibili” un’area di grande pregio ambientale estremamente degradata. Tale decontaminazione, condotta dalla English Partnerships, consiste nella rimozione dello strato superficiale del terreno e nella sostituzione dello stesso con terreno di riporto; un sistema di geogriglie, infine, consente di isolare il nuovo strato su cui poggiano gli edifici dal terreno sottostante probabilmente ancora inquinato.
L’area occupata dal Greewich Millennium Village è situata nella parte sud-est della penisola ed è bagnata dalle acque del Tamigi. Nel 1997 Ralph Erskine vince il concorso per la realizzazione del masterplan dell’area e per la costruzione, al suo interno, di 1080 alloggi che andranno a costituire la prima di 5 fasi di realizzazione in cui l’ area di progetto è stata suddivisa e, al termine delle quali, le residenze ammonteranno a 2950 (figura 2). Da annotare come, per lo sviluppo ottimale delle fasi 3,4,5 di progetto, la committenza abbia incontrato i primi residenti del villaggio affinché venissero affrontate insieme alcune scelte volte a soddisfare al meglio le loro esigenze.
Il GMV non è solo un quartiere residenziale; al suo interno sono previsti un centro per la comunità, una scuola elementare, un asilo, un centro benessere, negozi, ristoranti, bar e uffici, oltre ad una serie di aree all’ aperto destinate al gioco e al tempo libero.
L’idea contenuta nel masterplan è quella di creare un villaggio eco-sostenibile che riduca in maniera consistente le emissioni di CO2 e che mira a ristabilire l’habitat idoneo affinché alcune specie faunistiche ed arboree possano svilupparsi; per consentire tale procedimento è stato progettato un grande parco verde (Southern Park) che con i suoi percorsi si allaccia all’ Ecology Park (disegnato da Desvigne & Dalnoky in collaborazione con Erskine); il fine è quello di realizzare un “polmone verde” che contribuisca alla bonifica del suolo e alla rigenerazione atmosferica. L’impianto idrico di laghi e canali artificiali fa parte di un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque bianche e grigie, in quanto contribuisce al raggiungimento del 30% di risparmio nei consumi d’acqua, vero obiettivo di progetto. Questo target è ottenuto sia mediante la raccolta delle acque meteoriche, utilizzate poi per l’irrigazione, sia attraverso il riciclo delle acque provenienti da lavandini, docce ed elettrodomestici che, raccolte in serbatoi, vengono depurate e utilizzate per gli scarichi dei servizi igienici.
Per quanto riguarda il tema della sostenibilità è da sottolineare come la maggior parte degli elementi costruttivi (struttura e involucro, i moduli contenenti gli impianti di cogenerazione, gli ambienti di servizio e gli ascensori), siano prefabbricati e assemblati a secco. Si ottiene, in questo modo, una sensibile riduzione di quantità degli scarti di cantiere oltre ad una diminuzione di durata, costi e difetti di costruzione; inoltre, la standardizzazione e la modularità degli elementi offrono la possibilità di riciclare alcuni componenti e consentono, in caso di smantellamento, la “demolizione selettiva” e il successivo riutilizzo degli elementi stessi.
Il riciclo di CO2 è un altro importante obiettivo del processo denominato a “zero CO2”, consistente nella riduzione di emissioni dannose e nel loro riutilizzo per altri scopi. Ciò è possibile grazie
all’ impianto di cogenerazione, che utilizza come combustibile la biomassa proveniente sia dagli scarti organici delle abitazioni sia da salici e pioppi cresciuti nel parco; affinché il processo si chiuda questi assorbiranno la CO2 prodotta dall’impianto. Il sistema di cogenerazione produce così simultaneamente elettricità ed energia termica, in quanto il calore ottenuto dalla produzione di corrente elettrica viene riciclato per riscaldare gli alloggi in inverno e per produrre acqua calda.
Sino ad oggi il GMV si è aggiudicato oltre 30 premi e riconoscimenti a livello internazionale.

 

Bibliografia
C. Bisceglia (a cura di), “Greenwich Millennium Village, Londra”, in L’ industria delle costruzioni,
n. 382, pp.30-41, 2005
http://www.architectureweek.com/2001/1128/design_1-2.html (28/11/2001)
http://www.englishpartnerships.co.uk/gmv.htm (13/03/2008)
http://en.wikipedia.org/wiki/Greenwich_Millennium_Village (19/05/08)
http://www.flickr.com/groups/gmv/ (maggio 2008)
http://www.union-gmv.co.uk/ (2008)
http://www.greenwich-village.co.uk/
http://www.erskine.se/
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il GMV si distingue per un mix funzionale in cui le attività e gli spazi pubblici si integrano con quelli privati: l’obiettivo è raggiungere una società eterogenea con funzioni integrate. Il masterplan è infatti costituito da un grande agglomerato edilizio costituente una corte aperta verso il grande parco sul Tamigi (Southern Park + Ecology Park), un sistema costituito da laghi artificiali, da 12 Km di percorsi ciclo-pedonali, da tappeti erbosi e da aree con piantumazione a differente intensità; questa corte è poi frammentata da una serie di percorsi interni, prevalentemente ciclo-pedonali, che individuano le diverse corti semi private delle residenze e degli altri edifici pubblici. All’interno di ogni corte residenziale è disposta un’area verde con attrezzature per il gioco; all’esterno delle corti, lungo i percorsi, trovano spazio tre piazze pubbliche, anch’esse attrezzate, fra le quali spicca la piazza principale del villaggio (Village Square, figura 5), collocata a nord del lotto e attorno alla quale prendono vita attività commerciali e per il ristoro. É poi prevista un’area destinata al tempo libero, con parco giochi e un centro per la comunità, situata in un lotto triangolare a ridosso dell’ Ecology Park. Non mancano gli spazi per attività sportive, con un campo multiuso nella fascia sud del lotto sulla Pear Tree Way, una piazza destinata alla pratica dello skateboard e campi da tennis nell’area verde lungo la Westparkside, oltre allo Yacht Club sulla sponda sud del fiume. Nell’ angolo nord ovest del lotto sono state realizzate una scuola elementare, un centro benessere e un’area verde provvista di un campo sportivo. Uffici, attività artigianali e un asilo completano l’area, a ridosso della Pear Tree Way, che verrà realizzata nell’ultima fase.


Edilizia



Il progetto coniuga la casa con giardino londinese con i più moderni sistemi di eco-sostenibilità e utilizza sapientemente il colore degli involucri per contrastare il grigiore del paesaggio circostante. La tipologia edilizia più ricorrente è quella a corte, in alcuni casi costituita da un solo edificio in altri dall’accostamento di più corpi, caratterizzata da una notevole permeabilità. Le differenti tipologie di alloggi (figura 3) sono organizzate attorno a una corte con giardino pensile realizzato sopra due piani di parcheggi.


La differente volumetria delle costruzioni, sia in senso verticale che orizzontale, trova spiegazione non solo nel desiderio di differenziare gli spazi aperti, ma soprattutto nella considerazione di fattori ambientali, quali soleggiamento e ventilazione: l’orientamento degli spazi aperti e dell’edificato consente, infatti, di diminuire le dispersioni e massimizzare i guadagni termici nel periodo invernale. Il gradiente volumetrico verticale, decrescente da nord a sud, deviando il vento freddo che spira principalmente in direzione nord-est attraverso il Tamigi, consente di proteggere le corti interne e al tempo stesso di massimizzare la penetrazione dei raggi solari all’interno degli alloggi attraverso le facciate rivolte a sud (figura 4) mentre, quelle a nord, non investite dai raggi solari, sono coinvolte da dispersioni termiche. Pertanto è stato necessario scegliere con cura i materiali costituenti l’involucro esterno (legno, laterizio, fibre di cemento colorate) definendo i giusti isolanti onde evitare ponti termici (figura 6); inoltre, la scelta di materiali riciclati (legno, cemento, pavimentazioni e componenti d’arredo urbano) ha consentito sia di ridurre il consumo di materie prime sia di abbattere i costi energetici dovuti all’estrazione e lavorazione dei materiali.


Infrastrutture



All’interno del GMV sono privilegiati i percorsi pedonali e ciclabili rispetto a quelli carrabili: attraverso un complesso di interventi mirati (dotazione di servizi pubblici per
l’infanzia e di attrezzature sportive e commerciali al dettaglio, realizzazione di collegamenti efficienti con il sistema del pubblico trasporto e di percorsi ad hoc per le autovetture) si intende disincentivare l’uso del mezzo proprio. Nel masterplan disegnato da Rogers, infatti, è stata prevista una rete di percorsi ciclo-pedonali in grado di mettere in comunicazione il GMV con tutti i servizi e le comunità residenti nella penisola; inoltre
l’area è raggiunta da sei linee di autobus, due delle quali offrono un servizio di 24 ore al giorno, e collocata in prossimità della stazione metropolitana North Greenwich sulla Jubilee line, che è in grado di raggiungere il centro di Londra in 25 minuti.


Le aree carrabili presenti sono comunque separate dagli alloggi attraverso “zone cuscinetto” e filtri arborei.


fig.1 - Masterplan di Richard Rogers
fig.2 - Greenwich Millennium Village, planimetria
fig3 - Pianta piano tipo e piano interrato di una corte
fig.4 - Sezioni e gradiente volumetrico verticale
fig.5 - Modello 3D della Village Square
fig.6 - Edifici realizzati sul lago artificiale
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Sociopolis Stampa E-mail
Scritto da Chiara   
lunedì 22 settembre 2008
Autore schedaChiara
ProgettistaVICENTE GUALLART ,TOYO ITO, WILLY MULLER ARQUITECTOS , MANUEL GAUSA ,SCAPE ARCHITECTURE Duncan Lewis, R&SIE ARCHITECTS FRANÇOIS ROCHE, GEODE BLOCK, YO2 ARCHITECTS Young Joon Kim, THE OBSERVER DESIGN GROUP. JM LIN , EA ARQUITECTOS Antonio Lleyda, Eduardo de la Peña, SOGO ARQUITECTOS, JOSE LUIS MATEO MAP ARQUITECTOS, MVRDV , COLOMER& DUMONT, ARQUITECTURAS TORRES NADAL, ARQUITECTURA MEDIATERRANEA José María Lozano, ABALOS & HERREROS, NO.MAD ARQUITECTOS Eduardo Arroyo.
Anno di Progettazione2003
Anno di Realizzazioneinizio lavori 2006
PaeseSPAIN
Committenza/Soggetti promotoriGoverno autonomo della Catalogna
Strumenti urbanisticoMasterplan (coordinatore Vincente Guallart)
Dati quantitativi
Popolazione insediata4.200 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)263.098 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)39.886 mq
Superficie delle strade19.840 mq
Superficie dei parcheggi pubblici65.700 mq
Superficie dei servizi pubblici61.235 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato58.060 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Sociopolis è un progetto promosso dal governo autonomo della Catalogna per la costruzione di un nuovo quartiere residenziale orientato ad una specifica fascia di cittadini, composta da giovani con meno di 35 anni, anziani a basso reddito e immigrati . Il progetto propone la costruzione di abitazioni di proprietà e in affitto, che rispondano alle esigenze delle nuove tipologie famigliari e collocate in un ambiente urbano di qualità in cui servizi, aree verdi e una buona architettura possano generare eccellenza urbana. Sociopolis chiama a raccolta numerosi architetti ciascuno dei quali sviluppa il proprio edificio declinando liberamente la poetica personale, tuttavia l’obiettivo principale è la creazione di una identità complessiva che emerga da molteplici diversità. Il nuovo impianto s’innesta sul tracciato di antiche aziende agricole insediate nella campagna - la "huerta",  che circonda Valencia e fornirà acqua agli abitanti del quartiere,sfruttando i canali di irrigazione scavati dai Mori più di 800 anni fa. Tale rete idrica sarà al servizio di una brillante iniziativa di agricoltura urbana: i cittadini sono invitati alla coltivazione di frutta e verdura in orti da 25-100m2 accessibili alla popolazione locale. Un ulteriore sviluppo di un forte senso di comunità verrà dalla disposizione di una rete di fibre ottiche (che coprirà l’intera superficie parallelamente alla rete tradizionale di telecomunicazione) è infatti pianificata la creazione di un collegamento “intranet” che incentivi la popolazione all’aggregazione individuale negli spazi pubblici.

Bibliografia
AAVV, “Sociopolis:proyecto para un habitat solidario”, in Arquitectura viva, n° 103, pp. 72-75, 2005. B. Baker, “Meeting the destiny challenge”,in Urban land, n°11-12, pp. 86-89, nov-dic 2006. L. Bullivant, “Sociopolis: the hurban hybrid”, in A+U: architecture and urbanism, n° 9, pp. 124-128, sett 2006. V. Gullart , “Sociopolis:project for a city of the future”, Hoepli editore, Roma, 2004. M. Vogliazzo, “Esperimento urbano: Sociopolis Valencia”, in ARCA, n°224, pp. 20-25, apr 2007. Sito www.sociopolis.net
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica

Ibrido “rur-bano”: lo scenario urbano europeo che comunemente si espande a discapito del paesaggio rurale e della natura è stato sostituito dalla commistione di agglomerati insediativi “verticali” ad alta densità abitativa e dal tradizionale paesaggio agricolo pubblico-privato della “huerta”.Tutti gli edifici sono orientati verso l’area verde centrale che accoglie gli orti ( superficie di 120.000 m2 ). Inoltre una rete viaria periferica consente l’accesso diretto al complesso. La lottizzazione è stata influenzata dagli antichi canali d’irrigazione scavati dai Mori che oggi sono utilizzati per l’irrigazione degli orti e l’approvvigionamento idrico di sociopolis.

Edilizia

Le abitazioni nascono per un’utenza da parte di giovani con meno di 35 anni, anziani a basso reddito ed immigrati a cui vengono offerte 2.153 unità abitative di proprietà ad acquisto agevolato e 656 unità abitative ad affitto agevolato. Per scelte programmatiche legate all’ibrido “rur-bano” le tipologie si suddividono in blocchi e torri fortemente contaminati da spazi verdi. Le strutture pubbliche quali centro sanitario,asilo, day centre, terme, centro per l’agricoltura, centro amministrativo, centro per le nuove tecnologie e piazza pubblica non sono collocate in singoli edifici ben distinguibili bensì sono accolte dagli stessi blocchi residenziali. Non v’è uno stile architettonico dominante, piuttosto una disomogeneità diffusa che diviene caratterizzante. Le nuove costruzioni sono ecocompatibili, a basso consumo energetico e provviste di pannelli solari (nel progetto di Willy Muller la facciata è scolpita da un paramento “a pieghe” che di volta in volta adotta la geometria necessaria per il miglior posizionamento dei pannelli).

Infrastrutture

Alla base del progetto sta la scelta di portare le automobili fuori dal cuore della comunità “agricola”: una circonvallazione si snoda lungo il perimetro ed al centro del complesso è consentita soltanto la mobilità dolce. Le grandi arterie viarie sulle quali è stato dirottato il traffico, impediscono in aggiunta lo sviluppo irregolare di altri blocchi residenziali. Le ampie macchie di verde che avvolgono sociopolis la proteggono dall’inquinamento atmosferico e sonoro causato dal traffico veicolare ed è stata inoltre ripristinata la rete idrica moresca per l’irrigazione.

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 14 dicembre 2011 )
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Adige City Stampa E-mail
Scritto da Chiara   
lunedì 22 settembre 2008
Autore schedaChiara Orsatti
ProgettistaRichard Rogers Partnership
Anno di Progettazione2006
Anno di Realizzazione2009
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriC.I.S.(Compagnia Investimenti e Sviluppo)
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata3000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)134.000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)58.850 mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici16.250 mq
Superficie dei servizi pubblici10.000 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato25.600 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali43.200 mq
Superficie delle attivita direzionali17.500 mq
Superficie delle attivita ricettive20.000 mq
Superficie delle attivita artigianali e industrialiNon presenti mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale



L’area delle ex Officine Adige è situata nella zona industriale storica di Verona, all’uscita del casello Verona Sud, su un lotto di 100.700 mq e si estende lungo tutto Viale delle Nazioni.
Il progetto si inserisce nell’ambito di una delle più ampie operazioni di riqualificazione urbana d’Europa: la “nuova Verona sud” sorgerà non soltanto sull’area dismessa delle ex officine Adige ma anche sul foro boario , le aree delle ex cartiere Verona e dei magazzini generali.
Il progetto per le ex Officine Adige recupera i vecchi stabilimenti industriali per restituirli al tessuto vivo della città e rappresenta un elemento cardine per la riqualificazione dell’intero territorio.
Al suo interno sorgeranno un grande parco, spazi residenziali e commerciali, un hotel e una chiesa che si affaccerà su una grande piazza. Sarà una nuova città policentrica e compatta, ricca di diversità, in cui la molteplicità di funzioni sovrapposte creerà animazione, possibilità di incontro per i cittadini e darà vita allo spazio pubblico diurno e notturno.
La commistione di privato ed istituzionale è la cifra del progetto e si realizzerà con la costruzione di grandi spazi destinati; una sfida attraverso il rinascimento urbano che potrà infondere nuova vitalità e riconsegnare la città alla gente.




 

Bibliografia
D. Cattaneo, “Adige city, Verona”,in Real Estate (supplemento AREA), n°86, pp. 20-21, mag-giu 2006.


E. Prandi, “2011. Grandi progetti della trasformazione urbana”, Palazzo tè editore, 2005.


Sito


www.wtcverona.com
www.demaniore.com
www.skyscrapercity.com
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica


 


Il progetto nasce dalla volontà di rivitalizzare una parte di città ,oramai spettro di quella che un tempo fu una fiorente attività industriale, riportandola nuovamente ad essere cuore commerciale di Verona. È una città nella città introiettata verso l’interno del lotto che occupa completamente. Si chiude verso “Verona storica” con una fitta cortina edilizia lungo tutto il perimetro e tuttavia si affaccia sulla vasta piazza verde identificabile come il centro dell’impianto. Segue i precetti del “nuovo rinascimento urbano”, preferendo la percorribilità pedonale del quartiere a quella veicolare e sollecitando i nuovi abitanti a scegliere la città in luogo della periferia. L’assenza dell’automobile delinea un paesaggio antropocentrico ricco di spazi verdi, lascia un largo margine di miglioramento alla mobilità pubblica urbana e all’utilizzo di nuove forme di energia pulita.


Edilizia



L’intervento si accomoda sull’intero lotto posizionando gli edifici lungo il perimetro.




Per i 3000 cittadini che troveranno residenza a WTC Adige City sono state studiate diverse tipologie di abitazioni, da monolocali a grandi appartamenti e loft, per soddisfare ogni tipo di esigenza. Edifici pubblici e residenze private non sono distinguibili.


A sud troviamo quattro edifici a semicorte rivolti verso l’esterno, mentre sui lati est ed ovest si colloca un sistema di blocchi in linea paralleli a due a due che si sviluppano su cinque piani di altezza relazionandosi con la dimensione media degli edifici dell’intorno.


Il progetto si completa sulla punta nord con l’edificio simbolo di Adige City: due torri ( 80 m circa) raccordate da uno snello cilindro di grande altezza ( 100 m circa).


Le torri, oltre a rispondere all’alta densità insediativa, assurgono anche al ruolo di simbolo della nuova operazione di marketing pensata appositamente per Verona.


Il linguaggio architettonico adottato è “contemporaneo”, consono ad un direzionale amministrativo ma sicuramente in contrasto con la città storica (a nord).




Infrastrutture



Adige City non prevede l’utilizzo dell’automobile al suo interno, è consentita la sola mobilità dolce che si concretizza in percorsi pedonali attraverso il verde e la grande piazza centrale.




Gli spazi per la mobilità e per lo svago sono i medesimi .


Si prevede che l’utente del quartiere, sia esso residente o soltanto lavoratore, si sposti a piedi lasciando l’automobile nel vasto parcheggio interrato (1300 posti auto pubblici + 2750 posti auto privati) al di sotto degli edifici.




Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Zona P.E.E.P. n° 51 Stampa E-mail
Scritto da Giulia Oleari   
lunedì 22 settembre 2008
Autore schedaGiulia Oleari
ProgettistaIrma Palmieri
Anno di Progettazione1999
Anno di Realizzazione2001-2003
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComune di Modena, Società immobiliare Clelia srl
Strumenti urbanisticoPRG
Dati quantitativi
Popolazione insediata770 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)22000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)46160 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)11000 mq
Superficie delle strade9615 mq
Superficie dei parcheggi pubblici5250 mq
Superficie dei servizi pubblici200 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato49970 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali200 mq
Superficie delle attivita direzionali/ mq
Superficie delle attivita ricettive/ mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali200 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il Comparto Peep n° 51 si trova a sud di Cognento, frazione a sud ovest di Modena, lungo via Jacopo da Porto Sud.
L’area è divisa in due interventi: uno pubblico e uno privato.
Il progetto si sviluppa a partire da una nuova strada carrabile che collega via Jacopo da Porto Sud sul lato ovest con via Tonini sul lato est. Lungo la strada, fiancheggiata su entrambi i lati dallo spazio necessario per posti auto in linea e percorsi ciclopedonali, si innestano strade minori di servizio agli edifici di 2-4 piani; su di esse si collocano le rampe di accesso ai garages sotterranei e le aree per parcheggi pubblici, che si presentano come spazi gradevoli, con pergolati ed essenze rampicanti per garantire zone d’ombra alle auto sottostanti.
Tutti gli edifici sono circondati dal verde, in parte privato e in parte pubblico. Questo è attraversato da piste ciclopedonali che collegano i gruppi di edifici tra loro, alla scuola elementare e ai percorsi esterni all’intervento già esistenti.
Al centro del quartiere, sull’asse viario portante, vi è una “piazza giardino” delimitata da edifici a cortina continua dotati di porticati. Essa è progettata per essere un luogo di socializzazione e un ambito idoneo all’allestimento di iniziative culturali, come spettacoli estivi all’aperto, mercatini, ecc.
Questo spazio deve quindi avere un microclima gradevole durante tutto l’arco delle stagioni. È pertanto prevista un’ampia area centrale a prato, all’interno della quale scorre un piccolo ruscello in ciottoli, un “velo d’acqua”, alimentato a ciclo continuo. La piazza poi prosegue fino a raggiungere il lato sud del Comparto che si protende verso la campagna. L’impianto di illuminazione è studiato in modo da illuminare per ambiti: i portici dei quattro edifici che la circondano, l’area a prato mediante un’illuminazione dall’alto, e il percorso del ruscello (con corpi luminosi a livello del terreno, a lama d’acqua, installati sotto le sedute poste lungo di esso).
Al piano terra degli edifici sulla piazza si trovano i principali servizi (negozi, botteghe, uffici e studi privati, magazzini, locali di deposito e laboratori per arti e mestieri).
La nuova scuola elementare si colloca invece sul lato ovest del comparto, accessibile da Via Jacopo da Porto Sud con un ampio parcheggio, e dalla pista ciclabile proveniente dal parco.
Il quartiere si caratterizza per la particolare attenzione agli aspetti ecologici e del risparmio energetico. Le caratteristiche ecosostenibili sono relative all’impianto urbanistico viario (razionalizzazione della mobilità), all’uso di materiali ecologici negli edifici, al risparmio della risorsa idrica con la realizzazione di un impianto integrato di fitodepurazione, e alla tutela dal rumore.
L’impianto di fitodepurazione permette il totale recupero dell’acqua sanitaria in uscita dalle case e delle acque meteoriche, e il suo riutilizzo per uso irriguo nelle aree a verde pubblico.
Il rumore proveniente dalle strade, soprattutto dalla vicina autostrada A1, è schermato grazie all’inserimento di quinte arboree, e all’installazione di serramenti con doppi vetri.
Anche all’interno dell’edificio stesso vi è attenzione all’isolamento acustico, per ogni singola unità abitativa e fra questa ed i vani tecnologici.
In ogni alloggio è predisposto uno spazio apposito per la raccolta differenziata dei rifiuti, e ai margini della viabilità in direzione est-ovest si trovano delle stazioni ecologiche.
L’installazione di caldaie a condensazione consente, attraverso il recupero del potere calorico dei fumi, un elevato rendimento energetico e una riduzione di emissione di ossidi di azoto e di monossido di carbonio.
In alcuni edifici sono installati dei sistemi scaldacqua solari per l’acqua calda sanitaria, e delle pompe di calore per il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo
.

 

Bibliografia
http://urbanistica.comune.modena.it/peep/PEEP51_Cognento/PEEP51_Cognento.htm
http://urbanistica.comune.modena.it/pp/PEEP51_Cognento/PEEP51_Cognento.htm
http://www.edilio.it/news/edilionews.asp?tab=Notizie&cod=9447
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Nel quartiere, prevalentemente residenziale, gli edifici più piccoli e bassi (2-5 alloggi), vengono situati sulla fascia sud del comparto, mentre quelli a 3-4 piani sono ravvicinati per creare delle unità di vicinato poste prevalentemente a nord.


I servizi pubblici (600 mq) sono collocati al piano terra porticato degli edifici posti intorno alla piazza-giardino centrale. Parte del progetto è anche la nuova scuola elementare per 5 classi di alunni posta sul lato ovest del comparto.


I parcheggi sono posti in adiacenza agli edifici o a gruppi di edifici, mentre i garages sono prevalentemente sotto la sagoma degli edifici, interrati.


Ogni edificio è dotato di spazi verdi privati ed è prevista la costruzione di una cisterna interrata per la raccolta dell’acqua piovana riutilizzata per la ricarica degli sciacquoni dei water e per l’irrigazione delle aree verdi. A sud del quartiere vi sono dei campi coltivati, mentre a nord il progetto propone un parco pubblico articolato in due ambiti: a est un’ampia zona boschiva ad alto fusto in cui è inserito un piccolo impianto di fitodepurazione integrata; a ovest, limitrofo alla nuova scuola elementare un’area prativa e un “parco tematico” in termini botanici. In tutte le aree verdi (pubbliche e private) viene garantito il massimo mantenimento della permeabilità del suolo. Le tecniche di coltivazione, di piantumazione e di manutenzione del verde sono attuate per ridurre al minimo l’inquinamento delle falde acquifere. I fossi irrigui presenti nel sito vengono conservati, per necessità di drenaggio del terreno. Le essenze arboree sono inserite per migliorare il comfort climatico degli edifici e per ottenere ombreggiamento estivo e adeguata protezione dai venti invernali: piante autoctone a foglia caduca in prossimità dei fronti sud-est e sud-ovest e sempreverdi a nord.


Edilizia



Gli edifici, dai due ai quattro piani, hanno un volume compatto, con orientamento est-ovest per ottenere migliori condizioni climatiche. La distanza tra una costruzione e l’altra garantisce il massimo soleggiamento, nella facciata sud, durante la stagione invernale, e i quattro fronti dell’edificio sono diversificati per rispondere alle norme di contenimento energetico. Sul fronte sud sono collocate delle finestre solari studiate per evitare surriscaldamento estivo e dispersioni termiche durante la notte, oppure ampie serre vetrate non riscaldate con un giardino d’inverno.


La destinazione d’uso principale è quella residenziale. Il piano terra è talvolta adibito a uffici o laboratori; esso ha un’area verde privata o condominiale con accesso diretto. Un piano interrato sotto al perimetro dell’edificio contiene i garages. I tetti sono a falde, oppure a terrazza, a giardino pensile calpestabile o a tetto verde non calpestabile.


L’intervento urbanistico e la scelta dei materiali e degli impianti è mirata a garantire un basso impatto ambientale e il risparmio energetico.


I materiali ecologici utilizzati (come terra e fibre vegetali, metallo per le armature a bassa conduttività elettromagnetica, legno, collanti naturali per la posa di piastrelle, ecc.) sono a basso impatto ambientale in fase di estrazione, produzione, messa in opera, biodegradabili o completamente riciclabili in dismissione e salubri per gli abitanti.


Infrastrutture



L’impianto urbanistico è costituito da un’unica connessione mediante una nuova strada in direzione est-ovest, percorribile con limite di velocità a 30 km/h.


La carreggiata è fiancheggiata da posti auto e da percorsi ciclopedonali collocati, come le aiuole alberate limitrofe, ad un’altezza superiore rispetto alla quota della strada, ed alla stessa altezza dei dossi di raccordo stradale inseriti per contenere la velocità.


Le piste ciclopedonali sono presenti anche all’interno delle aree verdi e connettono gli edifici alla scuola e ai percorsi esistenti esterni al comparto.


Figura 1: Inquadramento urbano
Figura 2: Foto aerea; suddivisione dell'intervento pubblico e privato
Figura 3: Planimetria di progetto
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Parco Ottavi Stampa E-mail
Scritto da Giulia Oleari   
lunedì 22 settembre 2008
Autore schedaGiulia Oleari
ProgettistaAimaro Isola e Centro Cooperativo di Progettazione
Anno di Progettazione2004
Anno di Realizzazione2008 - in corso di realizzazione
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriParco Ottavi Srl; Coop. Immobiliare “Arturo Bellelli” Scrl
Strumenti urbanisticoPRG
Dati quantitativi
Popolazione insediata4500 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)231000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)131000 mq
Superficie delle strade77570 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici58000 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato200000 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali21000 mq
Superficie delle attivita direzionali21000 mq
Superficie delle attivita ricettive/ mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali/ mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Parco Ottavi è un intervento significativo non soltanto localmente, ma anche globalmente in quanto nuovo polo attrattore per la città di Reggio Emilia. Ex Parco Terrachini, oggi zona agricola dismessa, si trova a ovest della città, tra via F.lli Cervi, via Chopin, via Gorizia e via F.lli Bandiera / via dei Templari. È collocato all’interno di un tessuto edilizio che si è sviluppato partendo dai primi anni ’60 con un’edificazione tipica delle periferie con alta concentrazione edilizia su piccoli lotti recintati e scarsa dotazione di verde.
Questo progetto prende invece forma proprio a partire da un grande parco centrale sul quale si affacciano una serie di spazi con funzioni diverse: borghi residenziali organizzati a corte; un’area destinata alle strutture scolastiche e la zona per attrezzature sportive e ricreative; una grande collina artificiale contenente le funzioni terziarie e di servizio.
Il passaggio in direzione est-ovest della linea ferroviaria Reggio-Ciano e di una nuova strada prevista dal PRG taglia l’intervento in due aree, la cui continuità è però garantita appunto dalla collina artificiale e da un ponte e un sottopassaggio ciclopedonali.
Una fitta rete di percorsi pedonali e ciclabili, unitamente agli spazi verdi, costituisce il principale tessuto connettivo dell’intero sistema.
I gruppi di residenze racchiuse a borgo, con allineamenti concavi e convessi degli edifici per evitare la monotonia dei fronti e delle strade rettilinee e generare una varietà di viste prospettiche nella percorrenza pedonale del quartiere, danno origine a spazi aperti pubblici all’interno dei quali le auto non possono circolare; queste piazze sono collegate tra loro da piste ciclabili.
I parcheggi di superficie alberati, collocati sui perimetri degli isolati, sono posti ad una quota semi-interrata.
Al centro dell’intervento vi è il grande parco attrezzato caratterizzato da una forma a foglia, da un lago progettato per garantire la raccolta ed il graduale rilascio delle acque piovane nel reticolo idrografico naturale, utile anche per l’irrigazione del parco, e dallo snodarsi dei suoi canali adduttori che permettono la riossigenazione delle acque.
Lo smaltimento delle acque piovane avviene quindi attraverso un doppia rete di raccolta: una rete per strade e piazzali raggiunge il collettore fognario e una rete separata convoglia nel lago artificiale le acque piovane dei tetti.
Le essenze vegetali utilizzate nel lago sono scelte per la loro efficienza nei processi di fitodepurazione.
L’estensione del parco, intensamente alberato e disegnato per alternare zone paesaggisticamente differenti (prato, bosco, lago, ecc.), si propone di migliorare il microclima e la qualità ambientale dell’intera area, grazie alla messa a dimora di più di 2100 alberi e 3100 arbusti.
Ogni aspetto progettuale degli edifici è stato elaborato al fine di contenere i consumi energetici con soluzioni tecnologiche sostenibili.
L’allacciamento alla rete di teleriscaldamento assicura la qualità e la continuità della fornitura di calore, la possibilità di risparmio sui consumi e sulla manutenzione, e l’eliminazione di fonti di inquinamento legato alla produzione di energia.
Per ridurre l’inquinamento elettromagnetico le linee elettriche a media ed alta tensione sono interrate.
L’intervento definisce anche un sistema di oasi ecologiche dedicate per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

 

Bibliografia
http://www.parcottavi.it/index.html
http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/web/Nmrtl1?opendocument
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Le residenze sono raggruppate in diverse “corti-piazze” poste intorno al grande parco centrale; le funzioni terziarie e di servizio sono contenute nella collina artificiale; le aree destinate alle strutture scolastiche, alle attrezzature sportive e ricreative sono localizzate in un comparto specifico suddiviso in due lotti, a ridosso del parco urbano, del lago e della collina artificiale.


Le attrezzature scolastiche - 15000 mq - sono costituite da un asilo nido (progettato per il funzionamento di 4 sezioni per l’accoglienza di 70 bambini, con una superficie utile di poco inferiore ai 1.000 mq su una superficie fondiaria di 5.000 mq) e da una scuola elementare (progettata per il funzionamento di 3 sezioni, cioè di 15 classi che possono ospitare 375 bambini) con palestra.


Le attrezzature ricreative e sportive private (palestra con campo da gioco regolamentare per la maggior parte degli sport indoor, tribuna spettatori, spogliatoi e sale di servizio annesse) - 21.000 mq - sono state progettate ipotizzando una fruizione da parte sia della struttura scolastica sia della comunità locale in orario extra scolastico.


Le attività per il commercio, servizi e direzionale - 64.835 mq - ubicate sulla sommità della collina artificiale che scavalca e copre la ferrovia, connettono i comparti nord e sud dell’intervento.


È prevista inoltre la realizzazione di una nuova biblioteca pubblica.


Le aree verdi sono molto estese (circa 20 ettari destinati a verde pubblico e 10 a verde privato). Fulcro del progetto è il parco attrezzato di 90000 mq di forma ellittica con un percorso rettilineo sull’asse maggiore lungo circa 1 km. Vi trova collocazione un lago artificiale di 7000 mq. I restanti 11 ettari di verde pubblico fungono da connettivo tra l’edificato in progetto e quello circostante.

Edilizia



I “borghi” residenziali affacciati sul parco centrale sono organizzati a corte su allineamenti concavi o convessi degli edifici. Le tipologie vanno dal miniappartamento all’ampio alloggio in palazzine, alla casa a schiera.


Le tecniche costruttive e i materiali adottati nella realizzazione delle residenze, oltre ad assicurare un vantaggio economico, concorrono al risparmio energetico. È stata posta particolare attenzione all’aspetto dell’impatto acustico, del raffrescamento e del riscaldamento.


Infrastrutture



Viene realizzata una nuova strada, prevista dal PRG, che, partendo dalla nuova rotatoria già ultimata su via Chopin all’intersezione con via Mascagni, arriva nei pressi di via F.lli Bandiera, per poi proseguire connettendosi a via Teggi, oltre il quartiere Roncina, al di là del torrente Modolena. Questa ha inoltre la funzione di deviare il traffico di accesso alla città da via Gorizia, attualmente congestionata.


Viene costruita una nuova stazione sul tratto di ferrovia Reggio-Ciano, interrata artificialmente, adiacente al parcheggio per auto e per bici posto sotto la collina artificiale. In futuro la linea ferroviaria potrà essere convertita in metropolitana di superficie; è pertanto predisposto il raddoppio del binario.


I percorsi pedonali e ciclabili si estendono per circa 8 km e sono collegati a quelli già esistenti nel contorno e separati dai percorsi stradali, soprattutto nelle aree scolastiche, facilmente accessibili a piedi o in bicicletta senza attraversamenti pericolosi.


Anche la linea ferroviaria e la nuova strada sono attraversabili grazie a un ponte ciclopedonale e alla stessa collina artificiale.


L’impatto ambientale e acustico della ferrovia e della nuova strada è mitigato attraverso una galleria inglobata nella collina artificiale. Nel tratto a ridosso al comparto scolastico, al verde pubblico, alla residenza e alle attrezzature sportive sono previste dune in terra, che meglio si integrano con il verde di ambientazione circostante e, dove lo spazio non lo permetta, schermi acustici in acciaio e plexiglass.


Figura 1: Planimetria di progetto
Figura 2: Viabilità
Figura 3: Foto aerea
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