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Schede Lab. B
Quartiere Milano 3 Stampa E-mail
Scritto da Erica Barilli   
sabato 12 settembre 2009
Autore schedaErica Barelli
ProgettistaEdilnord Progetti S.p.a (MI)
Anno di Progettazione1970-1980
Anno di Realizzazione1970-1980
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotori
Strumenti urbanisticopiano di fabbricazione piano di lottizzazione
Dati quantitativi
Popolazione insediata10500 abitanti
Superficie territoriale (St)1550000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)475000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr)10% della superficie territoriale mq
Superficie delle strade5% della superficie territoriale mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato85% della superficie territoriale mq
Numero alloggi3500 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il quartiere “Milano 3” è un centro residenziale costruito nel Comune di Basiglio, in provincia di Milano, dalla società Edilnord, che iniziò i lavori di costruzione negli anni Settanta, dopo aver realizzato il più piccolo centro di “Milano 2”. Nella zona a sud di “Milano 3” si è poi costruita un’area direzionale, chiamata “Milano 3 City”. Il quartiere è localizzato su un terreno reso edificabile con convenzioni stipulate nei primi anni settanta e promosso e gestito da un grosso gruppo imprenditoriale e finanziario.
Il quartiere non è posto lungo le direttrici di sviluppo prioritarie, ma è situato in un’area esterna alla città di Milano, il cui collegamento è affidato agli autobus pubblici e ai mezzi privati. La viabilità interna prevede la separazione tra il traffico degli autoveicoli e quello dei pedoni/ciclisti.
“Milano 3” richiama i modelli “europei” il quale prende l’immagine del verde e la triplice rete stradale (veicoli,biciclette e pedoni) come immagine significativa. Viene anche definito, dagli stessi promotori, centro residenziale, le dimensioni che si aggirano attorno ai 10.000 abitanti riportano alla logica del quartiere autosufficiente dominato dal verde. Consente un modello di vita diverso, ma questo non vuol dire che suggerisca un diverso modello di quartiere.
Vi è un’altissima dotazione di servizi; le attrezzature, salvo le scuole materne, posizionate nell’immediate vicinanze delle residenze, sono tutte concentrate in due sistemi unitari: uno comprensivo di un residence, di un supermercato, del club sportivo e di una piazza commerciale; l’altro sistema è costituito dal centro polifunzionale: scuola elementare, scuola media, municipio, biblioteca,centro sanitario e palazzetto dello sport, che comprende fino a 20 campi da tennis, 7 piscine e campi da calcio. Solo il 10% della superficie è coperta, l’85% è verde attrezzato e il restante 5% è superficie stradale.
Gli edifici sono ai margini di spazi verdi e fanno capo a due distinti nuclei scolastici. Le tipologie sono casa a torre o casa a schiera, le disposizioni sono ad L o a C circondate da spazi verdi e allineate lungo le strade. Nell’area verde si è ricavato un lago dove i suoi sentieri e le piazze che si affacciano diventano gli ambienti urbani più pubblicizzati che rievocano immagini da vacanza piuttosto che di vita da città.
Le soluzioni condominiali hanno escluso qualsiasi tipo di complessità nella realizzazione degli edifici, in questo caso si è scelto il sistema “Coffrage Tunnel” con la posa a secco di tamponamenti, divisori, serramenti e rampe di scale; questo consente un avvicinamento al sistema industrializzato con la produzione dei componenti in fabbrica. Anche gli alloggi subisco delle trasformazioni, la riorganizzazione degli ambienti porta a una migliore utilizzazione dello spazio interno; in più l’alloggio viene razionalizzato in due più piccoli per una migliore gestione soprattutto per le persone anziane.

Bibliografia

- AA.VV “Milano.Milano2,Milano3,Girasole.” in “Urbanistica” n° 176-77 1984, pp. 173-178.
- Augusto Cagnardi, “Augusto Cagnardi: Milano uno due tre e altri.”in “Casabella” n° 480 Maggio 1982. pp 16-23.

Sitografia
-http://it.wikipedia.org
- http://www.comune.basiglio.mi.it

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Nel quartiere “Milano 3” sono presenti attrezzature scolastiche: un asilo nido, tre scuole materne,una scuola elementare e una scuola media.


Attrezzature per il gioco: campi gioco di zona, parco giochi centrale di oltre 45.000 mq. Attrezzature sportive: sporting club, oltre 20 campi da tennis, piscina coperta, palestre, centro fisioterapico, 2 campi da calcio,attrezzature sportive nel parco giochi e nelle scuole.


Attrezzature ricettive per ristoro e spettacolo: residence, ristorante, bar, gelaterie, arena per il teatro all’aperto, club-house con sale gioco, sale riunioni, proiezioni, conferenze e trattenimenti.


Attrezzature commerciali: centro commerciale con supermercato ed oltre 40 negozi, boutiques, banca e servizi pubblici.


Attrezzature civiche sanitarie: municipio, auditorium, biblioteca, centro civico, centro sanitario, consultorio e farmacia.


Edilizia



Gli edifici residenziali si articolano principalmente su 6 piani fuori terra,sono moderni ed eleganti, dotati delle più sofisticate tecnologie, sorgono immersi nel verde, affacciati su grandi specchi d’acqua, integrati con ampi spazi riservati alle aree pedonali.


Infrastrutture



Sistema stradale rigorosamente differenziato per le auto, le biciclette ed i pedoni; strade veicolari interne km 10; percorsi stradali e ciclabili km 15,5.


Fig.1-vista prospettica
Fig.2-vista dall'alto
Fig.3-planimetria
Fig.4-vista area totale
Fig.5-inquadramento
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Haveneiland Oost Stampa E-mail
Scritto da Giulio Caprara   
lunedì 20 luglio 2009
Autore schedaGiulio Caprara
ProgettistaFrits Palmboom , Jaap Van den Bout e Dirk Sijmons (masterplan), Atelier CDS, Felix Claus, Frits van Dongen & Ton Schaap (singole abitazioni)
Anno di Progettazione1996-2001
Anno di Realizzazione2002-in costruzione
PaeseNETHERLANDS
Committenza/Soggetti promotoriConsiglio municipale, Project Bureau Ijburg, cooperative di edilizia abitativa
Strumenti urbanisticoPiano di sviluppo urbanistico, piani di settore, “bestemmingsplannen”
Dati quantitativi
Popolazione insediata abitanti
Superficie territoriale (St)1,5 Km² mq
Superficie o volume utile edificati (Su)597.000m² mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)337.000m² mq
Superficie coperta residenziale (Scr)142.000m² mq
Superficie delle strade237.000m² mq
Superficie dei parcheggi pubblici41.200*m² mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato66.660m² mq
Numero alloggi7000* (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il quartiere Haveneiland Oost è una delle zone più importanti dell’immenso piano di espansione della zona chiamata Jiburg, conosciuta in precedenza con il nome di Nieuw-Oost. Questa ultima edificazione della città di Amsterdam, ad est di questa, comprende le isole artificiali di Haveneiland, Rieteilanden, Steigereiland, Strandeiland, Buiteneiland.
La pianificazione urbanistica è di Frits Palmboom e Jaap van den Bout in collaborazione con Project Bureau 1Jburg, mentre ogni isola ha uno o più supervisori che si aggiungono ai responsabili di progetto dei singoli blocchi. Infine la qualità e la fattibilità di ogni edificio è definita in accordo con IJburg Quality Team.
Questo avveniristica estensione di terreno è ricavata direttamente dal mare ed è sicuramente tra le più ambiziose rispetto a quelle di riqualificazione di vecchie zone portuali più ordinarie: 18.000 residenze per 45.000 abitanti, 400.0.00 mq tra uffici e spazi com¬merciali, 17 asili, 14 scuole, 8 impianti sportivi, 3 centri di divertimento, 28.000 mq di aree gioco, 4 porti turistici con 1500 posti-barca, 13 aree naturalistiche, ' 60 mq di verde il tutto da realizzare per il 2015.
Questa decisione di erigere un nuovo quartiere nasce dall’esigenza di far fronte alla richiesta di abitazioni che in Olanda, dal secondo dopoguerra in poi, ha mantenuto un indice decisamente alto. Questi lavori necessitano sicuramente investimenti fuori dalla norma. “Per l’occasione il Project Bureau IJburg, che cura il Piano di Sviluppo Urbano, ha optato per una cooperazione pubblico-privata formata da housing associations, investitori privati e dalla municipalità alla quale spetta la bonifica del terreno e la realizzazione delle infrastrutture”. (CERRUTO, parametro.it /architettando04.htm)
L’ Haveneiland ha densità e caratteri urbani basati su un reticolato che può essere descritto in termini di tre strati: design paesaggistico, design urbano e distribuzione delle funzioni. Tale reticolato razionalizza lo spazio pubblico per mezzo delle strade permettendo comunque una possibilità di utilizzi diversi creando così la particolarità dei vari quartieri. Questo reticolato divide appunto la zona in lotti uguali. Il progetto complessivo prevede che le varie tipologie edilizie (scuole, negozi ed aree di gioco) siano uniformemente sparse lungo tutto il reticolato. Tutti i quartieri hanno in proporzione un'eguale densità abitativa e non c'è tra loro alcuna gerarchia riguardo alla tipologia di costruzione. Gli spazi pubblici (una piazza del mercato e due parchi attrezzati) sono stati progettati a distanze regolari e collegati alle vie longitudinali del progetto. Un corso d'acqua interno taglia trasversalmente il reticolato, creando un'apertura alla struttura dei quartieri che altrimenti risulterebbe chiusa. Sono dunque le eccezioni che trasformano il reticolato e assicurano che la sua predominanza risulti attenuata, creando al suo interno uno strato di variazione naturale. Ciascun quartiere individuale ha una specifica mescolanza di progetti. Le differenti posizioni all'interno del reticolato trasformato e le diversità dei progetti assicurano la varietà dei quartieri individuali. Il reticolato è ampio abbastanza da lasciar libera manovra ai progettisti dei singoli edifici per la creazione di diverse aree interne dal carattere informale.
“I tratti peculiari del progetto consistono in edifici, situati in posizioni prominenti, chiamati solidi. I solidi sono strutture simili a loft con piani alti e campate che possono essere sistemate liberamente e con la capacità di incorporare una grande diversità di progetti” (Area”, 2002, pp. 16)
Questa caratteristica flessibilità dei blocchi è una delle peculiarità più interessanti di questo piano urbanistico per l’opportunità che lascia di creare variazioni all’interno di una forma prefissata come quella della griglia. Questi solidi hanno una struttura libera e che, inizialmente utilizzati come abitazioni, grazie alle loro grandi dimensioni e i soffitti a tutta altezza costituiscono delle vere e proprie riserve di spazio aperto convertibili in funzioni miste - commerciali.
Sempre questa libertà di espansione orizzontale e verticale lascia la possibilità ai futuri inquilini di modificare i fabbricati in futuro in base alle esigenze individuali. Per accentuare inoltre la differenziazione del programma abitativo alcuni lotti sono lasciati vuoti al fine di accomodare eventuali variazioni della domanda. “Nella storia di Amsterdam non ci sono precedenti riguardo al modello dei lotti liberi sperimentato invece nella vicina Almere il cui caso più noto è il Wilde Wonen di Carel Weeber che si ispira ad un nuovo modo di vivere e costruire che vede protagonista l’abitante il quale ha un certo margine di scelta nella progettazione della propria casa”
(CERRUTO, parametro.it/architettando04.htm).

 

Bibliografia

 

 

 

1. s.n., Amsterdam Ijburg, in “Abitare”, fasc. 417 (maggio), 2002, pp. 196-197
2. s.n., Ijburg Amsterdam: urban design, Haveneiland and Rieteilanden, in “Area”, fasc. 60 (gennaio-febbraio), 2002, pp. 16-19
3. s.n., Klaas de Boer costruire in Amsterdam: incontro con il direttore del Physical Planning Department of Amsterdam, in “Area”, fasc. 60 (gennaio-febbraio), 2002, pp. 24-31
4. s.n., Ijburg, in http://it.wikipedia.org/wiki/IJburg
5. Cerreto R., Nuovi orizzonti per Amsterdam, in http://www.parametro.it/architettando04.htm
 

Foto tratte da
• http://www.architectenweb.nl/aweb/projects/project.asp?PID=10044
• http://www.flickr.com/
• http://www.ijburg.nl/
• http://www.lindustriadellecostruzioni.it/2008/mag-giu/401_art6.html
• http://www.montag.it/comida/archives/001829.html
• http://www.parametro.it/architettando04.htm
• http://www.steigereiland.com
• http://www.wonen.amsterdam.nl/pro/beleid_en_onderzoek/wonen_zorg_en?ActItmIdt=96928
• http://www.zeeburgnieuws.nl/plannen/ijburg/ijburg-haveneiland.jpg
• “Abitare”, fasc. 417 (maggio), 2002, pp. 196-197
• “Area”, fasc. 60 (gennaio-febbraio), 2002, pp. 16-19

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Distribuzione delle aree destinate ai servizi e alla residenza: Le aziende e i servizi terziari sono ubicati per almeno 5000 m2 sotto le abitazioni e 10.000 m2 lungo il porto, in questo caso divisi dalle residenze. Molto spazio è offerto ad aziende di tipo turistico come hotel e ristoranti.


Attrezzature pubbliche di interesse collettivo: 8 asili, 1 scuola per ragazzi disabili, 3 scuole elementari, 2 scuole superiori, 2 cliniche mediche


Gli spazi aperti: esiste un grande parco centrale (16m2 per alloggio), che dista in media 400m dalle abitazioni, composto da un campo da basket, un campo da tennis, un area per skateboard, giochi bimbi e bar. Inoltre le scuole primarie sono state costruite adiacenti al parco.



 



Edilizia



Tipologia degli edifici: 30% di edilizia sociale in affitto (775 alloggi) 40% residenze per il ceto medio (1086 alloggi) 30% mercato libero (761 alloggi) Del totale degli alloggi, 45% saranno appartamenti, 55% abitazioni per singole famiglie. Per le case in edilizia sociale è prescritto che abbiano una superficie di almeno 86m²; il 20% dovranno avere 4 camere, un altro 20% 5 camere. Le case della categoria intermedia dovranno avere una superficie di almeno 80m², mentre per quelle di libero mercato non è stata prestabilita alcuna dimensione.


Eventuale cambio delle destinazioni originarie: Tutti gli edifici lungo la rete stradale avranno un altezza minima al piano di 3,5m, consentendo quindi il cambio d’uso da abitazione ad altri usi e funzioni
.



Infrastrutture



Il nuovo quartiere è collegato al resto della città oltre che attraverso la rete stradale, anche per mezzo di una linea di autobus e una di tram. Le strade sono ampie tanto da poter ospitare il traffico veicolare, marciapiedi/pista ciclabile e parcheggi su entrambi i lati, separati da un filare di alberi (due parcheggi tra ogni pianta). Tra la parte pubblica della strada e l’edificio è previsto inoltre uno spazio che va da 1,2m a 3m sulle vie principali, per assicurare un minimo di distanza alle residenze. Le strade a traffico veicolare sono state impostate secondo due differenti limiti di velocità: 50 km/h per le strade principali, 30 km/h per tutte le altre, e per ottenere questa moderazione della velocità si è scelto di pavimentare tali carreggiate. Le altre strade sono asfaltate, così come le piste ciclabili, che si differenziano grazie a una colorazione rosso scuro, mentre i marciapiedi sono in klinker. Il progetto prevede significativi collegamenti ciclabili, soprattutto verso le scuole, e per incentivare questa modalità di spostamento, ci sono più ponti accessibili alle biciclette rispetto a quelli accessibili alle auto. Inoltre, lungo le strade, oltre ai posteggi per le auto sono sempre presenti parcheggi per le biciclette.


Altra parte importante di questo quartiere è la presenza di canali all’interno della griglia ,che suddivide il quartiere.



Planimetrico di progetto
Tipologie edifici
Schemi progettuali
Foto aerea
Rendering progetto
Rendering progetto
Foto costruito
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere ecologico Stampa E-mail
Scritto da Luca Cantadori   
lunedì 20 luglio 2009
Autore schedaLuca cantadori
ProgettistaArch. Roda - Arch Giannini
Anno di Progettazione2002
Anno di Realizzazione2010
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriProgetto malizia spa
Strumenti urbanisticoPiano Secchi
Dati quantitativi
Popolazione insediata700 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)68.608 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su)53.550 mc mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)21.575 mq mq
Superficie coperta residenziale (Scr)3.100 mq mq
Superficie delle strade6.530 mq mq
Superficie dei parcheggi pubblici5.552 mq mq
Superficie dei servizi pubblici36.740 mq mq
Superficie del verde pubblico attrezzato11.150 mq mq
Numero alloggi300 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali4.420 mq mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il quartiere Malizia è un nuovo insediamento a carattere ecologico situato nella vecchia area del Consorzio Agrario della città. Il sito è particolarmente interessante poiché si inserisce tra il centro storico, la stazione ferroviaria e quartieri residenziali di recente edificazione.
Il progetto identifica un asse primario con direzione nord sud che segue l’andamento del terreno divedendo fondamentalmente due zone: l’edificato e il parco urbano collinare. Nel progetto urbano gli uffici e le attività sono concentrati in prossimità dell’accesso all’area tramite rotatoria mentre la parte residenziale è situata in edifici in linea perpendicolari all’asse direttrice principale e concentrati soprattutto nella parte est dell’area. Questa disposizione dei fabbricati consente uno studio dal punto di vista delle tecniche bioclimatiche da attuare, infatti l’esposizione prevalente sui fronti a sud e a nord e pertanto fortemente differenziati in termini di funzioni e prestazioni. I fronti a nord sono a conservazione energetica, presentano pareti uniformi con una forte inerzia termica data dal laterizio e dal cotto con aperture ridotte e coperture ad elevata capacità isolante. I fronti a sud, a guadagno solare, presentano ampie aperture schermate da protezioni in alluminio per impedire il surriscaldamento estivo. Il risultato dei fabbricati si inserisce nella tradizione senese pur presentando caratteri di modernità, legati ai materiali alle tecniche, finalizzate a diminuire il consumo delle risorse energetiche. Gli obiettivi di risparmio vengono perseguiti attraverso la valorizzazione dell’apporto energetico solare sulle superfici finestrate. Le scelte progettuali, quindi, derivano dallo studio sull’orientamento degli edifici delle finestre, e sulla possibilità di modificare in inverno la posizione delle schermature ombreggianti. Gli involucri ad alta inerzia termica vengono sfruttati per contenere le oscillazioni di temperatura dell’aria all’interno dell’organismo edilizio. Viene sfruttata la caratteristica di volano termico derivante dalla massa superficiale delle pareti , nel raffrescamento notturno estivo. Sono due gli elementi fondamentali in questa progettazione il sistema del verde e il sistema delle acque. Importanza particolare è stata data al sistema del verde che si presenta sotto forma di spazi diffusi ed articolati che contribuiscono in modo determinante al miglioramento del confort ambientale, delle vivibilità e dell’accessibilità. La risorsa dell’acqua è fondamentale per le strategie bioclimatiche ed ecologiche, infatti il progetto prevede la raccolta ed il riuso delle acque meteoriche e superficiali(per irrigazioni ed usi non domestici). La studio della risorsa acqua ha portato a definire un sistema integrato con il parco urbano collinare e il sistema del verde sino alla creazione di un bacino di raccolta nella parte più ad est del quartiere e parallelo alla direzione nord-sud, così facendo la definizione della risorsa acqua ha portato a scelte sia alla scala edilizia che a quella urbanistica che sono essenzialmente riconducibili alla possibilità di controllare la gestione idrica e geologica attraverso il sistema del verde e la sua sistemazione morfologica-distributiva. Le indagini pluviometriche confermano che le acque convogliabili nel bacino sono sufficienti a garantire una presenza costante dell’acqua nel canale anche nel periodo di massima utilizzazione e di minima piovosità.
Il parco presente nella collina sovrastante è stato progettato seguendo uno studio ben definito di dreni subcorticali, attraverso un sistema sotterraneo di condotte, in grado di annullare i ristagni delle acque in superficie e i ruscellamenti delle acque meteoriche. Oltre ad avere una funzione puramente formale e compositiva il bacino di raccolta, decanta, ripulisce le acque e ne trattiene attraverso sistemi integrati le acque necessarie per gli usi civili non potabili e per l’irrigazione, restituendo le altre al vicino torrente Riluogo.
I parcheggi sono destinati in pubblici e privati a seconda della loro destinazione rispetto alla residenza o ai servizi. Il percorso pedonale e carrabile principale si codifica come una “promenade” che attraversa il complesso tenendo unito le varie parti dal parco urbano alle residenze al bacino di raccolta. Il progetto per i fabbricati si identifica con tipologie edilizie ad altezza contenuta e con volumi semplici nell’assoluto privilegio nell’utilizzo del laterizio e cotto di tonalità rosata, determinando un’omogeneità percettiva rispetto agli insediamenti esistenti e al prevalente carattere dell’edificato a Siena.

Bibliografia

- http://www.comune.siena.it
- http://www.eosconsulting.fi.it
- http://www.siena – immobiliare.it
- http://www.cnasiena.it
- http://www.europaconcorsi.com
- http://www.urbanfile.it
- Eos Consulting – Progettare la sostenibilità, Maria Rosa Ronzoni, Alinea 2004

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



 



Criteri insediativi che caratterizzano il piano urbanistico: L’obbiettivo è quello di creare una elevata qualità insediativa nel rispetto dell’ambiente e nel recupero energetico, l’edificato prevede costruzioni residenziali e attività direzionali-commerciali


• edilizia ad alta densità a altezza contenuta


• forte integrazione tra le diverse funzioni (residenziale, commerciale, direzionale, servizi alla persona)


• effetto micro-urbano


• previsione di parcheggi coperti


• netta separazione tra viabilità meccanizzata e pedonale


• creazione di una diversa fitta rete di collegamenti tra il nuovo quartiere ed il parco urbano e tra quest' ultimo e gli insediamenti esistenti



Edilizia



Il progetto per i fabbricati si identifica con tipologie edilizie ad altezza contenuta e con volumi semplici nell’assoluto privilegio nell’utilizzo del laterizio e cotto di tonalità rosata, determinando un’omogeneità percettiva rispetto agli insediamenti esistenti e al prevalente carattere dell’edificato a Siena.




• Sei edifici residenziali in linea di 2-3-4 piani, organizzati su di una piastra a due livelli di parcheggi coperti, la piastra un attacco a terra lungo il viale del Consorzio Agrario interamente destinato a spazi commerciali e/o laboratori leggeri.


• Nella testata un edificio a torre di cinque piani con destinazione direzionale collegato con una copertura trasparente all'edificio limitrofo a configurare una sorta di portale d'ingresso.



Infrastrutture



L’area dovrà essere attraversata longitudinalmente (in posizione parallela a Viale Bracci) da una nuova viabilità che, partendo dalla rotatoria del ponte di Malizia, si colleghi prima con lo stesso viale Bracci, poi con via Verdi cosi facendo l’area è strategicamente collegata al centro storico sia viariamente, sia pedonalmente con la realizzazione già programmata di un impianto di risalita meccanizzata Stazione - Antiporto di Camollia.



carta ctr
planimetria di progetto
confronto
misure ecologiche
soluzioni abitative
abitazioni
abitazioni
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Quartiere INA-casa Harar Stampa E-mail
Scritto da Damiano Raza   
lunedì 20 luglio 2009
Autore schedaD.Raza
ProgettistaFigini-Pollini-Ponti
Anno di Progettazione1950
Anno di Realizzazione1951
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriINA-CASA
Strumenti urbanisticoPEEP
Dati quantitativi
Popolazione insediata5500-6000 abitanti
Superficie territoriale (St)137000 mq mq
Superficie o volume utile edificati (Su)64000 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi942 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

A Milano l’iniziativa dell’Ina - casa costituisce i capisaldi per una crescita urbana incomparabile con le precedenti. Incomparabile non tanto per l’estensione e la quantità di abitanti insediati quanto per l’ampiezza e la complessa relazione tra le parti che andranno a costituire l’odierna metropoli. Non vi è in quel periodo un quadro normativo adeguato per affrontare la nuova scala dei problemi urbani. Il prg ed altri strumenti normativi (salvo far appello ad un generale decentramento funzionale) non risultano incisivi.
Gli architetti di matrice razionalista non trovano occasioni di concreta ricerca progettuale se non nel quartiere autosufficiente. In questo quadro il quartiere Ina - casa Harrar in via Dessiè occupa un posto di spicco. Figini, Pollini e Ponti che hanno avuto l’incarico nel 1951 si pongono in polemica contro la decisione di esiliarlo rispetto alla città consolidata. “Non è da considerarsi un satellite ma come un nuovo quartiere urbano a contatto del quale si verranno saturando le altre aree adiacenti” è scritto nella relazione illustrativa. L’edificazione viene concentrata in pochi edifici multi piano al fine di liberare suolo,vengono realizzati percorsi pedonali e le vie di grande traffico allontanate dagli spazi di vita. Attorno a questi edifici vengono realizzate delle insulare di case unifamiliari a schiera; grande importanza viene attribuita al soleggiamento e all’aerazione degli alloggi. Si tratta di complessi “basati sulla libertà compositiva svincolata da schemi geometrici troppo rigidi, o meccanicamente ripetuti, degli elementi-tipo”. Al centro verde e servizi ed un percorso pedonale un “asse vitale del quartiere”, che collega la fermata del tram con il centro di vita dell’insediamento (caffè - bar,negozi,cinema,ambulatorio). Il quartiere è caratterizzato da una dialettica tipologica tra edifici in linea pluripiano e case unifamiliari a bassa densità, noti rispettivamente come “grattacieli orizzontali” e “insulae” . Questi edifici alti cinque o sei piani sono disposti ortogonalmente a coppie di due delimitando così una serie di “insulae” di case unifamiliari a schiera attorno ad un’area centrale. I due differenti modelli insediativi innescano un rapporto antitetico, con una duplice opposizione tra il carattere monolitico delle grandi “lame” e la molteplicità delle piccole abitazioni, tra spazio “esploso” delle prime - esperibile attraverso vedute incanalate e fondali prospettici - e spazio intercluso delle seconde - proprio della tessitura a tappeto.
All’interno del piano predisposto da Figini,Pollini e Ponti,i singoli edifici vengono realizzati da esponenti di spicco del razionalismo milanese quali Bottoni, Chessa, Tevarotto, Tedeschi, Reggio, Rosselli e Varisco.
Rispetto alla disposizione a pettine, consueta in molti quartieri razionalisti, i progettisti studiano un’organizzazione dello spazio tesa ad una maggiore dinamicità: i tipi in linea, ad eccezione degli edifici di Bottoni, Morini e Villa, sono disposti parallelamente e ortogonalmente a via Dessiè, assunta come matrice geometrica di riferimento, in modo da ottenere una figura a “turbina” imperniata su un asse vitale costituito da un percorso pedonale parallelo alla stessa via Dessiè; questo tracciato è destinato a collegare la fermata della linea tramviaria con il centro di aggregazione del quartiere in cui si trovano negozi e servizi pubblici. La struttura a turbina degli insediamenti è riferibile ad alcuni schemi di Le Corbusier.
Il quartiere grazie alla negazione dell’idea di città satellite ha contribuito con la sua presenza alla strutturazione della crescita della città nel quartiere S. Siro.

 

Bibliografia

 

- P. Di Biagi, “ La grande ricostruzione: il piano INA - Casa e l’ Italia degli anni ‘50”,Donzelli editore

Sitografia

- http://www.books.google.it
- http://www.skyscrapercity.com
- http://www.image.google.it
- http://www.image.google.it
- http://www.googleearth.com

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



L’edificazione viene concentrata in pochi edifici multipiano per consentire la costruzione di aree verdi -Aree verdi disposte in modo separare le abitazioni dalle vie trafficate periferiche al quartiere-La composizione a “turbina” si poggia sul cospetto “asse vitale del quartiere” un percorso pedonale parallelo a via Dessiè;sul percorso pedonale si apre la grande area verde centrale



Edilizia



Case a schiera a due piani, case plurifamiliari a cinque o sei piani, edifici a ballatoio, disposti ortogonalmente a coppie – scuola elementare, asilo, attrezzature sportive,centro sociale,negozi primari e secondari, cinema,ambulatori



Infrastrutture



Integrazione con i mezzi pubblici di spostamento,quartiere non più satellite ma nuovo quartiere urbano integrato –Circolazione automobilistica allontanata da ampie aree a parco – Percorsi pedonali che consentono la mobilità all’interno del quartiere e il collegamento con la fermate del tram



Inquadramento urbano viario.
Pianta tipo appartamenti.
Planimetria generale del quartiere.
Vista area del quartiere.
Prospetto principale edificio residenziale.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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Sydney Olympic Park Stampa E-mail
Scritto da Matteo Piccoli   
venerdì 10 luglio 2009
Autore schedaMatteo Piccoli
Progettistaa
Anno di Progettazione
Anno di Realizzazione2000
PaeseAUSTRALIA
Committenza/Soggetti promotoriSydney Olympic Park Authority
Strumenti urbanistico
Dati quantitativi
Popolazione insediata3000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St)6400000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici25000 mq mq
Superficie del verde pubblico attrezzato4250000 mq
Numero alloggi1300 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali110000 mq mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive24000 mq mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Sydney Olympic Park è un sito di 640 ettari situato ad Homebush Bay, sobborgo ad ovest di Sydney in Australia. Fu costruito per i Giochi della XXVII Olimpiade e continua ad essere usato per eventi sportivi e culturali. Viene servito dalla linea ferroviaria Olympic Park e dalla stazione ferroviaria Olympic Park.
Il clan dei Wann-gal degli indigeni australiani abitava l'area prima dell'insediamento britannico. L'area fu chiamata "The Flats" da una spedizione esplorativa dopo l'arrivo della Prima Flotta nel 1788. Divenne parte della Newington Estate nel 1807, che fu acquistata da John Blaxland. Nel XIX secolo il governo acquistò alcune terre per una donna anziana.
A metà degli anni '80 un'area delimitata da Australia Avenue e quelle che sono ora Herb Elliott Avenue e Sarah Durack Ave fu promossa come un technology park chiamato Australia Centre. Comunque, a parte poche aziende ad alta tecnologia come AWA Microelectronics, BASF, Phillips e Sanyo, l'idea non ebbe seguito e l'Australian Technology Park è ora ad Eveleigh. Dieci anni dopo è divenuto sito olimpico.
Prima della sua trasformazione, una grossa parte dell'Olympic Park era una zona industriale abbandonata dopo più di un secolo di sfruttamento. Il sito era una volta sede di industrie per produzione di mattoni, mattatoi, deposito di armi, oltre ad essere una delle discariche di Sydney.
Con il completamento dei Giochi olimpici, il Sydney Olympic Park ha subito un significativo lavoro di sviluppo per supportarne la conversione in una struttura multifunzionale con alcune aziende che si sono ricollocate nell'area. In aggiunta il piano di lungo termine per l'area prevede che il luogo diventi una residenza per 16500 persone con altri 24000 lavoratori e studenti. Inoltre sono stati costruiti o sono in costruzione hotel di alcune delle più importanti catene alberghiere mondiali.

 

Bibliografia

 

- http://it.wikipedia.org/wiki/Sydney_Olympic_Park
- http://www.sydneyarchitecture.com/GALL/GALL-OLY.htm
- http://www.sydneyolympicpark.com.au/

 

Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Essendo un villaggio olimpico, ogni struttura olimpica svolge un ruolo di elemento polarizzante del quartiere in cui si dislocano spazi aperti quali piazze ed aree verdi il tutto armonicamente collegato da piste ciclabili e pedonali.


Edilizia



All’interno del Sydney Olympic Park vi sono:


Anz Stadium con una capacità di 110000 persone, (figura 6)


l’Acer Arena nel quale vengono svolti concerti, partite di basket e gare di ginnastica


Sydney Showground (figura 4) che in origine era lo stadio del baseball, ora è divenuto la casa del Sydney's Royal Easter Show


il Sydney Olympic Park Athletic Centre, (figura 1)


il Sydney Olympic Park Aquatic Centre in grado di ospitare 17500 persone,


il Sydney Olympic Park Tennis Centre,


il Sydney Olympic Park Hockey Centre, (figura 3)


il Sydney Olympic Park Archery Centre,


il Sydney Olympic Park State Sports Centre,


il Sydney Olympic Park Sports Halls, (figura 5).


Sono inoltre presenti strutture non olimpiche quali: il Sydney Olympic Park Golf Centre, il Sydney Olympic Park Mountain Bike, il Monster Skate Park, l’Armory Gallery e l’Armory Theatre.


Per quanto riguarda gli alloggiamenti, oltre all’ex villaggio olimpico, ora divenuto sobborgo di Newington, vi sono Novotel, Hotel Ibis e il Sydney Olympic Park Lodge.


Infrastrutture



Il villaggio olimpico è collegato alla città dalla linea ferroviaria, come dimostra la presenza al suo interno di una stazione ferroviaria.


Un ampio parco di 425 ettari è in grado di accogliere le infrastrutture per la mobilità dolce.



Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
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