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VAUBAN Stampa E-mail
Scritto da silvia   
domenica 21 settembre 2008
Autore schedaSilvia
Progettistavari
Anno di Progettazione1993
Anno di Realizzazione2006
PaeseGERMANY
Committenza/Soggetti promotoriMunicipalit di Friburgo
Strumenti urbanisticoDie Sozial Stadt*
Dati quantitativi
Popolazione insediata5000 abitanti abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)205.000 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)215.000 mq* mq
Superficie coperta residenziale (Scr)190.000 mq* mq
Superficie delle strade89.000 mq = 21,4% mq
Superficie dei parcheggi pubblici89.000 mq = 21,4% mq
Superficie dei servizi pubblici89.000 mq = 21,4% mq
Superficie del verde pubblico attrezzato57.000 mq = 13,6% mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali22.000 mq = 5,4% mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali32.000 mq = 7,6% mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Nel 1993, nella città di Freiburg im Breisgau a sud della Germania, nasce il progetto Vauban. Lo spunto che da inizio a tutto è la dismissione di un’area militare o meglio di una caserma francese usata dall’esercito fino al 1992.
Quando i francesi lasciarono la caserma i pianificatori della città e molti cittadini videro in questa un’occasione unica, anzi un luogo ideale per creare un nuovo quartiere residenziale. In effetti con i suoi 380.000 mq di estensione, la vicinanza al centro storico (solo 2 Km) e il confine con una zona verde destinata allo sport e allo svago, risulta essere un luogo strategico e appetibile per essere trasformato in un quartiere ad alta densità, magari per differenti gruppi sociali, con un insediamento di 5000 abitanti e la creazione di 600 posti di lavoro.
Quello che prende forma è un progetto ambizioso che consiste nella creazione di un villaggio ecosostenibile , con edifici a basso consumo e l’uso di risorse rinnovabili; frutto di una progettazione partecipata, in cui non sono solo i pianificatori a progettare ma gli stessi cittadini entrano in gioco, e proprio per questo, forse, sfocia in un ben riuscito mix sia funzionale che sociale.
Questi divengono gli obiettivi principali dell’attività del Forum Vauban, fondato nel 1994 da alcuni cittadini sensibili e lungimiranti che colgono le potenzialità del progetto comunale, e concetti come la “pianificazione didattica” e “ quartiere socio-economico” diventano i temi centrali del lavoro del Forum.
Procediamo però per gradi: il Comune di Friburgo acquista dal governo tedesco un’area, su cui si trovavano edifici militari, parte dei quali vengono ceduti all’ Organizzazione degli Studenti che li ha ristrutturati ecologicamente e trasformati in 600 alloggi per gli studenti. La rimanente area è stata suddivisa in piccoli lotti e venduti dal comune a privati e a gruppi locali, (parte dei quali di li a poco costituiranno il Forum), cooperative in cui gli stessi proprietari si riuniscono in comproprietà e divengono essi stessi costruttori (figure 1 e 2).
Esigenze e proposte dei cittadini vengono raccolte dal Forum e costituiscono l’humus su cui viene indetto nel 1995 un concorso urbanistico di idee per la progettazione del masterplan, il primo premio viene attribuito allo studio Kohlhoff e Kohlhoff, di Stoccarda.
La realizzazione prevista in più fasi ha inizio nel 1997, anno in cui si comincia la costruzione delle infrastrutture e dei primi edifici, e termina nel 2006, quando il quartiere si può considerare integralmente realizzato.
Gli edifici sono dei veri e propri organismi (figure 3,4,5,6,8), quasi autosufficienti, che grazie ad una strategica progettazione tecnologica facente uso di pannelli solari, fotovoltaici, materiale naturale per la realizzazione e di sistemi per un corretto isolamento termico attuano un vero e propri risparmio energetico e rispetto dell’ambiente circostante.
Punto di forza del quartiere è un aggregato di edifici denominato Schlieberg, progettato dall’architetto Rolf Disch: 50 case a schiera immerse nel verde, delle quali 40 sono case passive mentre le restanti 10 sono definite “Plusenergiehauser” (figura 7, 9) già dalla denominazione si può intuire quello che riescono a realizzare: una quantità di energia superiore a quella consumata dai loro occupanti, tanto che rivendono poi alla società per l’energia tedesca l’energia in surplus che hanno. Per raggiungere questo traguardo le case disperdono una quantità di energia davvero esigua grazie ad un ottimo involucro termico, impianto di ventilazione dotato di scambiatore di calore, ottima disposizione con ampie vetrate che permettono al sole invernale di entrare, tetto aggettante e balconi studiati per schermare l’irraggiamento estivo. Inoltre le costruzioni sono totalmente in legno, dalla struttura intelaiata portante ai tamponamenti e al rivestimento esterno a doghe, tinteggiate con colori vivaci che contribuiscono a rendere estremamente vivibile e gradevole l’isolato.
Gli abitanti di Friburgo sono virtuosi anche nei confronti del traffico, oltre agli edifici, il quartiere attua alcune strategie atte a disincentivare l’uso dei mezzi privati a motore e incentivare l’uso dei mezzi a locomozione non inquinanti; il quartiere è servito da esercizi commerciali indispensabili per i comuni acquisti quotidiani, è collegato alla città da rete di piste ciclabili e da un efficiente sistema di trasporti pubblici e di car-sharing. Il mix funzionale è stato raggiunto sia attraverso la presenza di esercizi commerciali all’interno del distretto, sia perseguendo il progetto “Whonen und arbeiten” che prevede l’inserimento di spazi lavorativi all’ interno delle abitazioni, diminuendo così ancora una volta gli spostamenti dei suoi abitanti.
Tutto questo è ancora più accentuato nell’isolato di Schlieberg dove i parcheggi si concentrano al limite esterno e gli edifici residenziali non sono dotati di garage o posti macchina ma in compenso le unità immobiliari sono provviste di un capanno in cui riporre le biciclette da utilizzare per gli spostamenti di breve medio raggio.
Per quanto riguarda il verde, esso permea l’intero tessuto del quartiere, disegnato in modo da ricreare il biotipo locale; come nel caso di un ruscello, che in precedenza era stato canalizzato, è stato rinaturalizzato attraverso il progetto del verde, l’intera rete delle acque piovane scorre a cielo aperto e contribuisce al disegno degli spazi esterni.

 

Bibliografia
http://www.assa-cee.org
http://www.freiburg.de
http://www.forum-vauban.de
http://www.rolfdish.de
http://www.solar-fabrik.de
http://www.solarserver.de
http://www.vauban.de
AA.VV. Costruire sostenibile . L’Europa, Bolognafiere-Alinea editrice, Firenze, 2002.
Giacomo Colombo, Lo stato dell’arte nella progettazione degli edifici passivi, Alinea Editrice, Firenze, 2006.
U. Wienke, L’esempio del quartiere Vauban a Friburgo, in Living Land n 10, Salute e Architettura Editore, Torino, 2001.
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



La superficie è divisa i piccoli e medi lotti, in modo da favorire la diversificazione tipologica degli edifici. I servizi sono distribuiti su tutto il quartiere perché assimilati agli edifici residenziali, non esiste quindi una vera e propria distinzione delle aree; l’obbiettivo è quello di coniugare in spazi vicini i luoghi di lavoro con l’abitazione. Gli edifici sono progettati in modo da favorire il risparmio energetico,e anche il loro orientamento segue questa strategia.


Il verde permea tutto il quartiere e riprende il biotipo locale.


L’intera rete delle acque piovane scorre a cielo aperto, contribuendo al disegno degli spazi esterni.


Edilizia



Gli edifici sono costituiti da case a schiera da 2 a 4 piani fuori terra. All’interno di questi prendono posto oltre alle residenze anche uffici e negozi, con la strategia di coniugare lavoro e luogo di abitazione. Sono per la maggior parte parallelepipedi diversi l’uno dall’altro ma accomunati da caratteristiche tecnologiche che permettono un certo risparmio energetico . Innanzitutto il loro orientamento che permette di sfruttare al massimo le condizioni atmosferiche delle diverse stagioni, l’uso di materiali naturali,la messa in atto di tecnologie come pannelli fotovoltaici. Alcuni di questi edifici vengono definiti “Plusenergiehauser” perché sono in grado mediante questi sistemi di fornire più energia di quella che necessitano per il sostentamento degli abitanti.


Infrastrutture



Il quartiere è servito da una ricca rete di mezzi di trasporto pubblico che facilitano gli spostamenti verso il centro della città. I parcheggi sono concentrati nella maggior parte al confine del quartiere in modo da disincentivare l’uso dei mezzi privati all’interno del quartiere. In particolare questa condizione è ancora più incentivata nell’isolato di Schlieberg, dove le abitazioni sono prive di parcheggi e garage ma sono fornite di un capanno per le biciclette. Infatti il quartiere è fornito di un sistema di piste ciclabili che lo collegano agevolmente al centro cittadino che dista solo 2 Km.


Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
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