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Quartiere Monteluce Stampa E-mail
Scritto da Alice Pivari   
sabato 31 gennaio 2009
Autore schedaAlice Privari
ProgettistaBolles+Wilson Gmbh & Co. KG
Anno di Progettazione2006
Anno di RealizzazioneIn fase di realizzazione: inizio lavori 2007
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriFondo Umbria – Comparto “Monteluce”
Strumenti urbanisticoPiano urbanistico attuativo
Dati quantitativi
Popolazione insediata abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)65.000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)26.000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)34.500 mq
Superficie delle strade3.500 mq
Superficie dei parcheggi pubblici9.500 mq
Superficie dei servizi pubblici8.000 (servizi socio-sanitari + altri servizi) mq
Superficie del verde pubblico attrezzato10.500 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali6.500 mq
Superficie delle attivita direzionali6.000 mq
Superficie delle attivita ricettive10.000 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il nuovo quartiere Monteluce trova luogo sull’area del Policlinico di Perugia, a breve distanza dal centro, in una posizione collinare di estremo valore paesaggistico ed artistico. Questa porzione di territorio, in origine occupata da un monastero di clausura di cui restano la chiesa del 1218 ed alcuni fabbricati, si compone di un insieme di edifici che ospitano le attività ospedaliere. L’intervento proposto si pone l’obiettivo di colmare il vuoto a seguito del trasferimento, già in atto, delle strutture ospedaliere in un moderno complesso recentemente completato, mantenendo comunque alcuni fabbricati esistenti quali la chiesa, il complesso dell’ex-convento, un padiglione ospedaliero e la cappella dell’ospedale -che saranno restaurati- e di ricostruire un pezzo di città mediante la continuità degli spazi urbani ed un ampio mix funzionale, comprendente residenziale, commerciale, direzionale, ricettivo e servizi, oltre a parcheggi, piazze pedonali ed ampi spazi verdi. Proponendosi come nuovo polo urbano, il progetto messo a punto da Julia Bolles e Peter Wilson costruisce un nuovo frammento di città armoniosamente legato ai monumenti esistenti e ai quartieri e alle aree verdi circostanti; esso supera il concetto di riqualificazione di un ambito e promuove la rigenerazione di una zona della città assai più estesa: nelle vicinanze saranno presto realizzate una nuova cittadella universitaria, un complesso di spazi dedicati ad attività sportive ed

una stazione del mini-metro, nuovo sistema di mobilità alternativa scelto dal capoluogo umbro.

In sintesi il progetto Monteluce si propone come una nuova centralità urbana, un luogo nuovo, caratterizzato da un’identità forte, ma anche come uno spazio per la vita di ogni giorno, vivo, colorato, ricco di relazioni, capace di attrarre, che pone contemporaneamente attenzione alla tutela dell’ambiente, conservando e valorizzando la vegetazione esistente e ricorrendo ogni qualvolta sia possibile a sistemi bioclimatici. L’idea di base del progetto prevede infatti di sfruttare al meglio le qualità topografiche del luogo, ricreando un armonioso equilibro tra natura e costruito.

 

Bibliografia
siti internet:

http://www.nuovamonteluce.com

http://www.archiportale.com
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Percorrendo il complesso, attraverso l’originario portale del convento (immagine 8), si accede a una prima piazza, che ospita diverse funzioni prettamente pubbliche. Il primo edificio che si incontra è un padiglione ospedaliero, l’unico conservato al fine di ospitare gli uffici dell’ASL, che consente il passaggio verso la piazza successiva. Al centro dell’apertura è collocato un piccolo bar/caffetteria, che “arricchisce la coreografia spaziale con raffigurazioni di vita quotidiana”. Planimetricamente il lato nord del nuovo spazio introdotto è occupato da un edificio polifunzionale al cui interno sono collocati moderni uffici ai piani alti e spazi commerciali a livello della piazza; a sud, collegato con la parte restante del monastero, si trova un hotel con vista panoramica sul paesaggio circostante e sullo skyline della città, che si compone di alcuni corpi che degradano lungo il pendio collinare senza superare in altezza il campanile del monastero; il piano terra ospita un ristorante, terrazze con spazi esterni e piscine. Un padiglione per le conferenze (immagine 5), infine, va a completare il lato sud della piazza introducendo la porzione di parco sottostante e le vedute lungo la valle in direzione di Assisi, e riproponendo una sequenza di spazi chiusi e viste panoramiche caratteristica di Perugia. La seconda piazza è circondata da residenza convenzionata (ricavata lungo il perimetro sud dell’area - immagine 3), residenze per studenti (situate a nord - immagine 6) e spazi commerciali (a sud), “che formano un sistema di terrazze simile ad una moderna acropoli”. Nell’area sottostante trovano la loro sistemazione ideale un asilo nido (immagine 2) con ampie zone gioco esterne ed altri servizi, tra cui il presidio ambulatoriale, collocati all’interno di un edificio chiuso superiormente da una terrazza panoramica ombreggiata da un’interessante struttura sospesa. Nella parte più orientale della collina di Monteluce e in un’estesa fascia a sud, alle piazze si sostituiscono ampie zone verdi -in cui sono immerse le residenze libere (immagine 7) e convenzionate - che in tutto realizzano circa il 40% degli spazi per standard urbanistici richiesti e salvaguardano il patrimonio arboreo esistente, spesso pregiato, composto da sempreverdi e conifere (cipressi, lecci, pini, cedri e arbusti tra cui il ligustro e la tuia). In adiacenza al parco, la cappella dell’ospedale, altra preesistenza salvaguardata, viene valorizzata ed integrata all’interno di un nuovo blocco dedicato a servizi socio-sanitari, che in futuro accoglierà anche una scuola.


Edilizia



Il master plan dell’area privilegia una sequenza di piccole costruzioni di diversa tipologia. Per quanto riguarda le residenze libere, “esse sono costituite da piccoli condomini e vere e proprie ville urbane con ingresso indipendente che degradano lungo il pendio. I fabbricati, benché numerosi, insistono sul sedime delle vecchie strutture ospedaliere, consentendo il mantenimento dei terrazzamenti e dei percorsi esistenti nonché della ricca vegetazione”. La strategia realizzativa, a sostegno della volontà di realizzare un progetto sostenibile, parte da un’attenta analisi delle qualità territoriali e arriva al dettaglio prestazionale dei materiali e dei sistemi da adottare nelle fasi costruttive. Il risparmio energetico che le strutture dovranno garantire e l’impatto ambientale che avranno i materiali utilizzati sono stati indicati all’interno di una serie di linee guida che permetteranno di valutare la qualità e le quantità energetiche dell’intervento fin dalle fasi progettuali. Sono stati indicati sistemi bioclimatici atti a valorizzare le caratteristiche energetiche e architettoniche dell’intervento. Architetture solari passive come tetti giardino, giardini pensili, serre addossate, torri solari, torri di ventilazione, iper-isolamento delle strutture opache e trasparenti, frangisole, schermi riflettenti, frangivento, regimentazione delle acque piovane in superficie, pareti rinverdenti e finiture con materiali a transizione di fase preannunciano la realizzazione di un vero e proprio quartiere ecologico. Collettori solari termici ad acqua o ad aria, pannelli fotovoltaici, pozzi geotermici, facciate termodinamiche attive, schermature attive, automazione dei sistemi di controllo degli apporti solari passivi e la gestione attiva degli impianti si andranno a integrare alla forma architettonica e potranno così esprimere al meglio la loro capacità di sfruttare l’energia da fonte rinnovabile. L’architettura e la tecnologia si incontrano così per dare, anche attraverso sistemi di gestione dei ricambi d’aria con recuperatore di calore e distribuzione a bassa temperatura della climatizzazione, di recupero delle acque piovane per l’irrigazione e gli scarichi dei servizi igienici, una percentuale garantita di autosufficienza energetica a tutto il nuovo insediamento.


Infrastrutture



All’interno dell’area vengono favoriti i percorsi pedonali, impostati lungo assi est-ovest che conducono da piazza Monteluce sino al rinnovato polo universitario a valle di via del Giochetto, e la viabilità attuale viene mantenuta solo per accessi di emergenza e di servizio, in modo tale da ridurre quanto più possibile la penetrazione del traffico veicolare all’interno del quartiere. Fondamentale per il raggiungimento di questo scopo è anche il posizionamento dei parcheggi e delle autorimesse, ad uso sia pubblico che privato; questi infatti sono collocati per il 90% al di sotto delle nuove piazze, su diversi livelli e con accessi lungo il perimetro esterno dell’area. Infine, grazie al futuro prolungamento del mini metro - la cui stazione è prevista in prossimità della prima piazza - l’area sarà collegata al resto della città con un significativo miglioramento dell’accessibilità.


Vista d’insieme del modello:planimetria di progetto
immagine 2 - Asilo nido e servizi: vista del modello e planimetria
Residenze sovvenzionate: vista del modello e planimetria
Seconda piazza: vista del modello
Padiglione per le conferenze: planimetria, sezione e vista del modello
Residenze per studenti: planimetrie, sezioni e vista del modello
Residenze private: planimetrie, sezioni e vista del modello
Vista d’insieme del modello: prospettiva sullo storico portale d’accesso
Vista aerea dell’area di progetto
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
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