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Nuova città di Sansepolcro Stampa E-mail
Scritto da Francesca Papaleo   
giovedì 05 marzo 2009
Autore schedaLetizia Palazzo, Susanna Pecchioni, Azzurra Parigi
ToponimoSansepolcro
StatoITALY
Anno di progetto
Docente tutorprof. Paolo Ventura - Prof Damianos Damianakos
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
Idrografia
Tipologia funzionale
Abitanti27000
Superficie700 ha
Densità abitativa

Introduzione

 

L’applicazione progettuale alla base del Laboratorio di urbanistica, riguarda la ricostruzione di un aggregato urbano del quale si è ipotizzata l’eliminazione parziale delle pre-esistenze per ipotetico evento traumatico. La presente vuol essere una breve relazione descrittiva dei metodi e degli obiettivi, con i quali è stata portata avanti l’esercitazione stessa.
 
Il contesto geografico
Il Comune di Sansepolcro fa parte della provincia di Arezzo, e si trova all’estremo orientale della Toscana, confinante ad est con l’Umbria e le Marche e a nord con la Romagna.
Il contesto geografico che lo caratterizza è quello dell’Alta Valle del Tevere, la quale si origina a partire dal Monte Fumaiolo, e diventa un invaso che raggiunge la sua massima estensione pianeggiante proprio tra Sansepolcro e Monterchi, andando poi a restringersi verso Città di Castello e l’Umbria.
Il fiume Tevere, pur essendo il corso d’acqua di dimensioni maggiori, in questa zona ancora conserva caratteri torrentizi, come i suoi principali affluenti. L’essere quasi asciutti d’estate e abbondanti in primavera e in autunno, non ne consente purtroppo uno sfruttamento continuativo; anzi, costituisce anche il rischio di modeste inondazioni.
Rischio che è notevolmente diminuito con la costruzione della diga artificiale di Montedoglio.
Ortograficamente la zona è delimitata a sinistra dal versante sudoccidentale dell’Appennino, che culmina in questo tratto con il Monte dei Frati (1453 m) sull’Alpe della Luna.
Per il resto, il fondovalle di origine alluvionale occupa gran parte del
territorio comunale; ed è sfruttato pienamente da colture tipiche, quali peperoni, barbabietole e soprattutto tabacco.

I collegamenti
Il sistema attuale della viabilità si basa sull’ossatura portante della strada statale Tiberina (n. 3 BIS), che attraversa longitudinalmente la valle, collegando a livello locale tutti i comuni principali.
Su questa si innestano perpendicolarmente da sud, la strada statale Senese Aretina (n. 73) e la strada provinciale della Libbia (n. 43); unici e deboli collegamenti con Arezzo e la Val di Chiana.
In compenso, l’asse della Strada Tiberina è sottolineato dal tracciato della Superstrada E-45, che risolve definitivamente i collegamenti con i territori esterni romagnolo (Cesena) ed umbro (Perugia).
Il vistoso svantaggio della viabilità verso la Toscana, prevede da molto tempo una duplice soluzione:

- l’apertura del tratto “Nodo di Arezzo_Selci Lama innesto E-45” della strada di grande comunicazione Grosseto Fano E-78 3;
- il miglior sfruttamento della tratta ferroviaria Sansepolcro- Perugia, facente capo alla Ferrovia Centrale Umbra, magari mettendola in contatto con Arezzo.

Cenni storici
Per una migliore comprensione della storia di Sansepolcro si è preferito organizzare un racconto cronologico degli eventi più salienti dalla sua
fondazione ai giorni nostri.
- Sansepolcro si è sviluppata da un nucleo originario chiamato Borgo, sorto nell’alto medio evo intorno ad un oratorio intitolato a
S.Leonardo; eretto nel X sec. per custodire le reliquie del Santo Sepolcro portate dai Santi pellegrini Egidio e Arcano, e soggetto
alla giurisdizione dei Camaldolesi;
- Nel 987 l’abate Arcano, impetrò per pastore ,dai Camaldolesi, un certo monaco Isaia. Isaia, nominato Abate del Borgo S.Sepolcro dal papa, organizzò le strutture del governo del Borgo;
- Nel 1002 fu iniziata la nuova chiesa di S.Giovanni Evangelista, che poi diventerà la Cattedrale di Sansepolcro;
- Nel 1012 si accresce la terra del Borgo da levante sino alla chiesa dell’Ospedale di S.Niccolò;
- Alla fine del XII sec., sopra un’area concessa da Borofolo e Fragno di Malvicino Graziani, venti delle famiglie più importanti del Borgo ( i Graziani, i Bofolchi, i Dotti, i Ghepardi ecc..) costruirono la Torre di piazza, detta di Berta, per difendere i Signori Ventiquattro dagli attacchi popolari;
- Il 3 marzo 1203 Innocenzo III decide di erigere nella parte occidentale del Borgo una nuova chiesa dedicata a S. Maria Assunta in Cielo;
- Nel 1301 si impadronisce del Borgo San Sepolcro Uguccione della Faggiola, contrastato dai Tarlati di Arezzo; che subentrano pochi anni dopo e fortificano il centro, circondandolo di mura e fondando la Fortezza. Sistemano inoltre la città all’interno provvedendo tra l’altro alla pavimentazione con mattoni di molte strade;
- Tra il 1323 e il ’29 sembra sia stato riorganizzato tutto il sistema viario extraurbano di collegamenti con gli altri centri: con la creazione dello stradone rettilineo per Anghiari sulla linea di un fosso che si diceva del Mercatale, e la sistemazione delle vie a est per Città di Castello, e ad ovest verso Pieve Santo Stefano;
- Nel 1412 nacque da Benedetto de' Franceschi commerciante di guado e da Romana di Perino da Monterchi, il massimo figlio di questa città, Piero della Francesca. L’Artista, che si firmava “Pietro dal Borgo”, ha immortalato la sua città nelle sue opere,
esaltandone i caratteri, così da avvicinarla a quella città ideale di cui allora si discuteva nelle corti italiane4.
- Ma Sansepolcro non è solo la patria di Piero della Francesca: La sua ricca storia artistica e culturale si lega ai nomi di Dionisio Roberti, Luca Pacioli ( uno dei massimi matematici del Rinascimento, allievo di Piero della Francesca e amico di Leonardo da Vinci), Matteo di Giovanni, Raffaellin dal Colle, gli Alberti, Santi di Tito;
- Nel 1348 una grave epidemia di peste colpì Sansepolcro e durò tre anni. Si estinsero due terzi delle famiglie. Furono eretti gli ospedali di S.Maria della Misericordia, di S.Antonio, di S.Croce, che costituiscono il primo nucleo ospedaliero di Sansepolcro;
- Numerosi terremoti colpirono Sansepolcro nella seconda metà del Trecento, in quello del 1353 morirono più di 3000 persone;
- Nei primi decenni del Quattrocento il Borgo San Sepolcro è conteso fra i Visconti, i Fiorentini, il papa, i Conti Guidi del Casentino; finchè nel 1438 prende possesso della città Niccolò Piccinino, capitano al servizio di Filippo Visconti Duca di Milano;
- Il 22 giugno 1440 le truppe del Duca di Milano si scontrano con quelle dei Fiorentini nella famosa battaglia d’Anghiari5; la quale vede vittoriose le truppe toscane e segna la fine delle autonomie feudali nella zona, rientrando nella sfera di influenza fiorentina;
- Nel 1500 e negli anni immediatamente seguenti Giuliano da Sangallo, nel quadro della riorganizzazione delle fortificazioni di diverse città soggette alla Repubblica Fiorentina,
provvede alla costruzione di nuove mura e al rifacimento della Fortezza;
- Nel 1529 Alessandro Vitelli e le soldatesche di Città di Castello e Citerna, devastano Sansepolcro, portando via 24 campane delle chiese e incendiando molti edifici;
- Dalla metà del Cinquecento inizia il declino della vitalità di Sansepolcro;
- Nel 1737 Sansepolcro passa, con tutto il Granducato di Toscana, ai Lorena. Tra le riforme lorenesi, notevole fu quella relativa all’organizzazione dell’Istruzione pubblica;
- Durante il periodo del governo napoleonico in Toscana, Sansepolcro e Pieve S.Stefano sono capoluoghi di giudicatura di pace, con alle dipendenze varie comunità;
- Nel 1808 fu avviato il miglioramento delle comunicazioni territoriali est-ovest, e nel 1835 fu completata la strada nazionale anconetana;
- Nel 1827 viene aperta la fabbrica di paste alimentari Buitoni;
- Nel 1875 si inizia la sistemazione della strada tosco-romagnola, che per Aboca e Badia Tedalda si ricongiunge con quella del Marecchia;
- Nel 1886 viene ultimata la strada ferrata a vapore a scartamento ridotto lunga 133 chilometri dell’Appennino centrale, che collega le due linee ferroviarie principali dell’Italia centrale (Arezzo - Sansepolcro- Città di Castello- Umbertine- Gubbio- Fossato);
- Nel 1938 il comune di Sansepolcro, insieme a quello di Monterchi, è annesso alla Provincia di Arezzo.

L’ipotesi della ricostruzione
Per poter rendere plausibile la ricostruzione ex-novo di Sansepolcro, si ipotizza un evento catastrofico, quale il cedimento o l’esondazione dell’ invaso artificiale di Montedoglio, a seguito di precipitazioni eccezionali.
Evento che, nelle sue peggiori previsioni, causerebbe danni irreparabili alla cittadina: collegamenti interrotti, infrastrutture distrutte, strade invase dal fango e dai detriti, edifici in larga parte crollati.
Un quadro complessivo di danneggiamenti e perdite non solo materiali, che spingerebbe le Autorità locali e nazionali verso la ricostruzione ex-novo, piuttosto che al recupero di ciò che si è salvato.
Così, dalle ceneri di un evento tanto traumatico, si prospetta l’oppotunità unica di progettare una città nuova, nell’impianto e nell’ideazione; dove l’unica testimonianza del passato sono le Ville storiche in collina, sopravvissute per fortunata localizzazione alla forza distruttrice dell’acqua.
Ed eccole, a memoria della storica Sansepolcro, in attesa di rivestire nuovi ruoli per l’insediamento.

LA CITTA’ NUOVA

Il progetto urbano e i suoi obbiettivi
La prima fase del progetto è stata spesa nello studio di nuove maglie urbane e di nuovi orientamenti strutturali, che però ben si conciliassero con il contesto esistente. Ed è così che si è passati attraverso tre schemi diversi:
- LINEARE, che si sviluppa lungo l’asse della S.P. Libbia, arrivando a connettersi con il piccolo borgo arroccato di Anghiari;
- MISTO, che sfrutta l’immissione a “T” fra la S.S. 73 e la S.S. 3BIS, e si apre verso nordovest;
- RADIALE, che cerca di ottimizzare lo spazio tra il fiume Tevere e il tracciato della Superstrada E-45 in modo speculare; Schemi che sono stati rivisti e corretti, estraendo da ognuno le idee migliori e meglio realizzabili.
Il disegno finale che si è realizzato, copre un’area di circa 7.000.000 mq7 per un totale di circa 27.000 abitanti. Concettualmente l’impianto è radiale, adagiato sull’ansa del fiume, alla quale risponde originando un cinematismo a doppia curva, che si prolunga verso sud-est in vista di una futura espansione.
Abbiamo cercato poi di dare alla città delle finalità certe e ben chiare, compreso un orientamento economico. Sansepolcro diventerà, nelle nostre intenzioni, una città ECOSOSTENIBILE in tre ambiti:
- AGRICOLO, ponendosi come centro produttivo “bioetico”, il quale si basa essenzialmente sulla lavorazione e sull’esportazione di prodotti agricoli e semilavorati (biologici). Particolare attenzione viene riservata all’uso di energie rinnovabili, a materiali ed impianti con minor impatto ambientale; seguendo un orientamento che spazia dalla grande industria alla singola abitazione privata;
- Del BENESSERE, promuovendo un turismo specializzato, con SPA, ristoranti slow food legati alla produzione locale; inoltre saranno ottimizzate le colture specializzate in campo erboristico, farmaceutico e cosmetico (già esistenti e radicate nella mentalità del luogo);
- CULTURALE e universitario, ospitando facoltà specializzate verso tematiche naturali come farmacia, erboristeria ed agraria; nonché
laboratori specifici di ricerca collegati direttamente con i centri di produzione.
La vocazionalità agricolo-ecologica della città deve essere tradotta nel progetto di un polo produttivo, ben diverso dal pre-esistente. La sua collocazione viene preferita lontana dal fiume Tevere, vicina all’uscita nord della superstrada e rivolta verso le colture del fondovalle; ma soprattutto connessa al polo di ricerca universitario poco più sotto, intessendo un dialogo saldo tra agricoltura, produzione e ricerca.

I riferimenti progettuali
Per il progetto della città non abbiamo avuto dei riferimenti precisi e diretti, ci siamo documentate soprattutto per quanto riguarda gli obbietivi della nostra città e il disegno dei quartieri.
Impossibile non aver dato uno sguardo a Dongtan, la città cinese che vanta di essere il primo grande centro ecosostenibile al mondo, di cui riportiamo un breve articolo descrittivo:
Dongtan in Cina è la prima città a emissioni zero. La Cina ha già 45 città con oltre un milione di abitanti e nei prossimi 30 anni altri 400 milioni affluiranno nelle aree urbane. Si è calcolato che se ogni abitante cinese acquistasse un’auto le riserve petrolifere mondiali durerebbero solo sei mesi. Una grande isola, Chongming, la terza di Cina alla foce dello Yangtze e a pochi chilometri a nord di Shanghai, fin dal 2004 è stata dichiarata dal governo cinese centro naturalistico turistico e ecologico di rilievo nazionale. L’isola, nata dal fango alluvionale del grande fiume, è da sempre un paradiso ornitologico al centro di una regione altamente popolata, e oggi tra le più inquinate del pianeta. Dongtan, sulla punta meridionale dell’isola sarà, secondo i primi progetti, una città residenziale, e turistica, di fascia molto alta. Sotto il fiume correranno le metropolitane verso Shanghai e una prima fase di infrastrutture di base dovrà essere completata entra il 2010, anno dell’Esposizione mondiale proprio a Shanghai. Grande come tre quarti di Manhattan, Dongtan sarà basata su migliaia di edifici tutti energeticamente autosufficienti, dotati di tetto fotovoltaico e turbine eoliche. La rete di trasporti pubblici (elettrici e a idrogeno) dovrà assicurare spostamenti a piedi al massimo di dieci minuti, in ogni punto della città. Non solo: l’intera isola dovrà essere caratterizzata da un forte attività agroindustriale (sostenibile) con estensione delle acquaculture (già esistenti) e di fattorie organiche. La nuova città nei piani dovrà essere in gran parte autosufficiente anche sul piano alimentare. Soprattutto la progettazione di Dongtan dovrà essere aperta e estendersi per almeno due decenni nel futuro. Un vero e proprio laboratorio su scala cinese, asiatica, e anche planetaria.”
Poi di grande aiuto sono stati numerosi articoli riguardanti città nuove e nuovi quartieri, orientati sempre verso il minor impatto ambientale possibile. Citiamo:
- Il quartiere HAMMARBY SJOSTAD a Stoccolma;
- AKADEMIA CITY a Yekaterinburg, Russia;
- ALMERE ville nouvelle, nei Paesi Bassi;

L’impianto viario

L’ossatura della città nuova costituisce un sistema scorrevole e ben gerarchizzato, il cui protagonista non è solo il traffico motorizzato privato, bensì quello pedonale e ciclabile.
E’ stato creato un circuito verde interno che collega tra loro i centri dei quartieri e il parco fluviale, fino a spingersi fuori città in un percorso di riscoperta storica e naturalistica delle colline e delle ville.
L’impianto progettato si connetterà al pre-esistente apportando alcune modifiche:
- il tracciato della Superstrada verrà spostato ai piedi delle colline, per permettere un recupero di spazio in riva al fiume Tevere, di estremo interesse e bellezza12;
- il tracciato ferroviario verrà avvicinato alla nuova città, e, pur mantenendo il suo ruolo di “testa”, verrà potenziato e connesso con le Ferrovie dello Stato.
Ed ecco descritte ed illustrate le sezioni stradali della città, ordinate per importanza.
STRADA EXTRAURBANA PRIMARIA O DI SCORRIMENTO VELOCE
E’ la superstrada E-45, che collega la città a Cesena e Perugia grazie a due svincoli: uno posto più a nord, e uno più a sud.
STRADA EXTRAURBANA SECONDARIA O DI SCORRIMENTO ( 70 km/h )
La quale presenta differenze rilevanti soprattutto riguardo alla velocità massima consentiva, 70 km/h; e si localizza infatti esterna alla città, collegata direttamente o meno alle arterie stradali più importanti, come la superstrada e la S.S. 73 che porta verso Arezzo.
STRADA INTERQUARTIERE ( 50 km/h )
La quale13 provvede a gestire il traffico pesante in entrata ed in uscita dalla zona industriale, convogliandolo verso la S.S. 73, e caratterizza il tratto “urbano” della Tiberina 3 BIS.
STRADA URBANA DI QUARTIERE ( 40 Km/h )
E’ il collegamento principale fra i settori della città e quello che gestisce il traffico principale.
Lungo il suo tragitto sono dislocati i servizi e le attrezzature collettive principali. In questa classe rientrano delle tipologie particolari, di seguito descritte.
PERCORSO DELLE VILLE STORICHE
E’ un percorso che parte dal centro cittadino e sfocia verso la campagna a nord della città, per arrivare alle pendici collinari, dove mette in contatto tra loro le ville storiche sopravvissute alla distruzione della città di Sansepolcro. Ora queste preziose testimonianze del passato rivivono e assumono nuove funzioni dall’agriturismo al bed & breakfast, dal centro culturale al centro di vacanze estive.
STRADA ZONA INDUSTRIALE
Ha una sezione molto ampia, per consentire un traffico fluido e scorrevole anche ai mezzi pesanti.
La velocità massima consentita è 40 km/h.
STRADA LOCALE INTERZONALE ( 30 km/h)
Intermedia fra la strada locale e la strada di quartiere, pur mantenendo lo stesso limite di velocità della prima, si coniuga in due varianti interessanti:
VIALE CITTADINO
E’ il circuito verde che collega i centri dei quartieri con percorsi pedonali e ciclabili, oltre che consentire un traffico motorizzato a velocità ridotta.
VIALE COMMERCIALE
E’ il tratto principale del viale, che collega il centro cittadino con il parco fluviale. La sua caratteristica consiste nell’avere in mezzeria un grande percorso pedonale, che è attrezzato anche con sedute, gazebo per poter ospitare anche mostre e mercati all’aperto. Ai lati di questa “rambla” (per citare il famoso percorso barcellonese), corre la pista ciclabile, mentre numerosi attraversamenti trasversali la mettono in contatto con i marciapiedi commerciali che affiancano gli edifici affacciati sul viale.
STRADA LOCALE ( 30 km/h )
Si trova a diretto uso delle residenze, per gli spostamenti iniziali o finali del traffico veicolare privato. Ce ne sono a due corsie, oppure ad una soltanto che compiono un circuito continuo.
Alcune non hanno uscita, consentendo però una comoda inversione di marcia, secondo la tipologia “coul de sac”.
ITINERARI E PERCORSI PEDONALI
Questi sono da considerarsi come dei percorsi secondari rispetto alle strade, che agevolano, da parte dei residenti, i collegamenti fra gli edifici e soprattutto permettono il realizzarsi di un circuito continuo che mette in contatto i parchi pubblici e gli edifici scolastici. Per permettere ciò, sono stati considerati itinerari pedonali anche alcuni marciapiedi di strade urbane.

 

Bibliografia

 

Per la storia della città di Sansepolcro:
- ARGAN SCIPIO, Dove nasce il Tevere, Comunità Valtiberina Toscana, Maggioli editore, Rimini 1988
- DI PIETRO G.F., FANELLI G., La Valle Tiberina Toscana, E.P.T. Arezzo 1973
Per il progetto della città:
- CORDA GIANPAOLO, progettare il traffico: guida alla pianificazione e alla progettazione degli interventi, Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna 2006
- D.L. 30 aprile 1992 n°285, Nuovo codice della strada
- IASM Istituto per l’assistenza allo sviluppo del Mezzogiorno, manuale delle opere di urbanizzazione, edizioni Angeli, Milano 1985
- VENTURA PAOLO, dispense ad uso didattico “Il progetto della città”, “L’isolato urbano”,”La costruzione della strada urbana”, “Città e stazione ferroviaria”, in http//site.voila.fr/LaboUrbanisticaVentura
ZEVI LUCA, Il nuovissimo manuale dell’architetto, edizioni Mancosu, Roma 2003
Per i riferimenti progettuali:
BERGAMINI ALESSANDRA, La città consapevole, in Ottagono, settembre 2007
- CARDANI ELENA, Stratificazione e differenze_The Citadel Almere, in L’Arca n° 228, settembre 2007
- OLIVARI PAOLO, Sostenibilità: il futuro prossimo della città, in Ottagono, novembre 2006

 

Tav2. Integrazione tra densità e funzione 1:5000
Tav3. Quartieri 1 e 4 scala 1:2000 e viste tridimensionali
RELAZIONE
Ultimo aggiornamento ( martedì 29 novembre 2011 )
 
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