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Applicazioni di urbanistica sostenibile. Progettazione di un agrivillaggio in Vicofertile, Parma Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
giovedì 23 gennaio 2014
AutoreGiovanni Maini, Simone Santunione
RelatoreProf. Michele Zazzi
CorrelatoreProf.ssa Agnese Ghini
UniversitàUniversità degli studi di Parma
Data di discussione2010-04-28
Anno Accademico2008/2009
LuogoVicofertile (PR)
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OBIETTIVI
Da molti decenni gli esperti mettono in guardia contro gli effetti irreversibili, di diversi macro-fenomeni: il rapido aumento della popolazione, lo spreco di materie prime e di fonti di energia fossile, il degrado dell'aria, dell'acqua, la produzione di una insostenibile quantità di rifiuti, l'effetto serra, il buco dell'ozono. La prima conferenza in cui si cominciò a trattare questi argomenti è stata la conferenza di Rio de Janeiro (1992) da cui è scaturito il Rapporto Bruntland con conseguente stipulazione dell'Agenda21; questa è stata seguita dalla alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in cui è stata redatta la Carta di Aalborg (1994) e dalla conferenza delle Parti in cui viene avviata l'Agenda 21 locale. Sono seguiti Johannesburg (2002), conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente, in aggiornamento a quella di Rio del 1992, e il più recente COP15. Solo negli ultimi anni dunque, si è preso in considerazione attivamente il problema; il termine Sostenibilità, oggi più che mai di grande attualità, è di grande importanza per la sua universalità di applicazione. Per sviluppo sostenibile si intende l'evoluzione della società umana nel pieno rispetto dell'ambiente che la ospita, soprattutto in termini di risorse fisiche, umane, culturali, necessarie allo svolgimento di tutte le attività senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri", tratto da Rapporto Bruntland (1987). Essendo l'architettura una scienza che modifica il territorio e l'ambiente naturale e antropico deve essere sensibile a questi temi.
L'obiettivo che questo testo persegue è di fornire gli strumenti, per la progettazione, alla scala urbanistica di quartiere, di insediamenti con al centro l'uomo e le sue relazioni. Gli edifici di bioarchitettura non devono essere progettati singolarmente ma devono essere in relazione a quartieri che fanno della sostenibilità il filo conduttore per il progetto, definendo delle modalità tecniche d'intervento funzionali al miglioramento delle prestazioni ambientali, energetiche e fruitive degli edifici e degli spazi che definiscono i nuovi insediamenti. La scala del quartiere risulta appropriata per applicare le strategie sostenibili, in quanto consente di gestire questioni come: morfologia insediativa, mobilità, gestione delle risorse idriche e produzione energetica, combattere l'inquinamento atmosferico e acustico, affrontare il tema del verde e della valorizzazione del sito, oltre la raccolta differenziata dei rifiuti e Pautoproduzione di cibo. A tal fine ci siamo posti tre obbiettivi:
- Schedatura dei quartieri sostenibili: per conoscere e valutare a fronte di un sintesi dei vari metodi di certificazione i quartieri sostenibili, presenti nella fascia climatica dell' Europa settentrionale, spingendosi per avere un quadro più completo fino a quartieri realizzati o progettati in Italia.
- Linee guida e Scheda di valutazione: delineare delle Linee Guida per la progettazione del quartiere sostenibile e una Scheda di valutazione come riprova della sostenibilità del progetto.
- Applicazione progettuale: che permetterà di testare la validità delle Linee Giuda e della Scheda di Valutazione, applicando i concetti espressi nella progettatone di un quartiere sostenibile.
Tipologia tesiProgetto urbanistica
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Ultimo aggiornamento ( lunedì 24 marzo 2014 )
 
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