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Il recupero urbano delle aree industriali dismesse: il caso studio in Medolla (MO) Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
giovedì 30 giugno 2016
AutoreGiulia Braghiroli
RelatoreProf. Paolo Ventura
CorrelatoreProf. Marco Cillis
UniversitàUniversità degli studi di Parma
Data di discussione2016-04-18
Anno Accademico2014/2015
LuogoMedolla (MO)
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INTRODUZIONE [Estratto]


Dopo il sisma dell'Emilia del 20 e del Z9 maggio 2012, una serie di comuni nelle province di Modena, Reggio Emilia, Mantova, Ferrara, Bologna e Rovigo hanno subito numerosi danni nell'ambito sia storico-culturale, sia economico per quanto riguarda i danni a capannoni e industrie, dell'istruzione con scuole dichiarate inagibili, e ci sono state anche perdite di vite umane, senza contare i danni psicologici che ancora sono ben evidenti nelle persone che hanno visto crescere, cambiare e infine crollare, sotto la forza della Natura, queste zone. […] I piccoli centri sono stati fisicamente spostati dal loro luogo di origine perché i vecchi edifici non erano più strutturalmente idonei ad ospitarli e di conseguenza è nata una 'decentralizzazione' dei comuni stessi nelle zone più periferiche; qui grazie a strutture talvolta provvisorie, talvolta nuove, sono rinate le attività lavorative, scolastiche ed economiche necessarie a una ripresa lenta ma efficace dei paesi, in attesa dei fondi statali per intervenire sui beni storici dei centri.  Nel mio caso di studio, ho affrontato la situazione del paese di Medolla, in provincia di Modena, il quale è considerato uno dei comuni che più ha risentito del sisma, insieme a quello di Cavezzo, con la perdita delle chiese storiche, la demolizione del vecchio Municipio e la cessata attività di centri produttivi che caratterizzavano la piccola cittadina. […] Durante i procedimenti di sgombero dalle macerie lasciate dal terremoto, è stata bonificata anche una vasta porzione di terreno comunale che ha per molti anni ospitato un'industria alimentare la cui produzione era alla base dell'economia della zona, poi lasciata in balia di se stessa a causa della cessata attività. […] Gli interventi rivolti alle aree dismesse fanno parte di un ramo dell'urbanistica chiamato 'Rigenerazione Urbana', incentrato sul recupero di quelle zone della città che hanno smesso di assolvere le funzioni per cui erano state create: invece di utilizzare 'terreni vergini' (sprawl) per soddisfare le necessità comunitarie, si preferisce colmare gli squarci presenti nelle città in favore di centri compatti e non di città 'liquide'.


 


 
Tipologia tesiProgetto urbanistica
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 30 giugno 2016 )
 
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