La media Valle del Tresinaro. Evoluzione territoriale e nuove ipotesi di sviluppo
Scritto da Damianos Damianakos   
mercoledì 05 luglio 2017
AutoreValentina Cottafava
RelatoreProf.ssa Isabella Tagliavini
CorrelatoreProf. Paolo Ventura, Arch. Barbara Caselli
UniversitàUniversità degli studi di Parma
Data di discussione2017-04-28
Anno Accademico2015/2016
LuogoValle Tresinaro (RE)
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INTRODUZIONE [ESTRATTO]


L’industrializzazione e la crescita degli ultimi anni ha causato un rapido spostamento verso valle della popolazione, alla ricerca di un reddito e di uno stile di vita migliore. Questo ha portato ad un graduale abbandono delle aree più interne del territorio, contemporaneamente al loro degrado. Lo scopo di questa tesi è lo studio di modalità di rivalorizzazione di questi territori e dell'avvio di nuovi modelli di sviluppo, con un progressivo ritorno al ripopolamento di borghi già abbandonati, che oggi costituiscono una fascinosa alternativa alla casa di città, e la valorizzazione del patrimonio esistente. Il rilancio di queste aree sta già avvenendo ma solo in alcuni luoghi a macchia di leopardo. Nel 2005 i quattro Comuni del Tresinaro (Scandiano, Viano, Baiso e Carpineti), insieme alla Provincia di Reggio Emilia e alla Comunità Montana dell'Appennino Reggiano, hanno affidato a Ferdinando Lugli e al suo centro Ricerche s.r.l. uno studio progettuale per la tutela, il recupero e la valorizzazione di tutta la Val Tresinaro. Il progetto di tutela nasce proprio dal concetto di paesaggio. E di questo paesaggio un elemento centrale è certamente il fiume, anche se il suo corso non è sempre visibile perché spesso è incanalato all'interno di una folta vegetazione, oppure è separato dalla strada da poderi ed edifici. Le opportunità per l'attraversamento del fiume si trovano a Scandiano, Rondinara, Viano, al Molino del Comune, a nord di Ca' d'Orsini, al Molino delle Vene e a nord di Cigarello. Sono aree in cui il sistema dei sentieri incontra la strada ma anche spazi in cui si può sostare e si possono installare attrezzature. Il fiume non è ancora stato predisposto per una fruizione turistica facile e diffusa su tutto il corso per cui è necessario munirsi di uno spirito da "esploratore". E questo discorso si potrebbe estendere a tutta la vallata. A livello nazionale la programmazione dei Fondi comunitari 2014-2020 offre l'opportunità di costruire una strategia che, muovendo da azioni private e pubbliche già in corso e unendosi a politiche nazionali, dà loro forza, efficacia e visione, con traguardo al 2020 e oltre. Senza distinzioni di Nord e di Sud ma con fortissima attenzione ai singoli contesti territoriali.


 


 


 
Tipologia tesiPianificazione paesistica
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 05 luglio 2017 )