Parc André Citroën
Scritto da Patrizia Bini   
domenica 15 febbraio 2009
Autore schedaPatrizia Bini
TipologiaParco
UbicazioneCittà
Anno di Realizzazione1992
ProgettistaPatrick Berger, Gilles Clément, collaboratori Laurence Feveille, Jeanine Galiano
CommittenteDirection des Parc, Jardin et Espaces Verts de la Ville de Paris
Forma di incaricoconcorso internazionale per paesaggisti associati ad architetti
Tempi di realizzazione1985-1992
Proprietàpubblica
Superficie14 ha
Rapporto tra superficie permeabile e superficie non permeabile70% %
AccessibilitàBuono
Stato delle opereBuono
Stato del patrimonio vegetaleBuono
Presenza dell'acquavasche, fontane
Servizi per gli utentibar, caffetteria, alloggi, uffici
Servizi tecnologici impiantisticiospedali, serre
Attrezzature sportive
Presenza di vincoli
Attenzioni ai disabilisi
Per la realizzazione del parco Citroën venne bandito un concorso internazionale per paesaggisti associati con architetti. Nel 1970 la città di Parigi acquista l'area dalla società Citroën per lo sviluppo di un piano ZAC (Zone d'aménagement concerie) Citroën-Cevennes. Il programma di urbanizzazione comprende un ospedale, uffici, diverse attività tra cui l'edificazione di alloggi, ove il progetto di un parco, di circa 12 ettari, viene a costituire il nucleo del quartiere. Esso verrà frazionato in tre unità: il parco vero e proprio disposto perpendicolarmente al fiume e le due piazze una nera ed una bianca racchiuse nel tessuto edilizio. Dopo la chiusura dello stabilimento produttivo nel 1972, la destinazione del luogo rimase imprecisata per alcuni anni, furono abbattute tutte le costruzioni esistenti, così da cancellare ogni testimonianza dell'operoso passato. Il concorso internazionale, bandito nel 1985, premiò exaequo due progetti: l'équipe di Provost con Jean Paul Viguier e quella formata da Gilles Clément e da Patrick Berger. Le due proposte avevano comuni aspirazioni formali: un grande spazio centrale disegnato ai lati da corsi d'acqua rettilinei, l'apertura verso l'asta fluviale, ma più importante è il fatto che entrambi attribuivano un valore decisivo al ruolo della natura nel definire il carattere del progetto: un'attenzione primaria agli elementi costitutivi del parco. I due gruppi di progettisti si erano ispirati alla tradizione dei vasti spazi aperti della capitale posti in ortogonalità alla Senna: Champs-de-Mars, il Jardin du Luxemburg e il Jardin des Plantes. Nonostante alcune affinità positive, il cuore del parco (Vesplanade) delle proposte concorsuali celebrava diverse idee di Natura. Venne così redatto un terzo progetto che, accettate le due proposte vincitrici, cercò di stabilire tra queste un compromesso. Fu così che il parco venne successivamente suddiviso in due parti, ognuna delle quali attribuita a un'equipe, con l'obbligo però di lavorare in continua collaborazione. Clément/Berger si dedicarono al giardino bianco e alle due serre, ai giardini seriali e verso la Senna, mentre Viguier/Provost progettarono il giardino nero, ed il vasto parterre centrale. Inoltre il lavoro fu ulteriormente suddiviso per realizzare l'illumuiazione, l'arredo, il viadotto e i livellamenti del terreno. La regola compositiva e il movimento sono le due idee fondamentali che caratterizzano il parco André-Citroën. La prima stabilisce un rapporto con la dimensione della capitale nell'osservare i modelli di spazi pubblici ortogonali alla Senna, nel recuperare da questi ragioni e proporzioni. Mentre l'idea di un giardino fondato sul movimento non parla di un'alternanza di visioni lungo un percorso come nel passaggio dal giardino classico al giardino romantico, ma invece celebra un movimento legato alla stessa vita dei vegetali, nel senso strettamente biologico del termine: il giardiniere deve seguire, interpretare e orientare i cicli delle piante, variabili sempre in funzione delle specie e delle loro combinazioni. Il jardin en mouvement, ridotto di dimensioni e situato a nord-ovest rispetto al progetto di concorso, segue il movimento naturale e i cicli vitali delle piante seminate, scelte per le loro capacità migratorie e di autoriproduzione. Clément trasporta, così, i prati naturali della campagna tra la densa struttura edilizia cittadina. I giardini seriali sono articolati a tema: sette stanze, numerate e racchiuse da rampe. La composizione si basa sulla relazione di minerali e colori all'interno di un percorso caratterizzato dalla diversa quantità d'acqua. I giardini seriali divengono un systéme analogique di lettura dello spazio, in relazione al movimento dell'osservatore, basato sulle corrispondenze tra colori, numeri, pianeti e metalli; si rivelano come elementi di una narrazione, ove è "la natura stessa il materiale costitutivo del parco: episodi che il pubblico vuole sentire, toccare e respirare".
Bibliografia
Il Parco Pubblico – paesaggi 1985 – 2000, Isotta Cortesi, Federico Motta Editore, 2000
Planimetria Parco
Foto aerea
Le serre
Parterre, cuore del parco
Vista dell'ospedale dal parco
Vista ospedale dal parco
Serra
Serra
Serra vista dalla piazza
Percorso che si crea sull'asse inclinato che attraversa il parco
Serra nella piazza pavimentata
Particolare della piazza con giochi d'acqua
Percorsi adiacenti al parterre
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )