Il parco della Villette fa parte del piano per l'aménagement de l'est de Paris, operazione di rinnovo urbano, approvata dal Consiglio Comunale il 23 novembre del 1983; questa ipotesi risulta articolata su modelli promossi ancora nella seconda metà dell'Ottocento dalla politica inventiva di Haussmann e proseguiti poi, a diverse riprese, attraverso l'operato dei sindaci della capitale all'interno di una politica celebrativa nazionale. Il piano per l'aménagement de l'est de Paris elaborò le basi per la realizzazione e il completamento di numerosi spazi pubblici da destinarsi a parco. Cosi come accade per la Villette, questi progetti di spazi pubblici sono programmaticamente congiunti a piani di sviluppo residenziale, in modo da individuare, già all'origine del progetto, il parco come centro di un nuovo insediamento. Il progetto della Villette è frutto di un grande concorso internazionale bandito nel 1983. II concorso stabilisce un'intenzionalità nel definire nuovamente, dopo decenni di disinteresse, il parco urbano come elemento qualitativo. Il programma richiede un luogo il cui uso sia possibile durante tutte le stagioni e dal giorno alla notte; inoltre viene sottolineata la necessità di proporre un nuovo modello per il parco del XXI secolo. "Pluralismo" e "innovazione" furono i termini che guidarono il programma del concorso. Fu premiato Bernard Tshumi. Il pluralismo culturale appare nel parco di Tshumi come "un confronto tra arte e scienza, tra musica e tecnologia" e soprattutto tra le diverse nazionalità del pubblico eterogeneo della metropoli: "il parco come incontro di diverse culture che hanno il diritto di esprimersi", "uno strumento culturale all'aria aperta". Il progetto viene a costituirsi attraverso la sovrapposizione di tre sistemi, entità tra loro indipendenti, che nella casualità del loro incontro generano, secondo Tshumi, "i nuovi luoghi della contemporaneità". Il primo sistema (linee) è quello della circolazione ove due assi principali, rettilinei e ortogonali tra loro, sottolineati da pensiline ondulate, si intersecano e congiungono i punti estremi di accesso al parco. Esiste inoltre la Promenade Cinématique, un percorso sinuoso, articolato attraverso numerosi episodi, consecutivi come le sequenze di una pellicola cinematografica. Il secondo sistema (superfici) è costituito da grandi estensioni, destinate a prato, definite nella loro forma come spazi di risulta ottenuti dall'intersezione dei diversi percorsi. Infine le folies (punti), un sistema puntiforme di oggetti collocati all'intersezione di un reticolo ortogonale che si sovrappongono in modo indifferente al sito; un'affermazione assoluta della regola imposta attraverso la geometria. Piccoli edifici-scultura che, dal punto di vista del linguaggio, fanno riferimento esplicito all’architettura costruttivista. Nonostante le affermazioni del progettista sull'assenza di ordine gerarchico tra i sistemi di punti, linee e superfici, considerati nella composizione tra loro equivalenti, appare invece, nella realizzazione, che il sistema delle folies sia, insieme ai percorsi coperti (le linee), elemento essenziale nella definizione spaziale dei luoghi.
Il Parco Pubblico - paesaggi 1985-2000, Isotta Cortesi, Federico Motta Editore 2000