Carbonia
Scritto da cristina devoti   
lunedì 08 giugno 2009
Autore schedaDevoti Cristina
ToponimoCrabònia
StatoITALY
Progettista(i)Cesare Valle, Ignazio Guidi
Iniziativapubblica
CollocazioneIn continuita' di citta' esistente
SitoPianeggiante
Idrografia
TipologiaIndustriale
Abitanti29887 abitanti
Superficie14563 ha
Densità abitativa
Data progetto1937
Data costruzione1940
Data completamento1949

Carbonia è un comune italiano di circa 30.000 abitanti, capoluogo, con Iglesias, della provincia di Carbonia - Iglesias, istituita nel 2001 e attiva dal 2005. Il suo nome sta ad indicare luogo o terra del carbone, a testimonianza della sua vocazione mineraria. I primi insediamenti in epoca moderna di quella che oggi è Carbonia si ritrovano nell'abitato di Serbariu, divenuto comune autonomo a metà del XIX secolo. La scoperta di grandi giacimenti carboniferi nel sottosuolo sulcitano, portò nei primi decenni del Novecento all'apertura di varie miniere e a numerosi lavori di sondaggio per valutare l'eventuale apertura di nuovi pozzi. Verso la fine del 1936 con il metodo dei sondaggi vi fu la scoperta del giacimento di carbone nella zona di Serbariu - Sirai, che si rivelò di un'enorme vastità, tanto che l’ Azienda Carboni Italiani, proprietaria dell'intero bacino carbonifero con la Carbosarda e in previsione di un'intensa attività estrattiva, propose al governo di costruire una città operaia vicino alle miniere e al porto di Sant'Antioco per il trasporto e l'imbarco del minerale. Il governo, condividendo la scelta dell'Azienda, decise così di fondare una nuova città mineraria, da costruire al servizio della miniera e dei suoi lavoratori. Il nome scelto, Carbonia, denominazione futuristica che significa "terra o luogo del carbone" caratterizza questa volontà. Fu così che nel 1937, nei pressi della miniera di Serbariu, iniziarono i lavori per l'edificazione di Carbonia, fortemente voluta dal regime fascista. Precisamente il giorno della fondazione del centro comunale viene fatto risalire al 9 giugno di quell'anno, data della prima visita del capo del governo fascista, Benito Mussolini, al centro carbonifero di Bacu Abis (destinata a divenire frazione mineraria di Carbonia), avvenuta due anni prima nella stessa data. La rituale cerimonia della fondazione di Carbonia, con le tipiche celebrazioni del regime di quel periodo, si realizzò, in presenza delle diverse autorità civili, militari e religiose. La costituzione del comune di Carbonia fu stabilita con numero 2189 del 5 novembre 1937. Secondo l’articolo 1 del suddetto Decreto si prevede l'istituzione del comune di Carbonia con capoluogo nel villaggio minerario in località Monte Fossone, la cui circoscrizione comprende l’intero territorio del comune di Serbariu, nonché le parti dei territori dei Comuni di Gonnesa e di Iglesias, delimitate in conformità della pianta planimetrica. I lavori, costati circa 325 milioni di lire dell'epoca, vennero completati nel 1938, sebbene parecchi quartieri sarebbero stati costruiti negli anni successivi. I lavori si basarono sui progetti realizzati dall'ingegner Cesare Valle dall'architetto Ignazio Guidi. Mussolini nella sua seconda visita del bacino carbonifero del Sulcis, tenne un discorso inaugurale e propagandistico dalla torre Littoria in presenza di oltre cinquantamila persone, radunate nella centrale piazza Roma, a conclusione dei lavori di edificazione del centro urbano della città.Carbonia, la seconda città a carattere minerario realizzata dal regime dopo Arsia, andò a sostituire il comune di Serbariu (divenuto frazione della città), oltre ad inglobare nel suo territorio aree dei comuni limitrofi che il governo aveva trasferito alla nuova città. Seguì poco dopo un riconoscimento per Carbonia con l’attribuzione del titolo di città. Nel 1949 si toccherà la punta massima di popolazione della storia cittadina, con oltre 48.000 residenti e 60.000 dimoranti. Il piano regolatore è previsto nella prima fase per 12.000-15.000 abitanti: un centro urbano con edifici pubblici ed amministrativi da cui si dipartono tre aree residenziali a sviluppo longitudinale, strutturate secondo viali alberati su cui si attestano le tipologie abitative. Le tipologie abitative, sono riferibili al modello del "cottage" sviluppato secondo moduli quadrifamiliari. All'interno delle regole fisse imposte dal tipo, i diversi progettisti trovano spazio per proporre la propria particolare interpretazione, creando così un campionario vario e molteplice. L'utilizzo di archi per creare vani "autarchici" nelle murature portanti, la conformazione ed orientamento delle falde del tetto e la modulazione di logge e rientranze, oltre che rispecchiare differenti modalità costruttive, concorrono a dare "personalità" a ciascun progetto e ad evitare la monotona ripetizione di uno schema fisso. Lo skyline è prevalentemente orizzontale, tanto che Carbonia si può definire, in questa fase, una "città a due piani", con le uniche emergenze del campanile e della torre littoria. La città segue uno schema semplice, direttamente mutuato dalla teoria della città-giardino di Howard, in cui le zone residenziali devono essere in relazione diretta con i servizi pubblici e con i luoghi della produzione; essa si affranca dall'astratto modello teorico assecondando e integrando le emergenze morfologiche del territorio. Il rapporto tra sistema urbano e miniere, fondamento della stessa esistenza di Carbonia, avviene attraverso alcune strade che dalla periferia e dal centro urbano convergono radialmente sulla zona estrattiva. Esse sintetizzano efficacemente la conformazione gerarchica della città: l'asse centrale proviene dal quartiere dirigenziale e i laterali dalle zone con le abitazioni dei minatori. Il centro civico è concepito come un ampio spazio verde, al contempo centrale e marginale rispetto allo sviluppo urbano, comprendente tutti gli edifici rappresentativi ma soprattutto giardini e parchi. La piazza principale, situata su un poggio come una terrazza affacciata sul paesaggio sottostante , è circondata su tre lati dagli edifici pubblici e lascia intenzionalmente identificato il suo lato panoramico. La prima idea di progetto per Carbonia si può far risalire ad una data collocabile nei primi mesi del 1937, in una fase in cui i personaggi coinvolti sono riferibili quasi esclusivamente all'ambito triestino. Il progetto prende infatti avvio nello Studio Stuard di Trieste, fondato da Gustavo Pulitzer Finale nei primi anni '20. Sulla scorta di numerosi documenti d'archivio sono attribuiti con sicurezza allo studio Stuard tutti gli edifici sulla piazza centrale, gli alberghi operai ed alcune tipologie residenziali. In concomitanza con le prime ipotesi sul piano e le successive elaborazioni si ha un progressivo sovrapporsi ai primi progettisti triestini di quelli provenienti invece dall'ambiente romano, nella persona di Cesare Valle e Ignazio Guidi. Essi, reduci da una serie di faticose stesure del piano regolatore per Addis Abeba, firmano ufficialmente il progetto urbano di Carbonia e le architetture di diversi edifici pubblici (chiesa di San Ponziano, edifici dell'INA, scuola elementare ed asilo, ospedale,cimitero). Oltre agli architetti già nominati serve accennare anche alla figura di Eugenio Montuori, che collabora nel 1937, da esterno, già alla prima fase del piano, progettando la casa del direttore, le residenze per i dirigenti e gli impiegati e l'albergo centrale, e guiderà le fasi dei successivi ampliamenti della città. Già il giorno dell'inaugurazione Mussolini proclama la necessità di accelerare la produzione mineraria e lancia il programma di espansione di Carbonia per la quale si auspica il passaggio ad una dimensione di 35.000 abitanti in capo a pochi anni e un ulteriore incremento fino a 50.000 previsto entro il 1945. Un primo potenziamento della dotazione abitativa si ha con l'inserimento delle tipologie denominate "a pistone": volumi alti tre piani, plurifamiliari e intensivi progettati da Montuori. Essi costituiranno l'avanguardia della città oltre il rio Cannas, lungo il quale ne verranno disposte alcune serie parallele. Attraverso l'applicazione di questo programma di lavoro si predispone in una prima fase il Piano Regolatore dell'intera zona carbonifera, a cui fa seguito quello alla scala urbana per la nuova Carbonia. Il progetto del 1940 interviene specificamente in due punti della città: colloca alle spalle di piazza Roma il nuovo centro urbano dirigenziale e pianifica il quartiere di espansione sud oltre l'alveo del rio Cannas. La relazione che accompagna il piano regolatore precisa come la progettazione originaria del villaggio operaio fosse basata sull'idea di "una vasta area da occuparsi in prevalenza con piccole case contenenti al massimo 4 appartamenti e con appezzamenti di terreno di circa 500 mq" mentre il nuovo piano cambia decisamente rotta. Il nuovo quartiere oltre il rio Cannas, lì collocato per non interferire con zone potenzialmente interessate da attività minerarie, "dovrebbe assumere la fisionomia di un quartiere di abitazione a carattere semintensivo, con vie inquadrate da edifici, con nuove piazze e con zone verdi". Il nuovo piano si concentra quindi sulla dotazione di nuove aree residenziali, ottenute in zone assolutamente non edificate, e sul restyling della città che deve diventare il centro principale dell'intero bacino carbonifero. Proprio per questo viene progettata la nuova grande piazza monumentale, alle spalle di quella originaria, nella quale trovano spazio le imponenti dotazioni del nuovo centro amministrativo, a discapito dei parchi urbani previsti inizialmente Gli elaborati del nuovo piano per la città sono firmati indistintamente da Guidi, Montuori e Valle, ma alcuni fattori fanno supporre che i due autori del piano originario si concentrino quasi esclusivamente sulla zona della nuova piazza nel centro della città e che invece Montuori disegni quasi in totale libertà il nuovo quartiere di espansione. Possiamo considerare questo ampliamento come un nucleo con una marcata autonomia dalla città preesistente, distinto da essa per collocazione, densità abitativa e disegno, e dotato di tutti i servizi necessari per essere autosufficiente. Il nucleo centrale dei servizi è circondato da isolati con le tipologie abitative di dimensioni più rilevanti e maggior numero di piani.

 

 

Bibliografia

 

 

 - www.wikipedia.it

- www.provincia.carboniaiglesias.it

- www.geocities.com

- www.carrelasulcitanas

- www.comune.carbonia.ca.it

 

 

Vista della città
Piazzale Roma
Piano Regolatore della città
Schema di regolamento edilizio
Pozzi della miniera di Serbariu
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )