Incis a Decima (Roma)
Scritto da valentina ciminnisi   
mercoledì 10 giugno 2009
Autore scheda
ProgettistaL. Moretti, A. Libera, V. Cafiero, I. Guidi
Anno di Progettazione1962
Anno di Realizzazione1962-1965
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriINCIS, Istituto Nazionale per le case degli impiegati.
Strumenti urbanisticoPiano urbanistico del 1962
Dati quantitativi
Popolazione insediata7500 abitanti
Superficie territoriale (St)220000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)229000 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)57000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)52000 mq
Superficie delle strade40000 mq
Superficie dei parcheggi pubblici7000 mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato90000 mq
Numero alloggi1800 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale
Il quartiere INCIS nasce a Decima, in una parte del territorio a sud-ovest di Roma, un’area piuttosto depressa scarsamente collegata al centro urbano della capitale, ma altrettanto strategica poiché a solo un chilometro di distanza dal nuovo centro ministeriale dell’Eur (foto 1-2). L’intervento commissionato dell’Istituto Nazionale per la Case degl’Impiegati Statali (INCIS, grande committenza di abitazioni per l’apparato burocratico romano), ebbe inizio negli anni sessanta, periodo di forte espansione per l’edilizia pubblica italiana. L’intenzione progettuale fu quella di far fronte alla crescente richiesta di alloggi, in seguito all’ampliamento dei centri direzionali ministeriali nella periferia, con la volontà di avvicinare i dipendenti al luogo di lavoro. La progettazione del 1960 viene inserita nel piano urbanistico del 1962, iniziando la costruzione di una prima parte del quartiere completato poi negli anni a seguire (foto 3). Il progetto architettonico fu una proposta innovativa e coerente con le linee filosofico-architettoniche di quel periodo. I moderni sistemi costruttivi e l’utilizzo di nuovi macchinari edili portarono alla completa mutazione dello scenario di quella “periferia agricola”. Il tessuto “disegnato” dalle singole proprietà fondiarie con il passare degli anni e il susseguirsi delle generazioni acquisisce nell’insieme un valore urbano contraddistinto da un ordine gerarchico di strade che delineano gli isolati e i quartieri degli immobili costruiti. Il sistema insediativo è organizzato su quadranti opposti rispetto a due assi principali (viale C. Sabatini e viale Chiesa Romualdo) che definiscono l’assetto infrastrutturale principale della viabilità del quartiere rispetto al vicino centro abitato romano. A caratterizzare il costruito, ben distinguibile dall’intorno, sono i blocchi delle residenze paralleli tra loro e interconnessi a strade carrabili che si alternano a spazi verdi fruibili ai residenti. Tipologicamente gli edifici sono costituiti principalmente da corpi in linea di quattro e cinque piani sorretti a livello del basamento dai Pilotis, ripresi dall’architettura moderna di Le Corbusier, con lunghi percorsi coperti che ospitano i singoli ingressi alle abitazioni. L’ intervento è stato programmato per agevolare il rapporto residenza-lavoro. Progettato per vivere la casa, ma senza pensare di renderlo maggiormente fruibile, Incis manifesta delle criticità, tra le quali la maggiore è sicuramente la mancanza di servizi pubblici al cittadino che rendono inizialmente difficile la vita di quartiere dovuto anche al collegamento con il centro della città non proprio immediato. Con il passare degli anni il progetto è stato variato ed integrato a misura dei residenti, che oggi possono godere di quei servizi primari, tra cui istituti scolastici, aziende ospedaliere pubbliche, circoli ricreativi, istituti religiosi; inoltre è stato incrementato il servizio dei mezzi pubblici urbani (foto 4-5). Numerose però rimangono le zone verdi, non attrezzate e poco curate. Oggi si riscontra maggiore sensibilità al tema della fruibilità degli spazi pubblici, così il comune di Roma ha pianificato la riqualificazione di aree “non completate”, attraverso la pubblicazione di bandi pubblici. Così si è avviato l’intervento di riqualificazione di uno degli spazi verdi del quartiere, dove lo studio Seste vincitore del concorso, ha progettato una piazza pubblica annessa ad un giardino attrezzato; il primo inteso come strumento di sviluppo urbano e il giardino per soddisfare il fabbisogno di verde accessibile e pedonale, con la funzione inoltre, di barriera nei confronti del viale Sabatini con folte siepi e apertura verso gli edifici (foto 8-9-10-11).
Bibliografia
Santuccio S., Luigi Moretti, Bologna, Zanichelli, 1986 (Serie di Architettura, 21) pp. 115-118 Garofalo F. “Moretti a Roma”, in Itinerario di Domus, n.75, in Domus, 1992 Rossi P.O., Guida all’architettura moderna 1909-1984, Roma, editori La Terza, 1984 Bucci F., Mulazzani M., Luigi Moretti: opere e scritti, Milano, Electa, 2000 Htttp://www.architettoluigimoretti.it Htttp://www.darc.beniculturali.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
L’area, pressoché di forma quadrata, è divisa in quattro comparti da due assi principali, uno longitudinale che ha rappresentato il motivo della scelta del lotto stesso, ovvero il collegamento con l’Eur, e l’altro minore che attraversa il quartiere, ortogonale all’altro.
La distribuzione dei fabbricati è “armonica”, con elementi curvilinei orientatati per fornire una visione ottimale dello spazio circostante a chi li abita e suscitando agli osservatori esterni una sensazione di movimento illusorio.
Tutto sembra svilupparsi attorno ad un vuoto centrale, dove si vedono crescere stecche di edifici, di forma lineare e semicurve che segnano la viabilità più importante, determinando una studiata successione di visuali prospettiche.
All’interno invece, tra i gruppi di case si distribuisce un sistema di viabilità dolce, con viali alberati e ampi parcheggi, alternati a spazi di verde pubblico attrezzato.
Edilizia
La tipologia edilizia che compone il quartiere è l’edificio in linea.
Il fabbricato, sorretto al basamento da pilastri in cemento armato a vista, dà la sensazione che il corpo sovrastante sia sospeso.
La sequenza degli elementi portanti, al piano terra, è interrotta da vani che ospitano l’ingresso ai corpi scala delle palazzine. Queste si alzano di 4-5 piani, e ospitano diversi appartamenti a seconda la lunghezza del corpo dello stesso.
Ogni vano scala, serve due ampi appartamenti per piano, e la facciata esterna continua nasconde questa “separazione” interna.
Esternamente l’edificio presenta due facce, il mattone rosso le riveste creando da un lato un aspetto chiuso punteggiato ritmicamente dalle finestre; dall’altro i balconi con parapetto continuo sembrano delle passerelle che percorrono tutto il perimetro dell’edificio.
Nel progetto erano stati previsti altri edifici a torre destinati a funzione pubblica, mai realizzati.
Infrastrutture
La zona dove sorge il quartiere, era già ben servita da reti di viabilità principale attorno alle quali si è costruito l’abitato.
Il progetto ha previsto e realizzato una percorrenza stradale interna minore a servizio degli alloggi.
Negli anni è aumentato il servizio dei mezzi pubblici, e l’integrazione con la rete della metropolitana che collega decima al centro della città.
Carenti sono le piste ciclabili e i percorsi pedonali.
1. La via Ostiense. Risulta l’immediato collegamento di INCIS con il centro urbano della capitale.
2. La zona dove sorge l’INCIS è compresa tra l’antica via Ostiense e via C. Colombo. In evidenza il collegamento diretto con gli uffici del centro ministeriale dell’EUR.
3. Plastico del progetto di L. Moretti, approvato ma parzialmente realizzato.
4. Vista satellitare del quartiere oggi, in evidenza le parti del progetto variate.
5. Vista aerea del quartiere Incis. In evidenza i servizi pubblici di quartiere.
6. Prospettiva con evidenza delle caratteristiche prospettiche.
7. Veduta di un tipico viale con i parcheggi ad uso condominiale.
8. Riqualificazione della piazza antistante agli esercizi commerciali
9. Riqualificazione dello spazio verde su viale Sabatini
10. Planimetria del progetto di riqualificazione dello studio Seste.
11. Barriera verde che isola gli edifici dal traffico di viale Sabatini.
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )