Jubail
Scritto da Matteo Gabbi   
martedì 27 aprile 2010
Autore schedaMatteo Gabbi
ToponimoJubail City
StatoSAUDI ARABIA
Progettista(i)Vari
Iniziativapubblica
CollocazioneIndipendente
SitoPianeggiante
IdrografiaIn riva al mare
TipologiaIndustriale
Abitanti150.000 abitanti
Superficie10.000 ha
Densità abitativa
Data progetto1974
Data costruzione1975
Data completamento2022

La collocazione geografica e la popolazione 

Situata sulle coste del Golfo Arabico e al centro della regione dell’Arabia Saudita con la maggior produzione petrolifera, Jubail, la più grande delle new cities del regno, è la “pietra angolare” del programma di sviluppo economico del governo.Dopo 30 anni dalla sua fondazione, molti degli obiettivi del programma di sviluppo governativo sono stati raggiunti, e molti altri continuano con maggiori sforzi e investimenti del settore privato. Sviluppandosi circa 30 km lungo il Golfo Arabico appena a nord del villaggio della vecchia Jubail, il sito di progetto è vasto e impressionante, con uno sviluppo potenziale che va da 35.000 a 75.000 ettari; solo le aree residenziali e industriali misurano più di 5.000 ettari ciascuna.  Dai dati del 1992, si evince che nel totale gli impiegati nel settore industriale sono 30.000, sono stati costruiti ospedali, scuole, parchi, aree divertimento, autostrade, strutture commerciali e più di 9.000 unità abitative permanenti, e la popolazione, in crescita, ha raggiunto le 75.000 unità.I dati odierni (gli ultimi risalgono al 2009) indicano che la popolazione ha toccato i 150.000 abitanti, divisi in circa 30.000 famiglie in 8 grandi distretti, per un totale di circa un centinaio di quartieri, e previsioni a lungo termine indicano una crescita fino a 250.000 abitanti. L’impatto della nuova città a livello regionale è altresì determinate, e ha prodotto la crescita demografica vertiginosa in una zona che fino agli anni ’70 ospitava solo un piccolo villaggio di pescatori. 

 L’economia 

Jubail City è stata voluta dal Governo saudita come avamposto industriale e porto sul Golfo Arabico, per ospitare nell’immediato entroterra desertico numerose industrie pesanti (raffinerie di petrolio e gas, acciaierie) e parecchie industrie manifatturiere.Un dato significativo: nel 1992 il complesso industriale contava 16 industrie primarie, più di 125 industrie secondarie e di supporto e più di 400 imprese commerciali, per un investimento totale stimato in oltre 13 miliardi di dollari. Anche se la stima complessiva di tutti gli investimenti, sia pubblici che privati, per lo sviluppo di Jubail dalla metà degli anni ’70 ai primi anni ’90 è difficile da determinare, alcune fonti stimano un investimento totale in oltre 20 miliardi di dollari, due terzi dei quali provenienti dal settore privato. Questo totale include gli investimenti per l’industria pesante e leggera, l’industria portuale, le strutture residenziali temporanee e permanenti, salute, istruzione e servizi sociali.Il rimanente, di provenienza pubblica, include i complessi petrolchimici e le acciaierie, quote di industrie secondarie e di supporto, l’impianto di desalinizzazione dell’acqua, gli impianti di raffreddamento della stessa e il college di formazione superiore. Lo sviluppo generale di Jubail è ad opera del Direttorato della Reale Commissione per Jubail e Yanbu. Quest’organo è specificatamente responsabile della costruzione e operatività delle infrastrutture di base e i servizi pubblici necessari all’industria e alla comunità permanente.Fin dai primi anni ’70 il primo gestore dell’attività per conto della Commissione Reale è stato la Bechetel Company Ltd, una multinazionale saudita il cui apporto, che dura tuttora, è stato determinante per il successo della città.In aggiunta alla Commissione Reale, molti altri dei ministeri del Regno hanno avuto importanti responsabilità nello sviluppo della città, tra cui il Ministero dell’industria e dell’Elettricità, che controlla tutti gli impianti manifatturieri e varie agenzie petrolifere a capitale misto (controllo governativo e join venture con società straniere) che hanno costruito le raffinerie e le relative infrastrutture, industrie chimiche, plastiche, dell’acciaio.La Commissione Reale, tuttavia, è stata la principale agenzia a detenere in ruolo di leadership nel controllo dei supporti forniti dalle società governative, inclusi il Ministero della Pianificazione e il Ministero delle Finanze.  

Il progetto 

Il progetto per la nuova città è molto semplice e incentrato, trattandosi di una città industriale, sulla funzionalità.Punto di partenza è il porto: è stato creato un grandissimo bacino artificiale in grado di ospitare le navi cargo più grandi e ovviamente le superpetroliere; inoltre sono presenti una base navale militare e l’impianto di desalinizzazione più grande del mondo: fornisce da solo il 50% dell’acqua potabile del Paese. Immediatamente a ridosso della grande zona portuale, si sviluppa verso ovest un’ampia zona industriale, che occupa circa la metà dell’intera superficie cittadina: in larga parte ospita le industrie pesanti, come le raffinerie di greggio e le acciaierie, le industrie chimiche e quelle della plastica, che costituiscono il motore trainante dell’economia locale; la parte rimanente, quella più a nord, ospita le industrie meno inquinanti (essendo più vicino alla città), per lo più quelle manifatturiere. A nord della zona industriale si trova una fascia lasciata a deserto, che la divide dalla parte residenziale e commerciale della città. Questo settore, che si affaccia sul mare verso nord ed è diviso in due da una piccola insenatura, si articola in 8 grandi distretti ben distinti, separati tra loro da fasce di terreno non edificato. Ognuno di questi macroquartieri ospita un cuore verde centrale che si sviluppa all’intersezione delle due principali arterie stradali, una fascia centrale destinata ai servizi commerciali, circondata da zone residenziali a diversa densità (per lo più alta), e alcune aree “periferiche” che ospitano servizi civici (scuole e ospedali) e governativi (municipio, sedi delle imprese governative, servizi per la cittadinanza). Per quanto riguarda le infrastrutture viarie, il progetto per la nuova città è stato fortemente incentrato sul trasporto su gomma, fondamentalmente diviso in due categorie: da una parte il traffico di nord-sud dei pendolari che dai quartieri residenziali si spostano a lavorare nelle industrie ( e viceversa); dall’altra il trasporto delle merci, che si sviluppa sulla direttrice est-ovest che mette in comunicazione la zona industriale con il porto (a oriente) e con l’entroterra (a occidente). Per quanto concerne la prima categorie, si possono identificare quattro autostrade che corrono all’incirca parallelamente alla costa e, partendo dall’estremità meridionale della zona industriale, arrivano fino al centro dei quartieri più settentrionali; i collegamenti della seconda categoria di traffico, invece, sono garantiti da quattro grandi strade che corrono perpendicolari alle autostrade e delimitano i confini della zona industriale.Tutte queste strade principali costituiscono l’ossatura primaria del sistema viario; le strade secondarie si diramano da queste mantenendo un andamento ortogonale.  

 Il futuro 

Cosa riserva il futuro per questa nuova città? Lo sviluppo futuro è stato orientato verso la costruzione di una nuova espansione, chiamata Jubail Industrial City 2.Lo sviluppo di questa nuova città, che complessivamente attirerà investimenti internazionali per oltre 53 miliardi di dollari, è articolato in quattro fasi.-       la prima fase, in via di completamento, è composta da otto blocchi industriali, ciascuno composto da parecchi edifici-       la seconda fase, che terminerà nel 2012, includerà Quattro grandi blocchi di industrie petrolchimiche con aree per lo sviluppo di industrie di supporto.-       la terza fase, che durerà dal 2013 al 2018, prevede un ulteriore sviluppo di queste industrie petrolifere e relative industrie di supporto per altri tre blocchi-       la quarta fase, prevista dal 2019 al 2022, prevederà la costruzione di quattro blocchi industriali per la produzione di alluminio e alter industrie siderurgiche.  La preparazione del sito ha richiesto uno sforzo monumentale, soprattutto per quanto riguarda le operazioni di taglio e riempimento delle irregolarità del terreno. La totalità dei 20 kmq hanno richiesto la rimozione di 35 milioni di metri cubi di terra. Parallelamente alla preparazione del sito si sta procedendo alla costruzione e dove possibile alla ricollocazione delle infrastrutture: i progetti chiave includono l’estensione del sistema di raffreddamento e potabilizzazione dell’acqua marina, l’incremento della produzione elettrica, lo sviluppo delle linee di fibre ottiche, lo sviluppo di una nuova autostrada e una ferrovia di collegamento con la città di Jubail (l’autostrada principale sarà larga 400 m e lunga 3,8 km, e ospiterà al centro la ferrovia) e anche di un tunnel ferroviario che collegherà la città di Jubail, il porto e l’aeroporto.Per accogliere l’espansione industriale verrà costruito un nuovo molo petrolchimico che occuperà 800.000 mq. Si stima che per soddisfare i bisogni di manodopera delle industrie arriveranno 50.000 nuovi abitanti, e sarà costruito un nuovo distretto di 1.000 ettari per ospitarli.  

Bibliografia
www.en.wikipedia.org/wiki/Jubail
www.the-saudi.net
www.jubailcity.com
www.google.it
L'ubicazione della città nella Penisola Arabica
Vista a volo d'uccello della città
Suddivisione delle zone della città
Indicazione delle destinazioni d'uso delle zone
Rappresentazione delle vie di collegamento
Vista a volo d'uccello con il progetto di espansione
Vista di un'intersezione tra strade principali
Vista di un isolato tipo
Vista a volo d'uccello di un quartiere residenziale
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 16 giugno 2010 )