Atene, capitale della Grecia, è stata scelta come città ospitante dei Giochi Olimpici del 2004 dal Comitato Olimpico Internazionale il 5 settembre del 1997: da questo momento la città ha iniziato un grande processo di trasformazione per poter accogliere lo svolgimento delle gare ed i numerosi partecipanti e spettatori. Questo evento internazionale si presentava come una grande opportunità di rinnovo: il Comitato Olimpico Europeo aveva richiesto la realizzazione di un villaggio sostenibile ed il più possibile verde, l’utilizzazione di tecnologie efficienti e rinnovabili, attenzione per la scelta dei materiali eliminando tutti quelli tossici e migliorie sullo smaltimento dei rifiuti. Inoltre erano stati ordinati degli studi appositi per l’utilizzo di tecniche bioclimatiche, energia solare e refrigeranti naturali che avrebbero permesso alla città di risparmiare un numero considerevole di kilowatt annui e conseguentemente anche di denaro. Purtroppo però a causa dei ritardi durante la costruzione del sito non tutte queste specifiche sono state realizzate.A questo si vanno ad aggiungere anche altri problemi di tipo sociale dovuti alla vendita degli appartamenti dopo la fine dei giochi: l’obiettivo del progetto del villaggio olimpico era quello di fornire massima accessibilità anche alla persone con problemi di mobilità e fornire coesione sociale, invece i nuovi residenti hanno dovuto affrontare disagi come l’inefficienza delle scuole, mancanza di scuole materne ed il mantenimento dell’ampia zona verde. Tutto ciò ha portato alla trasformazione del villaggio in una specie di ghetto proprio per il tipo di insediamento “modello”.
L’area si presenta come un lotto rettangolare con un perimetro di 2.090 metri di lunghezza per 766 metri di larghezza situato in prossimità dell’Olimpiakò Choriò, il grande polmone verde della città di Atene, nonché parco nazionale (fig. 1).
Per l’attuazione di questo progetto è stato posto l’accento sulle tecnologie di tipo sostenibile, sulla conservazione dell’energia e sullo sfruttamento massimo delle fonti di tipo rinnovabile limitando così un negativo impatto sull’ambiente. Oltre alla zona residenziale del villaggio olimpico sono state riqualificate anche altre aree della città.
Il villaggio è diviso principalmente in due zone, quella residenziale e quella internazionale. La parte residenziale è formata da 366 palazzine di due, tre oppure quattro piani costituite da 14 tipi diversi di alloggi per fare fronte ad esigenze particolari e per creare varietà architettonica; sono presenti anche servizi medici, impianti sportivi, un ristorante, un policlinico,un centro informazione, una biblioteca, un centro salute, cinema, discoteca, un centro per gli anziani ed uno attrezzato per il culto delle cinque principali religioni monoteiste (fig. 7).
La zona internazionale invece funziona più come centro di incontro ed è formato da un ufficio postale, una banca, un parrucchiere, un museo dei giochi olimpici, un’area attrezzata per le connessioni internet, un centro commerciale con fioraio,lavanderia edicola ed agenzia viaggio, un’area riservata alla telefonia, bar.
Al termine dei Giochi le residenze sono state assegnate a famiglie a basso reddito da un’apposita commissione.
Nel settore dei trasporti sono state apportate migliorie per poter collegare l’area in esame con il resto della città: per prima cosa sono state inaugurate due nuove linee della metropolitana ed è stata prolungata una terza linea; è stato creato un collegamento ferroviario con l’aeroporto, sono stati introdotti degli autobus funzionanti a gas, sono state aumentate le corsie riservate ai mezzi pubblici incrementando tram urbani e suburbani, e realizzati parcheggi appropriati. La costruzione del villaggio è stata accompagnata anche dalla costruzione di numerose opere infrastrutturali che hanno garantito un elevato standard di vita dei residenti come la rete di gas naturale collegato a tutti gli appartamenti, le reti sotterranee per l’illuminazione dell’area e delle strade, delle linee telefoniche in fibra ottica, l’approvvigionamento di acqua per residenze e per l’irrigazione dei giardini, reti per prevenire rischi di inondazioni.