Progetto di una città nuova: Casalmaggiore
Scritto da Damianos Damianakos   
venerdì 12 aprile 2013
Autore schedaV.Battistini, F.Mantovani
ToponimoCasalmaggiore
StatoITALY
Anno di progetto2012
Docente tutorP.Ventura, M.Cillis
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
IdrografiaSu grande fiume
Tipologia funzionale
Abitanti15.073
Superficie600 ha
Densità abitativa

CARTA DELL’ALTIMETRIA

Costruita per il territorio esterno all’argine golenale, consente di leggere una morfologia che risulta abbastanza articolata per un territorio che, a vista, appare assolutamente piatto.

La differenza di quota complessiva è pari a 11 metri, per una escursione tra 17,5 e 28,5 sul livello del mare.

L’andamento altimetrico evidenzia che le parti più alte si concentrano nelle vicinanze dell’argine, lungo il fiume che con le sue alluvioni ha contribuito a costruirle.

E’ su queste aree "collinari" che si trovano il Capoluogo ed alcune frazioni, mentre le altre più lontane sono nate sui "dossi di pianura". Tutta la parte storica del tessuto insediativi si ritrova in questi siti che, pur nelle antiche condizioni di scarsa protezione idraulica, si presentavano come quelli meno insicuri.

Dalle "colline" e dai "dossi" il territorio scende con un sistema di "valli" che dirigono verso est dove, l’estrema punta, presenta le quote più basse anche rispetto ai territori circostanti extracomunali.

Un territorio, quindi, dove il fiume sembra correre su un crinale rispetto al territorio: una situazione valliva completamente rovesciata. Il quadro si completa se allarghiamo lo sguardo all’intero territorio (interprovinciale) compreso tra il Po e l’Oglio. Entrambi i fiumi corrono e si ricongiungono in quota avvolgendo e racchiudendo territori più bassi: un potenziale lago continuamente prosciugato dall’incessante attenzione e attività umana di governo delle acque.

CARTA DELL’IDROGRAFIA

Rappresenta il reticolo comunale di irrigazione e scolo delle acque e inquadrato nel sistema idrografico di bacino: le acque scendono nei canali da ovest ad est e, via via ricongiungendosi, confluiscono ai due impianti idrovori di Roncole e di S.Matteo che le sollevano per immetterle nell’Oglio prima della sua confluenza nel Po.

Il reticolo idrografico, formato essenzialmente dai canali del Consorzio di Bonifica Navarolo, è di tipo misto: di irrigazione e di scolo. L’acqua viene prelevata dal Po a monte (un impianto di prelievo si trova anche nel comune di Casalmaggiore) e immessa

nei canali che la forniscono ai campi e da essi la ricevono, così come dalle acque urbanizzate, per convogliarle ai recapiti di scolo.

Il rischio idraulico si presenta quindi in due direzioni: dall’alto e dal basso.

Il rischio dall’alto è quello storico, che caratterizza tutti i territori rivieraschi del grande fiume: la tracimazione e la rottura dell’argine maestro. Rischio che, dal 1951 ad oggi sembra aver preoccupato maggiormente i territori prospicienti in riva destra. La maggiore delicatezza dei territori in riva sinistra ha evidentemente imposto una maggiore attenzione alla loro difesa, ad evitare situazioni di crisi assolutamente più pesanti di quelle sopportabili dall’altra parte.

Il rischio dal basso deriva invece da meccanismi più complessi. Non solo il cattivo funzionamento degli impianti di sollevamento può minacciare, e pesantemente, le parti più basse del territorio, ma altresì la cattiva manutenzione e funzionamento della rete diffusa dei canali può generare situazioni locali di crisi.

PRINCIPALI ELEMENTI GEOLOGICI

Il territorio comunale di Casalmaggiore è compreso entro una vasta area alluvionale creata da sedimenti di apporto padano.

Tali depositi, attraverso fasi erosive che hanno costituito i depositi alluvionali più recenti, olocenici, ed i relativi ripiani terrazzati.

Le formazioni geologiche rilevabili sono riferibili a depositi appartenenti alle '"Alluvioni medio-recenti" ed alle "Alluvioni attuali".

Per "alluvioni medio-recenti" si intendono depositi che costituiscono il terrazzo più basso lungo il corso d'acqua; esse si trovano generalmente sopraelevate di alcuni metri rispetto all'alveo di morbida, entro le quali il rischio di esondazione è reso remoto solo in seguito alla realizzazione delle opere di arginatura artificiale.

Queste aree di ripiani alluvionali sono intensamente sfruttate dal punto di vista agricolo e industriale, nonostante i potenziali rischi alluvionali in concomitanza dei maggiori eventi di piena del Po, la cui sicurezza è esclusivamente affidata alle difese antropiche.

Per "alluvioni attuali" si intendono i depositi delle fasce limitrofe al corso d'acqua o quelle di più recente abbandono e gli alvei medesimi.

Si tratta di depositi, in genere sabbiosi o sabbioso-limosi, di più recente colmamento; sono normalmente soggetti al rimaneggiamento continuo da parte delle correnti fluviali che ne possono alterare l'assetto planimetrico e morfologico.

La variabile e vivace attività fluviale che ha caratterizzato i vari ambienti deposizionali in questo ambito ne definisce un assetto litistratigrafico molto variabile, con l’imprevedibile presenza di lenti o strati argillosi e/o limosi argillosi intercalati e variamente interdigitati a litotipi a prevalente natura sabbiosa.

PRINCIPALI ELEMENTI MORFOLOGICI

Il territorio del comune di Casalmaggiore è posizionato nella porzione orientale della bassa pianura cremonese. Dal punto di vista morfologico è esteso ad occupare ambiti attribuibili all'ambiente fluviale e risulta marcatamente caratterizzato dalla presenza del vicino fiume Po.

L'area in esame è una tipica pianura alluvionale a pendenza univoca verso l'asse padano.

La continuità della superficie fondamentale di questa porzione di pianura è comunque interrotta da forme secondarie che blandamente possano movimentare il paesaggio.

Unici elementi che evidenziano gli andamenti superficiali sono le curve isoipse. Sono anche presenti zone a forma allungata e lievemente ondulate tra Vicomoscano, Vicoboneghisio, Vicobelliniano e Agoiolo rappresentano antichi spalti fluviali; per la relativa distanza dal fiume Po e la posizione altimetricamente favorevole sono sempre state preferite per la costruzione di insediamenti abitativi e le stesse vie di comunicazione. I settori settentrionale ed orientale del territorio comunale risultano essere altimetricamente più depressi, presentando una densità abitativa molto bassa con cascine isolate e rari insediamenti produttivi, legati sempre all’attività agricola.

Per quanto riguarda le arginature presenti nel territorio, sia quelli secondari che l'argine maestro, oltre ad avere funzione di difesa, testimoniano la dinamica evolutiva del reticolo idrografico principale dell'area. Sono presenti argini secondari, anch'essi realizzati con tracciato spesso tale da sottolineare l'andamento di antichi tracciati fluviali; questi dividono il territorio in vari ambiti, ove risultano presenti insediamenti agricoli.

Tutto il territorio golenale, costituente il dominio del corso d'acqua principale, rappresenta la porzione entro la quale risultano particolarmente evidenti tutte le variazioni intervenute nelle complesse strutture morfologiche, a testimonianza del forte dinamismo del corso d'acqua che ha determinato le massicce trasformazioni territoriali.

Le golene aperte, comprese fra il primo argine golenale e l’alveo attivo, vengono inondate in occasione delle piene ordinarie del fiume Po mentre le golene protette, intercluse fra gli argini golenali e l’argine maestro del Po, possono essere inondate nei periodi di piena eccezionale.

Pertanto, all’interno delle aree golenali l’evoluzione morfologica è continua ed assai rapida con la formazione di bodri, lanche, canali abbandonati e terrazzamenti.

PRINCIPALI ELEMENTI LITOLOGICI

L’elaborazione grafica usata si basa su indagini granulometriche speditive, su aspetti geomeccanici e su una minore o maggiore facilità di drenaggio dei terreni posti al di sotto del suolo, fattore quest'ultimo che verrà analizzato in seguito con gli aspetti pedologici.

Si è ritenuto di riassumere nell'elaborato cartografico tre prevalenti diverse litozone, chevengono qui di seguito descritte:

_ Terreni prevalentemente sabbiosi e limono sabbiosi:

Definiscono fondamentalmente i materiali alluvionali di più recente deposizione costituenti la valle attiva del fiume Po.

Si trovano ai margini del corso d'acqua e sono costituiti prevalentemente da sabbie poligeniche e polimetriche variamente intercalate a lenti e/o strati limosi e limoso-sabbiosi che evidenziano la dinamica evolutiva dell'asta fluviale come risultato di repentini spostamenti dell'alveo.

_ Terreni prevalentemente limosi,argilloso limosi e sabbioso limosi:

Questi terreni sono presenti sia nella porzione a tergo dell’argine maestro nella porzione più settentrionale occidentale del territorio comunale che e in quella di golena.

Questi depositi sono costituiti da materiali ad ampio spettro granulometrico sono tipici di un ambiente deposizionale ad energia variabile.

L'area è costituita da terreni a prevalenza limosa contenenti una frazione argillosa o sabbiosa in percentuali molto variabili.

_ Terreni prevalentemente argillosi e limoso argillosi:

Si ritrovano entro la parte meridionale orientale del territorio comunale. La presenza di tali sedimenti può essere attribuita alla decantazione delle frazioni fini in corrispondenza di aree depresse causate dal richiamo che queste ultime hanno avuto nei confronti di acque superficiali. Sono costituiti in larga prevalenza da argille ed argille limose, talora organiche.

OBIETTIVI PROGETTUALI

Il tema principale su cui focalizzeremo il nostro interesse sarà quello di una città che sappia integrarsi il più possibile con il panorama naturale circostante.

I principali obiettivi saranno;

- Città verde

Impiego parsimonioso del suolo cercando di mantenere uniformità con le preesistenze;

Favorire una mobilità compatibile con l’ambiente;

Ridurre le distanze e offrire un’offerta molteplice ed attrattiva nel quartiere;

Creazione di numerosi spazi verdi con strutture usufruibili anche da disabili;

Realizzazione di numerosi percorsi pedonali e ciclabili;

Far vivere il parco con l’intera città.

- Città e movimento

Favorire la libertà di spostamento pedonale e ciclabile in ogni punto della città;

Riduzione di possibili ostacoli durante il movimento pedonale: riparo dalla pioggia e da altri problemi simili;

Rendere ogni punto della città raggiungibile in pochi minuti attraverso fermate dell’autobus, noleggio di biciclette, o esclusivamente a piedi;

Ridurre le distanze dai centri vicini attraverso linee di trasporto pubblico.

I QUARTIERI

La città è suddivisa in 5 quartieri con differenti densità abitative. Ciascun quartiere è stato studiato tenendo ben presente il sistema viario. Ogni quartiere dispone di servizi autonomi quali scuole, attrezzature sportive, aree verdi e fermate dell’autobus. Per ciascun quartiere infatti, sono stati calcolati gli standard relativi al verde pubblico, le scuole, attrezzature collettive e parcheggi. Di seguito sono riportate le tabelle esplicative per ciascun quartiere.

TOTALE ABITANTI: 20322

SUPERFICIE TERRITORIALE: 355,546 ha

SUPERFICIE FONDIARIA: 128,421 ha

DENSITA’ TERRITORIALE: 57,16 ab/ha

DENSITA’ FONDIARIA: 168,67 ab/ha



LE PARTI DELLA CITTA’



LA ZONA INDOSTRIALE

La zona industriale è stata collocata nella zona evidenziata, a sud della città. La sua posizione permette di "salvaguardare" le aree agricole preesistenti.

La posizione strategica permette inoltre il passaggio dei mezzi pesanti al di fuori della zona abitata.

L’IMPIANTO SPORTIVO

L’impianto sportivo è attrezzato con campi da tennis, pallavolo, calcio e una pista per l’atletica.

La sua posizione è strategica in quanto è sito vicino all’argine maestro e quindi vicino ad una vasta area verde.

IL SISTEMA DEL VERDE

Le aree verdi di quartiere, parchi cittadini e grandi aree di mitigazione compongono il verde della città, proteggendola e regalando agli abitanti la possibilità di vedere e vivere in un ambiente sano e naturale, con o senza praticare necessariamente attività sportive all’aperto.

IL PARCO

Il parco è posizionato nella parte ovest della città, adiacente all’argine maestro e collegato all’agine verde che attraversa tutto l’impianto.

Le ciclabili e i percorsi pedonali sono tutti collegati formando un disegno geometrico e delle piazzette al centro del parco: questo disegno inoltre delimita vari spazi come l’area giochi per i bambini o la zona ristoro con il chiosco. Questi percorsi sono stati creati in modo da richiamare la continuità tra l’area del verde urbano e il paesaggio della Pianura Padana. il disegno del parco si ispira alle linee rette dei sentieri dei campi agricoli e dei canali d’ acqua, mentre le geometrie riprendono le forme tipiche dei pioppeti.

L’idea è stata presa dal parco Verga "quarto oggiaro" di Milano, progettato dell’architetto inglese Amstrong Bell.


Bibliografia





Aldo Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966

Sergio Brema, La città architettura e politica, Hoepli, Milano

Francesco Indovina, Governare la città con l’ urbanistica, Maggioli Editore

Bruno Zevi, Storia dell'architettura moderna, Einaudi, Torino, 1962

M.Morini, Atlante di storia dell’urbanistica, Hoepli, Milano 1963

E. Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Hoepli, Milano

Bernardo Secchi, un progetto per l'urbanistica,1989, Einaudi, Torino





Ultimo aggiornamento ( mercoledì 14 maggio 2014 )