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Complesso residenziale Toolenburg-Zuid Stampa E-mail
Scritto da giovanni lasagna   
lunedì 21 luglio 2008
Autore schedaGiovanni Lasagna
ProgettistaSteven Holl
Anno di Progettazione2001
Anno di Realizzazionedi prossima realizzazione
PaeseNETHERLANDS
Committenza/Soggetti promotoricittà di schiphol
Strumenti urbanisticoPiano Nazionale Olandese per la politica dell'ambiente, 2001
Dati quantitativi
Popolazione insediata8000 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)126472 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)237559 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)48582 mq
Superficie delle strade35717 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici11273 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato46751 mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali8357 mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il complesso residenziale progettato dal gruppo Steven Holl Architects (vincitore del concorso bandito nel 2001), con la collaborazione dell’architetto Martin Cox, occupa una vasta area a Toolenburg-Zuid, non lontano dall’aeroporto internazionale di Schiphol in Olanda.
All’inizio del XXI secolo la nuova Toolenburg-Zuid appare come una zona “ibrida” destinata ai cittadini del mondo.
Di fondamentale importanza strategica è la vicinanza dell’aeroporto (uno dei più importanti al mondo). Il collegamento è costituito da un treno ad alta velocità (zuid-tangent) e da un tram elettrico; in questo modo gli utenti dell’aeroporto potranno utilizzare i servizi del nuovo complesso al pari dei futuri residenti. Inoltre i viaggiatori in transito dall’aeroporto hanno la possibilità di visitare l’area nell’intervallo di un’ora, all’interno dell’itinerario espositivo previsto.
Sulla scorta delle indicazioni del Piano Nazionale Olandese per la politica dell'ambiente del 2001, che sottolinea la necessità di attenersi al rispetto dell'equilibrio ambientale, l'obiettivo perseguito da Holl nella creazione di questo nuovo polo residenziale è stato di ridurre al minimo i costi di costruzione e, contemporaneamente, ottimizzare quelli di realizzazione, creando al contempo un luogo fatto di architetture e di spazi belli e funzionali. Inoltre il progetto mira ad ottenere le migliori prestazioni relativamente allo sfruttamento delle fonti energetiche naturali e all’impiego di materiali da costruzione ottenuti con tecniche di riciclaggio.
Partendo da questi presupposti si è studiata innanzitutto una differenziazione delle tipologie edilizie in base agli usi legati alle diverse categorie di abitanti che vi risiederanno, in modo da realizzare edifici sfruttabili al massimo e in maniera ottimale.
Sono previste diverse tipologie residenziali che tengono conto delle necessità dei due tipi principali di utenti: coloro che per motivi di lavoro utilizzano molto frequentemente il vicino aeroporto internazionale e i residenti. Si tratta di due tipi di vita e di esigenze molto diverse che si intrecciano e convivono all’interno del complesso progettato dall’architetto americano. Nel plastico (figura 2) che illustrava il progetto, l'attenzione era fortemente puntata su questa varietà compositiva che lo caratterizza, anche grazie al supporto di una sorta di catalogo tipologico, con cui Steven Holl ha voluto sottolineare alla commissione del concorso la possibilità di impiegare le forme dell'edilizia tradizionale in maniera intelligente, integrandole in una dimensione realmente vivibile e in un contesto di costi contenuti.
Il nuovo quartiere si inserisce all’interno del tipico paesaggio olandese e rende la natura protagonista dell’intervento: nella parte centrale viene recuperato un lago già esistente, destinato a divenire parte fondamentale della composizione di tutto il quartiere, sia dal punto di vista formale, per il forte effetto caratterizzante che determinerà sul complesso, sia per quanto riguarda la distribuzione degli stessi edifici abitativi. Vengono poi sviluppati anche ulteriori specchi d'acqua che saranno ognuno una sorta di satellite, intorno al quale andranno a collocarsi, con una disposizione a corte, le tipologie di residenze tradizionali (polder voids).
Introducendo delle variazioni negli schemi già consolidati delle tipologie edilizie, Holl riesce a creare un sistema variegato, in cui la continuità è il frutto della combinazione organica, ma non ripetitiva, di spazi verdi ed edificato, fatta di elementi forti, sia architettonicamente, come le "cactus towers", che si impongono come colossali baluardi difensivi ai confini di tutta l'area, sia paesaggisticamente, con la presenza dominante dell'elemento acqua, che sancisce, nel suo ruolo fondamentale a livello distributivo, il legame deciso con il contesto naturale.

 

Bibliografia
http://www.floornature.it/articoli/articolo.php?id=195&sez=3&tit=Steven-Holl%3Cbr%3EComplesso-residenziale-Toolemburg-Zuid
http://www.stevenholl.com/project-detail.php?id=50&worldmap=true
Jean-Marie Martin, “Complesso residenziale Toolenburg-Zuid”, in Casabella, n. 698, 03/2002, pagg. 18-25
“Conjunto residential in Toolenburg-Zuid”, in El Croquis, n. 108, 2002, pagg.150-155
Kenneth Frampton, Steven Holl architetto, Milano, Electa, 2002, pagg. 46-54
“Conjunto residential in Toolenburg-Zuid”, in Steven Holl (1984-2003), El Croquis, 2003, pagg.450-455
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il lotto ospita diverse tipologie residenziali che si integrano con il paesaggio naturale. Il perimetro ovest dell’area è segnato dalle quattro imponenti “torri cactus” allineate seguendo il profilo di un canale. Conformemente al paesaggio naturale olandese, viene data molta importanza all’elemento acqua; infatti il progetto ha previsto di ripristinare un vasto specchio d’acqua centrale. I bordi di tale specchio vengono caratterizzati da corpi spezzati e allungati. Vi sono poi altre superfici acquee (circa il 20% della superficie totale del lotto) intorno alle quali si disporranno, adottando il modello delle corti aperte, tipologie di residenze più tradizionali. Tutta l’area circostante questi specchi d’acqua è caratterizzata da case unifamiliari (floating villas) che si alternano, con una disposizione a scacchiera, a giardini privati. L’insediamento viene poi completato a nord-est dalle scuole primaria e secondaria, da servizi per il tempo libero, da una palestra e da una piscina, da numerosi orti sociali. Molta importanza viene data anche al verde pubblico attrezzato che viene distribuito uniformemente costituendo elemento di congiunzione tra acqua e costruito.


Edilizia



Il progetto per la nuova area residenziale di Toolemburg-Zuid è una prova di come strumenti ormai collaudati della tradizione, opportunamente trattati e integrati nella dimensione paesaggistica, ma anche nell'ottica delle nuove tecniche costruttive, siano ancora in grado di "reinventare" l'architettura moderna.


Le diverse caratteristiche e le diversificate esigenze degli abitanti che si prevede di ospitare nel quartiere trovano puntuale riflesso nella gamma delle soluzioni tipologiche studiate per le residenze. Queste ultime, infatti, sono aggregate in sei modi diversi:


- Torri Cactus: (figura 3) per coloro che risiederanno nel nuovo insediamento per periodi abbastanza brevi o, come vengono definiti dal Frampton: i pendolari globali. Sono costituite prevalentemente da lofts e sono allineate su uno dei bordi dell’area. I primi quattro piani fuori terra sono costituiti da un’andamento spezzato che segue il profilo del canale antistante. Su questo basamento poggia poi la torre di pianta quadrata con lato di 15 m. Il nome “torre cactus” deriva dagli irregolari aggetti che ricordano la conformazione stilizzata della tipica pianta del deserto. Il paesaggio surreale che viene a crearsi è quello di un’oasi con tanto di specchio d’acqua. Come grandi totem luminosi, queste quattro torri residenziali individuano il limite di questa piccola città che si sviluppa degradando dal confine da esse individuato.


- Checkered garden houses: (figura 5) seguendo sempre la definizione del Frampton questa tipologia di residenza viene pensata per il pendolare con famiglia, due figli e il cane. Si tratta di case basse unifamiliari circondate da giardini privati; case e giardini si alternano con una disposizione a scacchiera. Queste case unifamiliari di pianta quadrata con lato 10 m e distribuite su due piani sono collocate in tre fasce di margine: 36 unità per ettaro, 1500 in totale.


- Floating villas: (figura 4) la tipologia di residenti e la distribuzione interna sono uguali a quelle delle Checkered garden houses ma queste sono collocate direttamente sull’acqua, ricordando la vita sui caratteristici battelli che percorrono i canali olandesi. Anche qui infatti, come in tutto il resto del lotto viene curato e studiato particolarmente il rapporto con l’acqua.


- Polder voids: (figura 6) si tratta di residenze più tradizionali, anche perché sono destinate per 1/5 ad abitanti anziani. Tali edifici adottano il modello delle corti aperte e si dispongono attorno agli specchi d’acqua artificiali realizzati intorno al lago centrale.


- Co-housing units: (figura 4) in prossimità dello specchio d’acqua principale sono aggregate in corpi allungati e spezzati le abitazioni che si avvalgono di servizi comuni per la gestione della vita domestica.


- House factories: (figura 7) si tratta di residenze studiate per piccoli imprenditori domestici. Sono delle “case-fabbriche” che verranno costruite impiegando materiali riciclati e soluzioni tecnologiche poco dispendiose, al fine di ridurre sia i costi di realizzazione che quelli di manutenzione. Si trovano nel settore nord dell’area di intervento.


Se la successione di queste aggregazioni tipologiche viene considerata in sezione, si nota come dal livello del terreno, lungo l’asse nord-sud e con un’angolazione di 5°, una
linea continua congiunga le coperture dei diversi complessi edilizi, per garantire la



buona ventilazione e l’insolazione necessaria, oltre alla vista godibile dalle diverse unità residenziali. (figura 8)


Il progetto mira a fornire una risposta alle domande che il Piano nazionale olandese per la politica dell’ambiente del 2001 pone al progettista. Questo piano ha come premessa il
dato che denuncia come nel corso degli ultimi quarant’anni, in Olanda, il consumo di energia per abitante sia triplicato ed individua le linee cui la produzione edilizia dovrà attenersi per garantire il rispetto dell’equilibrio ambientale. Sulla scorta di queste considerazioni il progetto mira a massimizzare il valore delle costruzioni e a ridurre al minimo i costi di manutenzione e quelli per la costruzione delle infrastrutture; per questa ragione gli edifici verranno costruiti ricorrendo a materiali edilizi durevoli (i cui costi superiori appesantiscono l’investimento iniziale ma ne garantiranno la redditività nel tempo).


Come suggerisce lo slogan “pensare globalmente, agire localmente”, gli obbiettivi ecologici di tutte le componenti del progetto interagiscono con l’ambiente circostante e


ognuna di queste è concepita per ottimizzare la particolare architettura sostenibile che la
caratterizza. Nelle ville galleggianti, ad esempio, è previsto il riciclo dell’acqua piovana, mentre le case giardino a scacchiera sfruttano le ore di luce solare attraverso l’impiego di impianti fotovoltaici. L’intervento nel suo complesso usa il più possibile la ventilazione naturale, l’energia solare passiva e altre forme rinnovabili di energia. Impianti per il ciclo e il compostaggio forniscono sostanze nutritive al terreno circostante – gli scarti prodotti dal bar biologico sono trasformati in fertilizzanti per gli orti dei residenti, e gli scarichi fognari sono ridotti al minimo, attraverso un sistema di trattamento delle acque.


Infrastrutture



“Vita globale non auto-dipendente”. Il nuovo insediamento residenziale, raggiungibile in pochi minuti dall’aeroporto internazionale di Schiphol grazie al treno ad alta velocità, è dotato al suo interno di una linea tranviaria circolare, e consente dunque di poter vivere senza automobile. Si tratta di un tram elettrico interattivo (bidirezionale) ad automazione totale.


Inoltre il disegno dell’intero complesso ha come obbiettivo quello di ridurre al minimo le necessità degli spostamenti, grazie alla capillare diffusione della rete per i collegamenti elettronici e all’integrazione tra luoghi di lavoro e di residenza.


Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
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