spacer.png, 0 kB

Quartiere Borgo San Sergio Stampa E-mail
Scritto da Alice Pivari   
sabato 31 gennaio 2009
Autore schedaAlice Privari
ProgettistaErnesto Nathan Rogers
Anno di Progettazione1955
Anno di Realizzazione1956-Anni Ottanta
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComitato di Coordinamento dell’Edilizia Popolare (C.E.P.)
Strumenti urbanisticoPiano regolatore generale
Dati quantitativi
Popolazione insediata abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su)1.800.000 mq mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)700.000 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)500.000 mq
Superficie delle strade129.800 mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici7.000 mq
Superficie del verde pubblico attrezzato10.500 (realizzati tra il 1999 e il 2005) mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali1.000 mq
Superficie delle attivita direzionali1.000 mq
Superficie delle attivita ricettive450 mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali66.000 mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il Quartiere periferico di Borgo San Sergio è situato nella parte sud-orientale della città di Trieste e costituisce una delle realizzazioni più importanti e significative ad opera dell’Ente INA-Casa in questo comune. Esso, collocandosi nell’espansione degli anni Cinquanta e Sessanta, ci restituisce i frammenti dell’idea per la città delineata in “quel lungo e difficile dopoguerra” con i primi studi per il nuovo piano regolatore; l’immagine nella quale ora la città sente la necessità di riconoscersi e rispecchiarsi è quella di un corpo unitario che cresce pacificamente ed in modo equilibrato per parti autosufficienti. L’elemento basilare del nuovo P.R. sarà il quartiere; la città si trasformerà in una risultante di un certo numero di quartieri, attrezzati adeguatamente in vista delle varie e diverse esigenze sociali, a struttura libera, inseriti nell’ambiente verde, o urbano, secondo confinamenti di grande flessibilità. Borgo San Sergio era già previsto dal Piano regolatore della zona industriale del 1949 come quartiere operaio da realizzarsi in prossimità del Porto; il progetto, bloccato dal perdurare del Governo militare alleato, viene elaborato alla metà degli anni cinquanta e l’avvio della sua costruzione sarà resa possibile dal programma nazionale “Cep” nel 1957, quando Trieste verrà inclusa in un numero limitato di città italiane nelle quali il Ministero dei lavori pubblici intende sperimentare il coordinamento tra enti (Ina-Casa, Incis, Iacp, Unrra-Casas, Comuni, ecc.) con l’obiettivo di realizzare grandi quartieri di edilizia economica e popolare. Borgo San Sergio è stato concepito “come un’entità urbanisticamente organica e largamente autosufficiente; vale a dire che, oltre ai diversi tipi di case, variamente raggruppate per sopperire alle molteplici esigenze di carattere sociologico, è stato predisposto un centro comunitario dove possono esplicarsi le attività civiche, economiche, religiose e di svago della collettività” (E. N. Rogers).

In coerenza con la politica architettonica ed urbanistica nazionale, le intenzioni iniziali del progetto prevedevano la realizzazione di un quartiere dotato di infrastrutture e servizi necessari a garantire un'autonomia funzionale all'intero complesso residenziale. Il piano viene concepito con l'idea di creare un complesso residenziale a servizio della nascente zona industriale. Il nucleo urbano, collocato ai margini del Porto Industriale, nel comprensorio di Zaule, viene previsto, infatti, come unità residenziale autonoma per le famiglie degli operai e dei tecnici impiegati negli stabilimenti dell'E.P.I.T., dotata di servizi, quali centro civico, chiesa, scuole, teatro, cinema, negozi, mercati, campo sportivo, nell'intenzione di creare una vera e propria città satellite.

È necessario però registrare lo scarto esistente tra il piano elaborato negli anni '50 - che costituisce a tutti gli effetti, secondo i progettisti, un progetto pilota da riproporre anche per altri quartieri in qualità di "primo cospicuo elemento del piano regolatore " che si andava ad elaborare in quegli anni - e la successiva realizzazione, completata negli anni Ottanta, ignorando le indicazioni progettuali originarie. E' fallita, perciò, quella visione sistemica di quartieri integrati sostenuta dalla politica insediativa INA-Casa e quel preciso richiamo di Rogers ad una "moderna, organica e coerente interpretazione della tradizione italiana socialmente viva".

 

Bibliografia
siti internet:

http://nextrieste.dic.units.it

http://architettura.supereva.com

http://www.retecivica.trieste.it
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il Piano predisposto da Rogers divide l'intera area in tre zone distinte, circoscritte dalla viabilità principale attraverso un reticolo stradale di tre arterie: un centro, una zona ovest e una zona nord - est.



Il progetto alla scala edilizia prevede, oltre agli edifici destinati alla residenza, la presenza di un polo principale di servizi costituito da chiesa, edificio per la delegazione municipale, negozi, luoghi di ritrovo, sale riunioni per la zona centrale; e da negozi e scuole per le altre, distribuiti secondo tre nuclei architettonico - urbanistici: piazza della chiesa; piazza del cinema - teatro; piazza del centro civico e del mercato.





L'elemento di forte caratterizzazione del progetto, che fa propria la tesi di creare quartieri concepiti come "unità sociali", può essere ritrovato nella ricerca di un'autonomia formale e funzionale e nella concezione di realizzare un progetto unitario che tenta e riesce, inizialmente, a mantenere uno stretto legame con la città.





Risulta evidente, infatti, il tentativo di connotare un'unità di stile armonica e coerente mettendo in relazione i singoli tipi edilizi attraverso piazzali, gradinate e portici.





Lo spazio pubblico, pensato come collettivo, nel corso degli anni è stato suddiviso in una serie di numerosi spazi privati afferenti ognuno ad un organismo edilizio; questo fenomeno si registra in fattispecie nel tipo a schiera. Non risulta esserci stato nessun tentativo di elaborare un progetto unitario per l’inserimento e l’allineamento di recinzioni, cancelli, ringhiere, né per l’organizzazione degli spazi verdi e dell’arredo urbano, cosicché il complesso risulta piuttosto eterogeneo e incoerente. Le intenzioni di E. N. Rogers di istituire un rapporto equilibrato nella condivisione dello spazio pubblico è stato completamente disatteso.





Per quanto riguarda le tre aree verdi di cui dispone il quartiere, queste sono state realizzate solo tra il 1999 e il 2005, nei siti già individuati dal piano Urbanistico e attrezzati a verde: la prima, uno spazio aperto e facilmente fruibile, è situata all'incrocio tra la via Forti e la via Petracco, si estende su una superficie di 4806 mq e il suo progetto ha recuperato una zona poco frequentata del quartiere residenziale degli anni '60. La seconda area verde, di circa 5.200 mq, collocata tra la via Forti e la via Curiel, si trova nel cuore del borgo, luogo del mercato rionale nei pressi della chiesa e costituisce un significativo punto d'incontro tra la piazza attrezzata per concerti e la coloratissima zona giochi.





Il giardino si sviluppa tra aree pianeggianti e scarpate che creano prospettive mosse e livelli percettivi differenti tra siepi di piante aromatiche e tipiche essenze arboree. Borgo San Sergio dispone, inoltre di un'ampia area alberata dedicata al passeggio ed alla sosta all'interno della quale si può andare in bicicletta e giocare a basket e ping pong. Quest'area verde consente un'ideale permeabilità tra i diversi agglomerati residenziali.


Edilizia



I tipi edilizi previsti originariamente dal Piano sono la torre, a 12 piani con 36 unità abitative da una -due camere; la casa, a 4 piani con 24 unità abitative da una - due - tre camere e il villino, a 2 piani con 83 unità abitative da due - tre - quattro camere, per rispondere a quella esigenza di flessibilità manifestata dai progettisti già in fase di elaborazione del piano generale.



Anche nella fase realizzativa i tipi edilizi proposti, seppur differenti da quelli ipotizzati inizialmente, sono contraddistinti da una ricca variazione dimensionale e morfologica. Considerando l'insieme dei lotti, l'ambito di intervento è composto da 39 organismi edilizi residenziali, distinguibili al loro interno in 3 tipi principali, riconducibili tutti alla case in linea, alla casa a schiera e alla casa a torre.



Infrastrutture



Quello per la viabilità è un progetto razionale di collegamento del quartiere che, nel rispetto delle caratteristiche morfologiche ed ambientali del sito, lo raccorda alle linee principali di comunicazione con la città, senza interferire con i nuclei residenziali.




Tuttavia, pur seguendo le direttive promosse a livello nazionale dall'Ente INA-Casa, le intenzioni iniziali dell'intervento, che prevedono la realizzazione di un quartiere autosufficiente dotato di infrastrutture e integrato dai servizi necessari a garantire un'autonomia all'intero complesso, vengono, in parte, disattese.


Veduta aerea: disegno, 1955
Disegno relativo alla lottizzazione
Disegno relativo alla lottizzazione
Piano generale, 1955
Illustrazione del programma edilizio di R. Rogers
Illustrazione dei servizi del Quartiere: schizzo
Illustrazione dei servizi del Quartiere: schizzo
Illustrazione dei servizi del Quartiere: schizzo
Illustrazione dei servizi del Quartiere: schizzo
Tipo a schiera: foto attuale
Tipo a torre: foto attuale
Servizi: foto attuale
Vista aerea del Quartiere
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
< Prec.   Pros. >
spacer.png, 0 kB

© 2024 Urbanistica, Paesaggio e Territorio
Joomla! is Free Software released under the GNU/GPL License.
spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB