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Centrum Odorf - un nuovo centro per il villaggio olimpico Stampa E-mail
Scritto da Roberta Orefici   
venerdì 06 febbraio 2009
Autore schedaRoberta Orefici
ProgettistaChristian Lichtenwagner e Willi Frötscher
Anno di Progettazione2001 (vincitore concorso Europan 4)
Anno di Realizzazione2003 - 2006
PaeseAUSTRIA
Committenza/Soggetti promotoriCittà di Innsbruck
Strumenti urbanistico-
Dati quantitativi
Popolazione insediata350 abitanti
Superficie territoriale (St)24000 mq
Superficie o volume utile edificati (Su)21700 mq o mc
Superficie fondiaria (Sf)13750 mq
Superficie coperta residenziale (Scr)630 mq
Superficie delle strade2800 mq
Superficie dei parcheggi pubblicigarage sotterranei mq
Superficie dei servizi pubblici3700 scuole, 4000 piazza pubblica, 1500 altri servizi mq
Superficie del verde pubblico attrezzato6750 mq
Numero alloggi105 (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali3200 mq
Superficie delle attivita direzionali1800 mq
Superficie delle attivita ricettive- mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali- mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

Il progetto parte dalla riflessione sulla poca personalità e sui problemi delle periferie e delle aree create in momenti e per bisogni specifici come possono essere le cittadelle olimpiche.
Quest’ area è stata olimpica per due volte: nel 1964 e nel 1976 e quindi creata e ritoccata in due momenti differenti.
Essa ha tutte le caratteristiche di un quartiere europeo di periferia e quindi gli stessi problemi: mancanza di infrastrutture, mancanza di attività culturali, mono-funzionalità e una tendenza a segregazione spaziale delle minoranze etniche.
Riconosciuta la poca attrattiva che le periferie possono esercitare, la loro freddezza, i problemi di integrazione delle minoranze etniche che qui vivono, viene anche riconosciuto a questi spazi urbani, che ormai fanno parte di tutte le città, un certo fascino cinico e straniante, una loro poetica insomma, ed è proprio da qui che parte la realizzazione del Centrum.Odorf.
Ma cosa può ottenere l'architettura in un contesto periferico? Sarebbe ingenuo pensare che inserendo un edificio più attraente di quanto gli sta attorno, si possano risolvere i problemi sociali e strutturali dei complessi di case periferiche. Nella migliore delle ipotesi, ipotizzando una collaborazione tra architetti e politici, pianificatori urbani e sviluppatori di proprietà immobiliari, sarebbe possibile una reinterpretazione del quartiere. Questo era lo scopo nel caso della zona del Villaggio Olimpico di Innsbruck.
Partecipando al concorso Europan, la città di Innsbruck a metà degli anni 1990, compie un primo passo per il miglioramento di questo quartiere.
Dopo anni di pausa di riflessione sono stati gli architetti del progetto vincitore, quindi commissionato, a voler riportare il concetto originale di un quartiere centro, sulla base di un cambiamento delle condizioni, che devono quindi essere riviste.
Gli architetti hanno considerato fin dall’inizio il programma del "Centrum.Odorf" come reintegro di una parte di tessuto urbano, dove la riflessione non è ferma sul singolo edificio, ma si estende al contesto urbano e reagisce con la scala del luogo in cui si opera.
Il progetto non ha voluto creare un edificio che sia altro rispetto all’ambiente circostante, l’intenzione era infatti quella di dare idee nuove e influenzare l’intorno amalgamandosi con esso.
L’edificio si integra con quelli circostanti per la sua particolarità: la costruzione bassa è più bassa di quelle circostanti mentre la torre è più alta. L’intento non è quello di dominare ma di fare proposte convincenti per far parte di un gruppo e influenzarlo positivamente.
A sottolineare ancora una volta tali intenzioni viene posto come elemento fondamentale del progetto la creazione di una piazza pubblica, poiché essa crea un nuovo centro e quindi nuova vita nel quartiere. L’intenzione infatti non è di ritornare indietro ad una tradizionale forma urbana, ma piuttosto generare uno spazio animato per la vita di tutti i giorni.
(Fig. 1 - 2)

 

Bibliografia
http://www.archiportale.com/ (16 maggio 2008)
http://www.ordinearchitetti.mi.it/index.php/page,Notizie.Dettaglio/id,386
(17 maggio 2008)
http://www.mimoa.eu/projects/Austria/Innsbruck/Centrum.odorf
(17 maggio 2008)
http://www.nextroom.at/building_article.php?building_id=28800
(18 maggio 2008)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il Centrum.Odorf si basa fondamentalmente sulla creazione di residenze e di servizi che interessino sia i nuovi abitanti che tutta la popolazione del quartiere circostante.


Il complesso è di dimensioni abbastanza ridotte e tutto si sviluppa attorno alla piazza pubblica, che risulta essere il fulcro fisico ed ideologico dell’intero intervento.


(Fig. 3 – 4)





 



Direttamente affacciato su questo spazio collettivo troviamo un edificio basso, una stecca, nel quale sono collocati tutti i servizi pubblici; mentre la torre che svetta sulla piazza ospita le residenze.


Tra i servizi che il complesso offre troviamo un asilo, una scuola materna, una sala multifunzionale, un centro per i giovani ed un supermercato, oltre ad uffici ed una caffetteria. In più trovano spazio nei primi piani della torre 27 unità abitative assistite per persone anziane o malate.


Nella già citata piazza del centro si svolgono poi varie attività all’aperto per coinvolgere giovani ed anziani. Un cenno meritano sicuramente le insolite piste da skateboard, usate sia dai ragazzi che come arredo urbano. Sul prolungamento di questa zona aperta troviamo poi un parco pubblico con verde attrezzato, mentre sull’altro lato della stecca è stato realizzato un campo da calcio.
Edilizia


Come già accennato sopra, il piccolo quartiere Centrum.Odorf nasce da un progetto di trasformazione e riqualificazione di una vecchia cittadella olimpica, e può quindi essere considerato a tutti gli effetti un esempio di cambiamento di destinazione d’uso, se pur solo parziale.





Originariamente tutto il complesso era destinato ad uso residenziale ed ospitava circa 8000 appartamenti. La “metamorfosi” funzionale riguarda quindi solo la stecca, che si è trasformata, come abbiamo già detto, in un edificio pubblico a servizio dei residenti nel quartiere. Invece la torre, seppur ridisegnata stilisticamente, mantiene sempre la stessa funzione.




Uno degli aspetti più interessanti del Centrum.Odorf è quello di concentrare in uno spazio piuttosto ridotto attività e servizi fondamentali per un quartiere. Tra questi emergono principalmente le scuole, la sala multifunzionale e le residenze.





 



ASILO E SCUOLA MATERNA


L’asilo e la scuola materna si sviluppano principalmente nei piani superiori della stecca, lasciando al piano terra le sole funzioni di ingresso e grande distribuzione.


Si può accedere all’asilo direttamente dalla piazza, attraverso un’entrata completamente vetrata nella parte inferiore. Particolarità dell’ingresso è quello di accogliere bambini e genitori in una sala lunga circa 30 metri con degli insoliti “sedili-oggetto”.


L’entrata alla scuola materna si trova invece all’estremità opposta del lunghissimo edificio.




Gli studi più recenti sugli spazi per asili e scuola dell’infanzia hanno portato a realizzare, sempre al piano terra, una sala insonorizzata di circa 2000 mq.



Nel progettare gli altri spazi si è voluto trasportare e riproporre all’interno delle scuole per l’infanzia il concetto sociale e fisico di città o paese, per dare ai bambini gli strumenti necessari per l’orientamento e l’identificazione.


Si sono così create delle “aule-case”, ognuna con un suo colore, che con delle scatole colorate, realizzate in strutture leggere, si affacciano su dei “corridoi-vicoli”. Questa sequenza viene interrotta da delle aule di gruppo, come se fossero dei giardini per i bambini; e dove le diverse vie si incontrano si trova un “patio-parco” e una “piazza-mensa”.


(Fig. 5 – 6)




SALA MULTIFUNZIONALE



La multisala è sicuramente il cuore del Centrum.Odorf.


Essa non è solo un luogo di ritrovo per una varietà di attività locali, come ad esempio feste, balli o manifestazioni scolastiche. Infatti, al di là degli usi culturali del quartiere, essa diventa un luogo di identificazione per i residenti.




Architettonicamente il complesso è pensato e realizzato secondo il concetto di un volume contenuto in un altro volume. La sala vera e propria è costrita con uno scheletro strutturale in legno di abete rosso, che si colloca all’interno di uno spazio alto 10 metri in calcestruzzo a vista. La forma curva delle pareti in legno accentua ancora di più questa scelta progettuale. Ciò porta la sala ad avere un unico affaccio completamente vetrato di 40 metri sul lato opposto alla piazza, e ad essere invece chiusa sul corridoio, fatta eccezione per alcune aperture che permettono di dare un rapido sguardo al foyer.



Con un’altezza effettiva di 7 metri e dimensioni di circa 27 x 13 metri la sala può accogliere fino a 300 persone.




Come già accennato, la luce del giorno arriva da un’alta vetrata rivolta verso sud, e può essere regolata attraverso dei pannelli girevoli.



Due dischi in calcestruzzo a vista, posti in alto uno di fronte all’altro sui lati più corti della sala, fungono innanzitutto da elementi costruttivi portanti e secondariamente come riflettori acustici. A seconda delle necessità, l’efficacia di questi riflettori può essere regolata mediante dei tendaggi di velluto scorrevoli.


Tale tecnologia può essere facilmente disattivata facendo assumere al soffitto in legno una specifica posizione. Soffitto con un disegno molto particolare che, ricordando il legno fluitante sui fiumi, si riflette anche nelle forme del pavimento.


(Fig. 7 – 8 – 9)




TORRE RESIDENZIALE



La torre del Centrum.Odorf, che domina innegabilmente con i suoi quasi 115 metri di altezza gli edifici che la circondano, è dedicata esclusivamente ad appartamenti.




L’elemento più forte e caratteristico è una spaccatura di 2,5 metri di larghezza che taglia la torre in due parti diseguali. Il taglio corre lungo l’intera facciata fino al seminterrato, portando così luce naturale nei garage, e continua poi con una fenditura a terra che segna gli spigoli della piazza.





L’accesso agli appartamenti avviene attraverso una loggia vetrata su tre piani nella parte centrale della torre. La parte destinata alla circolazione verticale, dove si collocano tre ascensori e le scale, si trova nella torre più grande. Degli stretti ponti vetrati consentono il collegamento con questa zona e la torre più piccola. Questi passaggi nello spacco offrono delle viste panoramiche sorprendenti, e dal basso intagliano i profili e gli spigoli della torre sullo sfondo delle montagne. Inoltre al tramonto la parete del taglio si illumina attirando una forte attenzione sul quartiere.





Dei circa cento appartamenti, ogni piano ne ospita sei: due nella torre più stretta e quattro in quella più larga.



L’unica possibilità di creare qualcosa di “generoso”, sottostando alla rigida normativa sugli alloggi sociali, può essere vista nella forma delle finestre. Le logge vetrate su tre lati offrono, infatti, una visuale più ampia e formano insieme alle retrostanti sala da pranzo e cucina una zona progettata apposta.





(Fig. 10 – 11 – 12)

Infrastrutture
Vista aerea generale
Vista notturna
Planimetria generale del quartiere
Vista generale dell'impianto del quartiere
Vista interna asilo e scuola materna
Vista interna asilo e scuola materna
Vista interna della sala multifunzionale
Pianta della sala multifunzionale
Vista dell'involucro della sala multifunzionale
Pianta tipo della torre residenziale
Particolare della facciata della torre
Particolare dei ponti vetrati della torre
Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
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