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Nuova città di Formigine Stampa E-mail
Scritto da Adriano Grasso   
giovedì 05 marzo 2009
Autore schedaMaria Chiara Benassi - Arianna Galli
ToponimoFormigine
StatoITALY
Anno di progetto
Docente tutorProf. Paolo Ventura - Prof Damianos Damianakos
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
Idrografia
Tipologia funzionale
Abitanti30000
Superficie0 ha
Densità abitativa
Prefazione
La progettazione urbanistica significa prefigurare nuovi assetti di una realtà in continua evoluzione, estesa
alla totalità del territorio.
In questo corso si è cercato di analizzare gli elementi fondanti e caratterizzanti la città, mediante la visione di
numerosi esempi, seminari e confronti, al fine di poterli farli propri, e reimpiegarli poi nella pianificazione
urbana.
La fase preliminare al progetto è stata costituita da lezioni teoriche al termine delle quali si eseguivano delle
esercitazioni, mirate sui singoli aspetti che interagiscono all’interno della città, per poterli riproporre nella
fase progettuale.
La finalità di questo corso è di prendere coscienza dei caratteri fondamentali e basilari che la città deve
possedere, per il conseguimento di una qualità della vita sempre migliore.
L’aspetto didattico relativo al corso di progettazione urbanistica è stato strutturato in modo metodico,
permettendo a noi studenti di assimilare concetti finalizzati alla comprensione della realtà quotidiana a
livello urbanistico.
Durante la progettazione della nuova città è stato inevitabile il confronto con gli aspetti più svariati inerenti a
questa, si è dovuto tener conto di numerosi elementi che insistono su problematiche a livello regionale, ancor prima di quelle provinciali e comunali, come: le infrastrutture, l’orografia e il territorio.
E’ stata quindi effettuata un’ analisi storica, del contesto territoriale in cui la città è inserita, della densità, del
sistema stradale,delle funzioni, del verde e dell’ organizzazione del quartiere.
Formigine
Introduzione e collocazione
Formigine è un comune di 31837 abitanti situato in provincia di Modena; dista
15 km dal capoluogo e si estende su una superficie pari a 47 kmq. E’ un comune
composto da quattro frazioni, che sono rispettivamente, Casinalbo, avente 5443
abitanti, Colombaro, di 1573 abitanti, Corlo, di 2252 abitanti ed infine Magreta,
avente 3829 abitanti.
Il comune è localizzato a sud di Modena e confinante con la provincia di Reggio Emilia. Più
precisamente confina a Nord con Modena, a est con Castelnuovo Rangone, a sud con Maranello e a
ovest con Fiorano Modenese e Sassuolo.
L’ evoluzione storica: dagli inizi fino ad oggi
Il territorio di Formigine si estende ai piedi della pianura modenese sulle prime pendici collinari,
delimitato da due corsi d’ acqua: il fiume Secchia e il torrente Tiepido. L’ acqua da sempre è una
delle principali fonti di ricchezza di questo territorio: fiumi e canali fin dalla preistoria costituirono i
principali assi di comunicazione, sostituiti completamente solo in epoca moderna dalla viabilità
stradale.
Lungo le rive dei canali, che hanno segnato il disegno urbano, sorgevano importanti attività
produttive, quali mulini e cartiere. Celebre infatti fin dal 1475 era il “Follo da carta di Formigine”,
prodotto negli stabilimenti del vicino borgo di Casinalbo.
La favorevole posizione geografica, nella fascia di alta pianura estesa a meridione di Modena, ha
sempre fatto sì che il territorio formiginese fosse destinato prevalentemente allo sfruttamento
agricolo.
Lo sviluppo del borgo di Formigine tuttavia è legato prevalentemente alla edificazione del castello,
costruito dal Comune di Modena intorno al 1201 come presidio e difesa della frontiera reggiana
insieme al castello di marmaglia. Intorno alla fortezza si formò l’abitato, che già nel Trecento aveva
raggiunto una certa consistenza.
Varie forze politiche se ne contesero il controllo. All’ inizio del Trecento il castello si arrese a
Francesco Pico, prelato papale, il quale lo affidò alla famiglia Adelardi, che lo tenne fino al 1394.
L’anno successivo il marchese Nicolò III d’Este concesse il feudo di Formigine a Marco Pio,
signore di Carpi. Durante la signoria di questa influente famiglia il castello e il borgo furono
interessati da numerose iniziative edilizie e decorative che restano ancora percepibili negli impianti
attuali.
Al culmine della espansione dello stato dei Pio, tra la fine del Quattrocento e i primi anni del
Cinquecento, Formigine fu eletta a sede podestarile, insieme a Sassuolo, Spezzano, Brandola e
Soliera. Nel 1599, dopo l’assassinio di Marco II Pio sotto il cui dominio la famiglia aveva raggiunto
il massimo splendore, gli Estensi ripresero il diretto controllo di Formigine.
Dalla fine del Cinquecento avrà inizio un progressivo decadimento dell’ abitato di Formigine.
Per questo il duca Francesco I verso la fine del 1648 cedette il feudo al marchese di Fusignano
Mario Calcagnini. Il Settecento fu un secolo che determinò una svolta nella storia di Formigine.
I precari equilibri politici e i continui scontri tra gli eserciti dei più potenti stati europei resero
necessario per lo stato estense il rafforzamento delle vie di comunicazione tra Modena e l’ Italia
Centrale.
Tra il 1738 e il 1752 fu aperta la via Randelli, così denominata dal nome del suo progettista, il
matematico Domenico Randelli. Il suo tracciato, disagevole e inadatto persino al traffico dei carri,
fu ridotto pochi decenni dopo. La “Nuova Grande Strada per la Toscana”, inaugurata nel 1778, aprì
nuove prospettive economiche e politiche per il ducato, ma anche il territorio di Formigine ne ebbe
diverse conseguenze.
La strada ridisegnò l’ urbanistica del borgo nel segno delle forme attuali, tagliando in due l’antica
rocca e separando il nucleo antico del paese dai borghi orientali.
Tra Settecento e Ottocento prese avvio anche una serie di opere volte a migliorare il decoro urbano.
Vennero colmate le fosse castellane, ormai del tutto inutili e malsane; molti edifici del centro e del
territorio furono ristrutturati.
Elemento distintivo della città è il castello del 1200. Gli scavi archeologici condotti all’interno del
complesso fortificato hanno riportato in luce i resti dell’ originario castello duecentesco, di pianta
quadrata o rettangolare, delimitato da spesse mura di ciottoli. Durante il corso dei secoli, esso venne
conteso tra diverse famiglie, e tra il potere imperiale e papale. Nel 1948 la rocca, fu acquistata dall’
Amministrazione Comunale e furono restaurati e in gran parte rifatti, il palazzo marchionale, l’ala
occidentale, le torri sud-ovest e nord-ovest e alcuni tratti della cortina muraria. I lavori terminarono
nel 1986 con il restauro del mastio e il rifacimento delle coperture.
Per quanto riguarda la Città Moderna, a partire dagli anni ’60 Formigine è stata fornita di servizi
che potessero soddisfare all’ aumento demografico. Il forte incremento della popolazione della città
si deve al crescere e allo sviluppo della zona industriale in cui essa è inserita. Dal secondo dopo
guerra infatti, assistiamo a un forte sviluppo dell’ industria lungo la Strada Pedemontana, la quale
viene chiamata anche Via delle Ceramiche, proprio per la presenza delle industrie delle ceramachie
concentrate soprattutto nella confinante città di Sassuolo. Contemporaneamente si assiste allo
sviluppo dell’ industria automobilistica concentrata nella città di Maranello, sempre confinante a
ovest di Formigine. La nostra città si trova quindi circondata da un grande polo industriale, il quale
ha fortemente inciso sullo sviluppo della città e sul suo incremento demografico, derivante
soprattutto dall’ elevata possibilità di occupazione offerta dall’ industria.
Negli ultimi anni il Piano Sanitario ha individuato in Fidenza la sede dell’ospedale comprensoriale
della USL della Bassa Ovest, il nuovo edificio è ad impianto orizzontale, con 417 posti letto ed una
superficie utile di 38.360 mq, su un’area comprensiva di 10-15 ettari; la localizzazione della
struttura nella zona a sud della città, in località Lodesana, è un’area extra-urbana e servita dalla
linea ferroviaria Fidenza- Salso Maggiore, tale ubicazione è stata scelta per agevolarne la fruizione
da parte degli utenti che non sono costretti ad entrare in città e per decongestionare Fidenza stessa
dal traffico veicolare.
Evoluzione urbana e densita’
Per quanto riguarda l’evoluzione urbana di Formigine, è chiaramente all’interno dell’ evoluzione
storica sopra citata che ne ritroviamo le origini e i processi costitutivi. Essa è legata alla presenza
del castello, il quale può essere considerato come il punto di partenza, attorno al quale si formò l’
abitato, che già dal Trecento aveva raggiunto una certa consistenza.
Fino all’inizio del Cinquecento l’espansione della cittadina continuò ininterrottamente, alla fine del
Cinquecento però iniziò un decadimento dell’abitato dovuto alla progressiva perdita di interesse da
parte del ducato. Il Settecento fu invece un secolo che determinò una svolta nell’ urbanistica della
città, tramite la costruzione della Via Randelli nel 1776, la quale taglia in due la rocca, separando il
nucleo antico del paese dai borghi orientali. Durante l’ Ottocento poi continuò lo sviluppo delle
arterie stradali, le quali diedero una nuova configurazione all’ asseto urbano.
Esso viene poi caratterizzato dallo sviluppo industriale che si sviluppò durante tutto il Novecento e
che raggiunge la sua massima espansione nel secondo dopoguerra.
Viabilita’
Le reti viarie permettono di capire le modalità di fruizione dello spazio urbano; le principali arterie
stradali di Formigine sono rappresentate: dalla Via Giardini, la quale attraversa la città ed offre un
collegamento diretto con l’ autostrada a nord e la Via Pedemontana a sud.
Essa rimane tuttora l’ asse viabilistico principale della città. Da questa si dirama un’ altra
importante arteria che è rappresentata dalla Via Radici, la quale offre un diretto collegamento con la
città di Sassuolo e il suo importante polo industriale.
Anche la già citata Via Pedemontana assume un ruolo fondamentale nella viabilità del paese,
essendo la strada che attraversa tutta la zona industriale, elemento vitale per la sopravvivenza di
questa zona.
L’ultimo elemento importante della rete viabilistica formiginese è rappresentato dalla linea
ferroviaria che connette Modena e Sassuolo. Anche se dal punto di vista della rete ferroviaria non è
una delle linee principali, è comunque un elemento importante per i collegamenti della città.
Questo mezzo di trasporto pubblico ha permesso lo sviluppo del centro abitato soprattutto
permettendo ai lavoratori pendolari ed agli studenti di poter raggiungere i propri posti di lavoro
senza abbandonare le proprie abitazioni.
Viabilita’
Le reti viarie permettono di capire le modalità di fruizione dello spazio urbano; le principali arterie
stradali di Formigine sono rappresentate: dalla Via Giardini, la quale attraversa la città ed offre un
collegamento diretto con l’ autostrada a nord e la Via Pedemontana a sud.
Essa rimane tuttora l’ asse viabilistico principale della città. Da questa si dirama un’ altra
importante arteria che è rappresentata dalla Via Radici, la quale offre un diretto collegamento con la
città di Sassuolo e il suo importante polo industriale.
Anche la già citata Via Pedemontana assume un ruolo fondamentale nella viabilità del paese,
essendo la strada che attraversa tutta la zona industriale, elemento vitale per la sopravvivenza di
questa zona.
L’ultimo elemento importante della rete viabilistica formiginese è rappresentato dalla linea
ferroviaria che connette Modena e Sassuolo. Anche se dal punto di vista della rete ferroviaria non è
una delle linee principali, è comunque un elemento importante per i collegamenti della città.
Questo mezzo di trasporto pubblico ha permesso lo sviluppo del centro abitato soprattutto
permettendo ai lavoratori pendolari ed agli studenti di poter raggiungere i propri posti di lavoro
senza abbandonare le proprie abitazioni.
La Nuova Formigine
Aspetti generali
Il progetto della nuova Formigine cerca di essere una riflessione critica sulla città esistente, mirata a
dare una forma più idonea per la risoluzione di alcuni quesiti rimasti ancora aperti; tale studio ha
interessato principalmente gli aspetti riguardanti la viabilità, il verde urbano, l’organizzazione dei
quartieri e la stazione ferroviaria.
Per raggiungere tale risultato si è ipotizzata una catastrofe naturale che avesse investito Formigine,
distruggendo nella sua interezza il centro urbano però parte del tracciato degli assi stradali principali
che sono la Via Giardini e la via Radici.
Il progetto della nuova città ha cercato di considerare il contesto industriale in cui è inserita e la
conseguente necessità di creare una città atta ad accogliere la popolazione residente che continua ad
aumentare soprattutto per la possibilità di trovare occupazione nella assai sviluppata zona
industriale. Per questo motivo, tenendo conto della forte connotazione industriale del contesto, si è
voluta creare una città “residenziale” satellite di quella industriale.
Inoltre la mancanza di un vero e proprio sistema organico e continuo di verde urbano, ci ha spinti ad
individuare nella città giardino la tipologia più consona all’abitato, infatti lo stesso PRG del comune
lamenta una scarsissima presenza di aree verdi nel centro cittadino. Tale scelta viene consente di
offrire ai cittadini la possibilità di vivere in un territorio urbano più salutare.
Le linee guida nella progettazione della nuova Formigine sono dettate dalle due principali arterie
stradali esistenti e la forte presenza della zona industriale.
Il disegno della città prende vita da due assi principali rappresentati dai tracciati delle due strade
esistenti, e dalla linea ferroviaria, il cui tracciato è stato deviato, diventando la linea di separazione
tra la zona industriale e quella residenziale.
I tessuti scelti per la partizione dei quartieri e degli isolati sono delle maglie ortogonali che si
rifanno alla tradizione del castrum romano.
Il progetto cerca di dare una soluzione al reale problema di Formigine dove la troppa vicinanza con
le industrie crea molti disagi nella popolazione residente, la deviazione della linea ferroviaria ha
permesso la concentrazione della zona industriale in solo quartiere il quale viene distaccato dalla
zona residenziale, proprio attraverso la presenza della ferrovia. Si è quindi deciso di lasciare la linea
ferroviaria fuori terra e non in trincea proprio per questa ragione.
Obiettivi progettuali
Analizzando la città esistente e il suo territorio abbiamo individuato alcuni aspetti che penalizzano
l’ex insediamento urbano di Formigine, dai quali abbiamo cercato di disegnare un impianto
cittadino che risolvesse tali problemi.
Attualmente la città di Formigine manca di una propria identità, essendo inserita in un contesto
fortemente specializzato e vincolato, essa è rimasta come soffocata da esso.
La questione dominante riguarda la salubrità della città quotidianamente attraversata da un flusso
veicolare costante che si dirige verso la zona industriale e ne indebolisce le potenzialità interne di
sviluppo legate al territorio, ciò implica un malcontento della popolazione e
una condizione di vita dei cittadini sgradevole; la soluzione “strade pulite con intorno la campagna
aperta; una cintura di bei giardini e orti, affinché in ogni punto della città siano garantiti l’aria
pura, il verde e l’orizzonte lontano”1. Si è perciò pensato di insediarvi una città verde che potesse
ovviare a tali problemi creando una rete capillare di verde che si ramifica all’interno del tessuto
urbano.
La maglia ortogonale scelta per il nuovo insediamento ha permesso la collocazione di fasce di
rispetto verdi tra aree di diversa densità e aree con funzioni differenti.
Le aree industriali che attualmente non sono omogeneamente distribuite, sono state riunite in un
unico quartiere separato da quelli residenziali. Questa separazione è stata effettuata tramite l’
inserimento di ampie zone verdi e tramite il passaggio della linea ferroviaria. Abbiamo scelto di
collocarle in una posizione più consona alla loro funzione all’interno della città, ubicandole nella
parte est del nuovo insediamento, facilitando l’accesso a tale zona dalla tangenziale
decongestionando la città stessa dai mezzi pesanti.
Forma della nuova città
La soluzione considerata maggiormente soddisfacente le esigenze della città era quella che vedeva
la forma urbana prendere vita da due reti viabilistiche presenti nel territorio comunale: Strada
Radici e Via Giardini.
La forma urbana è il risultato della compenetrazione dei due tessuti regolari ortogonali che hanno il
cui disegno è stato dettato dal contesto viario in cui è inserita; l’area a sud è formata da quartieri di
circa 800x 800m, che ospitano 5000 abitanti .
La parte di città a centro-nord è costituita da quartieri scanditi sempre da maglie regolari, ma piu’
variegati rispetto a quelli sud. Questi ultimi sono quartieri residenziali, gli altri contengono invece
anche altre funzioni, quindi la variazione della conformazione del quartiere, varia anche in base alla
funzione che esso accoglie.
Nel centro urbano si trovano le principali funzioni dei servizi, tra cui stazione ferroviaria,ospedale e
zona commerciale. L’ area sportiva è invece situata a est insieme anche all’area cimiteriale.
Bibliografia
• William J. R. Curtis, L’ARCHITETTURA MODERNA DEL NOVECENTO, Bruno
Mondatori, Milano 1996, 1982
• Kenneth Frampton, STORIA DELL’ARCHITETTURA MODERNA, Zanichelli, Bologna
1993
• Cristiana Mazzoni, STAZIONI ARCHITETTURE 1990-2010, Motta Editore S.p.a., Milano
2001
• Alessia Ferrarini, STAZIONI. DALLA GARE DE L’EST ALLA PENN STATION, Electa
Mondatori, Milano 2004
• V. Columbo, LA RICERCA URBANISTICA, Giuffre, Milano 1982
• AA.VV., MANUALE DELL’ARCHITETTO, Sapere 2000, Roma 1998
• A. Aymonino, V. P. Mosco, SPAZI PUBBLICI CONTEMPORANEI. ARCHITETTURA A
VOLUME ZERO, Skira, 2006
Tav.1 - Inquadramento
Tav2. Tavola di progetto con riferimenti progettuali
Tav3. Sistema stradale
Tav4. Densità 1:10000 e quartiere tipo 1:5000
Tav5. Viste tridimensionali
RELAZIONE
Ultimo aggiornamento ( martedì 06 ottobre 2009 )
 
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