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Nuova città di Fiesole Stampa E-mail
Scritto da simone bettosi   
giovedì 05 marzo 2009
Autore schedaGati
ToponimoFiesole
StatoITALY
Anno di progetto
Docente tutorPaolo Ventura
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
Idrografia
Tipologia funzionale
Abitanti30000
Superficie500 ha
Densità abitativa

INTRODUZIONE
Il progetto che ho elaborato per il corso di “Laboratorio di Urbanistica” riguarda la PIANIFICAZIONE EX NOVO DI UN AGGREGATO URBANO avente capacità insediativa dai 30 mila abitanti per una superficie territoriale lorda di 6 Kmq.
L’oggetto del progetto è la ricostruzione di un insediamento urbano nel quale sarà simulata l'eliminazione totale delle preesistenze per fatto traumatico (evento bellico, calamità naturale).
La collocazione territoriale è quello di un territorio a me ben noto avendo eseguito diversi elaborati per “Analisi della Città e del Territorio” e di “Fondamenti di Urbanistica.”. L’area in questione si trova tra Caldine e Pian di Mugnone, infatti, la città nuova è dislocata lungo la valle del Mugnone.
Qui di seguito ho approfondito, in quanto dati importanti del problema progettuale, alcuni elementi di carattere fisico, demografico, economico e sociale dell’area di Caldine sui quali sarà basata la nuova città.
IL TERRITORIO
L’area presa in esame è Caldine (Comune di Fiesole). Si presenta come un territorio tra due crinali; la Via Bolognese ad Ovest e Fiesole ad Est.
In mezzo a questi due crinali si estende il Mugnone ed i suoi affluenti. Lungo il torrente si articolano Caldine e Pian di Mugnone.
L’area oggetto di studio è lo stesso del corso di “Analisi del territorio e degli insediamenti” e “Fondamenti di Urbanistica” da me scelto per la facile reperibilità delle fonti, essendo Caldine un insediamento che conosco bene e facilmente raggiungibile. Questa esercitazione prevedeva lo studio più approfondito del centro abitato e i suoi dintorni per delineare uno schema di progetto e gli interventi più opportuni da eseguire nella città nuova.
Gli elaborati da me eseguiti per “Analisi del territorio e degli insediamenti” e le successive aggiunte per il corso di “Fondamenti di Urbanistica” sono un’analisi delle caratteristiche fisiche che descrivono con precisione gli elementi essenziali del contesto naturale nel loro intrecciarsi con lo stato di fatto delle aree agricole e contengono anche le delimitazioni dei nuclei edificati d’apprezzabile dimensione, tralasciando le case sparse. Un’analisi delle caratteristiche storico-ambientali che forniscono un quadro completo delle emergenze da tutelare, sottoposte a vincolo oppure da proporre come degne di tutela. E le analisi delle caratteristiche funzionali che illustrano la specificità dei tessuti edilizi, la presenza d’aree verdi e parcheggi, la diffusione puntuale delle attrezzature d’interesse collettivo, il sistema delle comunicazioni.
Caldine adesso si presenta divisa in due: da una parte il centro storico, attivo in infrastrutture pubbliche e commerciali, e dall’altra parte la zona residenziale di Mimmole con edifici di recente costruzione. La zona produttiva si estende lungo la parte inferiore della città restando isolata.
Gli insediamenti che precedono Caldine sono nei suoi dintorni e si tratta sopratutto di ville signorili o poderi antichi. Il paesaggio agrario non è mai stato molto attivo, in passato c’erano sopratutto vigneti arborati e radi in coltura non specializzati intorno alle ville e ai poderi. La conformazione attuale è composta di poche e isolate colture specializzate in vigneti ed ulivi. La campagna circostante è rimasta pressoché invariata negli anni, con uliveti sparsi non specializzati e prati semiarborati. Sono le ville e i poderi, essendo i primi insediamenti, ad aver disegnato la viabilità, i percorsi matrice, secondo le loro esigenze.
Le vie di collegamento sono ottime: è stata realizzata in tempi recenti una strada che dirotta il traffico dalla Faentina alla zona residenziale recente per non passare dal centro e inoltre esiste la ferrovia che consente un veloce spostamento verso Firenze.
I principali servizi, le attività commerciali, la scuola materna, la croce rossa e le aree produttive si affacciano sulla Faentina che attraversa il centro storico. Infatti, questa via è l’arteria principale che collega Caldine agli altri centri abitati e a Firenze, così da essere la strada più frequentata. Molte case la costeggiano dando una forma allungata e lineare alla città. Da questo si deduce perchè la parte residenziale recente si sia sviluppata lontana e perchè la parte delle attività è lungo la Faentina.
Il territorio ha anzitutto necessità, nell’ambito della difesa del suolo, di essere difeso da azioni irrazionali, disordinate e speculative che possano mettere a repentaglio i suoi equilibri, fino a provocare veri e propri dissesti.
Le trasformazioni da me proposte, per essere compatibili, hanno preso in considerazione la configurazione geografica naturale unitaria di un ambito (bacino idrografico e aree d’appartenenza) e gli usi del suolo nei vari sub-ambiti e la loro coerenza di rapporti a monte e a valle, la temporalità e reciproca congruenza degli interventi di trasformazione.
L’ambiente circostante al centro abitato ha una caratteristica abbastanza singolare se relazionato alle aree limitrofe: il bacino del Mugnone è formato per lo più da argilliti. Il terreno si presenta pressoché impermeabile e ha una produttività idrica bassa che causa rischi di dissesti per frane e vulnerabilità idraulica.
Il Mugnone Caldine
L’IDEA PROGETTUALE
Il territorio si presenta complicato creando diversi problemi durante la progettazione.
L’area comprende la piana del Mugnone per una lunghezza di cinque chilometri. La complicata morfologia del territorio, gli avallamenti e le infrastrutture impongono la progettazione di una città linare che segue il corso del fiume.
La città è stata progettata in modo che i fattori morfologici limitassero il meno possibile la fruibilità del territorio. L’idea è quella di adagiare, intorno ad una striscia verde dove si dislocano i servizi, sulle pendenze i vari vicinati tenendo presente le curve di livello quindi le pendenze selezionando le zone con meno limitazioni fisiche. Sono le curve di livello che hanno dato forma alla città e ogni strada o abitazioni in linea è stata posizionata tenendo conto di questi fattori.
La striscia verde non svolge solo molteplici funzioni di carattere sociale, ma è anche il punto di riferimento di tutta la città essendo la connessione tra i vicinati e ospitando la piazza centrale con i suoi servizi.
LA CITTA’ NUOVA
L’impianto viario
Per assicurare i collegamenti, si attua un ordinamento viario mediante reti capaci di permettere la circolazione dei veicoli da un punto ad un altro. Elementi delle reti viarie tronchi (per consentire gli spostamenti) nodi (per consentire gli scambi da un tronco ad un altro).
La finalità della progettazione stradale è di garantire la sicurezza e la qualità della circolazione oltre alla verifica statica delle opere che permettono il deflusso veicolare.
Pertanto lo studio della geometria stradale dovrà considerare e analizzare non solo i meccanismi che regolano le interazioni strada-vettura, ma anche le reciproche interferenze tra i veicoli.
La progettazione della geometria di una strada consiste nello studio del nastro stradale, (in particolare nella definizione del suo asse e delle sue sezioni trasversali) e delle intersezioni con le altre strade.
Durante la progettazione delle strade ho tenuto presente la morfologia del territorio. Le strade infatti, devono seguire l’andamento delle delle curve di livello ed evitare in questo modo che si formino eccessive pendenze.
Classificazione delle strade
a) LA FAENTINA: assicurano una notevole capacità di traffico, con tronchi che permettono un transito veloce e con nodi che permettono un rapido scambio (generalmente a diverso livello): corrispondono a tipi di strade di rapido transito o d’autostrade:
b) STRADE SECONDARIE - assicurano una grande capacità di traffico, ma con velocità ridotta: sezioni stradali ampie e nodi ad incrocio di tipo normale:
c) STRADE CAPILLARI - (o di distribuzione) assicurano la distribuzione del traffico in tutti i punti dove s’intende giungere con i veicoli: la capacità di traffico dei tronchi sarà limitata, dovendo solo soddisfare al transito locale a bassa velocità.
d) STRADE DI QUARTIERE- assicura la distribuzione del traffico all’interno dei vicinati. Bassa velocità e presenza di molti rallentamenti come incroci, semafori e strisce pedonali.
e) STRADE PEDONALI - assicurano la circolazione del pedone, dal punto di partenza (origine) al punto di parcheggio del veicolo, ovvero da quest'ultimo al punto di arrivo (destinazione). Possono essere completamente indipendenti, ovvero affiancate (marciapiedi) alle reti veicolari, secondarie o capillari .
LA FAENTINA
50 km/h
STRADE SECONDARIE
50 km/h
STRADE CAPILLARI
30 km/h
STRADE DI QUARTIERE
20 km/h
Vanno inoltre presi in considerazione soprattutto per un’area come Caldine
Il tempo di percorrenza che indica il tempo complessivo occorrente ad un individuo per portarsi da un punto ad un altro della città, comprendente i percorsi da compiere a piedi e sui vari mezzi di trasporto (individuali o collettivi) usufruibili. Le linee isocrone che rappresentano le curve che coincidono con i punti raggiungibili nel medesimo tempo di percorrenza rispetto ad un punto dato (centro). La loro rappresentazione permette di raffigurare in una visione sintetica la facilità della percorrenza nell'area urbana, in condizioni medie. (Velocità pedonali: 4 km/h; animali: 8 km/h; velocipedi: 12 km/h; tram autobus-filobus: 15÷25 km/h; auto: 30÷ 40 km/h; metropolitana: 30÷5O km/h). Ed infine i flussi e densità di traffico che rappresenta il flusso di traffico relativo ad una data zona è costituito dal numero totale di veicoli, in entrata ed in uscita dalla zona in un dato tempo (in genere entro un'ora).
Il tempo di percorrenza-la griglia dei cinque minuti: nella città nuova, all’interno dei vicinati, tutto è raggiungibile in cinque minuti a piedi: le istituzioni culturali, sociali e commerciali, inoltre le aree verdi. Lo schema urbano incoraggia gli spostamenti a piedi ed in bicicletta. La striscia di verde pubblico è facilmente raggiungibile e collega tutti i vicinati.
Le linee isocrone prendono in considerazione lo spostamento a piedi, in bicicletta, in macchina e con il treno. Nella progettazione il mio obiettivo primario era di garantire gli spostamenti in bicicletta più convenienti all’interno dei vicinati posizionando i servizi principali entro cinque minuti di distanza da qualsiasi residenza in modo da rendere più conveniente lo spostamento a piedi che in macchina tenendo in considerazione tutti i fattori che implicano di prendere la macchina come parcheggiare e semafori. Lo spostamento pedonale rende più agevoli le opportunità di contatto, più sicuri i movimenti e più comodi gli spazi utilizzati.
Distanza 400 metri
LE LINEE ISOCRONE
I flussi e densità di traffico possono essere solo ipotetiche, ma ho preso in considerazione che la causa maggiore di traffico poteva essere il traffico della Faentina in quanto è una strada di grande importaza per gli spostamenti verso Nord di Firenze per questo ho trovato opportuno deviarlo dalla città in modo che la città nuova debba assorbire solo il traffico dei suoi residenti e non quello dei veicoli di passaggio. Inoltre ho gerarchizzato le strade in modo da rendere le strade con un flusso maggiore di traffico isolate dalle parti residenziali della città.
La ferrovia
Essendo un importante elemento ho voluto utilizzarlo anche come veloce connessione con Firenze ma anche come un collegamento urbano per questo ho aggiunto nel progetto altre due stazioni per permettere un uso come metropolitana nell’interno del città nuova. Dal momento che nello stato attuale taglierebbe la città nuova in due creando un inevitabile barriera architettonica ho voluto risolvere il problema tracciando la linea ferroviaria sottoterra. Infatti le linee ferroviarie non debbono costituire barriera allo sviluppo della città e delle sue comunicazioni. Per questo motivo entro la zona urbana debbono svilupparsi su un piano diverso da quello della rete stradale.
La zonizzazione
Zone degli affari. - Aree centrali urbane, nelle quali sono concentrati, prevalentemente, edifici pubblici, uffici e centri commerciali: chiamate anche « centri direzionali ». Debbono essere dotate di comodi accessori e d’ampi parcheggi.
Zone impianti. –Comprendono aree di destinazione speciale per attrezzature ed impianti. Si distinguono in:
a) Artrezzature di quartiere connesse cioè direttamente ai complessi residenziali: consistono, generalmente, in: chiese, scuole, negozi e mercati rionali, centri sociali e ricreativi, campi di giuoco, ecc .
b) Attrezzature generali, come: scuole superiori, negozi, mercati generali, ospedali, cimiteri, complessi sportivi e ricreativi, autostazioni, ferrovie, porti, aeroporti, eliporti, ecc. Zone di rispetto. -Fasce laterali alle strade di traffico rilevante con vincolo « non edificanti ».
Zone a verde pubblico e zone sportive. -Sono illustrate tra le attrezzature di quartiere e le attrezzature generali.
I servizi per la città
Il verde pubblico con gli alberi e le zone verdi che lo compongono non costituiscono un mero aspetto estetico, bensì una struttura funzionale dell’organismo urbano che svolge molteplici funzioni di carattere sociale, assicurando alla popolazione gli spazi necessari per un appropriata attività ricreativa del fisico e di carattere ecologico che comprendono la depurazione dell’aria, la regolazione termica dell’ambiente nei periodi più caldi e l’attenuazione dei rumori.
All’interno della città a parte i singoli servizi di quartiere ci sono i seguenti servizi dislocate lungo la striscia di verde:
- Medico internista
- Biblioteca
- Libreria
- Ufficio postale
- Stazione di polizia
- Scuola media
- Casa di riposo
- Avvocato
- Banca
- Oculista
- Otorinolaringoiatra
- Ortopedico
- Geriatra
- Ospedale comunale
- Centro sociale
- Scuole superiori
- Alberghi
- Pensioni
- Assicuratrici
- Centro commerciale cittadino per beni durevoli
Scuola superiore - Quota di scuola superiore per abitante 1,5 mq. per abitante
Raggio d’azione 20 min
Totale mq di superiore 38250 mq ca.
-Classi 25 x 3
-Superficie 13500 x 3
-Superfice per alunno 25 mq.
-Numero alunni 750 x 3
Biblioteca - Quota per abitante 0.25 mq. per abitante
Totale mq di biblioteca 4200 mq ca.
Volumi 50000
Parcheggi 1000mq
Zona verde 1500mq
Superficie 1700 per due piani
Strutture sanitarie
Mq.0.30. per ab. Di media 1500 mq. per quartiere.
1- I medici di base, i centri socio-sanitari, i poliambulatori, i laboratori di analisi e le farmacie costituiscono i servizi sanitari di base e dovrebbero avere una diffusione a livello di quartiere.
Il medico di base, urbanisticamente parlando, non costituisce una vera e propria struttura, in quanto troverà sede in un ufficio o in un centro socio-sanitario.
2- Ospedali generali di zona competono le divisioni di medicina e chirurgia con sezione di pediatra, una di ostertricia e ginecologia, con i relativi sevizi speciali.
I vicinati
L’unità di vicinato, un’articolazione dell’organismo urbano, è pensata come un aggregato di residenze di qui gli utenti possono raggiungere senza problemi i servizi di qui fanno uso quotidiano.
Da qui nasce l’idea di un organizzazione urbana per la quale questi servizi sono collocati nel centro di una zona residenziale, per l’appunto un vicinato. La cui estensione risulta determinata dalla distanza massima che si ammette possono percorrere i residenti a piedi.
La città nuova viene divisa in questo modo in sei vicinati in media di 5000 abitanti e l’area della città viene suddivisa in sei zone dove è possibile percorrere le distanze casa-servizio in cinque minuti a piedi.
Non dovrebbero mai esistere grandi aree esclusivamente residenziali perché, come già osservato, la monofunzionalità impoverisce sempre la qualità. In realtà tali aree sono presenti in numerosi insediamenti, specialmente nelle cinture periferiche, dove l’urbanizzazione è avvenuta in forme affrettate e spesso con finalità fortemente speculative.
Detto questo, occorre osservare che esistono ampie aree nelle quali prevale la funzione residenziale, mista ad altre, che è corretto definire residenziali. Le loro caratteristiche sono estremamente varie in relazione agli indici di utilizzazione, alle tipologie edilizie, alle modalità di aggregazione degli spazi, alla presenza di attrezzature collettive, alla rete delle comunicazioni, alle funzioni integrative.
Le funzioni integrative debbono essere ovviamente “compatibili” con il prevalere della funzione residenziale (non nocive, non inquinanti, non generatrici di traffico intenso e caotico). Le funzioni integrative possono affiancarsi a quelle residenziali sia in orizzontale sia in verticale.
Negli edifici abbastanza sviluppati in altezza è frequente l’uso del piano terreno per scopi ricreativi e commerciali, e quello di parte dei piani superiori per piccoli uffici e studi professionali.
In una zona residenziale (o nelle sue immediate adiacenze se la zona è relativamente piccola) non possono mancare le attrezzature commerciali (almeno di prima necessità e comunque idonee a soddisfare le esigenze degli abitanti), le scuole dell’obbligo, compresi asilo nido e scuola materna, i servizi sanitari essenziali compresa la farmacia, qualche attrezzatura sportiva-ricreativa-culturale-religiosa, il verde pubblico.
La rete viaria carrabile deve chiaramente distinguersi in almeno due livelli: di collegamento interquartiere e di distribuzione locale. È importante anche la presenza di una rete pedonale che consenta agli abitanti di ogni età di raggiungere senza difficoltà scuole, negozi, uffici locali, verde pubblico e ogni altro luogo di interesse collettivo.
Ogni tipo di servizio e attrezzatura ha proprie esigenze funzionali e un proprio raggio di influenza. La sua distribuzione urbana e territoriale deriva quindi dall’intrecciarsi di questi due fattori e dalla già accennata tendenza alla concentrazione di più tipologie.
La città nuova risulta divisa in questo modo:
Ogni vicinato ha il seguente numero di abitanti:
Vicinato 1
Abitanti 4640 ca.
Vicinato 2
Abitanti 3920 ca.
Vicinato 3
Abitanti 4300 ca.
Vicinato 4
Abitanti 3010
Vicinato 5
Abitanti 3360 ca
Vicinato 6
Abitanti 6300 ca
Totale abitanti 25500 ca.
I servizi all’interno dei vicinati
All’interno del vicinato ci sono i seguenti servizi:
- Medico di base
- Dentista
- Ufficio postale
- Asilo nido
- Pompieri volontari
- Negozi
- Scuola materna
- Scuola elementare
- Piccolo centro commerciale per necessità settimanali
- Farmacia
Le strutture scolastiche nei singoli vicinati. Quota di scuola materna per abitante 1,20 mq. per abitante
Raggio d’azione 300 m.
Vicinato 1
Mq. Di scuola materna 5568
Vicinato 2
Mq. Di scuola materna 4704
Vicinato 3
Mq. Di scuola materna 5160
Vicinato 4
Mq. Di scuola materna 3612
Vicinato 5
Mq. Di scuola materna 4032
Vicinato 6
Mq. Di scuola materna 7560
Totale mq di materna 30635 ca.
Le strutture scolastiche nei singoli vicinati. Quota di scuola primaria e media per abitante 2,25 mq. per abitante
Raggio d’azione 500 m.
Vicinato 1
Mq. Di scuola primaria e media 10440
Vicinato 2
Mq. Di scuola primaria e meda 8820
Vicinato 3
Mq. Di scuola primaria e media 9675
Vicinato 4
Mq. Di scuola primaria 6772
Vicinato 5
Mq. Di scuola primaria 7560
Vicinato 6
Mq. Di scuola primaria 14175
Totale mq di primaria 57442 ca.
La farmacia nei singoli vicinati
Vicinato 1
Mq. Di farmacia 232
Vicinato 2
Mq. Di farmacia 196
Vicinato 3
Mq. Di farmacia 215
Vicinato 4
Mq. Di farmacia 150
Vicinato 5
Mq. Di farmacia 168 (superficie minima)
Vicinato 6
Mq. Di farmacia 315
Piccolo centro commerciale per necessità settimanali di min. 4000 mq.
Verde pubblico 10 mq per abitante nelle zone residenziali
Le strutture abitative
Per strutture abitative si intendono gli edifici e le relative aree di pertinenza destinati alla funzione abitativa.
Esse costituiscono, sotto l’aspetto quantitativo, la componente di gran lunga più rilevante nell’uso del suolo urbano e una componente determinante delle strategie urbanistiche, in quanto la localizzazione delle abitazioni condiziona fortemente la maggior parte degli interventi di pianificazione territoriale.
Gli obbiettivi della progettazione sono :
a) L’ordinata disposizione delle singole unità edilizie nell’interno degli isolati fabbricabili compreso tra le maglie stradali.
b) La conveniente configurazione e distribuzione degli isolati compresi tra le maglie iniziali del piano o risultanti dal frazionamento della rete stradale secondaria.
c) Il raggruppamento degli isolati in quartieri urbani omogenei per funzione, tipo edilizio, densità di fabbricazione, distribuiti con un organico criterio topografico nel quadro generale della città.
Per il dimensionamento delle unità abitative ho preso in considerazione i seguenti parametri:
Spazio occupato da una persona – 150 mq.
Abitanti per ettaro - 70
Le strutture abitative sono di tre tipi:
1 - Abitazioni unifamiliari abbinate a due piani
Due abitazioni per due piani
Distacco stradale- 10 metri
Distacco tra gli edifici- 15 metri
8abitanti- 4 per app.
La presenza di due pareti affiancata riduce a tre le facciate sulle quali è possibile aprire finestre e in pratica aumenta leggermente la densità.
2 - Abitazioni plurifamiliari in linea a tre piani
Corpo doppio di due alloggi per piano
Distacco stradale- 10 metri
Distacco tra gli edifici- 15 metri
24 abitanti- 4 per app.
Costituite da un corpo di edificio che si sviluppa principalmente in lunghezza con la disposizione degli alloggi rispetto al corpo scala.
3 - Abitazioni plurifamiliari a torre.
Corpo doppio di due alloggi per piano
Distacco stradale- 10 metri
Distacco tra gli edifici- 20 metri
32 abitanti- 4 per app.
Organismo edilizio isolato che consente l’alloggiamento di attività commerciali al pianterreno.
Le distanze principali presi in considerazione per la progettazione delle strutture abitative.

Bibliografia
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
PLANIMETRIA GENERALE
SISTEMA MOBILITA'
SEVIZI
RENDERING
Ultimo aggiornamento ( martedì 29 novembre 2011 )
 
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