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Nuova città di Sarzana Stampa E-mail
Scritto da Marco Fosella   
venerdì 04 marzo 2011
Autore schedaAlan Alberizzi, Saverio Caccia, Marco Fosella
ToponimoNuova Sarzana
StatoITALY
Anno di progetto2011
Docente tutorProf. Paolo Ventura, Prof. Damianos Damianakos
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
IdrografiaSu grande fiume
Tipologia funzionaleGiardino
Abitanti29495
Superficie550 ha
Densità abitativa

Sarzana

Sorta sulla sponda sinistra del fiume Magra, a pochi chilometri dal litorale tirrenico, la città di Sarzana si estende oggi ai colli circostanti la bassa Val di Magra, verso il mare. Essa può ben dirsi, pertanto, situata nel cuore della Lunigiana, regione che pur non trovandosi segnata sulle odierne carte geografiche, risponde a ben precisi caratteri storici, etnografici e ambientali, che uniscono la provincia della Spezia a parte delle province di Massa Carrara e di Parma. Accentuatissimo è infatti in Sarzana il contrasto creato dalla presenza del moderno e dell’antico, non frammisti e contaminati dalla reciproca vicinanza, ma ben distinti grazie alla presenza della cinta muraria che ha operato una naturale separazione fra cento storico e città moderna. Sarzana è una delle poche città che abbia conservato quasi inalterata, nel corso dei secoli (limitatamente al centro storico), la sua tessitura urbana, tipica delle città murate. La ragione principale della nascita e del rapido sviluppo della città è da ricercarsi non tanto nella decadenza di Luni, dalla quale essa ha comunque tratto vantaggio, quanto piuttosto nella sua posizione geografica che la poneva alla confluenza delle principali antiche vie di comunicazione. Questo stesso tracciato viario è possibile ritrovarlo ancora ora (quasi immutato), cosicchè Sarzana conserva l’importante ruolo di nodo stradale ed oggi anche ferroviario. Essa è raggiungibile tramite le strade statali n°1, Aurelia, che da Roma, attraverso Sarzana, raggiunge La  Spezia e Genova, e la n° 62 della Cisa, che, passando per Parma e Pontremoli, confluisce a Sarzana nella prima. A queste due arterie importanti si aggiunge l’autostrada A12, Genova-Livorno, che avvicina ancor più la città ai maggiori centri italiani. Il tracciato ferroviario ricalca quasi esattamente quello stradale, con i due percorsi fondamentali Roma-Genova e Roma-Milano, via Parma. Qualunque sia l’intinerario percorso, chi giunge a Sarzana gode di un panorama naturale affascinante: l’ampia vallata del Magra è abbracciata a ponente dai colli di Arcola, Trebbiano, Ameglia, ciascuno con il suo antico arroccato sulla cima, ai quali si fanno riscontro a levante gli altrettanto antichi nuclei di Castelnuovo e Ortonovo. Si staglia sullo sfondo, l’imponente massa delle Alpi Apuane, mutevoli di colore al variare dell’ora del giorno e delle stagioni. Avvicinandosi alla città, se ne trae l’impressione di una evidente uniformità nell’altezza delle costruzioni, sulle quali si ergono i due snelli campanili delle più importanti ed antiche chiese di sarzanesi. domina l’abitato un basso colle, sulla cui cima si osserva la massiccia figura della fortezza di Sarzanello, quasi a custodia della città, ed a testimonianza del suo importante passato.


Il nome


Il nome, a detta dei più antichi storici locali (Cicala, Ivani, Landinelli) dovrebbe risalire addirittura ad epoca romana, derivando dal nome di un colono della famiglia Sergia ( il gentilizio Sergius), un certo Sergesto. Nella storia della formazione possiamo distinguere varie tappe: la prima, in cui la denominazione Sergianus passa al femminile come attributo di plebs o forse di praedia o mansio, la seconda in epoca barbarica, in cui, con l’istituzione ed il consolidamento della diocesi, diventa l’indicazione del distretto e successivamente indicazione di pertinenza del castrum. Gli studiosi Giampaoli e Poggi ritengono che il nome “Sarzana” derivi dalla fusione di due vocaboli_ “sera” + ”asiano”, intesi dal primo come “chiusa o murata di Asiano”, e dal secondo come “serra-piano”.


La storia

Un diploma dell’imperatore Ottone I del 19 maggio 963 d.C., indica Sarzana come castrum, ossia come astello, o più realisticamente, come un piccolo borgo fortificato. E’ ragionevole pensare, ove sorga la fortezza comunemente denominata “Castracani”: infatti detto castrum, di proprietà del vescovo di uni, doveva, per la sua posizione strategica, avere funzione di controllo sulle importanti strade del fondovalle. Già in quel tempo, infatti, la pianura era solcata da strade di grande comunicazione, quali la via Aurelia, la nuova via Romea ed una strada che incrociandosi con queste ultime nei pressi ell’attuale Sarzana, conduceva a Parma e Piacenza. Attorno all’anno 1000 dovette formarsi all’incrocio dell’Aurelia con la strada di Parma e Piacenza, il vero e proprio nucleo abitato di Sarzana, che viene menzionato per la prima volta in un atto di donazione del 1084. La nascita e lo sviluppo di Sarzana, che andava assumendo col tempo sempre maggiore importanza, sono probabilmente da mettere in relazione con la decadenza della vicina Luni; nel 1203, i Sarzanesi rifiutarono di giurare fedeltà al successore Mazzucco, che accettarono soltanto nel 1219 per poi ripudiarlo definitivamente, cercando alleanza con Pisa. I Pisani, alleatisi con i Sarzanesi contro il vicario imperiale Oberto Pallavicino, aveva iniziato, nel 1249, la costruzione della primitiva fortezza Firmafede, sul luogo dove sorge oggi la Cittadella.
Sconfitti da una lega Lucchese-Genovese- fiorentina, i Pisani dovettero, nel 1256, cedere la città al vescovo, per poi riprenderne brevemente possesso pochi anni dopo (dal 1260 al 1268). 

Dopo un breve periodo di dominazione imperiale sotto Arrigo VII, nel 1314 il vescovo Gherardino Malaspina nominò il lucchese Castruccio Castracani visconte della diocesi lunense. L’imperatore Ludovico il Bavaro riconobbe al Castracani il titolo e pertanto questi mantenne la sua signoria su Sarzana fino alla morte, avvenuta nel 1328, dopodiché la città, nonostante vari tentativi dei Malaspina per rientrarne in possesso, tornò ai Pisani. Seguì un quarantennio di governo milanese da parte della famiglia Visconti, cui successe agli inizi del XV secolo il dominio franco-genovese, essendo in quell’epoca Genova soggetta a Carlo VI di Francia. Nel 1409, con la costituzione della nuova repubblica genovese, Sarzana si assoggettò, la fortezza sovrastante passò sotto Genova soltanto verso il 1413. Nel 1421, il Doge di  Genova Tommaso di Campofregoso ottenne Sarzana come dominio personale; successivamente, questa, elevata alla dignità di città del papa Paolo II nel 1465, passò nelle mani dei suoi discendenti, i quali nel 1468 la vendettero alla repubblica fiorentina. Questa nuova cessione inasprì il conflitto già esistente fra Firenze e Genova, specialmente perché i Campofregoso, approfittando dei disordini scoppiati a Firenze a seguito della congiura dei Pazzi, rioccuparono la città e la cedettero questa volta al banco di San Giorgio (1484). Ciò provocò una feroce guerra tra i due contendenti che si scontrarono nella zona. E’ questa la famosa “guerra di Serrazzana”. L’esito della guerra che provocò in Sarzana rovina e distruzione, fu  dapprima favorevole per i genovesi, ma nel 1487, un esercito fiorentino guidato da Guicciardini e Vettori e dallo stesso Lorenzo il Magnifico, riuscì dopo un lungo  assedio ad impadronirsi definitivamente della città. Il bilancio della guerra fu disastroso; la fortezza pisana “Firmafede” era praticamente rasa al suolo; di molte case non rimanevano che le macerie. Lorenzo il Magnifico fece quindi effettuare le riparazioni più urgenti, sulle rovine della distutta Firmafede fece erigere la fortezza denominata “Cittadella”, che ancora oggi è possibile ammirare al vertice nord-orientale della città. Dalle mani dei Medici Sarzana passò, nel 1494, all’imperatore Carlo VIII, appena disceso in Italia, che di lì a due anni l’avrebbe riconsegnata al Banco di San Giorgio. La lotta per il possesso di Sarzana può dirsi a questo punto conclusa.  Nel 1562, la città passò direttamente nelle mani della Repubblica Genovese, per oltre due secoli.

Dopo l’occupazione francese seguita alla Rivoluzione del 1789, La Spezia e Sarzana furono unite territorialmente nell’ambito della Repubblica Ligure e, con l’annessione di Genova al regno di Sardegna, anche Sarzana ne venne a far parte. In quell’occasione, il Re Carlo Alberto effettuò una visita alla fortezza di Sarzanello, che venne per suo volere in gran parte restaurata, particolarmente a seguito di un interessante studio su di essa condotto da Carlo Primis, che pubblicò la relazione in un volume ancor oggi reperibile, benché assai raro. Durante il Risorgimento, Sarzana partecipò attivamente alle lotte per l’indipendenza, e nel 1849, alla proclamazione della Repubblica di Genova, essa unì il suo contributo ribellandosi a Carlo Alberto che aveva abbandonato l’intrapresa opera di liberazione.  

 


L'ambiente naturale

 


Il territorio su cui sorge Sarzana è compreso nell’ultimo tratto del bacino imbrifero del Magra che, dopo la confluenza con il Vara presso Ceparana, forma l’ampia pianura che si estende fino al mare con un percorso di 15 chilometri circa ed una larghezza media di 2 chilometri. L’originaria depressione tettonica, dopo aver dato luogo a estesi bacini lacustri, si è gradualmente colmata mediante l’apporto dei sedimenti fluviali, per cui i terreni di questa porzione del fondovalle sono costituiti da depositi fluviolacustri di origine villafranchiana nelle parti più profonde e da depositi fluviali più recenti in superficie. Un grande stagno, di cui sono testimonianza i sedimenti argillosi intorno alla città, occupava la pianura di Sarzana durante il Pliocene Superiore (circa due milione di anni fa). Successivamente, con l’interramento dei laghi costieri di Sarzana e della Spezia, l’ultimo tratto del Magra si avvicinava al tracciato odierno fino a raggiungere la situazione attuale dopo la deviazione del Vara verso est, a conclusione di fasi tettoniche tardive nella zona della Foce.  Attualmente la pianura costiera, Versilia compresa, è interessata da un lento, ma progressivo fenomeno di avanzamento del mare, dovuto principalmente alle alterazioni artificiali dell’alveo e delle sponde del fiume. Le consistenti escavazioni di ghiaia e di sabbia, aumentate in modo preoccupante negli ultimi trent’anni, hanno rotto il già precario equilibrio tra erosione, trasporto e deposito, determinando l’abbassamento del letto del fiume nel tratto terminale e, conseguentemente, l’abbassamento della falda acquifera.

La presenza umana nel comprensorio è molto antica e affonda le radici nella preistoria: a Sarzana sono rinvenute molte tracce del Neolitico. Con la conquista romana della piana lunense, il territorio su cui sorge Sarzana si collega strettamente alla colonizzazione fondiaria, conservandone la memoria soprattutto nella toponomastica. L’origine di Sarzana è dunque agricola e la storicizzazione dell’ambiente naturale passa attraverso il combinarsi di vari fattori, il clima, il regime delle acque, il lavoro dell’uomo e l’alternarsi delle colture, con effetti che mutano da periodo a periodo.

 


La nascita della città ed il suo sviluppo nei secoli

 

Il castrum di Sarzana si può ritenere l’elemento base della nascita della città, ed il suo primo nucleo. i quell’antico castello, che sorgeva sul luogo dell’attuale fortezza, non rimane oggi più alcuna traccia; è certo, però, che attorno ad esso, e forse anche all’interno delle sue mura, si sviluppò, attorno ai secoli X-XI, un piccolo nucleo, chiamato Sarzanello, quasi contemporaneamente alla  nascita, ai piedi del colle, del più importante borgo di Sarzana. E’ essenziale, per comprendere il  meccanismo dello sviluppo dell’abitato, tener presente la caratteristica funzione di asse esercitata dalla strada Romea, sulla quale si affacciavano le prime case del nuovo borgo. Non distante da questo, quasi all’incrocio della Romea con la strada di Fosdinovo, con ogni probabilità già sorgeva la piccola chiesa di S. Andrea, la cui data di fondazione non è possibile determinare con esattezza. In questo modo, Sarzana nacque, inserita però in un contesto geografico diverso dall’attuale: il fiume Magra, infatti, navigabile allora dalla foce sin quasi all’altezza del borgo, correva ad esso più vicino di circa un chilometro, mentre il torrente Calcandola aveva da pochi anni abbandonato il suo primitivo letto per scorrere più ad ovest, all’incirca nella posizione attuale, lasciando il vecchio corso ricco di depositi detritici e soggetto a saltuarie inondazioni. E’ possibile oggi identificare l’antico alveo con la piazza Matteotti, già per lungo tempo chiamata piazza della Calcandola. Nei primi anni di vita del borgo si nota la tendenza alla formazione di due nuclei abitati distinti, che ben presto però, a causa delle frequenti immigrazioni, si fusero, conferendo alla città la conformazione che, a parte modifiche ed ampliamenti, Sarzana avrebbe conservato sino ad oggi. Già nel XIII secolo, la città doveva possedere una cinta di mura, che lo stesso Castruccio Castracani, nel secolo successivo, fece consolidare e migliorare, creando anche terrapieni e fossati. Tale apparato difensivo, assieme alla pisana fortezza “Firmafede” venne però distrutto durante la nominata “guerra di Serezzana” del 1484.

 

Nuova Sarzana


La progettazione della nuova città di Sarzana è partita considerando l’ipotesi di una distruzione della città e della periferia conseguente ad un violento terremoto. Le conseguenze del terremoto furono devastanti:
- città e periferia quasi interamente rasa al suolo (una delle poche costruzioni salvatesi dal terremoto la fortezza di Sarzanello, posta sopra una collina e risalente all’epoca medievale)
- cambiamento dell’orografia del territorio (distruzione dei laghi Saudino, distruzione del vecchio argine della Magra)
- distruzione di gran parte della viabilità e relative infrastrutture

 

Dopo la visione di questo scenario apocalittico la città doveva essere ricostruita per ospitare circa 30000 abitanti, 10000 in più della vecchia città. Le prime valutazioni per la progettazione della nuova
città furono relative alla posizione del sito, posto a meno di 10 chilometri dal mare, in una piana delimitata ad est dalle colline e a ovest dal fiume Magra; inoltre sia a nord che a sud scorrevano due
piccoli torrenti. Il nostro obiettivo era quello di disegnare una città che, a differenza della precedente,potesse sfruttare le qualità del territorio, incentivando il turismo e migliorando i collegamenti fra i
principali della città:

- Stazione
- Municipio
- Biblioteca civica
- Museo civico
- Teatro comunale
- Cattedrale
- Acquario
- Ospedale


Viabilità

 

La città è stata pensata inizialmente sulla base di un “asse centrale ideale” che potesse collegare visivamente, e in parte anche fisicamente, la fortezza di Sarzanello (un collegamento con la storia e con la vecchia città di Sarzana), la stazione (centro principale del nostro progetto) e il fiume (pensato come punto di belvedere, un punto vitale della città). La mobilità meccanica della città (trasporto pubblico e privato) è distribuita essenzialmente su 5 livelli di viabilità: 

- ferrovia: in parte interrata (sotto la città); la stazione è posizionata al centro della città e da essa, tramite trasporto pubblico o privato si può raggiungere comodamente tutti i punti della città;
- autostrada: la nuova autostrada passa all’esterno della città, ai piedi delle colline (solo un piccolo tratto è in galleria, in corrispondenza del traforo della collina); dall’uscita autostradale, il centro città si trova a meno di un chilometro, ed è raggiungibile direttamente attraverso la strada tangenziale;
- strada tangenziale: la strada tangenziale circonda tutta la città sul fronte collinare e collega la parte nord (l’autostrada e la strada statale s.s.62 della Cisa) con la parte sud ( il mare e la strada statale
s.s.62 della Cisa); 6 uscite consentono il collegamento con l’anello esterno della città;
- strade a 30 – 40 – 50 km/h: partendo dall’anello esterno della città, fino ai viali principali, collegano la città in tutti i suoi punti;
- strade a 10 km/h e woonerf: sono le strade residenziali della città, sono quelle a più bassa velocità, dove sono solitamente posizionate le entrate delle residenze. Quasi tutte le strade che affacciano sul fiume sono woonerf.
La mobilità fisica è soddisfatta ampiamente nei 6 chilometri di pista ciclabile, che collega la città in tutte le sue zone principali (da nord a sud, da est ad ovest), e nei grandi viali pedonali (quello che collega il centro con il fiume quasi interamente pedonale) che collegano il centro con l’ospedale e il grande centro commerciale a nord e con la cattedrale e il porto turistico a sud.

Parchi, giardini e aree verdi

 

Il rapporto con l’ambiente circostante è uno dei punti fondamentali della nuova città di Sarzana. La valorizzazione del fronte fluviale della città ha portato alla costruzione di un parco posto alla foce del
torrente Calcandola, a nord della città. “Lingue” di verde collegano gran parte della città (una di queste, facilmente visibile in planimetria, “copre” ed identifica la linea ferroviaria sottostante. Un
parco centrale, posizionato in mezzo alla città, collega alcuni punti focali (stazione, municipio, biblioteca pubblica); da esso partono i tre viali principali della città (quello nord direzione ospedale, quello ovest direzione il fiume e quello sud direzione la cattedrale. Il verde pubblico supera di 2-3 volte quello definito dagli standard urbanistici; un dato da non sottovalutare visto l’andamento, purtroppo ormai diffuso, dell’espansione incontrollata delle città, con la costruzione di interi lotti senza gli standard urbanistici adeguati, senza infrastrutture e servizi adeguati e, in molti casi, senza verde.
La zona sportiva è posizionata a nord della città, dove troviamo lo stadio comunale, il golf club, il palazzetto dello sport e vari impianti sportivi. L’ampia zona sportiva accoglie al suo interno campi da calcio e calcetto, tennis, pallavolo, basket, hockey.

L'industria, il commercio e il turismo

 


 

La zona industriale è posizionata a nord della città, a mezzo chilometro dall’uscita autostradale. Per incentivare l’artigianato locale e avere un rapporto più diretto fra produttori e consumatori, abbiamo posizionato una zona di artigianato fra la zona industriale e la zona dei grandi centri commerciali. Un polo commerciale importante è situato anche sul lungofiume, nella zona della piazza del belvedere;piccoli centri di commercio si trovano anche all’interno della città. Lungo i viali principali della città sono affacciate palazzine commerciali (uno o due piani commerciali, due piani residenziali).La vecchia città di Sarzana era una città che puntava poco sul turismo, al contrario la nostra punta molto sull’attrattiva turistica. Il quartiere C, quello posizionato ad ovest, vicino al fiume, ingloba al suo interno una zona alberghiera e un lungofiume pieno di attrattive (commercio, sport, cultura). Nel quartiere D troviamo una piccolo porto turistico e l’acquario, affacciato proprio sul porto.


 

Bibliografia
- Pioli E., Tonelli F. , Cronaca e storia della Val di Magra, Artigianelli, Pontremoli 1976
- P.Ventura – Strada, strade, Edifir, Firenze 2007



Sitografia:
- http://it.wikipedia.org
- http://www.comune.sarzana.sp.it
- http://www.newtowninstitute.org


Tavola 1: inquadramento territoriale - viabilità
Tavola 2: progetto della città
Tavola 3: progetto del quartiere
Tavola 4: sezioni stradali
Tavola 5: sezioni ambiti urbani
Ultimo aggiornamento ( venerdì 07 marzo 2014 )
 
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