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Treviglio Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
giovedì 14 marzo 2013
Autore schedaBrigati
ToponimoTreviglio
StatoITALY
Anno di progetto
Docente tutorP.Ventura, D.Damianakos
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
Idrografia
Tipologia funzionale
Abitanti25.736
Superficie ha
Densità abitativa


DESCRIZIONE DEL PROGETTO


Il progetto per la nuova citta' conta 21315. Abitanti circa.
IL QUARTIERE RESIDENZIALE-MiSTO AD ALTA DENSITA'
Per l’organizzazione della parte residenziale della città si è deciso di
predisporre sostanzialmente quattro tipologie di quartieri residenziali con differente densità. Per la zona ad alta densità, cioè da 200 abitanti per ettaro, è stata destinata la zona centrale che taglia la città in diagonale. In questa zona troviamo infatti palazzine a più piani che si differenziano tra quelle prospicienti all’ asse stradale di 50km/h e quelle più interne. Le prime infatti sono composte al piano terra e secondo da funzioni terziarie e commerciali, mentre le seconde
sono completamente a destinazione residenziale. Il quartiere ospiterà circa 21315 persone, avrà una forma sostanzialmente rettangolare, con strade che si intersecano ortogonalmente. Si è deciso di mantenere forme geometriche lineari e di semplice lettura perché comunque sono quelle che garantiscono una migliore gestione dello spazio. Gli standard qualitativi vigenti prevedono la presenza di servizi di quartiere, per questo motivo ogni quartiere avrà una zona dedicata a verde pubblico e a servizi. In ogni zona a differente densità, cioè in ogni quartiere, vi sarà un' area destinata alla scuola primaria ed edifici pubblici che potranno esser messi a disposizioni della collettività per eventi di ogni sorta. Gli edifici di civile abitazione saranno soprattutto palazzine multipiano plurifamiliari, con una variazione di piani che vanno da 3 a 5, e con altezza massima quindi di circa 15 metri.


IL QUARTIERE A MEDIA DENSITA'


Per la zona a media densità, cioè da 150 e 100 abitanti per ettaro, sono state destinate le zone a est,sud e nord. I 3 quartieri ospiteranno circa …. persone. Ovviamente anche in queste zone a media densità troviamo interi isolati destinati ai servizi di quartiere, per garantire la rispondenza agli standard urbanistici previsti da legge. Gli edifici avranno altezze che oscilleranno fra i 9 metri e i 15 metri.



STAZIONE FERROVIARIA – NODO DI SCAMBIO


Nelle città moderne uno dei problemi più frequenti e, forse più importanti, è la gestione della zona delle stazioni . Ogni città, ovviamente, ha uno spazio più o meno vasto dedicato alla stazione, quest’area spesso occupa una zona a ridosso del centro cittadino, senza essere né centrale né periferica, restando quindi in una fascia intermedia di notevole importanza. Generalmente, non essendo prettamente centrale, la zona della stazione subisce i degradi e i
disagi che caratterizzano le periferie urbane. Per cercare di evitare il più possibile questo tipo di fenomeno si è deciso di progettare la nuova stazione al centro della città in modo che ne diventi fulcro e PORTA allo stesso tempo in collegamento diretto agli edifici culturale -amministrativo, all’area fiera alla quale vi si può accedere direttamente e ad un edificio multipiano che ospiterà un area commerciale e di uffici rispecchiando pienamente ciò che sono le tendenze a livello europeo per far si che la stazione non diventi UN NON LUOGO.

IL SISTEMA STRADALE

Per garantire gli spostamenti e i collegamenti nel nuovo insediamento urbano che sorgerà sono stati predisposti assi viari con diverse sezioni stradali. Le dimensioni delle strade varieranno a seconda della loro importanza e a
seconda del tipo di traffico a cui saranno destinate.
Si va da una sezione massima di 30 metri ad una minima di 10 metri e non necessariamente seguono in base alla loro larghezza un criterio di importanza determinata dalla velocità di percorrenza.
• Stradecon sezione stradale di 10 metri
• Strade con sezione stradale di 15 metri
• Strade con sezione stradale di 20 metri
• Strade con sezione stradale di 10 metri
• Strade con sezione stradale di 30 metri
Le strade percorse ad una velocità di 70 km/h sono quelle strade che fungono da tangenziale esterna all’abitato e che collegano Treviglio ai paesi limitrofi. Essa è costituita da 2 carreggiate, una per senso di marcia, e da 2 banchine laterali. E' separata dalla zona residenziale mediante una fascia di verde. Questa striscia verde farà da divisione tra la zona residenziale e l’asse viario su cui transiteranno i mezzi pesanti e gran parte del traffico automobilistico. Questa fascia verde ha lo scopo di isolare l’arteria stradale per evitare il più possibile l’inquinamento acustico e dell’aria percepito dalla zona residenziale che sorge nelle vicinanze. Nella strada percorsa ad una velocità di 50 km/h in linea di massima avremo 2 corsie per senso di marcia una delle quali riservata ai mezzi pubblici, disabili e ambulanze. In oltre v’è presente un percorso ciclabile, verde e marciapiede. Queste strade servono da collegamento fra la strada principale sopra descritta e le strade interne al tessuto urbano. Troviamo poi le strade percorse a 30 km/h, ovvero quelle che determinano la forma dei vari isolati. Esse sono costituite da una corsia per senso di marcia, parcheggi laterali, striscia verde e percorso pedonale-ciclabile. Negli isolati stessi, troviamo strade con una velocità di percorrenza di 10 km/h. Queste sono strade a doppio senso o a senso unico, dove la precedenza è data al pedone e non al veicolo.


CONCLUSIONE


Il lavoro svolto nell’ambito del Laboratorio di progettazione urbanistica è stato sicuramente di notevole interesse. Di solito la progettazione tende sempre ad allontanarsi dalla realtà e a cercare linee e forme nuove per stupire, in questo caso, invece, si è arrivati alla creazione di una nuova città con forme sostanzialmente regolari. Le forme più irregolari, che possono sembrare frutto di pura progettazione teorica sono invece motivate dal profilo morfologico territoriale.In conclusione, progettare integralmente una città per circa 20 mila abitante coni una certa predisposizione di base per future espansioni, ha permesso di focalizzare e sviluppare punti nevralgici degli insediamenti urbani che lo sviluppo, anche se accurato, di un singolo quartiere non prende in esame.


Bibliografia


Ognibene, 2000, Francesco Ognibene, Elementi di urbanistica, Sei, Milano,2000.
A cura di Zevi L., 2003, "urbanistica", in : Il nuovissimo manuale dell'architetto, Roma, 2003.


Ultimo aggiornamento ( giovedì 14 marzo 2013 )
 
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