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Sassuolo Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
venerdì 12 aprile 2013
Autore schedaV.Campioli, M.Carra
Toponimo
StatoITALY
Anno di progetto
Docente tutorP.Ventura, M.Cillis
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
Idrografia
Tipologia funzionale
Abitanti
Superficie ha
Densità abitativa


RIFERIMENTI PROGETTUALI


· Impianto del Cardo e Decumano Romano

Nelle città romane il decumano era una via che correva in direzione estovest mentre,il cardine correva in senso nord-sud. Di norma all'incrocio, ad angolo retto,di queste due direttrici si trovava quasi sempre il forum, ossia la piazza principale della città.
Le città romane erano solitamente basate su uno schema urbanistico
ortogonale, ossia suddivise in isolati quadrangolari uniformi.
Tale disposizione è stata presa come riferimento per la regolarità
dell’assetto urbanistico e l’impostazione della maglia viaria principale
della città.


IL PROGETTO


Il progetto di pianificazione ex novo del nucleo urbano di Sassuolo,
prevede una riduzione della capacità insediativa dai 41.326 abitanti
effettivi ai 30.000 abitanti di progetto, per una superficie territoriale lorda di 6 Km2.
I ruoli funzionali della nuova città sono ribaltati rispetto all’esistente; il ruolo funzionale primario sarà di tipo residenziale mentre l’aspetto industriale rivestirà il ruolo funzionale secondario.
L’idea di base è quella di realizzare un nucleo urbano più vivibile e
razionalmente organizzato, non improntato esclusivamente sulla produzione industriale.
L’assetto del nuovo impianto di Sassuolo è caratterizzato da una forte
ortogonalità,dettata dalle direttrici preesistenti del cardo e decumano
romano.
Si è favorito lo sviluppo dell’abitato lungo il corso del fiume
Secchia,in modo da consentire un recupero dell’area che versa da anni in una situazione di avanzato degrado.
Si è proceduto impostando la viabilità principale della città,riprendendo l’assetto del cardo e decumano romani e mantenendo gli accessi origliali al comune. Dal modenese gli accessi a Sassuolo sono rappresentati da: Strada Pedemontana, Viale Pio X, SS 467, via Giuseppe Mazzini, Viale della Repubblica e Viale San Paolo.
Dal Reggiano gli accessi sono la strada Pavemonte, Viale Giuseppe Mazzini e Viale della Repubblica.
Per quanto riguarda il collegamento ferroviario, sono state mantenute le due linee ferroviarie esistenti provenienti rispettivamente dal modenese e dal reggiano.
La modifica apportata riguarda il tracciato interno alla città.
Con l’intendo di ridurre i disagi prodotti dal passaggio dei treni merci
all’interno dell’abitato, è stata realizzata, sulla linea ferroviaria a
sud, una diramazione che permettesse l’accesso alla sola tratta
ferroviaria destinata al trasporto passeggeri.
La linea ferroviaria modenese (sud della città) corre parallelamente alla strada ad alto scorrimento (70 Km/h), introdotta come supporto al carico urbanistico richiesto dall’industria ceramica.
Tali linee di collegamento rivestono anche il ruolo di definizione
materiale del confine tra i comuni di Sassuolo e Fiorano.
I treni passeggeri trovano il loro capolinea all’interno della città
nella stazione; disposta in posizione centrale, essa è destinata a
divenire un punto focale del nuovo nucleo urbano.
Al fine di creare una città ecosostenibile a misura d’uomo, si è
perseguito l’intento di favorire la fruizione della territorio comunale,
tramite mezzi alternativi all’automobile. E’ stato,per tanto, incentivato
il trasporto pubblico mediante la realizzazione di una filo tranvia
leggera su rotaia che consentisse il collegamento a tutti i punti nodali
della città.
Le fermate della filo tranvia si sviluppano principalmente lungo la
strada che segue l’andamento del decumano, diramandosi anche sulla strada che costeggia il lato lungo del parco principale della città (che si sviluppa lungo il cardo) e che rappresenta anche uno dei punti di uscita da Sassuolo, in direzione di Reggio Emilia. Una delle fermate è disposta sul fianco dell’ampia piazza collocata frontalmente alla stazione ferroviaria, tale disposizione consente ai passeggeri,una volta scesi dal treno, di raggiungere in pochi passi la fermata del trasporto pubblico interno alla città.
Oltre alla funzione di punto d’incontro, la piazza della stazione
prolunga il cono ottico del parco collocato al centro del nucleo urbano;
esso consente di creare il collegamento visivo tra la zona fluviale e la
città costruita.
Sono state incrementate anche le piste ciclo perdonali. Collocate al
fianco di tutte le strade a 50Km/h della città, esse creano un’ulteriore
rete di collegamento del nucleo urbano.
Al fine di incrementare le funzioni di Sassuolo, sono state progettate
nuove strutture come il campus universitario e il nuovo ospedale ampliato di dimensioni rispetto all’esistente.
Collocati ai lati della stazione, rispettivamente ad ovest e ad est, si
sviluppano a ridosso della strada ad alto scorrimento e della ferrovia, adeguatamente protetti da una fascia di verde. Tale disposizione è dovuta principalmente alla volontà di decongestionare il centro abitato dal traffico automobilistico, unitariamente al fatto che la vicinanza alla
stazione e alla strada a 70 Km/h favorisco la fruizione di tali strutture
da parte di cittadini di altri comuni.
Per quanto riguarda il comparto industriale del nuovo insediamento si è iniziato calcolando le superfici dei capannoni esistenti, per avere
un’idea dell’area totale occupata.
Come accennato nel capitolo 1 Sassuolo è il principale comune del
comparto ceramico che riunisce diversi comuni di Modena e Reggio Emilia. Questa centralità ha favorito un abnorme sviluppo degli stabilimenti industriali sul territorio sassolese.
Dai calcoli eseguiti sulle superfici esistenti si è appreso che i
capannoni presenti erano sovradimensionati rispetto all’abitato, tenendo conto di tale aspetto, si è applicata, una riduzione a circa 1/3 delle superfici industriali di nuova progettazione.
Altro problema dell’area industriale è che i capannoni si sviluppano
senza un’apparente logica, in varie parti del territorio comunale,
arrivando anche ad invadere alcuni quartieri residenziali.
Al fine di favorire un facile raggiungimento del comparto, decongestionare e liberare il centro abitato dalla presenza industriale, si è pensato, di riunire tutti gli stabilimenti in un’unica grande area
collocata in una zona esterna alla città, a ridosso della strada a 70
Km/h e della linea ferroviaria.
E’ previsto anche un autoporto autonomo con affaccio sulla ferrovia in modo da velocizzare lo scarico e carico delle merci.
Per favorire la ricerca e lo sviluppo della produzione ceramica, gli
stabilimenti industriali fiancheggiano il campus universitario, creando
in questo modo un collegamento tra le due funzioni.
Il centro sportivo è collocato ad est, in prossimità della zona collinare, in un’area esterna al nucleo abitato. Sempre perseguendo lo scopo di creare una città più vivibile si è deciso di creare un unico impianto sportivo adeguatamente connesso all’abitato da diverse strade, dalla filo tranvia e dalle piste ciclo pedonali.
Come limite di espansione esterno alla città si è collocato il cimitero.
Per quanto riguarda i centri commerciali si è pensato di creare diverse zone dislocate in diversi punti della città, cercando di ridurre il più possibile il traffico. Il nucleo principale è posto in prossimità
dell’ospedale e del campus, nelle vicinanze della stazione. Altri sono
disposti agli estremi della città collegati sempre dalla linea tranviaria
e da diverse strade.
La parte residenziale prevede tre tipologie di abitazione : palazzina,
abitazione bi-famigliare e abitazione mono-famigliare. Si vanno a
definire,per tanto,tre tipologie di zone : alta densità, media densità e bassa densità.
Partendo dal centro città, in prossimità della stazione e del parco
principale, si è iniziato a disporre le palazzine ad alta densità ed
ampliandosi in progressione si sono disposte le residenze bi-famigliari e mono-famigliari, quest’ultime trovano la loro collocazione nelle vicinanze del fiume Secchia. La scelta di tale disposizione mirava a valorizzare l’area fluviale con una tipologia di residenza meno invasiva, rispetto alle palazzine condominiali.
Ogni quartiere è dotato dei servizi,degli esercizi commerciali di
primaria necessità e parchi in modo tale da garantirne l’autosufficienza funzionale.


IL QUARTIERE


I nuovi quartieri sassolesi sono stati progettati con l’intento di creare
organismi autonomi dal punto di vista funzionale.
Tutti i quartieri sono dotati di esercizi commerciali di primaria
necessità,servizi funzionali come scuole primarie e secondarie,chiese,verde pubblico di quartiere, fermate della filo tranvia e piste ciclo pedonali che permettono il collegamento della zona con l’intera città, senza ricorrere necessariamente all’automobile.
Per entrare nel dettaglio di tali considerazioni si è proceduto allo
studio in scala 1:1000 di un quartiere caratterizzato da un ruolo
funzionale primario di tipo residenziale e che presenta un affaccio
diretto nell’area del fiume.
E’ uno dei quartieri meno densamente popolati, si compone infatti di soli 2500 abitanti. Sorge decentrato rispetto al centro ed è caratterizzato da sole residenze a media e bassa densità.
Nell’assetto riprende in scala minore la disposizione della zona centrale della città. Il verde della zona fluviale entra nel quartiere tramite il parco centrale che sviluppandosi lungo il cardo romano taglia il quartiere in due parti. Affiancato da strutture commerciali, il parco crea una linea di collegamento tra i due poli principali del quartiere rappresentati da centri per l’istruzione e laboratori, comprensivi di biosfera.
Il quartiere presenta una viabilità ridotta caratterizzata da strade a
percorrenza di 50 Km/h che delimitano i confini materiali del quartiere e da una seri di strade di collegamento interne a percorrenza di 30 Km/h. La linea della filo tranvia leggera è collocata specularmene al fiume, ovvero nella parte sud del quartiere; delle tre fermate presenti, due sono collocate agli estremi dell’abitato del quartiere e una in posizione centrale in prossimità degli edifici scolastici.

IL PROGETTO DEL PARCO CENTRALE


Per incrementare la presenza del verde all’interno della nuova città, si è pensato di dotare tutti i quartieri con parchi attrezzati, favorendo
inoltre un prolungamento della zona verde fluviale all’interno del
costruito.
In aggiunta, è stato proposto l’inserimento di fasce di verde con lo
scopo di delimitare e schermare la zona industriale, la viabilità ad alto scorrimento e la ferrovia dal centro residenziale.
Come riferimento dell’assetto generale del verde nella città è stato
utilizzato il progetto dell’ architetto Michel Desvigne.
Il parco centrale rappresenta,per estensione,il primo parco della città; dimensionalmente riprende il preesistente parco Ducale.
In funzione delle esigenze della magia viaria, il parco in oggetto è
disposto lungo l’andamento dettato dal cardo romano e presenta una forma rettangolare.
Funge da corridoio verde tra due polarità del nuovo insediamento, la
stazione ferroviaria e il parco fluviale.
L’andamento del reticolato stradale in direzione est-ovest è ripreso
all’interno del parco, mediante una serie di percorsi in ghiaia
costeggiati da piante a fusto alto. Presente un percorso disposto sulla diagonale del parco che consente il collegamento delle due fermate della filo tranvia disposte sui due vertici opposti. Altri collegamenti si
sviluppano lungo l’asse nord sud,disposti in maniera sfalsata, creando un effetto sorpresa.
Il cuore del parco è segnato a un percorso sensoriale rappresentato da un giardino botanico con piante aromatiche ed una zona attrezzata per i bambini. Piccole piazzole pavimentare segnano i principali accessi al parco.
Tra i riferimenti progettuali adottati per lo studio del parco centrale
sono stati analizzati diversi progetti, di seguito esposti.
Gli spunti presi riguardano principalmente la disposizione dei percorsi interni, la continuità tra piazze o zone pavimentate e verde e richiamo della ripartizione interna in funzione della maglia viaria.

IL PROGETTO DI UN PARCO QUARTIERE


Per il parco di quartiere si è pensato ad un assetto che fosse in

contrasto con la rigidità ortogonale della città.
Pur conservando la regolarità del perimetro,dettata dalla maglia
ortogonale dell’insediamento, il parco al suo interno si caratterizza da una serie di percorsi curvilinei che lo collegano in tutte le sue parti.
E’ un parco pensato come luogo di svago, nel quale si può trascorre il tempo libero, grazie alla diverse attrezzature collocate al suo interno.
Il campo da basket – calcetto e la zona attrezzata con giochi per i
bambini sono disposti nelle immediate vicinanze del bar, in modo da
offrire la comodità ai genitori di poter controllare i figli pur rimanendo comodamente seduti.
In aggiunta è prevista l’illuminazione notturna,con una serie di lampioni disposti lungo tutto il percorso interno del parco.
Si è posta particolare attenzione alla scelta delle specie arboree da
piantumare nel parco. L’obbiettivo perseguito era di generare una
differenziazione nel cromatismo del fogliame nelle diverse stagioni,
creando così un piacevole gioco di colore.
Gli accessi sono seganti da una pavimentazione in tavolato ligneo mineralizzato.
Lo spunto per l’assetto dei percorsi interni al parco di quartiere,
deriva dai progetti dell’architetto Roberto Burle Marx.


 


Bibliografia


.Città, architettura, tecnologia: il progetto e la costruzione della città sana - Emilio Faroldi - Edizioni Unicopli –

· Atlante storico della città ideale - Virgilio Vercelloni – Editore Jaca Book -
· Città e pianificazione urbana - Lloyd Rodwin - Edizioni Dedalo -

· Città, ambiente, paesaggio: lineamenti di progettazione urbanistica
- Carlo Socco - UTET Libreria -
· Bibliografia di architettura e urbanistica - Vittorio Gregotti -
Libreria la città, Editore Milano –
· Celebration: la città perfetta - l'utopia urbanistica finanziata
dalla Disney - Andrew Ross – Edizioni ArcanaPop -
· La progettazione urbanistica, La città come organismo – Luigi
Picconato - Marsilio Editori-
.Urbanistica fascista - Alberto Mioni - Collana di storia urbana,
Franco Angeli –
· Città e stazione ferroviaria - Paolo Ventura - Edizioni Firenze –

· Il disegno della città, la conoscenza come premessa del progetto -

Stefano Storchi – QAD Edizioni –

· L'individualità urbana,ricerche per una scienza del territorio -

Silvano Tintori - Dedalo libri -

· Il paesaggio nel progetto urbanistico - Elisa Palazzo - Casa editrice il Prato –
· Il progetto della città - Paolo Ventura -

· Storia di Sassuolo - Tullio Sorrentino –

· Storia di Sassuolo. Dalle origini alla fine della signoria Pio -
· Storia di Sassuolo. Il seicento e il settecento - Andrea Barbieri - Book Service Editore
· Atlante aereofotografico della Provincia di Modena - Antonella
Manicardi - Provincia di Modena –
· Il grande libro di Sassuolo - Artioli Editore -



 


Elena Rotelli, Rossana Piacentini – Laserteg Editori –

Ultimo aggiornamento ( venerdì 12 aprile 2013 )
 
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