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I boschi di Carrega tra storia e natura: riqualificare gli itinerari di un Parco Regionale Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
venerdì 10 gennaio 2014
AutoreIsabella Chiossi, Elena Corradini
RelatoreProf. Carlo Mambriani
CorrelatoreProf. Marco Cillis, Prof. Paolo Ventura
UniversitàUniversità degli studi di Parma
Data di discussione2012-04-24
Anno Accademico2010/2011
LuogoParco Boschi di Carrega (PR)
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[estratto]



INTRODUZIONE



La tesi ha come oggetto il Parco Regionale Boschi di Carrega situato in provincia di Parma a pochi chilometri dalla città tra i comuni di Sala Baganza e Collecchio. La particolarità di quest'area nasce dalla copresenza di importanti aspetti naturalistici e di tracce storiche ancora molto visibili sul territorio, in quanto per secoli questa ha rappresentato una zona prediletta per le cacce ducali. Già dalla metà del Cinquecento la tenuta è utilizzata come riserva venatoria, per essere poi ampliata sotto i Borbone fino alle porte di Parma e arricchita con diversi tipi di selvaggina. Alla morte di don Filippo di Borbone, avvenuta nel 1765, la proprietà passa nelle mani del figlio Ferdinando, futuro marito di Maria Amalia d'Austria (1769), la quale farà erigere il Casino dei Boschi adibendolo a sua residenza estiva; successivamente il Casino entrerà in possesso della duchessa Maria Luigia d'Austria, moglie di Napoleone, che lo amplierà e lo trasformerà nel fulcro di una villa fattoria. Entrata in seguito a far parte delle proprietà dello Stato sabaudo, la tenuta è donata dal re Vittorio Emanuele II all'ingegner Grattoni come compenso per la sua partecipazione ai lavori del Frejus. Nel 1881 la famiglia Carrega acquista la proprietà e cent'anni dopo, nel 1982, viene istituito il Parco Regionale Boschi di Carrega, primo della regione Emilia Romagna, con finalità di tutela storico-naturalistica. Dai diversi sopralluoghi effettuati e dall'indagine storico-naturalistica condotta è stato possibile mettere a punto un quadro delle caratteristiche peculiari del Parco Regionale Boschi di Carrega denotato da una preziosa ricchezza naturalistica e dalla presenza ancora molto forte di tracce storiche legate alla funzione dei boschi come luogo prediletto di villeggiatura. Dall'analisi svolta, iniziata con la raccolta di documentazione storica e con lo studio dei testi naturalistici volti a delineare la ricchezza sia faunistica che floristica dei 5 habitat presenti nel Parco e protetti dalla Rete Natura 2000, è emersa la necessità di una gestione e valorizzazione dei percorsi, delle emergenze naturali e antropiche, atte a far risaltare l'antica funzione del luogo e la ricchezza del suo patrimonio. Si è quindi fatto un confronto con altre realtà simili e con l'ausilio dei responsabili dell'Ente Parco si è indagato sulle criticità e sulle esigenze presenti. Obiettivo di questa tesi è appunto l'analisi del luogo e la formulazione di ipotesi progettuali volte a suggerire una riqualificazione di tutti quegli elementi legati alla duplice funzione del Casino dei Boschi di villa di rappresentanza e cuore della tenuta agricola indirizzata al coordinamento delle varie attività produttive e commerciali, cosi da ripristinare l'identità storica del luogo, oggi non immediatamente identificabile a chi visita il Parco.


Tipologia tesiPianificazione paesistica
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Foto
Zonizzazione del parco
Uso del suolo
Semiologia naturale
Semiologia antropica
Cata della visibilità
Ultimo aggiornamento ( martedì 07 ottobre 2014 )
 
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