Parchi divertimenti e fenomeni di urbanizzazione. Le città del tempo libero |
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Scritto da Damianos Damianakos
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mercoledì 12 febbraio 2014 |
Autore | Federica Borghi |
Relatore | Prof. Paolo Ventura |
Correlatore | |
Università | Università degli studi di Parma |
Data di discussione | 2006 |
Anno Accademico | 2005/2006 |
Luogo | |
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INTRODUZIONE
È possibile definire il parco tematico come un parco che si struttura intorno ad un tema portante. Fermandosi a questa accezione, il numero di spazi considerabili parchi tematici diventerebbe enorme. Questa ricerca si occupa dei parchi tematici in quanto spazi aperti al pubblico, che offrono uno spettacolo rivolto ad uno spettatore, realizzati per essere visti, ammirati e per divertire. Limitando dunque il vastissimo ambito dei parchi a tema secondo le caratteristiche suddette, è possibile identificare un capostipite del genere, un parco che può essere definito un archetipo, che assurge da modello per ogni nuova progettazione e che racchiude in se gli elementi distintivi di questo genere di luoghi: Disneyland. Riassumerne la genesi e le finalità è utile per introdurre il fenomeno dei parchi tematici. La volontà di Walt Disney era di creare un ambiente semplice e rassicurante, protetto dai rischi che la complessità della vita comporta, di operare una fuga rispetto alla congestione metropolitana, attraverso l’organizzazione dei trasporti e della mobilità come base della forma della città, la pianta a struttura radiale, la scala a misura di pedone. Inoltre Disney intendeva promuovere un modello di urbanizzazione in grado di opporsi all’alienazione indotta dalle metropoli industriali. Su questi presupposti nasce un mondo che non esiste in nessun luogo e in nessun tempo, ma che si impone come modello reale, concreto, sociale, di urbanizzazione.
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Tipologia tesi | Pianificazione urbanistica |
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Ultimo aggiornamento ( martedì 05 luglio 2016 )
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