La nuova fondazione
L’analisi del territorio è stata condotta seguendo e individuando gli elementi esposti nei concetti dell’urbanista Kevin Lynch nel libro “L’immagine della Città” nel 1960, dove analizza tre città attraverso 5 elementi: PERCORSI, MARGINI, QUARTIERI, NODI E RIFERIMENTI. Dunque per fondazione della nuova città ho innanzitutto individuato, il fiume e l’area collinare come margini della città e riferimenti
trasversali che la seguono nel suo sviluppo longitudinale. Mentre alla Rocca e al giardino del Melograno ho attribuito il ruolo di punto di riferimento e nodo centrale della città, quindi punto di sviluppo della nuova Sala Baganza. Gli assi matrice di fondazione partono
ortogonalmente e si intersecano nel punto esatto dell’attuale fontana del Parco del Melograno, e l’intero insediamento si sviluppa seguendo una grigia a maglia quadrata dettata proprio dai percosi del suddetto parco, e la piazza principale del nuovo insediamtno ne mantiene l’ingombro ne mantiene pressocchè inalterate le dimensioni. Gli unici assi viari che non seguono la regola della griglia quadrata sono, il grande viale che fiancheggia la sponda occidentale del Baganza, e la strada extraurabana che segue i dolci pendii collinari del Bosco del Carrega.
Il viale lungo fiume è stato pensato come punto di riferimento trasversale che connota l’interazione tra il torrente e la città; mentre
la strada extraurbana di scorrimento è stata voluta in una quota sopraelevata rispetto il centro abitato per diminuire l’inquinamento acustico.
L’impianto a griglia quadrata è tracciato seguendo come riferimento il giardino e il ponte che collega le due sponde del Baganza,e quindi genera a sua volta isolati quadrati che riconducono chiaramente con forma e dimensioni a quelli proposti a Barcellona dall’urbanista Idelfonso Cerdà.
I parchi urbani invece sono stati pensati come elementi puntuali in modo da essere elenento di riferimento per il quartiere e sono della stessa dimensione di un isolato tipo in modo da avere l’easatto rapporto tra superfice costruita e verde.
L’impianto si sviluppa attraverso un gioco sinuoso e naturale di percorsi,che si aprono in spazi circolari destinati a diverse attività
per lo svago e relax,fruibili per diverse fascie d’età. All’interno del parco sono accolte diverse specie arboree autoctone come: carpini, pioppi, olmi e platani, che creano una diversità naturale.
Geoportale Regione Emilia-Romagna
Alessandra Mordacci (a cura di), La rocca di Sala Baganza, Gazzetta di Parma Editore, Parma 2009