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Quartiere Villa Ceccolini Stampa E-mail
Scritto da jonathan   
domenica 20 luglio 2008
Autore schedaJonathan
ProgettistaAlvaro Angelini, Stefano Bocconcelli, Marta Calzolaretti, Francesco Leoni, Carlo Melograni, Andrea Vidotto
Anno di Progettazione1981 anno della prima pianificazione
Anno di Realizzazione1985
PaeseITALY
Committenza/Soggetti promotoriComune di Pesaro
Strumenti urbanisticopiano regolatore
Dati quantitativi
Popolazione insediata1200 abitanti
Superficie territoriale (St) mq
Superficie o volume utile edificati (Su) mq o mc
Superficie fondiaria (Sf) mq
Superficie coperta residenziale (Scr) mq
Superficie delle strade mq
Superficie dei parcheggi pubblici mq
Superficie dei servizi pubblici mq
Superficie del verde pubblico attrezzato mq
Numero alloggi (reali o presunti)
Superficie delle attivita commerciali mq
Superficie delle attivita direzionali mq
Superficie delle attivita ricettive mq
Superficie delle attivita artigianali e industriali mq
Densità abitativa
Descrizione sintetica generale

La ricerca di un nuovo equilibrio nell’assetto del territorio comunale, ha orientato l’Amministrazione del comune di Pesaro a programmare, a partire dal 1981, la localizzazione dei Piani per l’edilizia economica e popolare in nuclei decentrati. Sono stati scelti luoghi in prossimità di alcune delle molte frazioni in cui si articola il comune, dove la costruzione di interventi edilizi con progetto unitario, anche di piccole dimensioni appariva utile per riqualificare l’abitato esistente e proporre un’alternativa all’espansione periferica del nucleo maggiore.
Il progetto dell’Amministrazione locale comprende in totale otto piani distribuiti in sei diverse frazioni, per un totale di 424 alloggi. I due insediamenti maggiori previsti a Borgo S. Maria e a Villa Ceccolini, ciascuno dei quali con circa 120 alloggi, località situate in prossimità di importanti infrastrutture che percorrono la valle del Foglia; mentre nelle parti restanti più collinari la dimensione dell’intervento è minore, con circa 30-40 alloggi.
Le soluzioni insediative proposte sono composte principalmente da strade basse e aggregate a formare tessuti edilizi compatti.
Questa scelta, oltre a rispondere alla richiesta degli abitanti di vivere in un’ambiente costruito che tuteli le esigenze di individualità e identità, è sembrata la più adatta alla costruzione di nuovi nuclei in prossimità dei piccoli centri storici esistenti. Questi sono caratterizzati da una qualità ambientale molto elevata che discende da valori di spazio, di relazione e d’uso amalgamati nel tempo in modo da costituire un sistema equilibrato di elementi, costruiti e non costruiti.
È questa qualità urbana, ovviamente reinterpretata ed espressa in forma contemporanea, che questi interventi si sono proposti di raggiungere. Unitamente allo studio e alla definizione delle abitazioni, si è posta grande attenzione alla progettazione degli spazi aperti.
Sulla base di queste considerazioni si individuano i criteri generali alla base della progettazione degli insediamenti:
a) Disegnare spazi aperti di piccole e medie dimensioni in modo da soddisfare l’esigenza degli abitanti di esercitare un dominio su queste aree;
b) progettare una sequenza di ambiti differenziati per dimensione e forma, in relazione a vari modi d’uso e di gestione prevedibili;
c) caratterizzare gli spazi aperti attraverso una progettazione estesa a tutti i livelli del microambiente.
Il progetto di piano definito per villa Ceccolini che mira a stabilire regole precise per la progettazione, contraddice l’idea che sembra prevalere oggi in tema di pianificazione urbana, quella cioè, che tutti i problemi del territorio possano essere risolti attraverso progetti isolati che ritroveranno da soli la necessaria coerenza, idea che se da un lato può far emergere eccezioni legate alla capacità e all’impegno del professionista dall’altra non impedisce uno scadimento qualitativo.
Il modo di procedere adottato evidenzia come obbiettivo quello di individuare e definire, alla scala insediativa, i principali nodi problematici che condizionano il raggiungimento sia di una minima qualità urbana che di una identità riconoscibile e di tracciare un quadro di coerenze al quale tutti possono riferirsi. Per questo la definizione delle principali caratteristiche fisiche e morfologiche (accanto al disegno urbano), come: la tipologia, le altezze, i distacchi, i tipi di coperture e gli attacchi a terra e i materiali, ha consentito di creare un quadro di coerenze tale da “omogeneizzare” gli interventi edilizi successivi.
Il piano di Villa Ceccolini ha costituito un’esperienza particolare: in tempi relativamente brevi si è concluso l’ iter del piano, iter che è stato seguito in tutte le fasi: dalla individuazione dell’area (1982), alla progettazione del piano (1983), allo studio dei tipi edilizi inteso come elaborazione di pre-progetti e di numerose varianti, alla definizione in scala 1:50, delle sistemazioni esterne, fino alla progettazione esecutiva di un nucleo di alloggi. Il piano di Villa Ceccolini si attesta lungo un asse viario che, dopo aver attraversato una zona destinata al centro civico, distribuisce sul lato destro gli edifici residenziali e sul lato sinistro le future attrezzature sportive e ricreative. La via principale è quindi fiancheggiata, su un lato, da un fronte continuo di case a due e tre piani, mentre sul lato opposto è delimitata da un filare di alberi; due piazzette con caratteristiche funzionali e formali diverse ne definiscono l’inizio e la conclusione.
Le aree per la residenza sono organizzate in unità ripetibili, disegnate ed aggregate in modo da racchiudere spazi a corte chiusi su tre lati e aperti verso la collina.
Le corti hanno la qualità di un ambiente “domestico” , determinato dalla dimensione contenuta dello spazio aperto e dall’altezza degli edifici che non supera i tre piani.
Tre strade ortogonali alla strada principale distribuiscono altrettante unità edilizie e si concludono in piccoli slarghi sui quali affacciano terrazzi semiprivati posti ad una quota superiore.
L’unità tipo, ma anche le altre che da quella derivano per semplici addizioni o sottrazioni, e costituita da più edifici strettamente connessi tra loro, diversi per tipo e dimensione. La presenza di più tipi edilizi, oltre ad offrire una possibilità di scelta tra diversi modi d’abitare, consente la costruzione di un ambiente residenziale caratterizzato da una varietà di soluzioni che, pur salvaguardando l’unità architettonica, eviti la monotonia derivata dalla ripetizione di modelli uguali.

 

Bibliografia
Edilizia Popolare n. 208, maggio/giugno 1989
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica



Il piano di Villa Ceccolini si attua lungo un asse viario che,attraversa una parte del Centro civico, distribuisce sul lato destro gli edifici residenziali e sul lato sinistro le future attrezzature sportive e ricreative. Questo asse è quindi fiancheggiata, su un lato, da un fronte continuo di case a due o tre piani, mentre sul lato opposto è delimitata da un filare di alberi; due piazzette differenti per caratteristiche funzionali e formali definiscono l'inizio e la conclusione. Le aree per la residenza sono organizzate in unità ripetibili, disegnate ed aggregute in modo da racchiudere spazi a corte chiusi su tre lati e aperti verso la collina.


Edilizia



I Tipi edilizi adottati sono i seguenti:



1) case unifamiliari aggregate a schiera o a patio con numerose varianti su due piani o più livelli sfalsati tra loro di mezzo piano;


2) case plurifamiliari (3/4 piani) organizzate in modo che gli alloggi possano avere caratteristiche simili alle case unifamiliari e il sistema della distribuzione interna consenta di arricchire il rapporto d’uso tra ambiti collettivi.


Infrastrutture



Non sono presenti infrastrutture di grande interesse, mentre per quanto riguarda le strade abbiamo una strada principale che risulta essere l’asse seguito per la conformazione del quartiere.


Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 marzo 2014 )
 
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