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Nuova Sant’Ilario d’Enza Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
giovedì 03 marzo 2016
Autore schedaValentina Battilocchi, Giuglia Lorenzani, Maurice Yabre
ToponimoSant’Ilario d’Enza
StatoITALY
Anno di progetto2015
Docente tutorProf. Paolo Ventura, Prof. Marco Cillis
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
IdrografiaSu grande fiume
Tipologia funzionaleGiardino
Abitanti25248
Superficie400 ha
Densità abitativa




 


Introduzione


La nuova città di Sant’Ilario si sviluppa su una superficie di 400 ha (4 kmq) per una popolazione totale di 25248 abitanti suddivisa in cinque quartieri. Il progetto cerca una soluzione ed un miglioramento di alcune problematiche ora esistenti nel paese. Un primo studio ha definito quelli che erano i limiti naturali e antropici della città, come, per esempio, il torrente Enza con i suoi argini, la ferrovia che collega il paese a Parma e Reggio Emilia, la storica via Emilia e la via che collega il fiume Po alle colline. Analizzando poi il tessuto preesistente si sono evidenziati gli antichi tracciati del paese e il loro andamento, confermato dalle geometrie degli stessi campi agricoli. Il tracciamento della matrice di progetto e delle linee guida parte dal collegamento dell’asse est-ovest della via Emilia con l’asse nord-sud della via Val d’Enza (strada che collega il Po alle colline). L’incrocio di queste due strade principali forma il nuovo centro della città, che si svilupperà lungo questi due assi su cui si affacciano anche i cinque quartieri. A nord la città si appoggia alla tangenziale esistente che porta al casello autostradale Terre di Canossa e alla ferrovia; in questa area è stato posto il quartiere industriale in modo da essere accessibile e funzionale per coloro che vi lavorano. A ovest la città si adagia sull’argine del torrente Enza lungo il quale è stato posto il nuovo parco fluviale e i campi sportivi che penetrano, verso est, all’interno della città, come ad invogliare ad entrare al suo interno. A est invece si adatta alla via Val d’Enza mantenuta per il transito di mezzi pesanti, evitando così il traffico all’interno della città, mentre a sud si è voluto mantenere il tessuto agricolo esistente. Gli assi principali, matrici del progetto, divengono le maggiori e più importanti zone di distribuzione della città su cui si innestano la maggior parte dei servizi commerciali, amministrativi e ricreativi. Da qui diparte la trama della viabilità che cerca di legarsi a quella preesistente esterna alla città e si suddivide secondo quattro differenti strade a tre tipi di velocità (50 km/h, 30 km/h e 10 km/h). Grande importanza è stata data alla mobilità lenta: la città riconosce infatti al suo interno una seconda trama fatta di percorsi pedonali e ciclabili. La nuova città di Sant’Ilario vuole divenire un luogo di opportunità per coloro che la abitano, cercando di offrire soluzioni e conciliazioni nei contesti delle diverse tematiche e problematiche della città contemporanea: sostenibilità, vivibilità, economia, lavoro, mobilità lenta, servizio pubblico, comfort urbano e verde pubblico.


La viabilità


LE STRADE



Il continuo aumento della mobilità veloce su gomma rispetto alla mobilità lenta e condivisa, costituita da treni, autobus e biciclette, ha portato ad alti valori di inquinamento all’interno delle città. La nuova città di Sant’Ilario cerca di ridurre queste attuali criticità prendendo in considerazione importanti fattori nell’affrontare il progetto della viabilità:

 La realizzazione di un sistema di strade che tenga conto delle attività, dei servizi e della fruizione degli stessi da parte degli abitanti, con conseguente necessità di definire una “classificazione” delle velocità dei mezzi;

 La separazione, dove possibile, e soprattutto la presenza di percorsi ciclabili e pedonali disposti in modo da favorirne l’utilizzo rispetto ai veicoli su ruote;

 Un maggiore allontanamento dei mezzi pesanti dalla viabilità urbana;

 Garantire un continuo flusso veicolare che non crei congestioni del traffico;

 Implementare e favorire l’utilizzo delle mobilità condivise quali ferrovia e autobus.

Tramite una mappa della viabilità è possibile evidenziare come all’esterno della città la viabilità sia a traffico veloce, mentre vada via via diminuendo con l’avvicinarsi dell’interno urbano. Il progetto si adatta alle strade principali preesistenti che sono percorsi di scambio economico molto importanti per il paese.


Il sistema di strade della città si compone di cinque differenti livelli di velocità:


LA STRADA URBANA A SCORRIMENTO VELOCE (70 km/h): questa strada, già in parte esistente, funge da confine fisico est e nord tra la città e i campi agricoli; è inoltre una grande via di comunicazione che connette la città di Sant’Ilario alle strade provinciali che portano a Montecchio Emilia e al casello autostradale. Ad usufruire di questa strada è la mobilità veloce, per questo vi viene posta a fianco l’area industriale, in modo da garantirne anche una più facile accessibilità. Essa è composta da due sensi di marcia, divisi da uno spartitraffico, ognuno dei quali è dotato di una doppia corsia per il transito veicolare. I percorsi ciclabili e pedonali sono assenti. A fianco della strada troviamo due scarpate dolci e dei filari di alberature che fungono da filtro per l’inquinamento atmosferico e acustico.

LA STRADA URBANA ZONALE (50 km/h): posta sul lato ovest della città, questa strada collega le principali vie a 30 km/h che giungono dalla città. Permette inoltre un rapido raggiungimento degli assi principali e del parco con area sportiva. Ad usufruire di questa strada sono tutti i veicoli a motore e i velocipedi. Si compone di due sensi di marcia privi di elementi di divisione, ognuno dei quali è dotato di una singola corsia per senso di marcia; a fianco di queste ultime, da entrambi i lati, troviamo una pista ciclabile, mentre sono assenti le aree di sosta per i veicoli a motore. A fianco della strada si trova la presenza di filari di alberature che fungono da filtro per l’inquinamento atmosferico e acustico e da schermo visivo.

LA STRADA URBANA COMMERCIALE (30 km/h): si riconosce nei due principali assi della città. Connette le quattro parti della città e permette un facile raggiungimento delle strade residenziali e interquartiere, delle principali infrastrutture e luoghi d’interesse della città quali l’ospedale, la stazione ferroviaria, le scuole di livello superiore, il parco lungo il torrente Enza, l’area industriale, la piazza mercato, la chiesa cittadina centrale e altri numerosi servizi. Ad usufruire di questa strada sono tutti i veicoli a motore, i velocipedi e i pedoni. Si compone di due sensi di marcia divisi da un corridoio verde legato alla mobilità lenta, ognuno dei quali è dotato di due corsie per senso di marcia, una dedicata ai veicoli a motore e una esclusiva dei mezzi di trasporto pubblico. A fianco delle strade si trova un marciapiede ampio dedicato, che si riallaccia al commercio, e dei parcheggi adiacenti al marciapiede e alla strada. Il corridoio verde centrale, invece, contiene, oltre ad una serie di filari d’alberi e verde, un percorso ciclabile e pedonale per permettere alla mobilità lenta uno scorrimento più tranquillo rispetto ai percorsi adiacenti il commercio.

LA STRADA URBANA INTERQUARTIERE (30 km/h): su di essa si immette il traffico proveniente dai quartieri in quanto connette la viabilità residenziale a 10 km/h (vedi sotto) alle vie commerciali o alle strade zonali ai 50 km/h. permette un facile raggiungimento dei servizi e delle attrezzature collettive interne al quartiere e un collegamento diretto tra quartieri. Ad usufruire di questa strada vi sono tutti i veicoli a motore (ad esclusione del traffico pesante), i velocipedi e i pedoni. Si compone di due sensi di marcia privi di elementi di divisione, ognuno dei quali è dotato di una singola corsia per senso di marcia; a fianco si trovano i parcheggi adiacenti al marciapiede esclusivamente pedonale.

LA STRADA URBANA RESIDENZIALE (10 km/h): è una strada diretta ad esclusivo servizio degli edifici residenziali. Ad usufruire di questa strada sono tutti i veicoli a motore (ad esclusione del traffico pesante e dei mezzi di trasporto pubblico), i velocipedi e i pedoni. Si compone di due sensi di marcia in cui è assente una divisione fra la sede stradale, il marciapiede e la pista ciclabile a causa della bassa velocità di percorrenza. Sono presenti due tipi di strada residenziale: 1 - i due sensi di marcia sono divisi da una fascia verde alberata su cui rientrano, paralleli alla sede stradale, i parcheggi delle auto. 2 - i due sensi di marcia sono divisi da una fascia verde alberata su cui rientrano, perpendicolari alla sede stradale, i parcheggi delle auto.


IL TRASPORTO PUBBLICO



La nuova città di Sant’Ilario vuole incentivare lo sviluppo della mobilità condivisa e sviluppare l’utilizzo della ferrovia esistente. La ferrovia, precedentemente debole, con pochi parcheggi e priva di spazi pubblici di qualità e servita da una sola linea di autobus, deve essere rivalutata e divenire nuovamente un punto focale per la città. Si colloca nella zona nord della città, a fianco dell’asse commerciale nord-sud e alla zona industriale. Il progetto prevede un parcheggio da entrambi i lati della stazione, una piazza/giardino progettata antistante la stazione e un doppio accesso ai binari, sia dalla città che dalla zona industriale. La stazione ferroviaria è servita da una linea dell’autobus in modo da favorire e incentivare non solo la mobilità lenta “pulita” sul corto raggio dell’ambito urbano, ma anche su più ampia scala. All’interno della città sono state previste due linee di autobus, poste lungo le strade urbane (30 km/h) e che hanno le loro fermate nei luoghi più ricettivi della città (centri commerciali, scuole superiori, stazione, centro amministrativo, attrezzature collettive, ospedale, servizi di quartiere, industria ecc…).


I PERCORSI CICLOPEDONALI E IL SISTEMA DELLA SOSTA


Il progetto della nuova città di Sant’Ilario si pone come obiettivo la realizzazione di una vera e propria mobilità lenta, risolvendo quella che in precedenza era una rete ciclabile e pedonale totalmente frammentata, quasi del tutto priva di percorsi dedicati, incapace di connettere le attrezzature di livello superiore con le attrezzature e i servizi connessi alla residenza (aree di verde urbano, attrezzature collettive, luoghi d’istruzione) e incapace di connettersi agli altri servizi di trasporto pubblico (linee autobus e linea ferroviaria). I percorsi ciclopedonali dunque diventano fortemente presenti all’interno della città e sono trattati in modo da divenire una vera e propria infrastruttura strategica e pianificata. La nuova Sant’Ilario vuole incentivare e incrementare l’utilizzo della mobilità lenta, in quanto pulita e partecipe di un miglioramento globale dell’ambiente e della vivibilità urbana. La medesima rete si dovrà legare perfettamente a tutte le attrezzature superiori, ai servizi di quartiere, al verde urbano e agli altri servizi di trasporto pubblico. Incrementare l’uso della bicicletta diviene un compito primario: si introduce un servizio di bike sharing in tutta la città con distribuzione capillare di stazioni di noleggio ed ancoraggio raggiungibili facilmente a piedi in ogni zona della città. Il servizio va a migliorare i problemi di interconnettività dei mezzi di trasporto, riducendo al minimo gli spostamenti effettuati con veicoli privati. La scelta deriva dai numerosi casi studio (Lione 2005, Montreal 2005, Parigi 2006, Barcellona 2008) secondo cui:

- La bicicletta è preferita, in molti casi, entro i 2-4 km (preferenza che diminuisce con l’aumentare della distanza fino ad annullarsi intorno ai 10 km);

- Il numero di spostamenti effettuati in bicicletta va a sostituire il numero di spostamenti effettuati con mezzi motorizzati (automobili e motociclette);

- Il trasporto pubblico non soffre in alcun modo di un calo d’utenza (che è minimo), in quanto molti degli utenti rimangono titolari di una tessera di trasporto pubblico39.

All’interno della città la presenza di parcheggi è prevalente sulle strade commerciali (30 km/h), sulle strade interquartiere (30 km/h) e nelle strade residenziali (10 km/h). Nelle strade dove sono presenti i servizi e le attrezzature superiori (per esempio la stazione ferroviaria) la scelta si è focalizzata sulla presenza di parcheggi a raso schermati il più possibile da siepi e/o alberature.


I QUARTIERI


La suddivisione della città in quartieri prende come punto di partenza i due assi centrali principali che dividono la città in quattro parti e la ferrovia che li divide dal quartiere industriale a nord. I quartieri presentano una densità territoriale differente, decisa in base ai maggiori punti di interesse della città e del centro cittadino. La stessa scelta si rispecchia all’interno degli stessi quartieri che vedono un innalzamento della densità territoriale in concomitanza all’aumentare dei servizi di quartiere e servizi superiori, del commercio, delle aree verdi e dei principali assi viari di comunicazione, e un abbassamento della densità territoriale via via che ci si sposta verso la periferia. Ogni quartiere dispone di servizi autonomi, quali scuole, aree verdi, luoghi per il culto, fermate di autobus, piste ciclabili, percorsi pedonali e parcheggi, omologati secondo gli standard urbanistici.


La città si compone di cinque quartieri:

- Un quartiere nord (quartiere 1), adiacente alla linea ferroviaria e al quartiere industriale, ove sono collocati la stazione ferroviaria, le scuole superiori, l’ospedale e svariate zone commerciali;

- Un quartiere nord-ovest (quartiere 2), adiacente al parco fluviale dell’Enza e all’area sportiva, ove sono collocati il palazzetto sportivo con diversi campi, la biblioteca centrale, i servizi amministrativi, un centro commerciale e le caserme di polizia e carabinieri;

- Un quartiere a sud-ovest (quartiere 3), adiacente ai campi agricoli, ove sono collocati il cinema multisala e servizi amministrativi;

- Un quartiere nord-est (quartiere 4), adiacente ai campi agricoli e agli assi commerciali principali, ove sono collocati la chiesa centrale, le poste centrali, il museo e altri servizi superiori;

- Un quartiere sud-est (quartiere 5), adiacente ai campi agricoli, ove sono collocati servizi vari e un’area alberghiera.


Insediamento e funzioni


LE RESIDENZE

All’interno della nuova città di Sant’Ilario si sono mantenute quattro tipologie di residenza:

- Monofamiliare (10x10m), altezza variabile tra i 3m e i 6m: ospita fino a 6 persone;

- Schiera (10x10m), altezza 6m: ospita fino a 3 persone;

- Bifamiliare (15x10m), altezza 6m: ospita fino a 9 persone;

- Plurifamiliare (25x10m), altezza di 9m: ospita fino a 22 persone.

L’ISTRUZIONE

Le scuole della nuova città di Sant’Ilario si dividono in:

- Scuole dell’infanzia, elementari e medie collocate all’interno dei quartieri e circondate da aree verdi, facilmente raggiungibili dai residenti tramite piste ciclabili e percorsi pedonali e strade interquartiere a 30 km/h. Ogni quartiere ha scuole per 4,5 mq per abitante.

- Scuole superiori collocate nel centro della città adiacenti la stazione ferroviaria, facilmente raggiungibili tramite piste ciclabili e pedonali, strade commerciali a 30 km/h e da una linea dell’autobus. Il loro dimensionamento è di 1,5 mq per abitante.

SERVIZI CULTURALI E ATTREZZATURE COLLETTIVE

I servizi culturali si collocano principalmente nel centro della città e all’interno del parco dell’Enza, come per esempio il teatro al parco, la biblioteca, il museo-zona espositiva e un centro culturale collettivo. Le attrezzature collettive invece sono suddivise fra i diversi quartieri e posizionate il più possibile vicino ad aree verdi, in modo tale da mantenere uno standard, a quartiere, di 2 mq per abitante.

AZIENDA OSPEDALIERA

L’ospedale si colloca nella zona periferica ad est della città. E’ facilmente raggiungibile sia dalla città sia dal territorio santilariese circostante; infatti si trova sull’asse commerciale est-ovest (30 km/h), vicino alle strade interquartiere (30 km/h) e alla strada a scorrimento veloce (70 km/h). E’ dunque facilmente raggiungibile sia dalle automobili, per le quali è presente un ampio parcheggio, sia dai percorsi pedonali e ciclabili, sia dalle linee degli autobus. Inoltre sono stati posti alcuni servizi utili di fronte all’edificio, come per esempio una farmacia e le poste.

IMPIANTI SPORTIVI

Gli impianti sportivi si collocano all’interno del parco dell’Enza a ovest della città. Esso è collocato tra il torrente Enza e la strada zonale ai 50 km/h, per una facile accessibilità da parte di chi abita la città o è solo di passaggio. All’interno del parco lineare lungo il torrente Enza gli impianti sportivi sono facilmente raggiungibili sia in auto, che mediante percorsi pedonali e ciclabili. L’area è dedicata alle attività sportive e ricreative, per questo ha pochi edifici commerciali annessi. Le strutture che compongono il polo sportivo riuniscono e mantengono alcune strutture attuali: uno stadio di calcio con pista d’atletica, campi da basket e da tennis, un campo da rugby, un campo da baseball e un palazzetto dello sport con all’interno piscine coperte e palestre fitness.


IL VERDE URBANO


La presenza del parco fluviale dell’Enza, insieme ai campi agricoli, identifica i confini della città di Sant’Ilario. La scelta è stata quella di valorizzare questi ambiti naturali dando loro spazio anche all’interno della città, come parchi verdi attrezzati, verde stradale e verde privato. Il verde diventa quindi un’occasione di decoro, ricreazione, connessione tra le varie parti della città, protezione delle risorse naturali e ambientali, mediazione tra l’ambito urbano e rurale, veicolo di coesione sociale. Esso è inoltre un’occasione di miglioramento della qualità dell’ambiente della città e della sua vivibilità (comfort urbano) poiché favorisce la diminuzione dell’inquinamento acustico e la capacità di depurare l’aria e svolgere un’importante azione di termoregolatore del microclima. Le zone limitrofe alla città presentano invece un cuscinetto ecologico, una zona di verde di transizione, che ha lo scopo di attutire l’impatto fra l’incontro di tre differenti ambiti quali il paesaggio agrario, il parco dell’Enza e l’ambito urbano della nuova Sant’Ilario.

IL PARCO DELL’ENZA

Il parco urbano progettato va a sviluppare e valorizzare l’ambito posto tra la città, il torrente Enza e, più a nord, la zona industriale. Quest’area di circa 95 ettari diviene un’occasione di riconquista del torrente Enza da parte della città. La morfologia del terreno consiste in un progressivo avvicinamento fatto di terrazzamenti dolci che rivelano nella discesa la scena del parco fluviale, rivelazione, quest’ultima, di tipo visivo. L’intento è dunque quello di trasformare questo spazio in un luogo della città fatto di percorsi e continue occasioni di incontro grazie ai differenti servizi che il parco offre. I percorsi che partono dalla città si pongono perpendicolarmente all’andamento del parco, attraversandolo, e portando il fruitore direttamente al torrente mediante passerelle panoramiche. Altri percorsi minori si intrecciano a quelli principali cercando di mantenere il disegno del reticolo agricolo esistente, portando il fruitore ai vari servizi dislocati all’interno del parco. Lungo il perimetro del centro abitato troviamo gli orti urbani, che, oltre a servire la città, divengono anche occasione didattica per le numerose scuole presenti all’interno del centro urbano. A nord-ovest, vicino al centro abitato, si collocano i servizi sportivi composti di un campo d’atletica con campo da calcio, un campo da rugby, un campo da baseball e alcuni campetti da basket e tennis adiacenti al palazzetto sportivo. A sud-ovest invece è collocato il polo culturale con il teatro nel parco e più a sud il complesso del cimitero cittadino. Nelle aree che si formano dall’intersezione dei percorsi all’interno del parco si vengono a creare zone alberate e non che permettono la sosta e il riposo durante la camminata nel parco, mentre alcune aree più periferiche sono adibite allo sgambamento cani. La scelta delle specie arboree, nell’ambito di intervento, volge verso le caratteristiche naturalistico-ambientali del luogo, attraverso l’utilizzo di specie autoctone del torrente Enza, ad esclusione di quelle nocive con spine, urticanti o velenose. Le specie arboree maggiormente utilizzate sono: orniello, acero platanoide, leccio, pioppo, faggio rosso, prunus pissardi, biancospino, roverella. In particolare, nella parte meridionale del parco, il verde diventa una zona di mediazione tra ambito urbano e rurale.


LE RETI ECOLOGICHE E LE CAMPAGNE URBANE L’umanità tende a diventare sempre più urbana, la città cresce allontanando la campagna che si trasforma in nuove periferie e spazi incolti. Nella Sant’Ilario odierna l’attività agricola e, con sé, le campagne sono molto importanti per l’economia e il paesaggio del territorio. Nel nuovo progetto si è quindi voluto mantenere questo punto a favore ampliandolo, cercando, tramite corridoi ecologici e stepping stones, di portare all’interno della città l’ambiente rurale esterno. Mediante questi ultimi si cerca anche di favorire il passaggio della piccola fauna che abita i campi. Un altro importante elemento del nuovo progetto è l’inserimento, lungo il perimetro urbano, di orti urbani che fanno da tramite tra il verde attrezzato urbano e il terreno agricolo della campagna. Questi orti urbani sono stati creati per essere utilizzati dagli abitanti della città, maggiormente da chi non possiede un giardino privato per esempio, e come zone in cui fare laboratori educativi per le scuole di quartiere. Si è voluta creare una zona di passaggio, insieme alle buffer zones che creano un filtro verde tra campagna e città, in cui i campi agricoli entrano a far parte del tessuto urbano e non sono separati e a sé stanti, ma sono i continuo rapporto gli uni con gli altri. I campi agricoli entrano a far parte della nuova Sant’Ilario anche mediante il corridoio fluviale del torrente Enza che delimita e dà sfogo al nuovo parco dell’Enza. Si è quindi voluto creare un sistema interconnesso di habitat per salvaguardare la biodiversità e per far nascere e ripristinare quegli elementi di collegamento tra aree di elevato valore naturalistico come le campagne reggiane e il torrente Enza.


Conclusioni


Per concludere si è pensato al grado di fattibilità del progetto e alle sue possibili modalità di realizzazione. In primo luogo si è pensato alla messa in opera del sistema viario che permette l’accessibilità all’intero “cantiere”, in un secondo luogo l’avviamento dei progetti che richiedono un maggior tempo di costruzione, come per esempio l’ospedale, la chiesa centrale, le scuole di ogni grado e, in generale, i servizi della città. Importante è poi l’edificazione dell’apparato residenziale che richiederà il maggior impegno in fatto di tempo e manodopera. Naturalmente non è possibile costruire contemporaneamente tutti e cinque i quartieri, così si è pensato di far avviare, in primo luogo, la realizzazione dei servizi centrali sugli assi principali e del quartiere 1 perché al suo interno vi sono strutture importanti come le scuole superiori, oltre che a quelle di quartiere, l’ospedale, la stazione ferroviaria e una notevole area riservata al commercio. A seguire la costruzione degli altri quartieri. A città conclusa, in un possibile futuro, si è immaginata un’eventuale espansione dell’edificato; le idee più probabili sono quelle delle propaggini, specialmente sul tratto viario della via Emilia e di via Val d’Enza, e della gemmazione mediante piccoli centri urbani collocati nelle vicinanze di Sant’Ilario, come può essere ora la frazione di Calerno o il paese di Taneto di Gattatico. Si è pensato ad uno sviluppo di questo tipo principalmente per cercare di mantenere la campagna circostante il più incontaminata possibile in modo da permettere alla città di essere in stretto rapporto con essa, come succede ora. In ogni caso la nuova città di Sant’Ilario deve e dovrà rimanere una realtà fortemente incentrata sulla relazione tra città e campagna per poterne continuare a garantire il comfort urbano e la vivibilità che vi è in questo momento.



 


 



 


 


 
Bibliografia

EMILIO SERENI, Storia del paesaggio agrario italiano, Roma-Bari, Laterza, 1991

KEVIN LYNCH, L’immagine della città, Marsilio editore, 2006

MARIO FERRARI – DANILO MEDICI, Alberi e arbusti in Italia: manuale di riconoscimento, Bologna, Edagricole, 1998

LINA VIOLI, Sant’Ilario d’Enza. Dal Medioevo all’Unità d’Italia, Sant’Ilario d’Enza, Guatteri SpA, 1996

LINA VIOLI, Sant’Ilario d’Enza. Dalla liberazione allo sviluppo socio economico, Sant’Ilario d’Enza, Guatteri SpA, 1996

ALFREDO GIANOLIO, Sant’Ilario d’Enza. Dall’unità d’Italia alla liberazione, Comune di Sant’Ilario d’Enza, 1998

ORIELE SPEZZANI, Presentazione, in Lina Violi, Sant’Ilario d’Enza. Dalla liberazione allo sviluppo socio economico

LUMETTI D. AMEDEO, S. Ilario d’Enza. Memorie storiche, archeologiche, civili ed ecclesiastiche, Reggio Emilia, Stab. Tipo-Litografico F.lli Rossi, 1936

CRISTINA BENEDETTI, Il comfort urbano, Bolzano University Press, 2013

Relazione a cura di SARA DAOLIO, GLORIA BELLONI, EVA COЇSSON, Analisi critica del P.R.G. del comune di Sant’Ilario d’Enza, 1999

Verbale del 1° Focus Group Progettisti svoltosi il 25 giugno 2011, a cura dell’arch. FEDERICA BERTOLETTI


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plastico
Ultimo aggiornamento ( giovedì 03 marzo 2016 )
 
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