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Arilica (Nuova Peschiera del Garda) Stampa E-mail
Scritto da Damianos Damianakos   
mercoledì 09 marzo 2016
Autore schedaIlaria Ferrari, Francesco Garulli, Laura Valcavi, Annalisa Zanichelli
ToponimoPeschiera del Garda (BS)
StatoITALY
Anno di progetto2015
Docente tutorProf. Damianos Daminakos, Prof. Marco Cillis
CollocazioneIndipendente
Sito{sito}
IdrografiaIn riva al lago
Tipologia funzionaleGiardino
Abitanti31901
Superficie569 ha
Densità abitativa




Idee di progetto

I presupposti imprescindibili nella progettazione della nuova Peschiera del Garda sono essenzialmente quattro: la compatibilità fra l’assetto della nuova città e la prepotente presenza del Lago di Garda, l’esigenza di trovare nella cittadella fortificata il fulcro del progetto, la volontà di riproporre gli elementi antropici presenti progettando nuove forme riconducibili a quelle naturali e l’orientamento della nuova edificazione in armonia all’andamento naturale della costa gardesana.

La presenza del Lago di Garda che defluisce nel fiume Mincio ha plasmato in maniera decisa l’espansione dell’attuale città, non solo nella sua conformazione ma anche nella determinazione delle diverse inclinazioni tipologiche che questa ha sviluppato nel corso dei secoli. Diviene quindi necessario nella nuova progettazione considerare l’elemento acqua pari all’elemento terra, come un unico e complesso organismo.

La cittadella fortificata è da sempre il Luogo, il luogo in cui i bastioni della fortezza si stagliano sull’acqua come ultimo baluardo. La scelta, di ogni idea di pianificazione, è rimasta per la cittadella sempre la stessa: la fortezza è Parco. Il cuore pulsante dell’intero progetto.

Gli elementi antropici presenti, così caratteristici dell’area, sono riconsiderati nel disegno della nuova città. La ricerca di una possibile matrice naturale ha sin dall’inizio spinto il progetto a considerare l’intero territorio come una maglia regolare. La volontà è quella di creare un vero e proprio canale verde interconnesso, riproducibile e riconducibile.

L’orientamento del nuovo assetto cerca di seguire l’andamento del terreno che vicino alla costa è frastagliato e disomogeneo, mentre via via che si allontana dall’acqua è rigido e compatto.

Il disegno di Arilica cerca inoltre di evidenziare quelli che risultano essere i punti di vista privilegiati. Lo sguardo della città verso il Lago è suggerito dalla sua stessa configurazione.

Concept

Essere “davanti al fluire”.

Arilica _ toponimo composto da “are” che significa davanti e dal tema “lik” che significa scorrevole.

Tutto comincia dall’origine. Quello che sorge è esattamente quello che già il nome porta con sé. La città non perde se stessa, la sua profonda essenza rimane immobile nonostante l’inesorabile fluire dei cambiamenti. Arilica nasce in quattro fasi che scandiscono in maniera chiara e precisa il progetto.

La prima operazione è l’analisi dello stato attuale dei luoghi e l’elaborazione dei dati raccolti, focalizzando lo studio sui tratti che caratterizzano la conformazione del territorio.

La seconda fase parte dalla scelta di ridisegnare due tracciati già presenti nella città di Peschiera, seguendone in parte o del tutto il sedime originario. Lo sviluppo di tali segni permette la suddivisione dello spazio in due macrofasce connesse, ma allo stesso tempo indipendenti. Sono due porzioni che sottolineano una sorta di slittamento del terreno; la porzione costiera viene investita da un’onda anomala che la fa scivolare lungo l’area immobile dell’entroterra.

La suddivisione del territorio in cinque aree, delimitate sia dalla conformazione naturale sia dalle diverse inclinazioni dei segmenti posti, rappresenta il terzo momento progettuale. Tali inclinazioni nella prima fascia ricordano le spinte e le repulsioni che idealmente l’acqua determina sull’assetto della città, nella seconda invece seguono scansioni ordinate e puntuali.

L’ultimo atto è la suddivisione in sei quartieri a partire dalle arterie principali della nuova città. La frammentazione delle aree segue sempre la stessa logica dello slittamento delle due fasce; una segue l’andamento casuale e irregolare, l’altra si muove con lo stesso ritmo e modo delle partizioni generali.

Quartieri

La città è suddivisa in sei quartieri, di cui cinque residenziali e uno industriale. Ogni quartiere è stato progettato rispettando gli standard urbanistici previsti anche se la scelta di progettare una città organica e profondamente differente nelle sue parti ha certamente reso problematico soddisfare le quantità minime di spazi pubblici o di uso pubblico. I quartieri sono caratterizzati in maniera eterogenea dal tipo di funzioni presenti, dalla tipologia delle stesse e dalla loro posizione. In generale per rendere accessibili a tutti sia i servizi che le attività commerciali, questi sono disposti lungo le arterie principali della città. Solitamente le due funzioni, i servizi pubblici e le attività commerciali, sono distribuite ortogonalmente le une rispetto alle altre. La densità abitativa risulta più concentrata nelle zone centrali dei vari settori e diradata nelle zone più marginali della città. Il turismo che da sempre investe Peschiera nel periodo estivo riesce a triplicare il numero di abitanti presenti nel periodo invernale, per questo la nuova città è stata dotata di nuove aree campeggio sia lungo la costa del Lago, sia lungo quella del Mincio.

1_ Quartiere Lungolago

Vista la posizione privilegiata rispetto sia al centro della città sia alla costa, il quartiere Lungolago ospita l’area più vasta dedicata al polo ricettivo. Le aree adibite all’attività turistica sono collocate all’interno della maglia ecologica.

In questo modo le aree attrezzate a campeggio sono inserite completamente nell’ambiente naturale lacustre riuscendo inoltre a non intralciare la vita quotidiana della città.

2_ Quartiere Laghetto

Gli spazi ad uso sportivo, come lo stadio o i campi da gioco, si concentrano nel quartiere laghetto. Sono posti nella zona inferiore dell’area per facilitare il collegamento alle strade ad alto scorrimento della città. Quello che caratterizza maggiormente il quartiere, oltre al grande polo sanitario cittadino, è la vicina presenza del Lago del Frassino; nella zona adiacente al Lago è stata collocata una porzione di verde per filtrare l’area dalla parte residenziale.

3_ Quartiere Collina

Il quartiere collina, il più piccolo sia per dimensione sia per numero di abitanti, si trova nella zona centrale della fascia inferiore. Nella parte orientale dell’area è presente il fiume Mincio. La tipologia preponderante nel quartiere è la palazzina commerciale che si sviluppa lungo il grande boulevard e in prossimità dei servizi.

4_ Quartiere Centro

Il cuore del progetto prende forma in questa zona dove si colloca l’articolato progetto del Parco Urbano. Il Parco Urbano diviene un tramite fra le due aree dello stesso quartiere divise dall’acqua. Ciò che contraddistingue questo quartiere è senz’altro l’orientamento dei lotti che negli altri quartieri è sempre uniforme, ma che solo in questo caso è ambivalente. Il duplice orientamento nasce dalla necessità di rendere indipendenti le due regioni divise dalla fortezza. Questo vasto quartiere sintetizza le prerogative progettuali, mostrandosi in parte o del tutto autonomo da ciò che lo circonda.

5_ Quartiere Sud

L’alta densità abitativa è moderata da due fasce di servizi e dall’area verde adiacente al fiume Mincio. Quest’ultima include un altro polo ricettivo con la stessa conformazione di quello del quartiere Lungolago.

Quartiere Industriale

L’economia dell’attuale Peschiera è fondata prettamente sull’attività turistica, per questo la porzione designata ad accogliere l’attività industriale non è stata concepita come una superficie di vaste dimensioni. La collocazione della medesima, non è stata una scelta casuale; la volontà è quella di agevolare le attività portuali connesse sia al settore ricettivo sia al settore industriale.

Abaco stradale

L’assetto viario della nuova Arilica s’imposta sull’arteria principale collocata al centro della città dividendo in due parti il territorio. Il tracciato disegnato ripercorre il vecchio sedime della ferrovia che collegava la provincia bresciana a quella veronese. Questo grande boulevard su cui convergono le arterie minori diviene nel nuovo progetto non solo il tracciato della tramvia, che serve alla comunità come mezzo di trasporto pubblico, ma permane anche come arteria di congiunzione fra le due provincie limitrofe. Il nuovo impianto viario si differenzia da quello precedente sostanzialmente in due aspetti: l’intenso traffico in prossimità della costa e l’accesso alla fortezza con mezzi di trasporto privati e pubblici. Grazie alla spina che corre nel centro della città sopracitata, è stato possibile privilegiare lo scorrimento a mobilità lenta in prossimità delle coste e una percorrenza ciclo-pedonale per il Parco Urbano. All’interno della città sono presenti diverse tipologie di strade gerarchicamente suddivise. 


Tipologie Insediative

La definizione dell’impianto residenziale ha seguito una logica di mixitè funzionale e tipologica che ci ha permesso di non avere un tessuto completamente omogeneo. In questo modo se lungo i viali vengono poste le attività prettamente commerciali e le palazzine a più alta densità abitativa,verso le aree periferiche dei quartieri si trovano le unità residenziali con minor densità abitativa. Il paramentro guida nella progettazione in alzato delle singole unità, sia per gli edifici adibiti a servizi, sia per le gli edifici adibiti a funzione residenziale è stato quello di non superare l’altezza massima dei tre piani fuori terra. L’esigenza di mantenere tale limite incontra la volontà di armonizzare l’edificato alla naturale conformazione del paesaggio lacustre, il cui andamento tende ad un lento adagiarsi verso le sue coste. Le tipologie residenziali si suddividono in 8 categorie :

-Monofamiliare

-Bifamiliare

-Plurifamiliare a Tre Unità

-Plurifamiliare a Quattro Unità

-Plurifamiliare a Cinque Unità

-Palazzina residenziale A

-Palazzina residenziale B commerciale


Parco urbano

LA CELLULA E LA RETE ECOLOGICA

La necessità di creare una rete ecologica all’interno della Nuova Arilica è conseguente alla priorità di conservazione della biodiversità di un sistema, mediante il mantenimento e il rafforzamento di processi naturali che garantiscono la sopravvivenza degli stessi ecosistemi della rete, costituenti i veri e propri “contenitori” della qualità della vita. L’obiettivo attuale delle politiche ambientali è quello di tutelare in primis gli habitat piuttosto che le specie e gli ecosistemi invece che i singoli siti. La rete ecologica infatti consiste in un sistema di parchi, riserve naturali o aree verdi in generale, cioè in un sistema interconnesso di habitat differenti. Quest’idea di maglia ecologica è fondamentale non solo come sistema di ricucitura dei frammentati elementi naturali o seminaturali (come siepi, filari, fasce boscate, macchie di bosco, etc.) e di pregio paesistico dispersi nei territori fortemente antropizzati senza un preciso processo pianificatorio alla base, ma anche e soprattutto come principio guida nella pianificazione di una nuova città. La rete ecologica deve cioè essere una vera e propria politica d’intervento, uno strumento operativo fondamentale per scongiurare il rischio di frammentazione territoriale, principale causa del degrado ecologico degli habitat naturali e della perdita di biodiversità.L’idea iniziale è stata quindi quella di prevedere un tessuto verde diffuso che riuscisse a mettere in relazione i vari quartieri urbani e la cittadella centrale, mediante corridoi verdi e veri e propri parchi urbani. I principi di interdipendenza e interconnessione tra i vari sistemi hanno infatti indirizzato fortemente le scelte progettuali. Più concretamente la rete di verde progettata per la Nuova Arilica è derivata prevalentemente da riflessioni di tipo biomimetico.

Tutte queste considerazioni iniziali hanno immediatamente fatto pensare all’unità morfologica e funzionale degli esseri viventi per eccellenza, la cellula, in particolare quella vegetale. Questa infatti oltre ad essere l‘unità minima per antonomasia (il nostro habitat), completa per se stessa nella sua integrità di singolo elemento, è inoltre parte del tutto, il tessuto cellulare (quello che per noi è l’ecosistema), nel quale questa trova sviluppo e acquisisce complessità. Un ulteriore vantaggio a scopo progettuale derivante dalla natura stessa della cellula è la possibilità del sistema cellulare di espandersi all’infinito, diffondendosi per moltiplicazione. Molto importante è infatti creare un sistema di verde urbano che sia prima di tutto mutevole ed espandibile, capace di adattarsi ai cambiamenti di un organismo urbano, in continua evoluzione e metamorfosi nel corso del tempo.

Il processo di sintesi grafica della cellula ha portato all’elaborazione di una forma fluida, dai contorni mutevoli e sinuosi, capaci di adattarsi al meglio ai rigidi comparti del tessuto urbano di progetto. All’interno di molte di queste “cellule” verdi sono stati creati parchi urbani più o meno grandi, all’interno dei quali è stata inoltre mantenuta anche l’idea del nucleo, il cuore vitale della singola cellula. Quest’ultimo è dedicato a volte alla sistemazione di specchi d’acqua, altre ad attrezzature gioco per bambini ed altre ancora a zone di sosta con sedute. Questo continuo gioco di sottoinsiemi ha permesso un controllo programmatico del processo progettuale sia alle scale minori che a quelle maggiori, garantendo la coerenza dell’insieme.

IL PARCO URBANO DELLA CITTADELLA

Il parco urbano della Cittadella, fulcro dell’intero sistema, è in relazione diretta con le core areas delle riserve naturali delle isolette, zone caratterizzate da elevata naturalità, e allo stesso tempo è interconnesso mediante diversi corridoi ecologici ai vari parchi urbani minori diffusi in tutta la città. A questi si accostano anche aree verdi di dimensioni minori inframmezzate in punti strategici del tessuto urbano, le stepping stones. Lungo i margini della città, in particolare quelli direttamente a contatto con le principali arterie viarie (ferrovia, autostrada) e tutt’attorno all’area industriale urbana emergono invece fasce di verde cuscinetto, le buffer zones, mirate a proteggere la qualità di vita dei futuri residenti della Nuova Arilica.

Come precedentemente accennato, protagonista dell’intero sistema è il parco urbano innestato all’interno della Cittadella fortificata preesistente, cuore pulsante dell’intera città e punto di confluenza di tutta la rete ecologica.

Si tratta della principale preesistenza che è stata mantenuta e ulteriormente valorizzata nella città di nuova progettazione. Questo a motivo della grande valenza storica e simbolica della costruzione, della sua posizione strategica e del forte legame con il Lago di Garda.

Si è scelto tuttavia di alterare in maniera netta la funzione principale della cittadella, trasformandola da centro storico urbano a parco cittadino principale. La conformazione stessa delle mura ha determinato la distribuzione delle aree verdi su due livelli, quello alla quota dei bastioni e quello a quota interna alla cittadella, e la conseguente diversificazione di funzioni e specie arboree. Sulle mura si estendono aree verdi nelle quali si snoda un percorso pedonale/ciclabile continuo panoramico con vista sull’intera città esteso per tutti i bastioni e nelle quali padroneggiano alberi ad alto fusto, scelti espressamente per enfatizzare ulteriormente l’altezza dei bastioni, ed alberature a chioma larga, per riequilibrare il sistema complessivo. All’interno della cittadella invece si estendono aree verdi di forme e dimensioni diverse e caratterizzate da specie arboree ed arbustive con fioriture di diversi colori, nelle quali si articola una trama complessa di percorsi pedonali e ciclabili e nelle quali si sviluppano funzioni differenti per ogni bastione. In ognuno di essi e in altre aree appositamente scelte infatti vengono ricavati dalla sezione di parte delle mura i differenti poli della cittadella. All’interno del parco urbano della Nuova Arilica sono presenti una biblioteca, un info point, un punto ristorazione, il museo archeologico cittadino (con i reperti storici della città) e una ludoteca, le cui forme sono state attinte da un’ampia gamma di architetture esistenti. Tra le aree attrezzate della Nuova Arilica vi sono inoltre aree gioco, una spiaggia urbana, specchi d’acqua e un’area sportiva per lo skate.



 


 
Bibliografia

_ Bozzetto Lino Vittorio, Peschiera Storia della città fortificata, Franke Spa, 1997

_ Giorgini Mario, Peschiera del Garda, tra passato e presente, Calcinato, Grafiche Taglini

_ Gorer Richard, Illustrated Guide to TREES, Kingfisher Books Limited, 1980(Trad. It. Bosisio Gina, Signori Paola, Guida Illustrata degli ALBERI, Lainate, Vallardi Industrie Grafiche S.p.A., 1984)

_ Norberg Schulz Christian, Genius Loci, Milano, Mondadori Electa Spa, 2011

_ The Reader’s Digest Association Ltd, Natural Lover’s library field guide to trees and shrubs, Milano, Selezione dal Reader’s Digest S.p.A., 1983 (Trad. It. Chiusoli Alessandro (a cura di), Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia, Milano, Selezione dal Reader’s Digest S.p.A., 1983)

_ http://www.comune.peschieradelgarda.vr.it

_ http://portale.provincia.vr.it

_ http://www.comuni-italiani.it

_ http://www.istat.it

_ http://www.regione.veneto.it

_ http://www.pcn.minambiente.it

_ http://www.igmi.org

_ http://www.provincia.bergamo.it

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Masterplan di Arilica
Analisi quartiere
Parco Urbano
Piante e sezioni stradali
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 09 marzo 2016 )
 
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