Descrizione sintetica generale
Il progetto per l’area ex Ticosa è “un intervento che riqualifica una delle principali porte d’ingresso di Como sotto tutti gli aspetti e un modello di sviluppo di città per innovazione e capacità di governo pubblico” come sottolineato dal sindaco Stefano Bruni. In quest’area sorgeva nel 1871 un’industria tintoria che figurava tra le più importanti tintostamperie italiane fino alla definitiva chiusura nel 1980. Fino a poco tempo fa era un’area degradata che assolveva alla sola funzione di parcheggio. L’area è collocata a cavallo dei quartieri Como Borghi e Como Centro, nelle vicinanze del lago di Como (a nord) e della Spina verde (a ovest)(fig.1). Questo pezzo di città così strategico nella sua localizzazione (posto su un crocevia di flussi con il confine svizzero), così ricco di tracce culturali che vanno dalle antiche memorie romane fino all’eredità del razionalismo di Terragni e fortemente influenzato dagli elementi naturali del lago di Como e della Spina Verde, è rimasto “congelato” e senza alcuna prospettiva di sviluppo significativo. Nel 2005 il Comune apre un bando per l’acquisizione e riqualificazione dell’ex Ticosa il cui obiettivo progettuale è creare un sistema complesso in grado di relazionarsi, a vari livelli, con il tessuto urbano di Como e il paesaggio circostante,attraverso operazioni quali la riqualificazione e la valorizzazione dell’intera città. Il progetto vincitore pertanto crea uno spazio pubblico che si diversifica nelle varie funzioni e consente la piena vivibilità di questa parte di città. La nuova viabilità di progetto fa sì che l’area si riallacci ai quartieri circostanti, sia facilmente fruibile e abbia flussi veicolari sostenibili, privilegiando la pedonalità. Al di sotto della superficie passerà il nuovo asse viario interrato: una soluzione che consentirà di smaltire il traffico, eliminare la cesura tra l’area Ticosa e il resto di Como, ridurre l’inquinamento acustico e ambientale. Grazie alla naturale pendenza del terreno, il progetto evita la monofunzionalità dell’area e sfrutta la sovrapposizione di livelli in cui le residenze troveranno spazio ai piani superiori mentre le attività commerciali e di servizio saranno accessibili dal livello inferiore. Visto il luogo denso di memorie storiche e l’intento di dialogare con le preesistenze della zona, il progetto prevede di recuperare l’ex centrale termica “Santarella” (testimonianza dell’archeologia industriale comasca) trasformandola in un Museo del Movimento Moderno, una sede per esplosioni, attività culturali, luogo d’archivio e ricerca in una città così significativa per quel periodo. Anche altri manufatti di valore storico-artistico verranno recuperati: il convento di Santa Chiara sarà adibito a sede scolastica e il complesso di Sant’Abbondio come nuovo polo universitario.
Bibliografia
http://www.comune.como.it Valutazione ambientale strategica (VAS) dell’area ex Ticosa ( scaricabile in formato completo dal sito sopra citato)
Qualita' progettuale - componenti del progetto urbanistico
Urbanistica
L’idea è quella di un parco all’intero del quale è possibile individuare aree via via sempre più private, definendo le residenze come ambiti di pertinenza di un sistema pubblico più ampio e complessivo. Ogni funzione, anche quelle dalle dimensioni più significative come la residenza, è stata inglobata in un disegno del suolo che si sviluppa senza soluzione di continuità su più livelli.
I servizi sono distribuiti sui tre livelli di quota (figura 3), tutti collegati da percorsi pedonali: a 212m troviamo spazi per eventi culturali, mostre, a quota 216m spazi per le funzioni commerciali e direzionali, a quota 221m spazi di verde attrezzato e le residenze.
Il principio fondante della residenza è legato all’idea di abitare nel parco e i blocchi residenziali sono disegnati in modo da definire ambiti verdi privati o ad uso pubblico, sui quali si affacciano gli alloggi, che sono in continuità con il sistema di spazi pubblici più ampio. Va ricordato l’obiettivo del progetto strategico territoriale, nel quale si inserisce la nostra zona, che si fonda sul principio della sostenibilità ambientale, economica e sociale che punta a rendere l’area facilmente raggiungibile senza stravolgerla e snaturarla con uno sfruttamento massivo e incontrollato.
Non c’è distinzione tra spazi coperti occupati da funzioni specifiche e spazi scoperti per il libero passeggio. Nei punti cerniera tra sistema urbano e parco trovano spazio funzioni commerciali, ludiche-ricreative, d’intrattenimento. Punto nevralgico del
sistema è la piazza collocata in asse con l’entrata del cimitero monumentale. Il sistema di verde è suddiviso in tre parti: una iniziale con funzione di ingresso dalla città bassa, una centrale con funzione ricettiva, di svago e ristoro e una terza con caratteristiche naturalistiche a fianco del cimitero monumentale. Le aree a verde attrezzato sono vere e proprie piazze verdi che sottolineano il percorso agli estremi sud e nord, fungendo da elemento di dialogo e cerniera tra l’area e il contesto urbano.
Edilizia
La distribuzione del costruito conserva l’idea di tessuto urbano storico, le costruzioni ricreano il tessuto urbano compatto dei centri consolidati (carattere distintivo delle città italiane). L’edificato è compatto , articolato da un continuo variare degli elementi volumetrici (come il tetto a doppia falda inclinata e le logge)e di altezza contenuta. Così il nuovo disegno urbano viene a dialogare con quello preesistente creando una cortina continua (viale Innocenzo XI) La distribuzione planimetrica dei pieni (edifici) e dei vuoti (parchi, piazze, percorsi) permette di definire per ciascuna unità immobiliare un prospetto “pubblico” verso la città con logge in pietra dal disegno geometrico (in modo da avere una visuale panoramica sul centro storico e buona esposizione solare)e un prospetto “privato” sulle corti interne con ampie terrazze e finiture in legno (figura 6). Il fronte dell’edificio è disegnato, da solaio a solaio, da serramenti apribili continui in lega di alluminio sul cui filo esterno, ancorato alla struttura principale, viene realizzato un sistema di rivestimento del tipo a veneziana in lamelle di legno fissate su telaio di acciaio e pannelli ciechi coibentati, rivestiti esternamente di intonaco. Per ogni singolo lotto vi è comunque spazio alla personalizzazione linguistica.
Infrastrutture
La secante urbana di via Grandi viene traslata lungo il perimetro che fiancheggia il cimitero monumentale , realizzando una strada a quattro corsie che s’interra a quota 209m, intersecando viale Roosevelt e si raccorda poi con la viabilità esistente in viale Innocenzo. L’attuale via Grandi, nel tratto di viale Innocenzo, assume carattere di ZTL 30 permettendo una maggiore integrazione con il tessuto urbano esistente e con le attività commerciali presenti. Attraverso questa nuova viabilità viene in sostanza effettuato un bypass che “alleggerisce” gli spazi pubblici dal traffico veicolare. Il comparto Ticosa si apre quindi all’uso pedonale e ciclabile, con percorsi e spazi di piazze che si estendono a una grande area a parco che integra i nuovi insediamenti al sistema apprestato dalla Spina Verde e posto dietro il cimitero monumentale.
La nuova strada conduce attraverso delle rampe all’interno del sistema di parcheggio che ospita autosili di diversa capienza e per diverse funzioni pubbliche e private. I parcheggi sono dotati di impianti di segnalazione all’utenza. Questa soluzione dovrebbe preservare la viabilità esterna del traffico passante e allo stesso tempo costituire una dote di parcheggi per la città che soddisfino il fabbisogno sempre più crescente.
Le strade di scorrimento prevedono pavimentazione in conglomerato bituminoso tradizionale, le passeggiate urbane hanno pavimentazione lapidea e sono accompagnate da filari alberati, mentre il percorso nel parco prevede ghiaia e prato armato, con alberature e siepi.
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fig.4 Plastico di progetto
fig.3 Sezioni, articolazione delle quote altimetriche
fig.6 Fronte verso il parco
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